Il decreto di prossima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale firmato lunedì posticipa il termine in scadenza il 31 marzo
Con un comunicato pubblicato ieri, 19 marzo 2015, sul sito del Dipartimento per gli Affari interni e territoriali del Ministero dell’Interno è stata annunciata la firma, il 16 marzo scorso, del decreto ministeriale che differisce ancora, dal 31 marzo al 31 maggio 2015, il termine diapprovazione da parte di Comuni, Città metropolitane e Province dei bilanci di previsione per l’esercizio finanziario 2015.
Il provvedimento è stato adottato ai sensi art. 151, comma 1 del DLgs. 267/2000 (TUEL) d’intesa con il Ministro dell’Economia e delle finanze. Tale norma dispone, infatti, che gli enti locali deliberino entro il 31 dicembre il bilancio di previsione per l’anno successivo, osservando i principi di unità, annualità, universalità ed integrità, veridicità, pareggio finanziario e pubblicità. Tale termine, tuttavia, può essere differito con decreto del Ministro dell’Interno, d’intesa con il MEF, sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, in presenza di motivate esigenze.
Il decreto del 16 marzo 2015 ha considerato che i Comuni, in sede di predisposizione dei bilanci di previsione dell’anno 2015, non dispongonoancora in maniera completa di dati certi, sia in ordine alle risorse finanziarie disponibili a valere sul fondo di solidarietà comunale 2015, che per la ridefinizione degli obiettivi del patto di stabilità interno 2015. Inoltre, il 9 marzo scorso, l’Unione delle Province d’Italia (UPI) aveva richiesto il differimento del termine del 31 marzo per tutti gli enti locali. Per questi motivi è stata disposta la proroga.
Il parere della Conferenza Stato-città e autonomie locali era arrivato il 12 marzo scorso. In quell’occasione, il sindaco di Catania e presidente del Consiglio nazionale dell’ANCI Enzo Bianco, auspicando che quello fosse l’ultimo rinvio, aveva ribadito la necessità “di varare al più presto un decreto Enti locali per risolvere le questioni di finanza locale che ci impediscono l’approvazione dei bilanci nei tempi stabiliti dalla legge. I primi a soffrire di questo rinvio siamo noi, per questo chiediamo di risolvere le questioni ancora aperte’’.
È il secondo differimento
Si ricorda, infatti, che questo è il secondo differimento. Il decreto del 24 dicembre 2014 aveva posticipato il termine per l’approvazione del bilancio di previsione del 2015 da parte degli enti locali dal 31 dicembre 2014 al 31 marzo 2015.
Quella della necessità dei rinvii non è certo una novità se si considera che, per quanto riguarda i bilanci di previsione del 2014 da parte degli enti locali, i rinvii sono stati quattro: il decreto del 19 dicembre 2013 ha posticipato la scadenza dal 31 dicembre 2013 al 28 febbraio 2014; il decreto 13 febbraio 2014 ha ancora rimandato il termine al 30 aprile 2014; il decreto 29 aprile 2014 ha posto il limite del 31 luglio 2014 e, infine, il decreto 18 luglio 2014 aveva ulteriormente prorogato al 30 settembre il termine della deliberazione.
Il decreto 16 marzo 2015, dopo la pubblicazione sul sito del Ministero dell’Interno di ieri, è stato ora inviato alla Gazzetta Ufficiale.
Con un comunicato pubblicato ieri, 19 marzo 2015, sul sito del Dipartimento per gli Affari interni e territoriali del Ministero dell’Interno è stata annunciata la firma, il 16 marzo scorso, del decreto ministeriale che differisce ancora, dal 31 marzo al 31 maggio 2015, il termine diapprovazione da parte di Comuni, Città metropolitane e Province dei bilanci di previsione per l’esercizio finanziario 2015.
Il provvedimento è stato adottato ai sensi art. 151, comma 1 del DLgs. 267/2000 (TUEL) d’intesa con il Ministro dell’Economia e delle finanze. Tale norma dispone, infatti, che gli enti locali deliberino entro il 31 dicembre il bilancio di previsione per l’anno successivo, osservando i principi di unità, annualità, universalità ed integrità, veridicità, pareggio finanziario e pubblicità. Tale termine, tuttavia, può essere differito con decreto del Ministro dell’Interno, d’intesa con il MEF, sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, in presenza di motivate esigenze.
Il decreto del 16 marzo 2015 ha considerato che i Comuni, in sede di predisposizione dei bilanci di previsione dell’anno 2015, non dispongonoancora in maniera completa di dati certi, sia in ordine alle risorse finanziarie disponibili a valere sul fondo di solidarietà comunale 2015, che per la ridefinizione degli obiettivi del patto di stabilità interno 2015. Inoltre, il 9 marzo scorso, l’Unione delle Province d’Italia (UPI) aveva richiesto il differimento del termine del 31 marzo per tutti gli enti locali. Per questi motivi è stata disposta la proroga.
Il parere della Conferenza Stato-città e autonomie locali era arrivato il 12 marzo scorso. In quell’occasione, il sindaco di Catania e presidente del Consiglio nazionale dell’ANCI Enzo Bianco, auspicando che quello fosse l’ultimo rinvio, aveva ribadito la necessità “di varare al più presto un decreto Enti locali per risolvere le questioni di finanza locale che ci impediscono l’approvazione dei bilanci nei tempi stabiliti dalla legge. I primi a soffrire di questo rinvio siamo noi, per questo chiediamo di risolvere le questioni ancora aperte’’.
È il secondo differimento
Si ricorda, infatti, che questo è il secondo differimento. Il decreto del 24 dicembre 2014 aveva posticipato il termine per l’approvazione del bilancio di previsione del 2015 da parte degli enti locali dal 31 dicembre 2014 al 31 marzo 2015.
Quella della necessità dei rinvii non è certo una novità se si considera che, per quanto riguarda i bilanci di previsione del 2014 da parte degli enti locali, i rinvii sono stati quattro: il decreto del 19 dicembre 2013 ha posticipato la scadenza dal 31 dicembre 2013 al 28 febbraio 2014; il decreto 13 febbraio 2014 ha ancora rimandato il termine al 30 aprile 2014; il decreto 29 aprile 2014 ha posto il limite del 31 luglio 2014 e, infine, il decreto 18 luglio 2014 aveva ulteriormente prorogato al 30 settembre il termine della deliberazione.
Il decreto 16 marzo 2015, dopo la pubblicazione sul sito del Ministero dell’Interno di ieri, è stato ora inviato alla Gazzetta Ufficiale.
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