Tra pause e riprese va avanti ormai da circa una settimana l’attività effusiva dello Stromboli.
Ieri sera, dopo uno stop di circa dodici ore, è ripreso il trabocco lavico dall’area craterica Nord.
Il trabocco – così come evidenzia l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo - alimenta una colata di lava, il cui fronte si attesta ad una quota di circa 500 metri sul livello del mare. Molti blocchi incandescenti che si distaccano dal fronte, rotolano lungo la Sciara del Fuoco, raggiungendo la linea di costa.
Le apparecchiature di monitoraggio dei vari centri di competenza evidenziano, inoltre, una intensa attività stromboliana dalle aree crateriche Nord e Centro Sud.
Da punto di vista sismico l'ampiezza del tremore vulcanico, la frequenza e l'energia scaturita e stimata attraverso gli eventi esplosivi mostrano un quadro stazionario.
Nessuna variazione di rilievo per quanto concerne la deformazione del suolo arriva – come sottolinea l’INGV – dai dati disponibili.
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