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domenica 6 ottobre 2024
Buon compleanno a...
...Gabriele Casali, Christa Schneider, Aurelio Marzo, Silvio Pittari, Marco Mirabito, Luca Merlo, Jessica La Greca, Virginia La Greca, Santi Villari
Stromboli, nella notte esplosione "maggiore" e flusso lavico esauritosi nel giro di qualche ora.
Una esplosione "maggiore", così chiamata per un maggior rilascio di energia, rispetto alle abituali, si è verificata alle due e diciassette di oggi. sullo Stromboli dall'area craterica nord.
All’evento ha fatto seguito una intensa attività di spattering che, con il passare dei minuti, è evoluta ad attività effusiva con produzione di un flusso lavico. che si è incanalato lungo il canalone posto sulla Sciara del Fuoco e prodotto dall’attività eruttiva di luglio.
Lo stesso flusso lavico, nel giro di un paio di ore, si è esaurito.
sabato 5 ottobre 2024
Calcio, Prima categoria: Anche la seconda giornata è amara per il Lipari
Dopo la sconfitta casalinga di domenica scorsa, nuova battuta d'arresto quest'oggi per il Lipari IC impegnato sul campo del Melas. Gli eoliani sono stati superati per tre a uno, a segno Emma.
Negli altri anticipi la Futura ha battuto per 2 a 1 il Sinagra; l'Or.sa. il Comprensorio del Tindari sempre per 2 a 1
"Eoliani che non ci sono più" ( 5° Filmato - Riproposizione -durata 6 minuti e 26)
Stromboli al via il Workshop internazionale “Tsunami Warning @ Stromboli”
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Foto: INGV Terremoti |
Anche questo evento si inserisce nelle attività dei 25 anni di vita dell’INGV, un periodo di grande crescita per gli studi e il monitoraggio dei maremoti nel mondo durante i quali l’Istituto ha creato da zero il Centro di Allerta Tsunami per il Mediterraneo. Il workshop ha ricevuto il riconoscimento ufficiale dalle Nazioni Unite ed è stato inserito tra le attività previste per l'Ocean Decade 2021-2030. Il convegno, infatti, apporta un contributo significativo alle sfide n.5 (soluzioni climatiche che si basano sugli oceani), n. 6 (resilienza delle comunità ai rischi oceanici e costieri) e n. 7 (espansione del Sistema globale di osservazione degli oceani) previste dall'Ocean Decade.
Esperti dell’INGV e di alcune Università italiane presentano lo stato dell'arte su quattro temi principali: osservazioni, modellazione, pericolosità e previsioni. In particolare, i ricercatori del Laboratorio di Geofisica Sperimentale dell’Università di Firenze illustrano l’attuale sistema sperimentale di riconoscimento rapido degli tsunami di Stromboli.
Partecipano, inoltre, all’evento anche diversi esperti internazionali del settore, invitati a condividere la loro esperienza e i loro approcci al monitoraggio degli tsunami generati da sorgenti vulcaniche; la loro presenza sarà fondamentale per suggerire nuove direzioni di ricerca inerenti le tematiche del workshop. Stromboli può diventare un laboratorio sperimentale di riferimento per tutti i vulcani attivi marini e costieri a livello mondiale soggetti al rischio tsunami. Oltre al progresso delle conoscenze scientifiche, il workshop ha lo scopo di supportare la protezione civile, la politica e i cittadini nel processo di mitigazione del rischio tsunami.
Nave Elio di Caronte & Tourist pronta a navigare a gas naturale liquefatto: completato con successo il primo bunkeraggio nello Stretto
La nave Elio pronta a navigare a Gas Naturale Liquefatto: completato con successo il primo bunkeraggio nello Stretto. Pietro Franza (AD C&T): "Siamo soddisfatti dell’esito delle operazioni. La nostra priorità è continuare a viaggiare a basso impatto ambientale e nel nostro prossimo futuro ci sono BioLNG ed elettrico”.
Messina - 5/10/2024 - “I nostri tecnici hanno lavorato per giorni, sia a bordo che sulla banchina, per la perfetta riuscita di un’operazione complessa in sé e oltre tutto per noi anche relativamente nuova. Siamo oggi naturalmente molto soddisfatti per il fatto che tutto è andato per il meglio e perché finalmente la nostra Elio è pronta a navigare nello Stretto usando LNG piuttosto che il più convenzionale gasolio. È per noi un successo che va oltre l’episodio e per il quale vogliamo ringraziare anche i tecnici e i responsabili dell’AdSP, della Capitaneria di Porto e dei Vigili del Fuoco che hanno assicurato un supporto attento e continuo”.
Con queste parole Pietro Franza, AD del Gruppo Caronte & Tourist - ha commentato il primo rifornimento di Gas Naturale Liquefatto (LNG) per la Elio, effettuato nella giornata di ieri, venerdì 4 ottobre, presso il Molo Norimberga del porto di Messina dopo alcuni giorni dedicati ad una serie di obbligatorie operazioni preliminari.
Sono passati sei anni da quando la Elio, ammiraglia del Gruppo Caronte & Tourist, è entrata in linea con ben lucidi e in vista i galloni di prima nave bi-fuel a solcare le acque del Mediterraneo. Sei anni nel corso dei quali, tuttavia, la nave non ha mai potuto navigare bruciando LNG (se non nel viaggio dal cantiere turco di costruzione a Messina).
L’assenza di un deposito per lo stoccaggio dell’LNG nell’area dello Stretto - ha più volte denunciato Caronte & Tourist - ha impedito il regolare approvvigionamento non solo per le navi ma anche per le flotte di Tir in transito tra le due sponde dello Stretto che sempre più numerose stanno riconvertendosi all’LNG abbandonando il gasolio.
Col risultato che le navi di C&T che potrebbero essere alimentate anche con LNG (oltre la Elio ci sono la Nerea, la Pietro Mondello che sarà consegnata a brevissimo e un’altra unità) continueranno ad avere problemi di approvvigionamento se nulla cambierà.
Perché è chiaro - spiegano in C&T - che in assenza di un deposito far giungere alla bisogna l’LNG via terra, tramite autocisterne, risulterà antieconomico e dunque improponibile, almeno fin quando le quotazioni del gas non si stabilizzeranno al ribasso.
È solo profittando di una flessione del prezzo dell’LNG - infatti - che qualche mese fa è stato possibile rifornire di LNG - presso il porto di Trapani - la Nerea (l’altra unità del Gruppo progettata con un sistema di alimentazione bi-fuel) utilizzando il metodo truck-to-ship, cioè da camion a nave, metodo utilizzato nei porti europei in cui non sono presenti infrastrutture fisse per l’LNG, che assicura flessibilità e replicabilità.
Ed è solo grazie al perdurare di questa condizione che oggi è finalmente giunto il turno della Elio, che è stata rifornita, con lo stesso metodo, di 100 m3 di LNG (equivalenti a 44 tonnellate) giunti su due autobotti partite da Ravenna.
L’utilizzo del gas naturale liquefatto (LNG), rispetto al combustibile marino convenzionale, riduce le emissioni di Anidride carbonica (CO2) del 25%; dell’85% quelle di Monossido e Biossido di azoto (NOx) e del 99% quelle di Particolato (PM) e Ossido di zolfo (SOx).
Pur essendo un idrocarburo l’LNG è in atto il più “pulito” tra i combustibili di larga reperibilità.
“Ma nell’immediato futuro - assicura Franza - ci sono il Bio LNG, gas totalmente naturale perché ottenuto dalla lavorazione di rifiuti organici e la propulsione elettrica. Sia la Nerea che la Pietro Mondello sono dotate di un pacco batterie che può consentire a queste unità di tenere i motori termici spenti durante le soste in banchina e di manovrare in entrata o in uscita dai porti in modalità zero emissioni”.
Sapori, suoni, colori e amicizia: Riuscitissima la V edizione della Festa dei popoli a Lipari (foto e video (18:47) di Bartolo Ruggiero)
Si è tenuta a Lipari, ieri sera, nel tradizionale scenario di Marina Corta, con grande partecipazione di pubblico, la quinta edizione della “Festa dei popoli” un’iniziativa del Magazzino Mutuo Soccorso Eolie che, per una notte, unisce e mescola lingue, culture, sapori, suoni e colori delle tante comunità straniere che popolano l’isola e che, in atto, rappresentano circa l’11% della popolazione residente.
Una comunità multietnica che ha in quella romena la più rappresentata, seguita da quella marocchina e srilankese. Altre comunità rappresentate sono quelle ucraine, turche, russe, bielorusse, tunisine, senegalesi, francesi, bulgare, tedesche, belga, birmane, pakistane, cubane, statunitensi, argentine e brasiliane.
Ogni popolo, di quelli più numerosi, ha avuto un banchetto dove ha fatto degustare i propri piatti tipici nazionali; un altro banchetto è stato, invece, dedicato ai piatti provenienti dal resto del mondo.
La piazza non ha goduto solo delle tante pietanze culinarie ma anche della buona musica etnica e non solo: il palco, appositamente allestito, ha ospitato, tra gli altri, Eugenio Bennato e i Taranta Power.
Le immagini video sono del nostro collaboratore Bartolo Ruggiero, il montaggio (in ordine casuale, rispetto alla scaletta dell'evento) di Salvatore Sarpi
Buon compleanno a...
venerdì 4 ottobre 2024
Petizione popolare per la realizzazione di una "Casa di comunità" per i cittadini eoliani: dove firmare e le ragioni della petizione
A Stromboli chi desidera firmare la petizione può farlo presso la reception dell’ Hotel Villaggio Stromboli o contattando l'assessore Barnao
Domande frequenti
e risposte brevi sulle Case di Comunità
Le ragioni della petizione
Che
cos’e’ una Casa di Comunità?
La Casa di Comunità è una delle strutture
previste dal Decreto Ministeriale n. 77 del 2022, che riorganizza la sanità
territoriale attraverso delle strutture di “prossimità”, ovvero che rendano
l’accesso ai servizi socio-sanitari sempre piu’ facile per la popolazione. Nel
Decreto le Case di Comunità sono definite come “luogo fisico di facile
individuazione al quale i cittadini possono accedere per bisogni di assistenza
sanitaria e socio-sanitaria”. Il Decreto prevede che, all’interno di ogni
Distretto sanitario, sia costituita una Casa di Comunità ogni 40 – 50 mila
abitanti (con deroghe per le zone più disagiate).
Le altre strutture previste sono gli
Ospedali di Comunità (strutture socio-assistenziali intermedie tra l’assistenza
domiciliare e l’ospedale) e le Centrali Operative Territoriali (con funzioni di
coordinamento e di raccordo nella presa in carico dei pazienti).
Che
differenza c’è con le Case della Salute?
Le Case di Comunità sono un’evoluzione
delle Case della Salute, istituite con Decreto del Ministero della Salute nel
2007 (attuativo della Legge 27 Dicembre 2006 n. 296), e realizzate solo in
alcune regioni. Le Case della Salute non prevedevano l’integrazione di tutti i
servizi sociosanitari territoriali, come nelle Case di Comunità
Quante
Case di Comunità sono previste in Italia e in Sicilia?
Con fondi PNRR[1]
entro il 2026 si prevede di realizzare almeno 1038 Case della Comunità a
livello nazionale (per raggiungere, con quelle già operative, circa 1300
strutture).
In Sicilia si prevede la realizzazione di
156 Case di Comunità.
Cosa
è previsto per il Distretto Sociosanitario delle Isole Eolie?
Delle 21 Case di Comunità previste nella Provincia di Messina, una è progettata per Lipari, a servizio di tutto il Distretto socio-sanitario delle Isole Eolie. Non sono previsti Ospedali di Comunità o Centrali Operative Territoriali.[2]
Quali
servizi offre la Casa di Comunità?
Nella Casa della
Comunità si prevede che lavorino in modalità integrata e multidisciplinare
tutti i professionisti per la progettazione ed erogazione di interventi
sanitari e di integrazione sociale, con la partecipazione della comunità locale
nelle sue varie forme: associazioni di cittadini, pazienti, caregiver,
volontariato.[3]
Operative fino a 24/7 con presenza medica
e infermieristica, la Case di Comunità sono il primo elemento di contatto
tra il cittadino e il sistema sanitario pubblico. Comprendono, quindi, un
punto di accoglienza e di orientamento, ma soprattutto vogliono essere il luogo
in cui il cittadino trova risposte adeguate alle sue esigenze sanitarie o
sociosanitarie, con particolare attenzione per i soggetti fragili e i
pazienti cronici.
Le principali finalità delle Case di Comunità
sono dunque:
·
Agevolare la
presa in carico delle persone mediante un approccio multidisciplinare
·
Valutare
tempestivamente il bisogno della persona e accompagnarla alla risposta
più appropriata
·
Attivare percorsi
di cura basati sull’integrazione tra servizi sanitari, ospedalieri e
territoriali
·
Ridurre il ricorso alle strutture ospedaliere,
favorendo la cura delle persone a livello locale.
Le Case di Comunità gestiscono sia la componente
ambulatoriale che quella domiciliare dell’assistenza, quest’ultima anche con
strumenti di gestione a distanza (telemedicina). In termini organizzativi, le
Case di Comunità si compongono di diverse aree, tra cui:
·
Punto unico di
accesso, servizi amministrativi e sistema
integrato di prenotazione collegato al CUP
·
Assistenza
primaria e continuità assistenziale. L’assistenza
primaria è prestata da MMG (medico di medicina generale) e pediatri; sono
inoltre presenti i servizi infermieristici e un’area dedicata alla continuità
assistenziale (Guardia Medica)
·
Specialistica
ambulatoriale e diagnostica di base
·
Prevenzione
·
Integrazione con servizi
sociali e con le comunità di riferimento.
La novità delle Case di Comunità è anche
che intendono realizzare un sistema integrato di servizi sociali e sanitari, e
quindi facilitare la risposta anche ai bisogni sociali dei cittadini.
Le
Case di comunità sostituiscono gli Ospedali?
No. Mentre gli Ospedali sono strutture
sanitarie per il trattamento degli episodi acuti della malattia, la diagnostica
avanzata e la gestione dell’alta complessità clinica, le Case di Comunità
raccolgono tutte le funzioni di diagnosi, prevenzione e cura di patologie che
non necessitano di ricoveri ospedalieri e, anzi, contribuiscono a ridurli.
Le
Case di comunità ospiteranno anche specialisti che effettuano visite
ambulatoriali?
Certamente sì; le Case di Comunità sono
la sede di tutti gli ambulatori specialistici, oltre che dei medici di base
Se
le visite ambulatoriali oggi a Lipari si fanno in Ospedale, c’e’ bisogno di
un’altra struttura per la Casa di Comunità?
Certamente sì. Come ampiamente
sottolineato più e più volte dai referenti del Distretto sanitario e
dell’Ospedale, a oggi Lipari non è in grado di aumentare la presenza sul
territorio di alcuni servizi (SerD, Neuropsichiatria infantile, Psichiatria),
né di aumentare giornate e ore di presenza, e quindi prestazioni, di tutti gli
specialisti che fanno visite ambulatoriali, per mancanza fisica di spazio.
Inoltre, le Case di comunità avvieranno
presto quella che nel Decreto Ministeriale si definisce Aggregazione Funzionale
Territoriale (AFT), ovvero consentiranno ai medici di famiglia (Medici di
Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta) di lavorare fisicamente a
contatto con gli specialisti, e aumentare l’efficacia della risposta ai
pazienti. Lo stesso vale per la collaborazione tra Servizi Sociali comunali e
Servizi socio-sanitari della ASP.
Se
a Lipari non si riesce ad avere tutti i medici previsti dalla pianta organica
dell’Ospedale, che senso ha creare un altro servizio?
Oltre al fatto che, come già spiegato, la
Casa di Comunità permette di integrate il lavoro di professionisti che già
operano sul territorio – aumentandone se mai le giornate e ore di presenza – la
mancanza di personale medico è un problema ormai riconosciuto in tutta Italia,
e che andrà affrontato a livello nazionale e regionale con soluzioni
strategiche specifiche (eliminazione del numero chiuso alle università, coinvolgimento
di medici stranieri ecc.).
In ogni caso, questo non e’ un motivo
valido per rifiutare l’opportunità di una nuova struttura e sostenere
l’evoluzione dei servizi socio-sanitari nel nostro Comune: anche quando mancano
gli insegnanti, a nessuno verrebbe in mente di non ampliare o costruire le
scuole…
E
cosa si prevede per l’Ospedale di Lipari?
Il funzionamento dell’Ospedale di Lipari,
di cui sono state ripetutamente sottolineate le carenze in varie occasioni e
sedi istituzionali, non ha niente a che vedere con la realizzazione di
strutture di sanità territoriale, come le Case di Comunità.
La riorganizzazione della Rete
Ospedaliera nazionale e’ stata ridefinita nel 2015 da uno specifico Decreto
Ministeriale, il n. 70 (o “Legge Balduzzi”), le cui direttive sono state poi
sviluppate in Decreti Regionali – per la Sicilia nel Decreto dell’11 gennaio
2019 firmato dall’Assessore Razza. In quel decreto si prevede la trasformazione
dell’Ospedale di Lipari in un Pronto Soccorso. A oggi pero’ non sono state attuate
concrete misure per trasformare l’Ospedale in questo senso: le evidenti
inefficienze e carenze dell’Ospedale di Lipari sono da ricondurre alla mancanza
di personale – soprattutto medico – nonostante la riconferma di una pianta
organica che prevede il mantenimento dei reparti esistenti.
L’Amministrazione comunale è
costantemente impegnata in numerose interlocuzioni con la ASP provinciale e con
l’Assessorato regionale (Dipartimento di Pianificazione Strategica),
manifestando con proposte e progetti concreti la necessità di rispondere ai
bisogni di varie categorie della popolazione e, in generale, la necessita’ di
tutelare il diritto alla salute di tutti, in particolare in zone disagiate come
le isole minori.
[1]
Piano/Missione:
PNRR/M6 – Piano nazionale di ripresa e resilienza / Missione 6 Salute; Componente: M6C1 - Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria
territoriale; Investimento: M6C1
I1.1 – Case della Comunità e presa in carico della persona
Eoliani e amici delle Eolie...che non ci sono più (89° puntata)
In questo filmato: Alessandro dello Skrilanka, Signora Alessandro Indricchio, Alessandro Merlino, Alessandro Profilio, Alezandru Covalciuc, Alfonsino Aiello, Mons. Alfredo Adornato
Scossa di terremoto al largo di Salina
Una scossa di terremoto di magnitudo 2.8 è stata registrata dalla sala operativa dell'INGV - Osservatorio Etneo, alle 13:03 di oggi, al largo di Salina, a 9,1 chilometri da Leni, ad una profondità di 12 chilometri.
Lipari, il Chiostro normanno protagonista del convegno internazionale. L'Ansa di Salvatore Sarpi, il comunicato e un breve video
Lipari, 4 ottobre 2024 (ANSA)
È il Chiostro normanno di San Bartolomeo, straordinario monumento d’epoca medievale, scoperto per caso nel 1978 sull’acropoli di Lipari, dal grande archeologo Luigi Bernabò Brea, il protagonista del convegno “Difendere gli spazi sacri. Chiese e monasteri fortificati nel Mediterraneo medievale (IX e XIV secolo)”, secondo appuntamento sulle architetture medievali nel Mediterraneo che da ieri fino a domani vede in dialogo a Lipari architetti, archeologi e storici dell’arte giunti in Sicilia da Grecia, Croazia, Francia, Spagna, Marocco, Tunisia, Malta e Italia.
“Un progetto – ha spiegato Rosario Vilardo, architetto e direttore del Parco archeologico delle Eolie, che ospita la manifestazione – che punta a studiare i monasteri fortificati di tutto il Mediterraneo, a partire da quello di Lipari, con la sua cittadella arroccata sul promontorio, la sua cattedrale, il chiostro di San Bartolomeo e le mura erette a protezione sin dall’epoca greca”.
Oggi è stato anche il giorno della presentazione del libro “I chiostri nell’area mediterranea”, a cura di Arianna Carannante e Fabio Linguanti, con un focus proprio sul monumento medievale di Lipari, uno dei meno studiati del Mediterraneo medievale e che gli studiosi, ieri, hanno visitato alla luce degli studi più recenti: tra le novità, quella relativa alla data di costruzione, avviata alla fine dell’XI secolo e conclusa nel primo ventennio del XII.
Fabio Linguanti, architetto PhD della storia dell’architettura e curatore scientifico della rassegna, ha evidenziato come “partire da Lipari, significa partire dal monumento principale del suo medioevo: la cattedrale e il suo chiostro normanno. Con i contributi di studiosi da tutto il Mediterraneo ragioniamo sui rapporti fra le architetture religiose e quelle fortificate nel periodo medievale, fra il IX e il XIV secolo”. (Ansa)
IL COMUNICATO STAMPA E IL VIDEO
ARCHITETTURA: Lipari, il Chiostro normanno di San Bartolomeo protagonista del convegno internazionale su chiese e monasteri fortificati nel Mediterraneo medievale
Gli studiosi in visita al monumento scoperto per caso nel 1978 dal grande archeologo Luigi Bernabò Brea
Vilardo, direttore Parco Archeologico Eolie: “A Lipari un progetto di studi sulle architetture religiose medievali che riunisce la comunità scientifica di otto Paesi del Mediterraneo”
Lipari (ME), 4 ottobre 2024.
È il Chiostro normanno di San Bartolomeo, straordinario monumento d’epoca medievale scoperto per caso nel 1978 sull’acropoli di Lipari dal grande archeologo Luigi Bernabò Brea, il protagonista del convegno “Difendere gli spazi sacri. Chiese e monasteri fortificati nel Mediterraneo medievale (IX e XIV secolo)”, secondo appuntamento sulle architetture medievali nel Mediterraneo che dal 3 al 5 ottobre vede in dialogo a Lipari architetti, archeologi e storici dell’arte giunti in Sicilia da Grecia, Croazia, Francia, Spagna, Marocco, Tunisia, Malta e Italia.
“Un progetto – ha spiegato Rosario Vilardo, architetto e direttore del Parco archeologico delle Eolie che ospita la manifestazione – che punta studiare i monasteri fortificati di tutto il Mediterraneo, a partire da quello di Lipari, con la sua cittadella arroccata sul promontorio, la sua cattedrale, il chiostro di San Bartolomeo e le mura erette a protezione sin dall’epoca greca”.
Oggi la presentazione del libro “I chiostri nell’area mediterranea”, a cura di Arianna Carannante e Fabio Linguanti (ed. All’insegna del Giglio) con un focus proprio sul monumento medievale di Lipari, uno dei meno studiati del Mediterraneo medievale e che gli studiosi hanno visitato nuovamente, ieri, alla luce degli studi più recenti. Tra le novità, quella relativa alla data di costruzione, avviata alla fine dell’XI secolo e conclusa nel primo ventennio del XII.
Il convegno, che segue la prima edizione del 2022 dedicata proprio ai chiostri, è un progetto del Parco archeologico delle Eolie – Museo archeologico Luigi Bernabò Brea della Regione Siciliana e del Laboratoire d'archéologie médiévale et moderne en Méditerranée (LA3M) dell’Università Aix Marseille. Realizzato con il sostegno dell’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e del Dipartimento BBCC, è ideato da Rosario Vilardo e da Fabio Linguanti, architetto PhD storia dell’architettura (Politecnico di Torino / LA3M - Aix Marseille Université), curatore scientifico della rassegna. Che aggiunge: “Partire da Lipari, significa partire dal monumento principale del suo medioevo: la cattedrale e il suo chiostro normanno. Con i contributi di studiosi da tutto il Mediterraneo – prosegue Linguanti - ragioniamo sui rapporti fra le architetture religiose e quelle fortificate nel periodo medievale, fra il IX e il XIV secolo”.
Fra i temi della seconda giornata Istria e Dalmazia, con Miljenco Jurkovic, archeologo (Uni Zagabria), che parlerà di alcuni monasteri fortificati del litorale adriatico orientale; tre i contributi sulla Grecia con Athanasios Semoglou (Aristotele Uni Thessalonike) e gli studi sulle pitture murali bizantine nei monasteri del Monte Athos, centro spirituale la cui scuola di pittura influenzò l’arte ortodossa; l’archeologo Alessandro Taddei (Uni Sapienza, Roma) sul complesso monastico di Hosios Loukas in Beozia, mentre Carlo Berardi (Uni Michigan, USA) illustrerà le ultime novità sulla Chiesa di Kosmosoteira a Feres. Quindi si torna in Italia con gli studi sui monasteri del Gargano a cura di Angelo Cardone (Uni Bari) e in Toscana, con gli archeologi Alberto Agresti e Lorenzo Crescioli, per importanti aggiornamenti sull’Abbazia di Settimo a Scandicci, condotti con la direzione scientifica di Ursula Wierer, Soprintendente BBCCAA di Firenze: evidenziato un complesso sistema di fossati, ponti e torri che consentiva ai monaci cistercensi di proteggere l’abbazia, centro economico del territorio. Ancora sul territorio italiano, a Roma, con il racconto delle strutture fortificate di Sant’Agnese fuori le mura, a cura di Daniela Esposito e Francesca Lembo Fazio (Uni Sapienza, Roma) e Federico Marazzi (Uni Suor Orsola Benincasa, Napoli). Sempre Marazzi approfondirà il tema della trasformazione dei monasteri da “civitas dei a castrum fidei” con focus sull’Italia centro-meridionale. Quindi la Calabria con le grange (aziende agricole e pastorali) fortificate, a cura di Francesco Cuteri ed Elena Di Fede (Accademia Belle Arti Catanzaro). Conclude la seconda giornata di studi lo sguardo sulle abbazie tra Alto Lazio e bassa Toscana con gli interventi di Renzo Chiovelli (Uni Sapienza, Roma) Giulia Maria Palma (Uni Lione) e Vania Rocchi.
Sabato 5 ottobre, terza e ultima giornata del convegno vede protagonista l'area tirrenica settentrionale del Mediterraneo, con interventi su Francia, Italia del nord e Sardegna. Si inizia con Nicolas Faucherre (LA3M Aix-Marseille Université) e le “cattedrali del mare” di Maguelone e Agde, chiese fortificate connesse all’istituzione di una guardia marittima sostenuta degli istituti religiosi.
A seguire Marie Pier Bonetti (LA3M Aix-Marseille Université) sulla chiesa abbaziale di Saint Victor a Marsiglia completata da torri, campanili, sale d'armi, recinti e camminamenti merlati dall’abate poi divenuto papa Urbano V. Quindi Pierre Laffont (Uni Rennes) con un eccezionale documento custodito nella Biblioteca Nazionale di Francia: un manoscritto (metà XV sec.) conosciuto come Armoriale di Guillaume Revel ricco di illustrazioni e disegni di castelli, città e villaggi del tempo. Un documento di eccezionale valore perché si tratta della più antica rappresentazione figurativa di questi monumenti.
Tre i contributi dedicati alla Liguria: si inizia con Genova e Yoshie Kojima (Uni Tokyo) sulla Chiesa di Santa Maria del Castello e il ruolo dei “magistri antèlami”, corporazione medievale di costruttori itineranti, generalmente di origine lombarda e legati ai Cistercensi. Una iscrizione li indica infatti come autori della chiesa nel quartiere storico del Molo. Ancora in Liguria con il monastero di Sant’Eugenio a Bergeggi, oggetto di studio di Alessandra Panicco (Politecnico di Torino); infine chiese e fortificazioni a Porto Venere, a cura di Simone Caldano (Associazione Piemonte Medievale). In chiusura la Sardegna e Cagliari con il Santuario di Nostra Signora di Bonaria, nella relazione di Valeria Carta (Uni Cagliari).
Tutto il convegno è fruibile in live streaming sulla pagina Facebook del Parco delle Eolie a questo indirizzo https://www.facebook.com/museoLipari
Il video con il "J'accuse" del sindaco Gullo ai consiglieri d'opposizione e la replica di questi
Buon compleanno a...
Prestigiosa affermazione a Roma per il giovane chef liparese Alessio Currò. Primo classificato a EmergenteChef selezione centro - sud
Prestigiosa affermazione a Roma per il giovane chef liparese Alessio Currò del Therasia - Il Cappero. Alessio si è classificato al 1° posto della selezione centro sud di EmergenteChef, la prestigiosa vetrina, tenutasi a Roma, presso il Centro di formazione Elis, il 1° e il 2 ottobre, nell'ambito del format Emergente che prevede una serie di gare dedicate ai vari settori della ristorazione ed ospitalità e comprende, oltre ad EmergenteChef, EmergentePizza, EmergenteSala EmergentePastry.Emergente in quasi 20 anni di competizioni ha lanciato tantissimi talenti che ora sono diventati i protagonisti indiscussi della ristorazione e dell’ospitalità italiana.
I concorrenti sono stati scelti unicamente per questioni di merito e a stilare la graduatoria finale, dopo aver valutato i piatti proposti dagli chef, è stata una giuria composta da giornalisti ed esperti del settore
Alessio, grazie a questa performance, parteciperà alla finale nazionale in programma nel 2025.
Per il giovane Currò una prestigiosa affermazione in uno degli eventi più importanti del settore se si considera che Emergente, in quasi 20 anni di competizioni, ha lanciato tantissimi talenti che ora sono diventati i protagonisti indiscussi della ristorazione e dell’ospitalità italiana.
giovedì 3 ottobre 2024
L'incontro pubblico del sindaco Gullo (La diretta)
Per visualizzare la diretta cliccare sulla foto.
Al RomaCinemaFest il film di Barbareschi ambientato a Filicudi
Sarà presentato al RomaCinemaFest , dal 16 al 27 ottobre, “Paradiso in vendita”, di Luca Barbareschi, il film ambientato a Filicudi e interpretato da Donatella Finocchiaro con Bruno Todeschini, Domenico Centamore. Nel cast anche l'attore francese Vincent Nemeth.
LA TRAMA
Nel 2015, al governo greco, in profonda crisi economica, venne in mente di vendere alcune isole dell’Egeo. Non ne fece niente, ma è da questa vecchia notizia di cronaca che prende spunto il nuovo film diretto da Luca Barbareschi, che riambienta la storia in un’immaginaria isoletta siciliana, Fenicusa, che il governo italiano in bancarotta decide di vendere ai francesi. Che naturalmente accettano, inviando un loro “ambasciatore” per lottizzare, comprare, “francesizzare” il territorio e la popolazione molto recalcitrante.
E' deceduta Carmela Lunghi ved. Cosentino
A Lipari il Congresso regionale di Pediatria e Neonatologia SIP-SIN 2024
quest’anno l’appuntamento annuale delle sezioni siciliane della SIP e della SIN, si svolgerà a Lipari dal 4 al 5 ottobre 2024.
La neonatologia e la pediatria in Italia sono in una fase di intense trasformazioni e cambiamenti. Innovazione tecnologica e ricerca da una parte, denatalità e aumento dei pazienti con malattie croniche, rare e complesse dall’altro rendono necessari nuovi approcci diagnostici, terapeutici e di prevenzione.
Anche in Sicilia si sente l’esigenza di adeguare i percorsi formativi alle nuove sfide assistenziali per rendere migliore e più omogeneo il contesto complessivo dell’area pediatrica, nel
territorio e in ospedale.
In questa logica di formazione integrata con ricerca e assistenza, si muoverà nel 2024 in Sicilia il congresso regionale di Pediatria e Neonatologia, che torna dopo oltre 40 anni nelle isole Eolie per marcare l’importanza di una pediatria che si impegni in percorsi di protezione della salute del neonato e del bambino in tutte le realtà, compresa quella delle isole minori.
Ci auguriamo di incontrarvi numerosi a Lipari.
I Presidenti del Congresso,
Caterina Cacace
Domenico Cipolla
Raffaele Falsaperla