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venerdì 17 gennaio 2025

Il mare sta investendo in pieno Marina Lunga. La situazione in 7 foto e un video di Silvia Sarpi. Canneto...un disastro








 
Canneto


Il video della violenta mareggiata su Filicudi porto


I video del porto di Sottomonastero e della Tenente Mariano Amendola sott'acqua


Canneto: Lungomare di nuovo sott'acqua. In azione i semafori. Cade albero a Pirrera




 Come era previsto il vento è rinforzato nelle ultime ore, ingrossando, ulteriormente, il mare. Il lungomare di Canneto è di nuovo allagato, con i marosi che hanno riportato a centro strada quanto era stato accumulato ai bordi dopo l'intervento dei giorni scorsi, e si circola sulla Cesare Battisti, a senso unico alternato, con semafori.

A Pirrera il  vento ha sradicato un grosso albero che è finito sulla sede stradale, in atto ostruita. 

Sta peggiorando la situazione anche a Marina Lunga dove il mare sta penetrando in più punti, sott'acqua tutta la zona di Sottomonastero



(Le foto di Canneto sono di Loredana Siracusa e Deborah Galletta)

Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Non l'inizio ma l'esito

Cade albero sulla Isa Conti: Viabilità bloccata per il momento

Da quanto apprendiamo nessun mezzo in transito è stato coinvolto. Da verificare la presenza di altre auto posteggiate, oltre a quella nella foto.

Sul posto, presente la polizia municipale e la Protezione civile comunale, stanno  intervenendo i vigili del fuoco. Il traffico viene dirottato sulle   vie sottostanti.

C.S. Lipari: Una storia a tinte rosso - blu: Una formazione con Murciano, scomparso ieri


 In alto da sx: Puleo, Munafò, Murciano, Ferro, Di Benedetto, Gallo

In basso da sx: Buscema, Barrica, Arash Laidi, Centorrino, Finocchiaro, Rosario Marino

"Pescando" nel nostro archivio. Lipari, calcio a 5 al femminile (20° parte)


 

Approdo "avventuroso" per la Nerea a Lipari. Da plauso comandante ed equipaggio, pilota del porto (video). PC in azione a Canneto

 

La "Nerea", unico mezzo che oggi sta effettuando i collegamenti con le Eolie, a causa del mare in tempesta e delle raffiche di vento, ha avuto serie difficoltà, stamane, ad approdare nel porto liparese di Sottomonastero. 

Dopo una prima manovra, durante la quale ha toccato (lievissimi i danni) uno dei bracci dell'approdo aliscafi di Punta Scaliddi, la nave, con una seconda manovra, è riuscita, poi, ad attraccare sempre tra grandi difficoltà. Questo grazie alla competenza e professionalità del pilota del porto, del comandante della nave  e di tutto l'equipaggio.

In precedenza, dopo vari tentativi, ha omesso l'approdo a Vulcano. In atto è in navigazione verso Rinella

A Canneto i marosi hanno trasportato pietre e sabbia sulla strada che, comunque, al momento, è transitabile.
Più difficile la situazione a Calandra, in parte allagata dai marosi.

Per limitare i disagi sta intervenendo la Protezione civile.

Nel pomeriggio è prevista intensificazione del vento e, quindi, del moto ondoso.

IL VIDEO DI GIANCARLO PULEO



Oggi: Sant'Antonio Abate


Antonio nacque presso Eraclea (Egitto Superiore) nel 251 da nobili genitori, ricchi e timorati di Dio, i quali si presero grande cura di educarlo cristianamente.
A soli diciotto anni li perdette, rimanendo egli custode di una piccola sorella e possessore di considerevoli ricchezze. Ma la voce di Dio non tardò a farglisi sentire: era orfano da appena sei mesi, quando in chiesa sentì leggere le parole di Gesù al giovane ricco: « Se vuoi essere perfetto, vendi quanto hai, e dallo ai poveri, così avrai un tesoro nel cielo, poi vieni e seguimi ».
Antonio le prese come dette a se medesimo: andò a casa, distribuì le sue sostanze ai poveri, riservandosene solamente una piccola porzione pel mantenimento suo e della sorella. Poco dopo avendo udito le altre parole di Gesù: « Non vi prendete fastidio del domani », diede ai poveri anche il rimanente, pose la sorella in un monastero di vergini, e lui stesso si ritirò a fare vita penitente nel deserto.
Quivi si sforzava di praticare le virtù che vedeva praticate da altri santi penitenti, nelle cui cellette spesso si recava per imparare da essi la via della perfezione. Lavorava inoltre per procacciarsi il cibo, e tutto ciò che guadagnava in più lo donava ai poveri. Ma il demonio non poteva sopportare in un tal giovane tanto ardore di perfezione, e cercò tutte le maniere possibili per distoglierlo dal suo intento; ma Antonio si raccomandava caldamente notte e giorno a Gesù, e accompagnava le preghiere con rigorosissime penitenze.
Mangiava pochissimo e poverissimamente una volta sola al giorno, dormiva sulla nuda terra, e macerava in ogni modo il suo corpo: ottenne così completa vittoria sul demonio.
Dopo un po' di tempo, pregato un amico che ogni settimana gli portasse qualcosa per cibarsi, si volle appartare maggiormente; si inoltrò nel deserto, si pose in una grotta.
Quivi il demonio ricominciò a tendergli le sue insidie, ed una volta venne e lo percosse tanto, che egli fu vicino a morirne; ma benché giacesse per terra sfinito, continuò a pregare e a cantare il versetto del salmo: « Ancorchè eserciti interi siano schierati contro di me, il mio cuore non temerà ».
Al demonio poi ripeteva le parole di S. Paolo: « Nulla mai potrà separarmi dalla carità di Cristo ». Volle poi egli segregarsi ancor più dagli uomini, e si inoltrò nel deserto giungendo ad una grande grotta; ma furono tante le istanze che alcuni gli fecero per essere suoi discepoli, che egli li accettò, ed essi incominciarono ad abitare vicino a lui.
Ai suoi discepoli il Santo raccomandava continuamente la perseveranza, la custodia del cuore, l'esortazione vicendevole, la pratica delle virtù, e il ricordo quotidiano dei Novissimi.
Morì esortando i suoi monaci l'anno 356 al 17 gennaio, in età di 105 anni. Tutti coloro che hanno a che fare con il fuoco vengono posti sotto la protezione di sant'Antonio, in onore del racconto che vedeva il Santo addirittura recarsi all'inferno per contendere al demonio le anime dei peccatori.
È invocato contro la peste, lo scorbuto, i morbi contagiosi e appunto l'herpes zoster detto anche "fuoco di Sant'Antonio".
I colpiti da questa affezione si recavano in pellegrinaggio presso Arles, dove stavano le reliquie del santo. Fu necessario costruire per loro un ospedale, il quale fu retto da religiosi che avevano come insegna la tradizionale gruccia a forma di "T", attributo del santo.
Costoro, per mantenersi, allevavano maiali che vagavano per le strade nutriti dalla carità pubblica, il grasso di questi maialini, infatti, veniva usato per curare l'ergotismo, chiamato il "fuoco di Sant'Antonio" e il meno invasivo herpes zoster. Quando le ordinanze ecologiche vietarono la libera circolazione delle bestie, fu fatta un'eccezione per questi suini purché distinguibili da una campanella. Per questo il santo è raffigurato con un maialino; da qui la sua protezione su tutti gli animali domestici.
È invocato anche per le attività agricole (pare che negli ultimi anni tenesse un orticello; i diavoli, in forma di fiere, glielo devastavano, ma lui li cacciava in nome di Dio) e per quelle di allevamento.
Guantai, tessitori, tosatori, macellai, salumieri, confettieri e archibugieri lo tengono come protettore. Anche i panierai, perché il santo, per combattere l'ozio, intrecciava canestri. E i becchini, per la parte da lui avuta nella pietosa sepoltura dell'eremita Paolo.
Per certi detti popolari, chi è colpito da sciagura improvvisa "deve aver rubato il porco di sant'Antonio"; gli intriganti e gli scrocconi vanno "di porta in porta come il porco di sant'Antonio".
PRATICA.
Impariamo da S. Antonio a ricorrere prontamente a Dio nelle tentazioni e a mortificare il nostro corpo per poter vincere il demonio.
PREGHIERA. Deh! Signore, ci renda accetti l'intercessione del beato Antonio, affinchè quel che non possiamo coi nostri meriti, lo conseguiamo per il suo patrocinio.
MARTIROLOGIO ROMANO. Niella Tebàide sant'Antonio Abate, il quale, padre di molti Monaci, visse celeberrimo per la vita e miracoli; le sue gesta furono descritte da sant'Atanasio in un celebre volume. Il suo sacro corpo però, sotto l'Imperatore Giustiniano, fu ritrovato per divina rivelazione, portato ad Alessandria e sepolto nella chiesa di san Giovanni Battista.

Buongiorno...così!


 

giovedì 16 gennaio 2025

Allarme capre, denunce presentate ai Carabinieri. Dalla Gazzetta del sud del 16 gennaio 2025

L'ordinanza di chiusura di tutte le scuole del Comune di Lipari


 

Ospedale di Lipari, commissione Salute garantisce interventi. Dalla Gazzetta del sud del 16 gennaio 2025

Calcio a 5, Giovanili/Giovanissimi: Ludica Lipari vittoriosa in trasferta contro la Pro Mende (foto, classifica e video)

Nuova vittoria in trasferta per gli atleti della Ludica Lipari. Si sono imposti per 7 a 5 sul campo della Pro Mende a Santa Lucia del Mela. A segno per la Ludica Lipari: Iacono M. (2); Finocchiaro F. (3); Saltalamacchia A; Profilio J.


 


Sicilia: Si è dimessa l'assessora alla Sanità, Giovanna Volo

L'assessore regionale della Salute, Giovanna Volo, ha rassegnato stamattina le sue dimissioni dall'incarico per motivi personali. Il presidente della Regione, Renato Schifani, durante un incontro a Palazzo d'Orléans, l'ha ringraziata per il lavoro svolto e l'abnegazione dimostrata in questi primi due anni di legislatura. Al suo posto, il presidente ha nominato l'attuale direttore generale dell'Asp di Palermo, Daniela Faraoni.

Sicilia: Domani allerta meteo rossa. Scuole chiuse . Ordinanza in arrivo anche per Lipari


 Le scuole saranno chiuse anche a Salina

Acquacalda, interdetto l'uso del ponte di ferro. L'articolo del 16 gennaio 2025


 

Tanti auguri!

Buon compleanno a Maria Lauricella, Angelo Groppo, Dario Guarnuto, Maurizio Di Pietro, Tatiana Pisagatti, Generosa Cafarella, Concetta Favorito, Anna Cincotta 
 

Orto e Sabatini replicano a Gullo e "tirano le orecchie" alla vice -presidente del consiglio Starvaggi

COMUNICATO-  La critica mossa dal Sindaco riguardo l’assenza dei sottoscritti e del Presidente del Consiglio Comunale nella seduta di ieri è non solo strumentale, ma anche priva di fondamento. È importante sottolineare che, al momento del rinvio del Consiglio precedente, non era nota la convocazione della Commissione Regionale Sanità, un evento di importanza cruciale per discutere le criticità del nostro ospedale. Di fronte a un’occasione così rilevante, è chiaro che la nostra presenza a Palermo fosse giustificata e prioritaria rispetto a un Consiglio Comunale il cui scopo principale – ovvero la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP, Giuseppe Cuccì – era già venuto meno. 

L’accusa del Sindaco, quindi, non tiene conto del contesto reale e appare come un tentativo di sminuire un’azione concreta a favore del nostro territorio. La seduta di ieri, peraltro, era un semplice aggiornamento votato dal Consiglio e, in quanto tale, ancora in prima convocazione. In caso di assenza del numero legale, come previsto dal regolamento, la seduta avrebbe dovuto proseguire oggi in seconda convocazione. Tuttavia, a causa dell’ennesimo ed evidente errore procedurale da parte del Vicepresidente del Consiglio, Antonella Starvaggi, questa regola è stata ignorata. 

Il Vicepresidente Starvaggi ha arbitrariamente chiuso la seduta, dichiarandola come seconda convocazione, contravvenendo sia al nostro regolamento comunale sia all’articolo 30 della legge regionale n. 9/86, che disciplina chiaramente il funzionamento del Consiglio. Secondo queste norme: 

1. In caso di mancanza del numero legale, la seduta deve essere sospesa per un’ora. 

2. Se il numero legale non viene raggiunto dopo la ripresa, la seduta deve essere aggiornata al giorno successivo con lo stesso ordine del giorno, senza bisogno di un’ulteriore convocazione. 

Nulla di tutto ciò è stato rispettato. Per questo motivo valuteremo una richiesta di intervento presso l’Assessorato Regionale degli Enti Locali per denunciare l’ennesima violazione di legge perpetrata dal Vicepresidente del Consiglio Comunale.

Ritornando alla questione principale riteniamo che il Sindaco, diversamente da quanto fatto, avrebbe dovuto apprezzare l’impegno dimostrato da una parte del Consiglio nel cercare soluzioni per migliorare i nostri servizi sanitari, piuttosto che limitarsi a critiche sterili e senza costrutto. A differenza sua, i capigruppo e il Presidente del Consiglio Comunale si sono recati a Palermo per affrontare concretamente le attuali criticità, avanzando proposte e cercando risultati concreti per il tramite della Commissione regionale sanità convocata appositamente 

Diversamente, il Sindaco si è accontentato di ottenere vaghe rassicurazioni dall’Assessore Regionale alla Sanità, incontrato solo di sfuggita, durante una riunione che trattava tutt’altro, e solo per mostrare di “anticipare tutti”. Questo “lampo di genio” si è rivelato, in realtà, un gioco patetico e strumentale: un’azione di facciata priva di sostanza. 

Piuttosto che attaccare chi si impegna concretamente e tenta di affrontare i problemi della nostra sanità con un approccio propositivo, il Sindaco dovrebbe riflettere sul proprio operato e ricordare come, durante la campagna elettorale, non abbia esitato a sfruttare i problemi della sanità per raccogliere consenso. È tempo di abbandonare le polemiche sterili e di collaborare seriamente per risolvere le difficoltà della nostra comunità. 

I Capigruppo consiliari 

Gaetano Orto 

Adolfo Sabatini

Saltalamacchia (Forza Italia): Dal presidente Russo scorrettezza istituzionale"


Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Tristezza

C.S. Lipari. Un'altra pagina della storia rosso - blu che si chiude: Ci lascia Eugenio Murciano

Eugenio Murciano, un altro calciatore che ha vestito la gloriosa maglia del CS Lipari ci lascia.

Ce lo comunica Rino Colaci, altro calciatore del Lipari di quel periodo.
"Buon giorno direttore.
Sono Rino Colaci ex calciatore del Lipari calcio degli anni 70. 
Purtroppo ho una brutta notizia da comunicare. 
Questa notte ci ha lasciato Eugenio Murciano ex stopper del Lipari.
Sono profondamente dispiaciuto e commosso per la perdita del mio caro amico Eugenio; non riesco a dire altro". 


Ad Eugenio, con il quale ci sentivamo tramite fb, l'ultima volta a novembre scorso, e che aveva voluto contribuire con delle foto al gruppo "C.S. Lipari...una storia a tinte rosso - blu", va il nostro deferente pensiero e la nostra preghiera, unitamente alle condoglianze per i suoi cari


Lungomare di Acquacalda disastrato e abbandonato da prima di Natale. Reportage fotografico di Gennarino Saltalamacchia

 La situazione rappresentata è così dalla mareggiata di Dicembre. Una situazione  gravissima di pericolo....tra l'indifferenza. La "denuncia" fotografica di Gennarino Saltalamacchia
























Oggi: San Marcello I°

Nei primi tre secoli del Cristianesimo, non tutte le persecuzioni furono uguali. Da Nerone a Diocleziano, fu un alto e basso, un incrudelire e un blandire. Qualche Imperatore, come Decio, mirò più a fare apostati, cioè rinnegati, che Martiri, cioè « testimoni ».

L'ultima persecuzione, prima che Costantino accogliesse come insegna la Croce, fu quella del vecchio Diocleziano, e fu la più lunga e cruda. Ebbe inizio nel 303. Distrutte le chiese, bruciati i libri sacri, i Cristiani che si rifiutavano di sacrificare agli dèi erano considerati peggio di schiavi, I nobili, se cristiani, perdevano i loro titoli; gli ufficiali, i loro gradi; i funzionari, i loro uffici; i mercanti, i loro averi.

Ma a queste persecuzioni morali si aggiunsero presto anche quelle materiali. Accusati d'aver bruciato il Palazzo imperiale i Cristiani vennero arsi, affogati, decapitati, crocifissi, sbranati. Città intere restarono spopolate; l'esercito decimato.

Dinanzi a questo vero e proprio « terrore », molti Cristiani cedettero: abiurarono e apostatarono. Non tutti furono capaci di reggere, specialmente alla persecuzione civile, e per conservare, non tanto la loro vita, quanto la loro dignità, i loro gradi, i loro uffici, i loro averi, caddero nell'apostasia.

Vennero chiamati lapsi, cioè caduti; e relapsi quando erano ricaduti più di una volta nell'apostasia.

Per questi suoi figli infelici, la Chiesa devastata, smembrata, prese il lutto, e alla morte del Papa Marcellino si ebbe un lungo periodo di vacanza della sede apostolica.

In questo momento difficilissimo, anzi, addirittura tragico, s'alzò la figura di San Marcello, presbitero capo della Chiesa Romana. Nei calendari e negli elenchi dei Pontefici, gli viene dato il titolo di Papa, trentunesimo della serie Apostolica. Ma forse egli non fu Papa, ma soltanto « Presbitero capo », cioè primo tra i sacerdoti romani.

In ogni modo, il suo pontificato ebbe inizio quattr'anni dopo la morte del suo predecessore, e fu di breve durata. La Chiesa, dopo la persecuzione e l'assenza di un capo, mostrava le piaghe dell'infedeltà e le cicatrici del tradimento. San Marcello fu severo coi lapsi, ai quali impose gravi penitenze; severissimo coi relapsi. Duro con coloro i quali, addirittura, avevano formato una specie di partito « lassista », che tentava di giustificare, se non addirittura difendere, l'operato dei cristiani rinnegati.

E la durezza di San Marcello era santa e salutare, perché se i deboli possono destare pietà, i traditori compiaciuti e i protervi non possono suscitare che la riprovazione e la condanna.

Con la morte di Diocleziano e la successione di Massenzio, che doveva essere poi l'avversario sconfitto da Costantino, la persecuzione parve placarsi. La Chiesa romana si riorganizzò sotto la guida inflessibile di San Marcello, finché anche l'Imperatore Massenzio, insospettitosi, mandò in esilio il Pontefice, o « Presbitero capo », della Chiesa Romana.

E in esilio morì, nel 309, per quanto le leggende, e anche il Martirologio accennino ad una fine diversa e più colorita.

Narrano infatti come Marcello celebrasse nella casa che una ricca matrona, Novella, aveva lasciato alla Chiesa, convertendosi al Cristianesimo, e che si trovava sulla via Lata. L'Imperatore, avrebbe fatto trasformare quella casa chiesa in una stalla per i cavalli dei corrieri imperiali; e San Marcello, dopo essere stato battuto con le verghe, fu condannato a servire come stalliere.

Nel qual servizio, conclude la Leggenda, dopo molti anni di fatiche e di strapazzi, si riposò in pace », cioè morì. Ecco perché San Marcello, presbitero-capo e Papa, viene venerato come Patrono degli stallieri e protettore delle scuderie, men duro forse verso le bestie che con i relapsi compiaciuti e protervi!

MARTIROLOGIO ROMANO. A Roma nel cimitero di Priscilla sulla via Salaria Nuova, deposizione di san Marcellino I, papa, che, come attesta san Damaso, vero pastore, fieramente osteggiato dagli apostati che rifiutavano la penitenza da lui stabilita e disonorevolmente denunciato presso il tiranno, morì esule scacciato dalla patria.
 

Buongiorno...così!


 

Toneo di calcetto invernale al Freeland: Guida il Real Mendolita (classifica e video)


 


mercoledì 15 gennaio 2025

La replica fiera di Gullo: "Noi fedeli agli impegni". Dalla Gazzetta del sud del 15 gennaio 2025

WhatsApp si aggiorna per tutti: quali sono le nuove funzioni

Il team di sviluppo di WhatsApp, l’app di messaggistica più utilizzata al mondo, inizia il 2025 all’insegna del divertimento, introducendo nuove funzionalità e miglioramenti nel design che mirano a rendere l’esperienza utente più coinvolgente e intuitiva.
Tra le novità più interessanti, spiccano gli effetti per la fotocamera, i selfie sticker personalizzati, la possibilità di condividere sticker pack e le reazioni rapide ai messaggi.

Una delle novità più interessanti riguarda l’introduzione di nuovi effetti per la fotocamera, una funzionalità che era stata già rilasciata per le videochiamate.

Ora, questa opzione è stata estesa anche alle foto e ai video che vengono inviati nelle chat. Gli utenti avranno a disposizione 35 tra sfondi, filtri ed effetti diversi per personalizzare le foto e i video.

Questa funzione permette di trasformare una semplice foto o un video in un contenuto più dinamico e accattivante, aggiungendo un tocco di originalità alle conversazioni quotidiane.

Per gli amanti degli sticker personalizzati, WhatsApp ha introdotto un’altra novità di grande interesse: la possibilità di trasformare un selfie in uno sticker. Questa funzione, già disponibile su Android e in arrivo presto anche su iOS, consente agli utenti di creare sticker personalizzati in modo rapido e semplice.

Basta accedere alla sezione degli sticker, selezionare l’opzione “crea sticker” e utilizzare la fotocamera per scattare un selfie. Il risultato è uno sticker unico e personale, perfetto per esprimere le proprie emozioni in modo originale e divertente.

Inoltre, la condivisione di sticker pack diventa ancora più facile: se si trova un set di sticker che si sa piacerà a un amico, ora è possibile condividerlo direttamente all’interno della chat, semplificando ulteriormente l’esperienza di comunicazione.


Un altro aggiornamento importante riguarda le reazioni ai messaggi. WhatsApp ha introdotto le reazioni rapide: ora è possibile reagire a un messaggio semplicemente facendo doppio tap su di esso.

Questa novità velocizza le interazioni e permette di esprimere rapidamente il proprio parere o la propria emozione di fronte a un messaggio ricevuto. Inoltre, è stata migliorata anche la navigazione tra le reazioni più utilizzate, rendendo la ricerca più fluida e intuitiva.
WhatsApp: quando arrivano e novità

Quelle appena annunciate da WhatsApp sono novità “server side“, che vengono cioè abilitate da remoto da Meta.

Per questo non c’è bisogno di una versione specifica dell’app, ma potrebbe essere necessario attendere alcuni giorni prima di vedere apparire tutte le nuove funzioni sul proprio profilo WhatsApp.

Canneto, allagamenti e disagi. Dalla Gazzetta del sud del 15 gennaio 2024


 

Calcio, Prima Categoria: Lipari sconfitto in casa

 Sconfitta casalinga per 3 a 2 per il Lipari IC nell'incontro di recupero con il Melas valido per il campionato di Prima categoria, disputato quest'oggi. 

Stromboli, aggiudicate le opere per i torrenti. Dalla Gazzetta del sud del 15 gennaio 2025


 

Filicudi porto chiuso con ordinanza della CP. Danni anche nel porto di Malfa

A Filicudi porto, con ordinanza del comandante del porto di Lipari, Fabio Cicero, è stato chiuso l’approdo interessato dalle mareggiate dei giorni scorsi che, come appurato, hanno fatto saltare la pavimentazione del molo, divelto il cavalletto d’appoggio della passerella d’imbarco e sbarco, mentre i bracci mobili dell’attracco aliscafi risultano danneggiati.

Fino a quando non ci sarà il ripristinato delle normali condizioni gli attracchi avverranno nello scalo alternativo di Pecorini.

La mareggiata ha seriamente danneggiato anche il porto Scalo Galera di Malfa (Salina) dove sono tutt’ora in corso i lavori di realizzazione della nuova struttura: il mare ha scardinato una parte della pavimentazione del molo, riportando alla luce, quella precedente.

Audizione in commissione Sanità all'Ars per Orto, Sabatini e Russo "Soddisfazione per i risultati ottenuti"

 COMUNICATO STAMPA

I sottoscritti capigruppo, Gaetano Orto e Adolfo Sabatini, insieme al Presidente del Consiglio, Nuccio Russo, hanno partecipato oggi, su invito del Presidente Pippo Laccoto, all’audizione tenutasi a Palermo presso la Commissione Regionale Sanità. L’incontro ha avuto come oggetto le criticità del nostro ospedale, con particolare riferimento alla cronica carenza di medici. Al termine dell’audizione, pur consapevoli che molto resta ancora da fare, esprimono una cauta soddisfazione per i risultati ottenuti.

Durante l’incontro, i sottoscritti hanno presentato un dettagliato documento contenente alcune richieste e proposte essenziali per migliorare le condizioni del presidio ospedaliero. Con soddisfazione, molte di queste sono state accolte, prevedendo interventi e iniziative mirate a potenziare il servizio sanitario dell’Ospedale di Lipari e delle isole minori. Di seguito gli interventi garantiti:

1. Incentivi per i dirigenti medici

I medici che presteranno servizio a Lipari, indipendentemente dalla loro anzianità, riceveranno un incarico di elevata professionalità, solitamente previsto dopo 15 anni di servizio. Questo incentivo renderà più attrattiva la scelta di Lipari rispetto ad altri presidi sanitari.

2. Foresteria per il personale sanitario

Sarà avviato un progetto per trasformare il vecchio ospedale situato sul Corso Vittorio Emanuele in una foresteria destinata esclusivamente al personale sanitario, con l’obiettivo di incentivare il servizio in sedi disagiate.

3. Acquisto di strumentazione per l’Ospedale di Lipari

È stata garantita da parte dell'Assessore Volo una spesa straordinaria e immediata di oltre 300.000 euro per strumenti diagnostici e varie apparecchiature richieste da tempo dal nostro Ospedale.

4. Lavori di ristrutturazione

Grazie ai fondi del PNRR, sono in corso interventi nell’ambito del progetto "Ospedali sicuri", tra cui la realizzazione di due posti tecnici di terapia sub-intensiva.

Inoltre, è prevista la ristrutturazione della camera iperbarica e la risoluzione dei problemi di umidità nei locali destinati alla risonanza magnetica.

5. Telemedicina e potenziamento tecnologico

È in fase di presentazione un progetto di telemedicina che permetterà di effettuare visite cardiologiche e altri servizi da remoto.

6. Ambulanze per le isole minori

Sono previste nuove ambulanze per migliorare il parco mezzi delle isole minori, inclusi mezzi di piccole dimensioni per le isole più piccole e nuove ambulanze per Lipari, oltre a una in più per Salina.

Un sentito ringraziamento va all' assessore regionale Giovanna Volo, al Presidente della Commissione Sanità, On. Pippo Laccoto, e ai deputati regionali On. Bernadette Grasso, On. Pino Galluzzo e On. Calogero Leanza per il loro impegno e supporto alle nostre richieste. Un ringraziamento speciale è rivolto anche ai rappresentanti dell’ASP di Messina, il Direttore Amministrativo Giancarlo Niutta e il Direttore Sanitario Trimarchi, per la loro disponibilità e collaborazione.

Non smetteremo mai di difendere la nostra sanità, soprattutto il nostro ospedale. Anche di fronte all'apatia del nostro sindaco, che ha più volte ribadito e sottolineato come la materia non fosse di sua competenza. La difesa dei diritti fondamentali è, a prescindere, competenza di chi ci governa.

Gaetano Orto

Adolfo Sabatini

Nuccio Russo

Tanti auguri!

Buon Compleanno a Letizia Lucca, Anna Favaloro, Rosalba Marchetta, Antonio De Gregorio, Felice De Gregorio, Giovanni Cannistrà, Francesco Cannistrà, Ilenia Scolaro, MariaCatena Cannistrà, Vanessa Maniaci, Carmelo Cianciano, Patrizia Tinarelli, Manila Sabatini, Pippo Cafarella, Janu Gavan, Milena Molllica, Lucia Cannistrà, Robert Paino, Sara Bartolone, Francesco Trio 





Ginostra: Per l'invasione delle capre selvatiche scattano le denunce. I residenti dai carabinieri di Stromboli

 Sterco sulle terrazze -
Gli abitanti di Ginostra, la minuscola frazione dell’isola di Stromboli, sono passati dalle parole ai fatti. Dopo i tanti appelli rivolti alle istituzioni, per arginare l’invasione da parte del migliaio di capre selvatiche che stanno devastando il villaggio, creando seri problemi igienico sanitari e di sicurezza per l’incolumità stessa di residenti e turisti, si sono rivolti ai carabinieri della stazione di Stromboli. Presentate diverse denunce, nelle quali vengono espongono i disagi patiti e si chiede "di accertare e punire eventuali responsabilità o omissioni per i mancati interventi delle istituzioni preposte che, pur essendo a conoscenza del problema da oltre un anno, ancora non intervengono". Intanto continua l’azione di distruzione del borgo con continue scorribande di mandrie di capre, con orti e colture secolari distrutte, sentieri e terrazzamenti devastati, così come il piccolo cimitero. I residenti evidenziano, inoltre, di persone aggredite nelle proprie case, acqua dei pozzi inquinata e sterco di capra in ogni angolo del villaggio, persino sui tetti delle abitazioni, utilizzati per la raccolta dell'acqua piovana. “Prossimo passo- così come annuncia Gianluca Giuffrè, coordinatore del comitato “Per Ginostra” - sarà la richiesta collettiva di un risarcimento per danni morali e materiali per un problema che, in atto, rischia di paralizzare anche l’economia turistica di Ginostra, oltre a mettere a rischio la stessa vivibilità del borgo".



C.S. Lipari: Una storia a tinte rosso - blu. Un articolo del 1957 prima che nascesse la formazione rosso - blu


 

Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Coraggio

E' deceduta Rosa De Losa ved. Merlino

Le onoranze funebri sono a cura della ditta
ALFA&OMEGA di Lipari
Alla famiglia le nostre condoglianze

"SOTTO UN CIELO DI STELLE": SECONDO SINGOLO IN USCITA DEGLI ALCOOL ETILICO (video musicale)

 “Era da tempo che volevo scriverti una semplice canzone, ma come mi è venuta chi lo sa”. 

Comincia con una frase precisa questo brano, con la voglia di scrivere una canzone d’amore. Poco importa di come sarà venuta, quello che conta è buttare fuori dallo stomaco un sentimento sincero..

"Sotto un cielo di stelle”, è quindi il secondo singolo in uscita della band eoliana.

Una ballad che racconta di una verità sentimentale sotto forma di una lettera scritta  proprio come si faceva una volta. 

“E poi la luna quant’è è bella la luna, che se la guardi bene stanotte è un po’ più bruna”. Una metafora che racchiude la parte sognante del testo. Perché mai bisogna smettere di sognare, mai! E’ quella piccola fiamma che alimenta e che da luce ai nostri giorni. 

Questa canzone farà parte del loro quarto disco dal titolo: “La strada di mezzo”.

Santo del giorno: San Mauro


La splendida figura di San Benedetto forma, nella storia del monachesimo occidentale, una specie di mistico sistema planetario, di cui il Patriarca è il sole; sua sorella Scolastica è la luna, e le prime due stelle sono San Mauro e San Placido. 


La leggenda ci presenta i due primi discepoli di San Benedetto, giovanissimi, nel momento in cui sono condotti al Patriarca dai loro stessi genitori. 


Mauro apparteneva ad una famiglia senatoriale romana. Il nome del padre, Equizio, e quello della madre, Giulia, dicono chiaramente la loro nobiltà. A soli dodici anni, Mauro, nato a Roma nel 512, fu presentato a San Benedetto. Si legge infatti nei Dialoghi di San Gregorio Magno: 


« Perseverando lo santissimo Benedetto nella solitudine e crescendo in fama e in virtù... cominciarono eziandio li nobili e onesti uomini di Roma a venire a lui e offrirgli li propri figlioli, acciò che li nutricasse nel servigio di Dio... Et allora, fra gli altri, gli furono offerti due giovani di buon aspetto », cioè Mauro e Placido. 


San Benedetto accolse con gioia tanto Mauro quanto Placido, che furono, come si suol dire, le pupille dei suoi occhi. Docile come cera vergine, austero già nella sua fanciullezza e praticante la più assoluta astinenza, Mauro fu presto portato da San Benedetto come esempio agli altri monaci più indocili e anche ribelli al morso del grande riformatore. Specialmente la perfetta obbedienza era di consolazione al Patriarca e doveva essere d'esempio agli altri religiosi. 


Per questo, nei Dialoghi, San Gregorio narra un episodio, del quale sono protagonisti proprio i due allievi prediletti di San Benedetto. 


Un giorno, infatti, Placido, che era andato ad attinger acqua, cadde in un lago. San Benedetto chiamò San Mauro e gli disse di correre al salvamento del confratello, che l'onda allontanava dalla riva. San Mauro corse fino alla riva, e oltre ancora, sull'acqua. Raggiunse il compagno e lo trasse di pericolo. Solo quando furono a terra, « voltandosi a drieto — dice San Gregorio — conobbe che era andato sopra l'acqua ». 

San Mauro

Lo qual miracolo, — conclude San Gregorio = Santo Benedetto imputò non ai suoi meriti, ma all'ubbidienza di Mauro; e d'altra parte Mauro dicea che per solo comandamento e merito di Santo Benedetto era fatto, e non per suo ». 


Soltanto una volta il giovane Mauro diede un dispiacere al suo maestro. San Benedetto era perseguitato da un pessimo prete di nome Fiorenzo, che lo vessava in mille maniere. L'indegno ministro di Dio morì, e Mauro, non sapendo fingere, corse a darne notizia a San Benedetto, con evidente sollievo e soddisfazione. Il Santo Io rimproverò di quella notizia con un'aspra penitenza, che Mauro accettò, riconoscendo d'aver peccato.


Mauro seguì San Benedetto a Montecassino, dove divenne priore e amministratore del monastero che doveva avere una storia tanto gloriosa. Egli veniva ormai considerato il successore di San Benedetto. In assenza del Patriarca, tutti si rivolgevano a lui, anche per ottenere guarigioni.


Un giorno venne condotto a Montecassino un bambino muto. Si voleva che lo benedicesse San Benedetto, ma l'Abate non c'era. Ed ecco Mauro che, per quanto Priore, torna dal lavoro dei campi, con la zappa sulle spalle. Presentano a lui il mutolino. Egli da prima si schermisce. Poi, cedendo alle preghiere, lo benedice e lo guarisce. 


Tutti pensavano ch'egli avrebbe preso il posto di San Benedetto, a Montecassino quando dalla Francia fu richiesta una fondazione benedettina. San Benedetto affidò a Mauro quel delicato e impegnativo incarico. Lo munì della Regola, e lo inviò, con la sua benedizione, nel lontano paese. 


E il suo prediletto fondò il primo monastero benedettino in terra francese, sulla riva della Loira, a Glanfeuil. Verso i 70 anni, rinunziò al pastorale d'Abate per prepararsi santamente alla morte, che lo colse improvvisa, ma non di sorpresa, il 15 gennaio del 584.