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lunedì 13 ottobre 2008

Il "Conti" ricorda il terremoto di Messina

COMUNICATO STAMPA
1908-2008
All’Istituto “Isa Conti” si ricordano i tragici giorni del terremoto di Messina. Cento anni fa il catastrofico terremoto di Messina. L’Istituto “Isa Conti” ha deciso di ricordare l’evento dedicando fra l’altro la sua attenzione ad un libro di recente pubblicazione: “Sotto le macerie di Messina. Racconto di un sopravvissuto al terremoto del 1908” del russo Sergej Tchakhotine [pronuncia: Ciacotin]. L’autore, in veste di giovane ricercatore, soggiornava con la sua famiglia nella città dello Stretto, quando il 28 dicembre il terremoto lo colse nel sonno. L’opera è il racconto autobiografico dell’allucinante esperienza di un uomo sempre al confine tra la vita e la morte, sepolto vivo sotto le macerie della sua casa. Mercoledì 15 ottobre alle ore 11.15 docenti e allievi della scuola discuteranno sul libro con Pierre Tchakhotine, figlio dell’autore. L’iniziativa è stata promossa dal Dirigente Scolastico, professoressa Tommasa Basile in collaborazione con l’Editore Intilla e il sito di cultura russa “Russianecho”. Prenderanno parte all’incontro anche la Dott. Shara Pirrotti dell’Università di Messina e il curatore del libro Giuseppe Iannello, docente a Lipari nello stesso istituto.
INCUBO SOTTO LE MACERIE- Per la prima volta viene pubblicato, in italiano e in russo, il racconto della tragica esperienza dello scienziato Sergej Tchakhotine, sopravvissuto al terremoto di Messina del 1908. Un inedito assoluto. A cento anni di distanza dal catastrofico terremoto di Messina, un racconto in versione bilingue. Sì, perché chi lo scrisse è un russo. Ma questa volta non si tratta di un soccorritore (epiche le gesta dei marinai della flotta russa che giunsero tra i primi sui luoghi del disastro) e neanche di un reporter o di un viaggiatore; si tratta di uno scienziato che soggiornava nella città dello Stretto a ragione delle sue ricerche scientifiche. Il 28 dicembre del 1908 Sergej Tchakhotine [Сергей Чахотин] si trovava nella sua casetta in collina con la moglie, il figlioletto di due anni e un altro che stava per venire alla luce. Il terremoto colse i messinesi alle 5 e 20 del mattino: Tchakhotine sentì mancargli il pavimento sotto i piedi, sprofondò e … non sentì più la voce dei suoi cari. Sotto le macerie di Messina è la cronaca dell’allucinante esperienza di un uomo sempre al confine tra la vita e la morte, sepolto, ma vivo e cosciente dei pericoli che incombono e soprattutto della possibilità di non essere mai tirato via da sotto le macerie, di essere condannato per sempre a spegnersi nel buio che lo avvolge… Il libro, oltre a costituire un contributo originalissimo alla ricostruzione e al ricordo di un evento che quest’anno sarà ricordato a Messina con particolare solennità (prevista fra l’altro una folta rappresentanza russa), permette di proporre al grande pubblico una figura che col suo impegno è stato protagonista attivo della storia della prima metà del XX secolo in Europa. Sergej Tchakhotine (1883-1973) fu in prima linea non soltanto nella ricerca scientifica, ma anche nel campo del pensiero e dell’attività politica. Esperto della comunicazione ante litteram, lo scopriamo ricoprire ruoli chiave nelle vicende della Rivoluzione russa del 1917 e qualche decennio dopo in Germania nella lotta contro l’ascesa al potere di Hitler. Contribuisce in modo decisivo a costituire il movimento degli scienziati per la pace nell’immediato secondo dopoguerra.Il libro è corredato tra l’altro da un apparato di fotografie d’epoca e da una serie di disegni realizzati nel 1928 dal fratello dell’autore per un’edizione del racconto che non vide mai la luce. Oggi finalmente, grazie all’ultimo dei figli dello scienziato, Pierre Tchakhotine, possiamo ascoltare, “vedere” e rivivere quella testimonianza che il tempo ha voluto restituirci.