Egregio Direttore,
soltanto una breve considerazione, con la quale non intendo mettere assolutamente in dubbio la competenza della commissione esaminatrice – anzi, del Commissario Unico, Dr. Domenico Russo – che ha giudicato titoli e idoneità dei 125 candidati presentatisi il 3 ottobre scorso alla prova di ammissione per 22 posti di “operaio comune” del Comune di Lipari, e i cui risultati sono stati resi noti ieri. Proprio scorrendo l’elenco degli idonei, riflettevo sul fatto che 22 padri di famiglia hanno ottenuto un posto di lavoro sicuro, anche se soltanto per tre mesi, e questo è un fatto certamente positivo.
Riflettevo, però, anche sulla tragica assenza delle “madri di famiglia” dallo stesso elenco. Come sono finite male, le donne eoliane descritte dai viaggiatori del passato a fianco dei loro uomini e per nulla seconde a loro, nel duro sforzo del cavare il proprio sostentamento quotidiano dalla terra, o dal mare. E quelle donne ritratte dai cineasti della Panaria Film negli anni Cinquanta, intente a scavare e a trasportare pesanti ceste di pomice, a remare a bordo di massicce imbarcazioni di legno, a zappare le lenze di terra abbandonate dai mariti emigrati in Australia? Cosa ne è successo?
Mi chiedevo, in sostanza, come è possibile che – in appena mezzo secolo – si sia verificato un declino così netto e drastico di quel vigore, celebrato da sempre, che caratterizzava la componente femminile della nostra società. Così, soltanto una riflessione.
Cordiali saluti
Pietro Lo Cascio
consigliere comunale
gruppo “Eolie nel Cuore”