Così lo ricorda su fb, nella pagina della Sinistra eoliana, il consigliere Pietro Lo Cascio:
Una persona coraggiosa e determinata, qualche giorno fa, ha perso la sua battaglia e ci ha lasciati più soli di prima. Antonio Marra se ne è andato, e io vorrei ricordarlo qui, agli amici della Sinistra eoliana, ai suoi compagni, anche se una tristezza infinita logora le parole e sembra renderle vane.
Antonio, che ha sempre sostenuto le nostre idee e le nostre scelte, è stato uno dei più lucidi e acerrimi nemici di quel progetto dissennato, devastante, che si chiama depuratore di Canneto Dentro, e che lui ha vissuto - più di tanti altri - come un insulto alla bellezza e all'armonia delle isole.
Antonio non è nato a Lipari, ma - come spesso accade tra le persone che eleggono un luogo e vi fondono la propria esistenza - amava quest'isola forse più di chi vi si è trovato senza averla scelta.
A Pirrera, nel tempo, ha saputo creare un'oasi di pace e di bellezza, dando vita a un bosco pieno di piante originali e suggestive che avvolgono discrete residenze, dove non è il cemento ma il buon gusto e la capacità di sapere accogliere a farla da padrone. Un'attitudine, purtroppo, ormai diventata rara dalle nostre parti.
Quel paradiso verdeggiante, ed è qui l'origine del tormento di Antonio, si affacciava però su un luogo che altri avevano votato al degrado, un vallone dove tutto ciò che l'occhio non voleva vedere e l'orecchio non voleva sentire avrebbe dovuto essere ospitato; mentre lo aggredivano con i progetti più fantasiosi e deturpanti, lui lottava per difenderlo, per rivendicarne la bellezza originaria. E ci investiva quotidianamente di questa responsabilità, che non poteva essere soltanto sua, ma doveva essere - necessariamente - anche nostra. Una responsabilità collettiva, della quale ci parlava con passione, con determinazione, con infinita e lungimirante ostinazione.
Ricordo le sue lettere al commissario Pelaggi, pubblicate sui giornali online: garbate ma ironiche, frutto di analisi spietate, lucide, dove smontava con elegante semplicità le angherie di un progetto faraonico e prepotente.
Ricordo quando ha cominciato un'altra battaglia, quella per la vita, e ci sentimmo al telefono mentre era ricoverato a Messina per alcune analisi. Mi disse che la sua stanza era esattamente sopra gli impianti di depurazione dell'ospedale, e ridemmo a lungo dei tiri mancini che a volte può giocare il destino. Solo chi ha grande intelligenza è capace di grande ironia, e lui ne aveva tanta.
Allo stesso tempo, Antonio era una persona saggia, buona, generosa, caparbia, sincera, che certamente mancherà molto a chi ha avuto la fortuna di conoscerlo bene. Ma in questo momento tristissimo e doloroso, piuttosto che sondare il vuoto che lascia dentro di me e di alcuni di noi, vorrei fare giungere alla sua compagna Renate l'abbraccio affettuoso degli amici della Sinistra eoliana.
plc
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