Cristine Balarine espone a Lipari dal 27 giugno al 4 luglio presso la Chiesa delle Anime del Purgatorio, a Marina Corta, accanto al presepe del mare.
“Con queste opere – scrive l’artista- provo a esplorare le eredità coloniali—spaziali e non solo—affidandomi a un linguaggio visivo che nasce dal bisogno di trasformare, resistere e rinnovare, mantenendo sempre vivo un dialogo con la memoria, il territorio e l’identità. Ispirandomi ai paesaggi tropicali della mia infanzia e ai luoghi di archeologia industriale delle Eolie, dove oggi vivo e lavoro, mi confronto con spazi dimenticati o in trasformazione: edifici abbandonati, terre riconquistate, frammenti architettonici. In essi trovo riflessa quella stessa impermanenza che sento come soggetto e come artista. Attraverso la stratificazione sulla tela, cerco di dare forma a paesaggi interiori che possano entrare in risonanza con quelli esterni. È il mio modo per sovvertire e, al tempo stesso, ricostruire un linguaggio pittorico che mi accompagna nel processo di rielaborazione dell’identità, in un ritorno fragile ma necessario alla cultura e alla terra ancestrale indigena da cui provengo. In questo contesto, la pittura diventa per me un gesto silenzioso di decolonizzazione: un modo per ritessere i fili della memoria, dell’appartenenza e del paesaggio, tanto personale quanto collettivo”.
Vernissage: 27 giugno, dalle 19:00 alle 23:00
Date e orari: 28 giugno – 4 luglio, 9:00 – 13:00 / 18:00 – 22:00
Luogo: Chiesa delle Anime del Purgatorio, Marina Corta, Lipari
“Con queste opere – scrive l’artista- provo a esplorare le eredità coloniali—spaziali e non solo—affidandomi a un linguaggio visivo che nasce dal bisogno di trasformare, resistere e rinnovare, mantenendo sempre vivo un dialogo con la memoria, il territorio e l’identità. Ispirandomi ai paesaggi tropicali della mia infanzia e ai luoghi di archeologia industriale delle Eolie, dove oggi vivo e lavoro, mi confronto con spazi dimenticati o in trasformazione: edifici abbandonati, terre riconquistate, frammenti architettonici. In essi trovo riflessa quella stessa impermanenza che sento come soggetto e come artista. Attraverso la stratificazione sulla tela, cerco di dare forma a paesaggi interiori che possano entrare in risonanza con quelli esterni. È il mio modo per sovvertire e, al tempo stesso, ricostruire un linguaggio pittorico che mi accompagna nel processo di rielaborazione dell’identità, in un ritorno fragile ma necessario alla cultura e alla terra ancestrale indigena da cui provengo. In questo contesto, la pittura diventa per me un gesto silenzioso di decolonizzazione: un modo per ritessere i fili della memoria, dell’appartenenza e del paesaggio, tanto personale quanto collettivo”.
Vernissage: 27 giugno, dalle 19:00 alle 23:00
Date e orari: 28 giugno – 4 luglio, 9:00 – 13:00 / 18:00 – 22:00
Luogo: Chiesa delle Anime del Purgatorio, Marina Corta, Lipari
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