E’ stata questa una circostanza che per la prima volta ha
visto i “Cantori Popolari delle Isole Eolie” presentare al pubblico, uno
spettacolo interamente dedicato al problema dell’emigrazione.
Un’occasione che ha voluto mettere insieme una comunità
globale che non dimentica le proprie radici. Un evento visto come un vero e
proprio rito collettivo, capace di riunire generazioni e continenti sotto il
segno della memoria condivisa.
E’ particolare commozione ha suscitato la canzone, scritta da
Lillo Alessandro dal titolo “L'emigrante”.
Un canto amaro e struggente che racchiude in poche parole l’universo di
dolorose emozioni, che compongono la vita quotidiana dell’emigrante. Il
desiderio del ritorno è un pensiero fallace che illude e inganna e nel canto si
traduce in desiderio di morte come ultimo approdo. L’emigrante è un eroe del
suo tempo che lotta per la sopravvivenza, per il riconoscimento della sua umanità,
per il diritto di migliorare la sua vita e quella della sua famiglia. E’ un
eroe che infligge a se stesso la lacerazione del distacco.
Questo il profondo significato che Lillo Alessandro, già
Presidente Mondiale della Federazione Internazionale del Folklore, ha voluto
trasmettere attraverso questa sua ennesima creazione.
Uno scritto, quello di Lillo, che ha messo ancora una volta
in risalto le grandi doti artistiche di un uomo che al folklore, alle
tradizioni popolari, alla sua gente ha dedicato la sua vita. Raccogliendo
unanimi consensi e riconoscimenti, tra i quali, quello di “Paladino del
folklore” a livello mondiale.
Da qui, proprio da questa canzone, da questa serata, si è
aperto uno spiraglio che, in un futuro non molto lontano, potrebbe portare i
“Cantori Popolari delle Isole Eolie” in Sud America, per raccontare con
profonda emozione, professionalità e forza la vita dell’emigrante, le sue
speranze, le sue delusioni.
E’ sempre stato così, e sempre così sarà.
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