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domenica 17 aprile 2022
Parco giochi di Canneto: In caso di pioggia inaugurazione slitta a domani
Comunicato
Si informa la cittadinanza che, in caso di pioggia, la manifestazione di inaugurazione del rifatto parco giochi di Canneto, prevista per oggi alle 18 e 30, sarà rinviata a domani alla stessa ora.
Ricordiamo che il look del piccolo parco giochi è stato rifatto, per iniziativa di Stella Bartolini, in ricordo di Desiré e Bartolo, i due giovani eoliani tragicamente scomparsi.
Si informa la cittadinanza che, in caso di pioggia, la manifestazione di inaugurazione del rifatto parco giochi di Canneto, prevista per oggi alle 18 e 30, sarà rinviata a domani alla stessa ora.
Ricordiamo che il look del piccolo parco giochi è stato rifatto, per iniziativa di Stella Bartolini, in ricordo di Desiré e Bartolo, i due giovani eoliani tragicamente scomparsi.
Eolie: Doppia scossa di terremoto nella notte
Doppia scossa di terremoto al largo di Vulcano.
La prima scossa di magnitudo 2.5 è stata registrata alle 3.29, con ipocentro a 15 chilometri di profondità.
La seconda di magnitudo 2.3 è stata registrata alle 5.04, con ipocentro ad una profondità di 12chilometri.
Entrambe non sono state avvertite dalla popolazione e non si registrano danni a persone e cose.
La prima scossa di magnitudo 2.5 è stata registrata alle 3.29, con ipocentro a 15 chilometri di profondità.
La seconda di magnitudo 2.3 è stata registrata alle 5.04, con ipocentro ad una profondità di 12chilometri.
Entrambe non sono state avvertite dalla popolazione e non si registrano danni a persone e cose.
Pasqua: Risurrezione del Signore
Alla sera del venerdì, appena Gesù aveva reso lo spirito un soldato per assicurarsi che era veramente morto gli aveva passato il cuore con una lancia. Giuseppe d'Arimatea, nobile decurione, e Nicodemo chiesero a Pilato il corpo adorabile di Gesù e, ottenutolo, lo avvolsero in una sindone con aromi e lo deposero in un sepolcro nuovo, scavato nel vivo sasso. Il giorno seguente i Principi dei Sacerdoti, ricordandosi che Gesù aveva detto che dopo tre giorni sarebbe risuscitato, domandarono a Pilato che ne facesse custodire il sepolcro per tre giorni, affinchè, dicevano essi, non vengano i suoi discepoli a rapirne il corpo, e poi dicano ch'è risorto. Pilato acconsentì, e furono posti i soldati a guardia del sepolcro, e venne suggellata la pietra. Al terzo giorno, di buon mattino, si sentì un gran terremoto; un Angelo sfolgoreggiante di luce discese dal cielo, rovesciò la pietra del sepolcro e vi sedette sopra. Gesù vincitore della morte e dell'inferno era risorto come aveva promesso. Le guardie sbigottite caddero come morte, ma poi riavutesi, corsero in città a dar l'avviso dell'accaduta ai Principi dei Sacerdoti. Questi però diedero loro del denaro, affinchè dicessero che mentre esse dormivano erano venuti i discepoli, e ne avevano portato via il corpo.
Al mattino presto (le donne) si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea e diceva: "Bisogna che il Figlio dell'uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno"».
È ancora buio e le donne si recano al sepolcro di Gesù, le mani cariche di aromi. Vanno a prendersi cura del suo corpo, con ciò che hanno, come solo loro sanno. Sono quelle donne che l'avevano seguito dalla Galilea, sostenendolo con i loro beni in ciò che era necessario. Con lui avevano assaporato la ricchezza del «più che necessario», giorni di libertà felice, germogli di un mondo nuovo. Sono quelle che stavano sotto la croce. L'avevano guardato morire. E nessuno a soccorrerlo. Ora vanno al sepolcro: ciò che le muove non è un atto di fede nella divinità di Gesù, non una speranza segreta, ma un atto d'amore. Lo amano ancora, semplicemente, ma è ciò che rimette in marcia la vita: «non è possibile amare la divinità di Cristo se non amando prima la sua umanità» (Heidewick di Anversa).
Il racconto di Luca è di estrema sobrietà: «entrarono e non trovarono il corpo del Signore». Tutto si blocca, l'assenza del corpo di Gesù entra dolorosamente in loro come uno smarrimento, un vuoto pieno solo di domande. E alla desolazione si aggiunge paura: due uomini vestiti di lampi. Come è contrastata la fede di Pasqua! Quasi fossero doglie di parto. Si innesta su di una ferita, su di una assenza patita dolorosamente, su di una perdita.
Voi state cercando il vostro tesoro perduto, avete fame di colui che vi ha riempito di senso le vite.
Bellissimo nome di Gesù: Lui è il vivente. Non solo è vivo adesso, come uno che non è più un morto, ma è il vivente, colui che continuamente vive, cui appartiene il vivere, l'autore della vita: la sua missione, la sua azione è germinare vita, fiorire vita.
I Vangeli raccontano la risurrezione di Gesù con i due verbi del mattino dell'uomo, svegliarsi e alzarsi. Come se i nostri giorni fossero una piccola risurrezione quotidiana, e la Pasqua un giorno senza più tramonto. Ma la tomba vuota non basta, gli angeli non bastano perché la fede venga alla luce: Ricordatevi come vi parlò: bisogna che io sia crocifisso e risorga... ed esse ricordarono le sue parole.
Adesso tutto esplode. Le donne ricordano, credono perché ricordano, credono non per le parole degli angeli, ma per la parola di Gesù. Credono prima di vedere. Non sono le apparizioni che fanno credere, né le vesti sfolgoranti, ciò che fa credere è sempre la sua Parola, Vangelo custodito anche nei giorni della perdita e dell'assenza. Le donne hanno conservato quelle parole perché le amano, perché nell'uomo si imprime e persiste solo ciò che ci sta davvero a cuore. Principio di ogni incontro con il Vivente è, anche per noi, la custodia amorosa della sua Parola.
Al mattino presto (le donne) si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea e diceva: "Bisogna che il Figlio dell'uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno"».
È ancora buio e le donne si recano al sepolcro di Gesù, le mani cariche di aromi. Vanno a prendersi cura del suo corpo, con ciò che hanno, come solo loro sanno. Sono quelle donne che l'avevano seguito dalla Galilea, sostenendolo con i loro beni in ciò che era necessario. Con lui avevano assaporato la ricchezza del «più che necessario», giorni di libertà felice, germogli di un mondo nuovo. Sono quelle che stavano sotto la croce. L'avevano guardato morire. E nessuno a soccorrerlo. Ora vanno al sepolcro: ciò che le muove non è un atto di fede nella divinità di Gesù, non una speranza segreta, ma un atto d'amore. Lo amano ancora, semplicemente, ma è ciò che rimette in marcia la vita: «non è possibile amare la divinità di Cristo se non amando prima la sua umanità» (Heidewick di Anversa).
Il racconto di Luca è di estrema sobrietà: «entrarono e non trovarono il corpo del Signore». Tutto si blocca, l'assenza del corpo di Gesù entra dolorosamente in loro come uno smarrimento, un vuoto pieno solo di domande. E alla desolazione si aggiunge paura: due uomini vestiti di lampi. Come è contrastata la fede di Pasqua! Quasi fossero doglie di parto. Si innesta su di una ferita, su di una assenza patita dolorosamente, su di una perdita.
Perché cercate tra i morti colui che è vivo?
Voi state cercando il vostro tesoro perduto, avete fame di colui che vi ha riempito di senso le vite.
Perché cercate colui che è vivo?
Bellissimo nome di Gesù: Lui è il vivente. Non solo è vivo adesso, come uno che non è più un morto, ma è il vivente, colui che continuamente vive, cui appartiene il vivere, l'autore della vita: la sua missione, la sua azione è germinare vita, fiorire vita.
Non è qui, è risuscitato, si è alzato.
I Vangeli raccontano la risurrezione di Gesù con i due verbi del mattino dell'uomo, svegliarsi e alzarsi. Come se i nostri giorni fossero una piccola risurrezione quotidiana, e la Pasqua un giorno senza più tramonto. Ma la tomba vuota non basta, gli angeli non bastano perché la fede venga alla luce: Ricordatevi come vi parlò: bisogna che io sia crocifisso e risorga... ed esse ricordarono le sue parole.
Adesso tutto esplode. Le donne ricordano, credono perché ricordano, credono non per le parole degli angeli, ma per la parola di Gesù. Credono prima di vedere. Non sono le apparizioni che fanno credere, né le vesti sfolgoranti, ciò che fa credere è sempre la sua Parola, Vangelo custodito anche nei giorni della perdita e dell'assenza. Le donne hanno conservato quelle parole perché le amano, perché nell'uomo si imprime e persiste solo ciò che ci sta davvero a cuore. Principio di ogni incontro con il Vivente è, anche per noi, la custodia amorosa della sua Parola.
sabato 16 aprile 2022
La Pasqua porta una lievissima decrescita dei contagi da Covid alle Eolie
Diffusi dall'Ufficio commissariale per il Covid nella provincia di Messina i nuovi dati.
Si riferiscono alla giornata del 15 aprile.
Nel Distretto di Lipari (Comuni di Lipari, Leni, Malfa e Santa Marina Salina) i positivi sono 235 dei quali 26 conteggiati per la prima volta.
Il 14 di aprile i positivi erano 241
Nel Distretto di Lipari (Comuni di Lipari, Leni, Malfa e Santa Marina Salina) i positivi sono 235 dei quali 26 conteggiati per la prima volta.
Il 14 di aprile i positivi erano 241
Calcio, prima categoria. Il Lipari calcio aggancia i playoff. L'ultimo sforzo domenica e serve tutto il tifo possibile
Il Lipari calcio supera per 3 a 1, con reti di Tomas. Favaloro, Mario. Puglisi e Manuel. Tripi, il Città di Villafranca e aggancia il quinto posto in classifica, l'ultima posizione utile per accedere ai playoff per la promozione. Tutto si giocherà domenica prossima quando nel contesto dell'ultimo turno il Lipari (37 punti) viaggerà sul campo dell'Aquila, mentre la diretta antagonista Monforte S. Giorgio (36 punti) affronterà in casa il Melas.
Sia Melas che Aquila hanno già staccato il biglietto per i playoff.
Importante diventa a questo punto quello che potrebbe essere il prezioso supporto del pubblico. Auspichiamo, in tal senso, una massiccia partecipazione alla trasferta da parte dei tifosi liparesi. Un "carburante" in più per non fermare il sogno
Stromboli: Carabinieri donano uova di Pasqua ai bimbi della scuola dell'infanzia
Nei giorni
scorsi i Carabinieri della Stazione di Stromboli hanno incontrato gli alunni
della scuola dell’infanzia e, dopo averli intrattenuti con la consegna di
alcuni gadget dell’Arma dei Carabinieri, hanno donato 23 uova di pasqua.
L’iniziativa dell’Arma ha rallegrato gli alunni che, alla presenza delle
insegnanti, si sono particolarmente incuriositi ai gadget ed hanno posto ai
Carabinieri le domande più domande più generiche circa il lavoro quotidiano
svolto dai militari dell’Arma riuscendo ad avere risposta alla loro curiosità.
L’incontro ha simboleggiato l’indissolubile legame tra l’Istituzione e la
popolazione, anche con i più piccoli.
Sabato Santo
Il Sabato Santo è liturgicamente chiamato Sabbatum Sanctum o Sabato delle tenebre è il giorno che precede la Pasqua, è il giorno della pietà popolare, giorno di attesa e di silenzio: Cristo giace nel Sepolcro e la Chiesa medita ciò che Nostro Signore ha fatto per noi.
La Passione si conclude: dopo la deposizione del corpo di Cristo nel Sepolcro. L’immagine del Cristo sulla Croce o che riposa nel Sepolcro mettono in luce il mistero del Sabato Santo, terzo giorno del Triduo Pasquale in cui la Chiesa non celebra l’Eucarestia, ma sosta presso il Sepolcro del Signore meditando la sua passione e morte. A differenza del Venerdì Santo la comunione può essere distribuita solo come viatico, (per questo il Sabato Santo è detto “aliturgico”), mentre gli altari di tutte le Chiese rimangono senza tovaglie e senza ornamenti fino alla solenne Veglia Pasquale, definita da S. Agostino « la veglia madre di tutte le veglie ».
Da sempre, i fedeli devoti eoliani con vero sacrificio e cuore contrito, si recano presso i Sepolcri (Altari della reposizione) della loro Chiesa in memoria di quell’irripetibile Sabato a rendere la Visita di lutto a Gesù e alla Madre Addolorata, Molti si recano al Sepolcro per una semplice visita, una preghiera, un saluto, un lungo meditare con la Madre, che comprende ogni dolore. Nella tradizione popolare si chiama Sepolcro la reposizione dell’Eucarestia, che si conserva la sera del Giovedì Santo per l’Adorazione e per fare la comunione il Venerdì Santo.
Il silenzio di questo giorno parla da sé, è un giorno dominato dal lutto più solenne, che nel viso della Madonna è speranza, è Resurrezione.
Cruci Santa, Cruci vera
di cu fustivu Adurata!
Di Giuvanni e Maddalena,
e di la Matri Addulurata.
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Croce Santa, Croce vera
da chi foste Adorata!
Da Giovanni e Maddalena,
e dalla Madre Addolorata.
|
La notte del Sabato Santo è «la notte di veglia in onore del Signore» (Es 12,42), in questa notte il Signore «è passato» per salvare e liberare il suo popolo oppresso dalla schiavitù in Egitto, «è passato» alla vita vincendo la morte; questa notte è celebrazione e memoriale del nostro «passaggio» in Dio attraverso il Battesimo, la Confermazione e l’Eucaristia.
Vegliare è un atteggiamento permanente della Chiesa in attesa della Parusìa e del ritorno definitivo di Cristo, quando la Pasqua si compirà nelle nozze eterne con lo Sposo e nel convito della vita eterna (cf Ap 19,7-9).
La liturgia della Veglia Pasquale è articolata in varie parti: inizia con la Liturgia della Luce (lucernario), simboli di Gesù Risorto che vince le tenebre del male, l’accensione del fuoco e del cero pasquale e la processione al canto “Lumen Christi”.
Il Sabato Santo dunque è incentrato nell’apparente trionfo del male con la morte in croce di Gesù, siamo sollecitati ad una profonda riflessione sul senso del vivere e del morire. La morte fa impallidire di paura ogni uomo di buona volontà, che ne avverte il senso bruciante della sua finitezza umana, e ci fa scoprire come il mistero pasquale può aprire alla speranza, e come solo la fede nella risurrezione può illuminare le vie buie della vita, la disperazione, che finisce per sovrastarci quando ci scontriamo con la caducità, la vanità, e la fugacità del tempo e delle cose terrene, con il male politico, sociale, economico, che sembra dominare oggi più che mai la scena del mondo.
Nel memento della Passione e Morte di Cristo, gli uomini devono spingersi alla solidarietà diventando essi stessi prossimo degli altri, con la certezza che la notte del peccato è vinta dalla luce della Pasqua di Cristo e che il silenzio di Dio prelude alla Gloria della Parusìa.
Auguri di...
Buon Compleanno a Rita Mandarano, Ciro Ingenito, Girolamo Casali, Angelica Bonica, Alavamca Di Loredana, Sergio Russo, Nunzio Pellegrino, Maria Grillo
Lettere al direttore. Cimitero di Lipari centro. Decoro e rispetto per i defunti... qui non sono di casa.
Caro Direttore,
ti inoltro alcune fotografie che evidenziano lo stato di degrado assoluto nel quale versa il cimitero di Lipari centro.
Mi rivolgo a chi di competenza affinché provveda a ridare il giusto decoro.
Ove il predetto stato di cose dovesse dipendere dalla carenza di personale, il che sarebbe comprensibile come ragione dell'impossibilità ad espletare il servizio di pulizia dei cimiteri, rivolgo all'amministrazione comunale il quesito sul possibile impiego dei percettori il reddito di cittadinanza al fine di espletare, nel limite del possibile, un servizio essenziale per la collettività.
Giuseppe Carrà
venerdì 15 aprile 2022
E' deceduta Rosa Guarino detta "Sina" ved. Mollica
Le onoranze funebri sono a cura della ditta
Alfa e Omega di Lipari
Covid alle Eolie: Contagi oltre soglia 240
Diffusi dall'Ufficio commissariale per il Covid nella provincia di Messina i nuovi dati.Si riferiscono alla giornata del 14 aprile.
Nel Distretto di Lipari (Comuni di Lipari, Leni, Malfa e Santa Marina Salina) i positivi sono 241 dei quali 26 conteggiati per la prima volta.
Nell'ultimo dato diffuso il 13 aprile i positivi erano 236
Nell'ultimo dato diffuso il 13 aprile i positivi erano 236
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