Cerca nel blog

sabato 18 agosto 2012

L'utilità della bellezza di Lino Natoli


L'acuto intervento di Michele Giacomantonio riguardo la pessima qualità del nostro turismo, mette in luce l'aspetto più desolante di quanto è avvenuto negli ultimi anni nelle Isole Eolie. La vera attrattiva del nostro territorio, il motivo di fondo che attraeva, ed in parte ancora continua ad attrarre qualcuno, è il bello. La bellezza circonda, invade, attraversa, permea ogni singolo centimetro quadrato del nostro territorio. Comprende l'ambiente, la natura, l'architettura, la storia, la tradizione. Siamo circondati dal bello anche perché è stato coltivato nei secoli come ingrediente indispensabile per la vita dell'intera comunità. Persino in periodi di povertà estrema, la bellezza è stata preservata perché riconosciuta quale elemento costitutivo della nostra identità di popolo. Bisogna riconoscere che spesso non si trattava di una scelta deliberata, ma del perpetuarsi di un'attenzione tramandata di generazione in generazione.

Questa attenzione verso il bello è andata progressivamente perduta man mano che si è affermato il turismo di massa. Il bello è stato sostituito dall'utile, spesso sacrificato per sempre in nome dell'utile. Con la giustificazione dell'utile è stata stravolta Vulcano, distrutta gran parte dell'architettura contadina di Lipari, devastate le spiagge, mortificato Sottomonastero, sfregiata Marina Corta. L'urbanizzazione selvaggia e caotica ha modificato irreversibilmente alcuni dei luoghi più belli del Mediterraneo. In parte lo stesso è avvenuto anche nelle altre isole, ma in misura minore, proprio perché la bellezza ha resistito come patrimonio da preservare. Temo, però, che man mano che l'utile avrà la meglio sul bello, le aggressioni alla bellezza s'intensificheranno anche nelle isole fino ad oggi più tutelate.

L'utile ha sostituito il bello spalancando le porte al brutto. La paura di perdere il tenore di vita che nel corso di lunghi duri anni avevamo conquistato ci ha esposto irrimediabilmente al dilagare della bruttezza. La giustificazione è stata la necessità, ma invece che preservare il patrimonio l'abbiamo dilapidato. L'abbiamo sperperato con comportamenti irrispettosi verso il territorio, lanciandoci in intraprese di sviluppo scoordinate e inadeguate, alimentate dall'illusione che il turismo non dovesse conoscere mai crisi e nessun errore fosse irrimediabile. Così abbiamo aperto le porte al brutto, a quel brutto che prima trattavamo con neppure tanto dissimulato disprezzo. Quel brutto che solo dieci anni fa non sopportavamo e che tenevamo con tenacia lontano da noi, adesso lo cerchiamo, lo desideriamo, ci affidiamo ad esso quale ultima risorsa. È il brutto che ad ondate arriva con i barconi, l'orda di ragazzini che diventa padrone delle notti, il turista che urina nei vicoli, che mangia per strada, che dorme sul porto in attesa del primo aliscafo del mattino che lo riporti  a casa.

Il brutto attrae il brutto e si alimenta di bruttezza e di volgarità. Così la rincorsa alla volgarità non risparmia i nostri negozi e gran parte delle attività commerciali. La bellezza delle nostre strade e delle nostre piazze si arrende alla presunta utilità di stendere centinaia di tavoli, ombrelloni, appendini per abiti, bancarelle di ogni specie, venditori di gite e serate in discoteca con annessa cartellonistica mobile. La bellezza della musica si trasforma in tortura, non solo per il volume o la qualità dei suonatori, ma perché troppe orchestrine che suonano contemporaneamente a distanza di qualche metro producono solo insopportabile rumore.

Ci si chiede dunque se un altro turismo sia possibile, visto che con questo non si può sperare di continuare per molto. La risposta sta nella volontà e capacità di riconvertirsi alla bellezza, magari cominciando a rinunciare a quelle comodità e privilegi che non possiamo più permetterci. Una sorta di rieducazione alla bellezza che intimidisca il brutto e lo costringa in quegli ambiti ed in quelle località di provenienza alle quali fin troppo stiamo cominciando a somigliare.
Lino Natoli

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.