Gli hotel eoliani risentono da sempre di una redditività limitata e connessa ad un periodo di apertura che normalmente non supera i 6-7 mesi, sui quali dover spalmare anche quei costi fissi che producono il proprio effetto durante tutto il corso dell’anno. Ciò nonostante, il numero di strutture disponibili alla vendita e i presunti prezzi di realizzo tutto lasciano presagire fuorché il rischio di eventuali svendite.
Occorre invece precisare che il valore del patrimonio immobiliare eoliano e quello delle aziende alberghiere, a differenza di altre destinazioni turistiche, ha retto bene l’urto della pandemia mantenendo sostanzialmente invariati i propri indici. Non va, infine, sottaciuto come tali valori potrebbero progressivamente essere ulteriormente accresciuti laddove si riuscisse a pianificare e promuovere in modo organico uno sviluppo sostenibile del territorio, dove il turismo rappresenta di gran lunga il settore trainante.
Nell’assenza di pianificazione turistica pubblico-privata e quindi nella mancanza di concrete prospettive più che nella paventata crisi economica sono, pertanto, da ricercarsi i rischi connessi all’eventuale depauperamento del valore immobiliare e di quello delle strutture ricettive.
Federalberghi Isole Minori della Sicilia
Federalberghi Isole Eolie
*Precisazione nella mia qualità di corrispondente della Gazzetta del sud: Essendo l'articolo della "svendita" pubblicato anche sulla Gazzetta del sud, mi preme precisare che non si tratta di un mio pezzo, piuttosto di una notizia di agenzia. Infatti il pezzo in questione non riporta nè la mia firma, nè sigle (iniziali) a me riconducibili
Salvatore Sarpi
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