La criticità maggiore è che il Ministero dell’istruzione ha riqualificato l’indennità di disagio come emolumento alla stregua di compenso accessorio, con la conseguenza che aumenterà il reddito imponibile ai fini dell’Irpef, vanificando così la sua finalità di ristoro patrimoniale. In pratica, lo Stato con una mano dà l’indennità e con l’altra se la riprende.
Di più, c’è anche l’assurdità di uno stanziamento che viene ripartito agli istituti scolastici delle piccole isole – perchè questi distribuiscano l’indennità di disagio ai loro docenti – in base al numero degli alunni che risultano iscritti nell’anno scolastico 2021-22. Ma logica vorrebbe che tale indennità fosse proporzionata, oltre che all’impegno scolastico, anche a quello di raggiungere un più distante luogo d’insegnamento ed ai relativi, maggiorati, costi.
Per risolvere queste illogicità, ho presentato una interrogazione parlamentare al ministro Bianchi”. Lo dice Ella Bucalo, deputato di Fratelli d’Italia e responsabile del Dipartimento Scuola.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.