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martedì 25 ottobre 2022

Incredibile ma vero. Ad un mese dalle elezioni non si hanno i nomi degli eletti a Catania e Messina. Governo e Ars in alto mare.

In Sicilia l’election day del 25 settembre ha consentito agli elettori di andare a votare in un’unica tornata per le politiche e le regionali. Ma mentre a Roma si è formato il nuovo governo Meloni e le Camere hanno votato gli uffici di presidenza, a Palermo tutto è fermo. Devono ancora essere proclamati 21 deputati: 13 a Catania e 8 a Messina. Così a distanza di un mese dal voto tutto è paralizzato: niente Assemblea siciliana e niente governo, col presidente della Regione, Renato Schifani, da quasi due settimane con in mano tutte le deleghe. 

Gli uffici circoscrizionali di Catania e Messina stanno ancora verificando le schede per via di una serie di errori emersi in alcune sezioni delle due province. Solo dopo che l’ufficio centrale proclamerà tutti gli eletti, la segreteria generale dell’Assemblea potrà organizzare l’accoglienza dei 70 neo-deputati e a seguire la convocazione della prima seduta parlamentare della XVIII legislatura con l’elezione del presidente dell’Assemblea. 

All’insediamento dell’Ars è legato a stretto filo Schifani: una norma di due anni fa prevede che a partire da questa legislatura gli assessori nominati dal presidente della Regione debbano giurare davanti all’Ars prima di potersi insediare e assumere le piene funzioni.

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