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martedì 23 settembre 2025

La fuga da Roma per raccontare Alicudi, la sfida della documentarista Marzia Rumi: "In quest'isola parlano anche i silenzi" -- Roma-Alicudi solo andata, la sfida della documentarista Marzia Rumi: "Racconto un'isola dove non puoi scappare neanche da te stesso"

 da www.messinatoday.it - Articolo di Andrea Castorina 


A tu per tu con l'autrice di "Finis Terrae" il reportage dedicato al più affascinante centro delle Eolie. La decisione di partire dopo il lockdown e il difficile ambientamento: "Mi hanno accolto quasi con ostilità ma poi ho saputo ascoltare e capire una terra dove non scappi neanche da te stesso"

“Dopo il lockdown cercavo un posto dove non c'era nessuno, dove non prendeva il telefono”. Così la documentarista Marzia Rumi risponde all'inevitabile domanda sul perché una ragazza romana abbia scelto di vivere ad Alicudi per alcuni mesi. Da qui inizia il suo racconto, da qui inizia “Finis Terrae”, il documentario con cui Rumi narra la più “sperduta” isola delle Eolie. Un lavoro curato in ogni dettaglio che recentemente si è aggiudicato anche l'ambito premio durante il Festival del Cinema di Cefalù.

“Durante la pandemia - racconta Marzia Rumi - abbiamo rimesso in discussione il nostro modo di vivere e quando le restrizioni si sono allentate ho sentito il bisogno di raggiungere un luogo che potesse darmi l'ispirazione che cercavo per il mio lavoro. Sono legata alla Sicilia che amo in tutti i suoi aspetti anche grazie a un'amica di Torre Faro con cui ho trascorso tante vacanze guardando lo Stretto. È stata proprio lei a parlarmi per la prima volta di Alicudi”.

E così si arriva al maggio 2020. “Ho messo piede ad Alicudi per la prima volta - racconta la reporter - e ho dovuto subito fare i conti con un'accoglienza molto diversa da quella che mi aspettavo conoscendo i siciliani. Ho trovato un atteggiamento quasi respingente da parte degli isolani ma ho immediatamente capito che dovevo solo avere fiducia per costruire piano piano un rapporto e un dialogo che mi permettesse di raccontare l'isola. Da qui la decisione di creare la colonna sonora di ‘Finis Terrae’ con il prezioso contributo della compositrice Sofia Albanese che ha registrato in presa diretta i suoni dell'isola".



Marzia inizia un percorso durato cinque anni. Un'esperienza di vita finita dentro un documentario in cui a raccontare non è solo quella trentina di persone che sfidano ogni ostilità e abitano l'isola tutto l'anno. Parlano gli animali, i paesaggi, i silenzi dell'isola. “Alicudi lentamente è diventato il mio rifugio - racconta Rumi - passati i primi giorni dettati dall'entusiasmo della novità mi sono però resa conto di quanto quest'isola fosse forte. Ricordo i mille gradini per raggiungere Pianicello e la prima casa che avevo affittato”. Ho vissuto con la sensazione di non poter scappare da nulla, neanche da te stesso. Questo è il vero aspetto dell'isolamento. Alicudi detta i tempi, impone uno stile di vita che non puoi ignorare. Se capisci questi inizi ad apprezzare anche i difetti del posto”.

Pazienza, dedizione e un'infinita attrazione per un luogo magico. “Alicudi ha tanto da raccontare - precisa l'autrice - anche dall'atteggiamento di chi ci è nato e ci vive, un modo di ragionare che a volte si fatica a decifrare. Lì ognuno fa la sua vita, il pescatore, il contadino e nient'altro sembra di loro interesse. Ma alla fine si aprono e hanno accolto il film come un grande gesto d'amore nei miei confronti”.




Lami: Inaugurazione del campetto realizzato in memoria di Valentino Raffaele grazie al volontariato su idea di Sergio Pollo.


 

TSUNAMI | Installate le prime boe in grado di monitorare i maremoti nel Mediterraneo (fonte: INGV)

 
Si è conclusa con successo l’iniziativa dell’INGV che segna un passo fondamentale nella mitigazione del rischio maremoto nel Mare Nostrum

 Si è conclusa con successo la campagna di deposizione delle prime boe di mare profondo nello Ionio da parte dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Obiettivo dell’iniziativa è quello di monitorare gli tsunami nel Mar Mediterraneo per consentire la mitigazione del rischio maremoto.

Il Mare Nostrum, infatti, è stato spesso teatro di fenomeni importanti, principalmente di origine sismica o dovuti all’attività vulcanica, come nel caso di Santorini e Stromboli. Grazie alla deposizione delle boe e ai dati rilevati in tempo reale, in caso di forti terremoti tsunamigenici nelle isole ioniche o nell’arco ellenico si potrà valutare in modo più accurato il possibile impatto di uno tsunami sulle coste italiane.

La campagna di deposizione delle boe in mare si è svolta tra il 9 e il 17 settembre ed è stata realizzata grazie al Progetto MEET (Monitoring Earth’s Evolution and Tectonics), coordinato dall’INGV e finanziato dal PNRR, con la fondamentale partecipazione dell’expertise di ricercatori e tecnici dell’Istituto, da molti anni impegnati nello studio degli tsunami e nelle tecniche di monitoraggio marino.

La nave Christos LVII è salpata dal porto di Segunto, in Spagna, con a bordo tre tecnologi dell’INGV, Antonio Costanza, Andrea Di Benedetto e Francesco Macaluso, l’equipaggio dell’imbarcazione e della MSM (Mediterráneo Señales Marítimas), società spagnola costruttrice di boe.

La deposizione si è svolta in due fasi. La prima, avvenuta il 14 settembre, ha visto l’installazione di due sensori di pressione assoluta a una profondità di circa 3200 metri in un punto ubicato circa 100 km a est della costa della Sicilia orientale. Contestualmente, nella stessa area, è stata installata una boa fissata a un sistema di ancoraggio, in grado di ricevere i dati tramite un modem acustico e di trasmetterli via satellite al Centro Allerta Tsunami dell’INGV. 

I sensori di pressione sono in grado di rilevare variazioni dell’altezza della colonna d’acqua soprastante di qualche centimetro, riuscendo a distinguere tra le onde provocate dal vento, le maree o i possibili tsunami.

Durante l’ultima fase, lo scorso 16 settembre, una seconda boa con le stesse caratteristiche tecniche è stata deposta più a nord, a circa 100 km dalla costa calabra ionica, a una profondità di 2600 metri. 

In caso di tsunami, i sensori di pressione trasmettono i dati con una frequenza maggiore, al fine di permettere una misurazione fedele delle onde, di aiutare il sistema di previsione e analisi in tempo reale dell’INGV e di consentire una maggiore tempestività nella conferma dell’effettivo arrivo di uno tsunami sulle coste. 

Interruzione energia elettrica a Varesana Sopra


 

Auguri di...

 

...Buon compleanno a Mariarosa Cortese, Salvatore Cipriano, Graziella Tesoriero


Come eravamo: Luoghi, cose e personaggi delle Eolie di un tempo (Puntata 8°): Il municipio, la chiesa di Sant'Antonio e piazza Mazzini (Lipari)


Non c'è numero legale, la seduta del consiglio comunale di Lipari slitta a domani

Sia in prima che in seconda chiamata non c’è il numero legale e il consiglio comunale di Lipari, convocato per oggi, in via sostitutiva dal commissario ad acta Daniela Leonelli sul Bilancio di previsione 2025 – 2027 e atti connessi, slitta a domani, sempre alle 10, quando basterà, per renderlo valido, la presenza di sette consiglieri. 

Oggi in Aula, nella seduta presieduta dal vice presidente Antonella Starvaggi, erano presenti i sette consiglieri di Rinascita eoliana più Gaetano Saltalamacchia (Forza Italia): quest'ultimo da remoto. 

Per l’amministrazione era presente il sindaco Riccardo Gullo

Al Papardo eseguita su una donna di Lipari la prima procedura coronarica con laser ad eccimeri

Nella foto della Gazzetta del sud
l'équipe
All’Ospedale Papardo di Messina è stata eseguita con successo la prima procedura coronarica con laser ad eccimeri (ELCA) dall’équipe diretta dal dott. Giuseppe Paleologo. 
L’intervento, effettuato dai dottori Andrea Picci e Giuseppe Venuti, su una donna di Lipari, ha permesso di rimuovere placche calcifiche all’interno di stent coronarici malfunzionanti, migliorando il flusso sanguigno in un paziente non operabile chirurgicamente. La tecnica ELCA, innovativa e minimamente invasiva, utilizza un laser per trattare lesioni coronariche complesse e resistenti ai metodi tradizionali. L’operazione è stata svolta in anestesia locale con il supporto del sistema ventricolare Impella per garantire sicurezza cardiaca. Il dott. Paleologo ha evidenziato l’importanza dell’introduzione di questa tecnologia, che evita ai pazienti la necessità di trasferirsi in altri centri, e consolida l’Ospedale Papardo come riferimento regionale per la cardiologia avanzata.

La "Pagina culturale": L'Organo di Eolo

L'“Organo di Eolo” di Lipari non è uno strumento musicale mitologico, ma il rudere di un edificio termale romano (un calidarium) in cui il vento, passando attraverso fori e intercapedini, produce un suono che la leggenda attribuisce al dio Eolo. Questo fenomeno sonoro, notato già da viaggiatori nel XVIII secolo, ha ispirato il nome popolare dello strumento, che oggi è un reperto archeologico.

Cos'è l'Organo di Eolo
  • Origine: È un antico edificio termale romano, risalente all'epoca imperiale. 
  • Funzionamento: Le sue strutture, con il pavimento rialzato e i tubi della stufa, incanalano il vento, creando un effetto musicale che produce suoni più o meno forti. 
  • Leggenda: I liparesi hanno chiamato questo edificio "Organo di Eolo" perché la leggenda attribuiva il suono al dio dei venti, Eolo, che avrebbe donato a Ulisse un otre contenente i venti contrari alla navigazione. 
  • Storia e Localizzazione
  • Scoperta: 
    I resti dell'edificio sono stati trovati negli anni '80 durante la costruzione della strada per Pianogreca di una strada. 
     
  • Testimonianze: 
    Il monumento è stato illustrato e descritto da viaggiatori come Houel nel XVIII secolo, che ne evidenziarono la particolare struttura architettonica e l'effetto sonoro. 
  • Perché si chiama "Organo di Eolo"
  • Associazione mitologica: 
    La natura musicale del suono prodotto dal vento ha portato all'associazione con Eolo, il dio dei venti nella mitologia greca. 
  • "Arpa Eoliana": 
    L'Organo di Eolo è anche conosciuto come "Arpa Eoliana", in riferimento al suono che ricorda quello di un'arpa e al suo legame con i venti eoliani. 

Consiglio comunale di Lipari: Alla prima chiamata non c'è il numero legale

 Slitta di un'ora (per la precisione alle 11 e 11) la seduta del consiglio comunale di Lipari che ha all'ordine del giorno i documenti propedeutici al Bilancio 2025 - 2027 e lo stesso Bilancio di previsione.

In aula presenti 8 consiglieri (il gruppo di Rinascita  più Saltalamacchia), assenti tutti gli altri. I lavori sono stati condotti dal vice presidente Antonella Starvaggi.

In aula anche il sindaco Gullo

Oggi, 23 settembre: San Pio da Pietrelcina


Pochi santi furono, come padre Pio, dotati di doni straordinari che hanno richiamato su di lui l'attenzione del mondo intero: le stimmate, il profumo misterioso che emanava dal suo corpo, i carismi di profezie e di scrutamento dei cuori, le guarigioni e le conversioni attribuite alla sua preghiera. Nel convento del Gargano, nel quale l'umile frate cappuccino viveva, la ressa di devoti era quotidiana: tutti lo volevano vedere, toccare; tutti desideravano assistere alla sua messa — un momento di rara intensità spirituale — e soprattutto confessarsi, rimettersi in sintonia con Dio guidati da lui. La confessione era un incontro che spesso sconvolgeva le persone mutando per sempre la loro vita, mentre il numero dei «convertiti» e dei devoti estimatori aumentava incessantemente. 
Ma poi, in concreto, per lui la vita fu un lungo calvario che egli visse unendosi a Cristo per la salvezza delle anime, fedele a un programma di vita, che egli aveva così espresso nell'immagine ricordo della sua prima messa: «Gesù, mio sospiro e mia vita, oggi che trepidante ti elevo in un mistero d'amore, con te io sia per il mondo Via, Verità e Vita e per te sacerdote santo, vittima perfetta». 
Francesco Forgione (così si chiamava padre Pio prima di indossare il saio francescano) era nato il 25 maggio 1887 a Pietrelcina, piccolo paese di contadini e pastori della provincia di Benevento. I genitori, ambedue analfabeti, pur sudando sui campi, non riuscivano a sfamare la copiosa nidiata che avevano messo al mondo (sette figli). Tanto che papà Orazio un giorno si imbarcò per l'America sperando in una sorte migliore. Gli andò bene, lavoratore instancabile e avveduto, riuscì a mettere insieme una discreta fortuna.
Alla famiglia intanto badò mamma Maria Giuseppa. Forte e ricca di fede, aveva una predilezione per il piccolo Francesco, perché era il più gracile, spesso in preda a misteriose e violente febbri, e dotato di una fine sensibilità religiosa che lo portava a ricercare luoghi solitari per dedicarsi alla preghiera. E si chiedeva, mamma Maria, che cosa avrebbe potuto fare da grande quel suo figliolo così gracile. Risolse lui stesso il problema. Indicando con la mano il frate cappuccino venuto per la questua, disse: «Voglio farmi frate, come fra Camillo». 
Nel 1903, indossando il saio francescano nel convento dei cappuccini di Morone, iniziava il cammino di preparazione alla vita religiosa e sacerdotale che si concluse il 10 agosto 1910. E non fu un cammino facile: le misteriose malattie che lo avevano tormentato a casa, continuarono con assalti di una virulenza tale da far temere che non sarebbe mai giunto vivo all'ordinazione, tant'è vero che, non appena ebbe l'età minima richiesta dal diritto canonico, fu consacrato sacerdote.
Con gli sgargianti paramenti sacri addosso pareva ancora più debole ed emaciato, tanto che i superiori ebbero compassione di lui e, anziché inserirlo subito nell'attività pastorale, lo mandarono a Pietrelcina, sperando che l'aria di casa gli avrebbe fatto tornare un po' di forze; qui invece il giovane frate imboccava dritto la strada di quel calvario che percorrerà per tutta la vita. 
Il 5 agosto 1918 gli apparve un misterioso personaggio che gli trafisse il cuore con un dardo infuocato, mentre il 20 settembre riceveva le stimmate, inizialmente invisibili. «Ero in coro - ha raccontato lui stesso - dopo la celebrazione della santa messa, allorché venni sorpreso da un riposo simile a un dolce sonno. Tutti i sensi interni ed esterni nonché le stesse facoltà dell'anima si trovarono in una quiete indescrivibile. Vi subentrò subito una grande pace. E mentre tutto questo si andava operando, vidi innanzi un misterioso Personaggio, simile a quello visto il 5 agosto, che si differenziava solamente in questo: aveva le mani, i piedi e il costato che grondavano sangue. La sua vista mi atterrì. Mi sentii morire e sarei morto se il Signore non fosse intervenuto a sostenere il cuore che sentivo sbalzare dal petto. Il Personaggio si ritirò e io mi avvidi che mani, piedi e costato erano trasformati e grondavano sangue». 
Un fatto mistico accompagnato da dolore fisico acuto e lacerante. Ma sopportabile. Più profondo e più lacerante fu il dolore provocato invece dai giudizi, dai sospetti e dalle condanne che gli vennero da istituzioni ecclesiastiche, da confratelli e da ambienti scientifici per i quali le ferite del frate del Gargano erano frutto di isterismo. 
Scienziati di ogni tipo, inviati da organismi religiosi e dallo stesso Vaticano, si accanirono per dimostrare che i fenomeni attribuitigli non avevano alcuna origine soprannaturale. E riuscirono a convincere il Sant'Uffizio, promotore di una delle inchieste più clamorose durante il pontificato di Pio XI, che si trattava di fenomeni isterici. E gli arcigni monsignori del Vaticano nel 1923, con un apposito decreto, vietavano al frate di Pietrelcina di dire la messa in pubblico e di confessare i fedeli. Un'atroce tortura, durata una decina d'anni, che padre Pio visse in silenzio, senza protestare, rifugiandosi nella preghiera e nella penitenza.
La gente, che non aveva mai messo in dubbio l'origine soprannaturale di quelle misteriose piaghe, quando cessò l'ostracismo, riprese a salire la mulattiera che conduceva al convento per ascoltare la messa celebrata dal frate delle stimmate. 
Padre Pio definiva la messa «il mistero tremendo». Ed era per lui un momento di grande emozione spirituale: il volto trasfigurato, gli occhi luminosissimi, il corpo rapito oltre il tempo e lo spazio. Ma anche per quanti la seguivano era un momento di rara tensione e, dopo la messa, facevano la coda davanti al suo confessionale per accedere al sacramento del perdono e per chiedergli di intercedere per loro presso Dio. E c'era chi se ne andava deluso o irritato, e chi interiormente trasformato. Molte le conversioni anche di personaggi notissimi al grande _pubblico che verso il frate stigmatizzato nutrirono sempre profonda riconoscenza e devozione. Padre Pio, uomo di grande carità e umiltà, aveva anche il dono di leggere nei cuori, «sentiva» se chi lo avvicinava era sincero o ambiguo; per questo con alcuni era buono e con altri spicciativo o addirittura burbero. Invitava tutti comunque a pregare sempre, a essere in continuo contatto con il Signore. 
Nel 1940, mentre il mondo era alle prese con il terribile dramma della guerra, nascevano su suo invito i «Gruppi di preghiera», un'istituzione che presto si diffuse proficuamente in tutto il mondo. «La preghiera aveva detto ai suoi confratelli è la chiave dei tesori di Dio, è l'arma del combattimento e della vittoria in ogni lotta per il bene e contro il male».
Nel medesimo anno, spinto da un grande amore per il prossimo, soprattutto per quanti erano afflitti dalla malattia, metteva in moto un movimento di carità e di solidarietà per poter realizzare una struttura ospedaliera a servizio dei malati poveri. L'idea si concretizzava nel 1956 con l'inaugurazione della Casa sollievo della sofferenza, destinata a diventare uno degli ospedali meglio attrezzati del Meridione, nel quale lavorano luminari della medicina e dove tutti sono invitati a vedere nel malato e nel povero il volto stesso di Gesù. 
Tra i tanti doni di cui era dotato, padre Pio ebbe anche quello di prevedere il tempo della sua morte. Un giorno, ed eravamo nel 1918 quando aveva appena ricevute le stimmate, disse a uno che frequentava il convento: «Coraggio: abbiamo ancora cinquant'anni davanti». E cinquant'anni dopo, 1968, mentre con i devoti si accingeva a commemorare il mezzo secolo dall'evento, padre Pio avvicinò quel fedele e con un filo di voce gli sussurrò: «Cinquant'anni sono passati». 
La domenica 20 settembre si fece gran festa, padre Pio celebrò messa e poi si affacciò a benedire i pellegrini che erano accorsi in gran numero. Fu l'ultima volta che lo videro vivo, perché la notte del 23, dopo aver recitato per intero il rosario, moriva. 
La gente lo venerò come un santo, prima ancora che la chiesa si esprimesse in tal senso. Il convento e la chiesa dove celebrava messa sono diventati ben presto meta di incessanti pellegrinaggi e luogo di preghiera, di carità e di conversione. Il cammino verso gli altari, però, fu più tortuoso. Coloro che lo avevano avversato in vita, anche per motivi poco nobili (leggi: l'uso delle tante offerte che la gente inviava per le sue iniziative di carità), misero molti pali tra le ruote. 
Ma alla fine la verità sulla sua santità ha avuto il sopravvento. Padre Pio, che definiva se stesso «un frate che prega», è stato proclamato beato da papa Giovanni Paolo II, che nutriva per lui grande devozione, il 2 maggio del 2000, e due anni dopo, il 16 giugno 2002 lo stesso Pontefice in piazza San Pietro, lo proclamò Santo e ne stabilì la memoria liturgica per il 23 settembre, "giorno della sua nascita al cielo".
Il luglio 2004 fu inaugurata la nuova grande chiesa a S. Giovanni Rotondo progettata dal celebre architetto Renzo Piano.

PRATICA. Riflettiamo sulle parole di San Pio, (ASN, 15): "La vita non è che una perpetua reazione contro se stessi e non si schiude in bellezza, che a prezzo del dolore. Tenete sempre compagnia a Gesù nel Getsemani ed egli saprà confortarvi nelle ore angosciose che verranno".

PREGHIERA. O Dio, per la tua misericordia e per i meriti di questo tuo grande santo, concedi anche a noi una fede capace di scorgere nei poveri e nei sofferenti il volto di Gesù. Insegna anche a noi l'umiltà del cuore, perché in tuo nome, scopriamo la gioia di perdonare i nostri nemici.

Buongiorno, oggi è martedì 23 settembre


 

Capodoglio di circa 20 metri avvistato al largo di Stromboli da capogruppo agenzia turistica tedesca


Il capodoglio (nelle foto) è stato avvistato e fotografato, al largo di Stromboli, da Marco (capogruppo Agenzia ASI - Germania).



lunedì 22 settembre 2025

Lutto cittadino per la scomparsa di Vincenzo "Enzo" D'Ambra

 

Il Sindaco di Lipari, Riccardo Gullo ha proclamato il lutto cittadino per, domani, martedì 23 settembre 2025 in memoria di Vincenzo (Enzo) D'Ambra, stimato imprenditore e figura di riferimento per la comunità, venuto a mancare improvvisamente e tragicamente lo scorso 20 settembre. 

Le esequie funebri si terranno martedì 23 settembre alle ore 16:30 presso la Basilica Romana Minore di San Cristoforo a Canneto di Lipari.

In segno di rispetto e partecipazione, l'ordinanza dispone: L'esposizione delle bandiere a mezz'asta presso il Palazzo Municipale e tutti gli uffici pubblici del territorio; L'invito ai titolari di attività commerciali e dei pubblici esercizi, alle organizzazioni sociali, produttive e sportive a sospendere temporaneamente le attività a partire dalle 16:30 e fino a conclusione della cerimonia funebre.

Chiesa di S. Margherita: il programma dal 25 al 28 settembre


 

Accadde...oggi...nel 1991 (fonte: accaddeoggi.it)


 

Eolie 2030 lancia l'allarme su TARI e acqua: "Servizi insostenibili, la politica dia risposte immediate"



 

Un gesto di solidarietà che ridona speranza. L'articolo del direttore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 22 settembre


 

Il torneo "Pulcini estate 2025" all'Aston Birra capitanata da Giulio Natoli (5 foto e 1 video)





TANASI (CODACONS): FRANA A BAGNAMARE (LIPARI). URGENTE METTERE IN SICUREZZA LA STRADA

COMUNICATO - Nelle prime ore di oggi una nuova frana ha interessato la strada provinciale di Bagnamare a Lipari, confermando la fragilità di una delle arterie più critiche e pericolose delle Eolie. Massi e detriti si sono staccati dalla parete rocciosa precipitando sulla carreggiata: fortunatamente, al momento del crollo non transitavano veicoli né pedoni.

La provinciale di Bagnamare è già stata teatro in passato di episodi analoghi, con auto colpite da massi, e presenta ulteriori gravi criticità: una rete idrica obsoleta soggetta a continui guasti e l’assenza di marciapiedi che mette a rischio l’incolumità dei cittadini.

"Non è più tollerabile che residenti e turisti debbano convivere con un pericolo costante – dichiara Francesco Tanasi, Segretario Nazionale Codacons –. È urgente predisporre un piano straordinario di messa in sicurezza della provinciale di Bagnamare, con interventi strutturali di consolidamento e l’installazione di barriere protettive. Chiediamo alla Regione Siciliana, alla Protezione Civile, alla Città Metropolitana di Messina e alla Prefettura di attivarsi immediatamente, coordinando ogni azione necessaria senza ulteriori rinvii. Le somme del PNRR destinate alla sostituzione della rete idrica non bastano: occorrono risorse dedicate e un impegno congiunto delle istituzioni per garantire la sicurezza pubblica e la mobilità sull’isola". - conclude Tanasi.

Scrivevamo così...oggi...lo scorso anno


 

Incontro istituzionale tra il nuovo comandante della Guardia Costiera di Lipari ed il sindaco Gullo

Lipari, 22 settembre 2025 – Si è svolto nella mattinata odierna, presso la sede della Guardia Costiera ubicata nel porto di Pignataro, l’incontro istituzionale tra il nuovo Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari, Tenente di Vascello Gianmaria ARANGIO, ed il Sindaco del Comune di Lipari, Riccardo GULLO.

L’incontro, cordiale e improntato alla massima collaborazione istituzionale, ha rappresentato un importante momento di confronto sui temi legati alla sicurezza della navigazione, alla tutela dell’ambiente marino e costiero, nonché alla gestione dei flussi turistici marittimi che interessano l’arcipelago eoliano specialmente nei periodi di maggiore affluenza.

Tra i temi discussi durante l’incontro anche la necessità di rafforzare le sinergie operative tra le istituzioni, in vista delle sfide future legate alla sostenibilità ambientale ed alla valorizzazione del patrimonio marino delle Isole Eolie.

Il Sindaco GULLO ha rivolto al nuovo Comandante un caloroso benvenuto a nome dell’Amministrazione comunale e della cittadinanza tutta, sottolineando l’importanza strategica del presidio marittimo della Guardia Costiera per la sicurezza e lo sviluppo del territorio. Dal canto suo, il Comandante ARANGIO ha espresso piena disponibilità a collaborare con l’ente comunale per garantire un presidio sempre più efficiente e vicino alle esigenze della comunità eoliana.

L’incontro si è concluso con un reciproco augurio di buon lavoro e con l’impegno condiviso di mantenere un dialogo costante e costruttivo a beneficio dell’intera collettività.

Interruzione energia elettrica martedì 23 settembre


 

Il cordoglio del Centro Studi per la scomparsa del dottor D'Ambra


 

Nozze di diamante per i coniugi Peppuccio ed Adriana Subba. Auguri!

Hanno rinnovato, dopo 60 anni, il loro "Si" dinnanzi a Don Gaetano Sardella i coniugi Peppuccio ed Adriana Subba. 

"Sessant'anni di matrimonio non sono solo un traguardo, ma un capolavoro. Siete esempio di amore, pazienza e dedizione per i vostri cari e per la comunità tutta. 

A voi i nostri più cari auguri".



Buon compleanno a...

... Fabiana Famularo, Giuseppe Andrea Bertè, Tony Portelli, Erina Lo Schiavo, Marco Mollica, Maria Grazia Maiurana, Giulia La Greca, Fabrizio Greco, Riccardo Cacace, Giuseppe (Pippo) D'Angelo, Cristina Ruggeri 




Bagnamare: Frana di materiale tufaceo nelle prime ore del mattino...e anche stavolta è andata bene

Una frana di materiale tufaceo e roccia ha interessato la strada provinciale di Bagnamare, rischiando di causare una tragedia. 
L'episodio si è verificato intorno alle 5 del mattino, un orario che fortunatamente ha evitato il coinvolgimento di persone e veicoli. 
 L'arteria, cruciale per l'isola, collega il centro di Lipari con Porto Pignataro e la frazione di Canneto ed è tra le più trafficate. 
I Vigili del Fuoco, con il distaccamento situato nelle vicinanze, sono intervenuti tempestivamente per rimuovere i detriti dalla carreggiata, depositandoli temporaneamente a bordo strada.

Il materiale franato raccolto a bordo strada
dopo l'intervento dei Vigili del fuoco

 

La "Pagina della Cultura": Ventisette febbraio 1998: Le Eolie all’ON.U. (di Giuseppe La Greca)

27 febbraio 1998
Le Eolie all’ON.U.
La “Settimana Eoliana” a New York viene presentata ai nostri connazionali ed agli italoamericani con un articolo di quattro pagine di “America oggi” del 22 febbraio 1998, dal titolo “Le Eolie di scena a New York”.
Il 23 febbraio, nella sede dell’ENIT, si tiene l’incontro con gli operatori turistici ed i giornalisti del settore della “Grande Mela”. Nello stesso giorno iniziano le proiezioni dei film sulle Eolie presso il MoMA, nell’ambito di una retrospettiva cinematografica dal titolo “Second Art”, a cura di Laurence Kardish, curatore del MoMA. Il 26 febbraio, presso la Casa Italiana Zerilli-Marimò, si apre la mostra fotografica sulle Isole Eolie. Subito dopo, una nota studiosa statunitense, Iris Love, tiene una conferenza dal titolo:“Storia, Arte, Geologia delle Eolie nell’antichità”,in cooperazione con la rivista americana “Archeology”.
La delegazione eoliana è quindi impegnata in due diverse giornate, il 25 febbraio, presso il Dag Hammarskjolld Auditorium delle Nazioni Unite, con la proiezione del documentario “Le Eolie di ieri e di oggi” e gli interventi di Francesco Alliata, Quintino Di Napoli, Antonio Monda (Professore di Tecnica della Regia alla New York University) e Folco Quilici. L’apice della manifestazione si raggiunge il 27 febbraio con il Gala Dinner nella Grand Ballroom del Waldorf Astoria promosso dal Comitato della “Settimana delle Isole Eolie” in onore dell’Ambasciatore d’Italia e dei 32 Ambasciatori delle piccole Isole-Stato accreditati all’ONU. La comunità degli italo-americani, e tutti gli amici dell’Italia, risposero con grande entusiasmo non solo alla serata di gala, ma a tutte le celebrazioni dell’intera settimana delle Isole Eolie.
Il Centro Studi, non appena rientrati nelle Eolie, scriveva: Si è appena conclusa, registrando un grande successo, la manifestazione eoliana nella Big Apple, organizzata dall’Assessorato Regionale al turismo, dall’Azienda Soggiorno e turismo delle Isole Eolie, dai Comuni Eoliani, dalla Federalberghi delle Isole Eolie, dal Centro Studi Eoliano di Lipari, dall’associazione Didime 90 di Salina, e supportata da un comitato americano istituito per l’occasione. Questo grande evento culturale e cinematografico che si è svolto in America, ha proiettato, ancora una volta, il meraviglioso  arcipelago delle Eolie all’attenzione del mondo. Una intensa settimana dove in ogni angolo, strada o centro culturale di New York  echeggiavano le parole Eolie e Sicilia.
Per approfondimenti: Le Eolie all’O.N.U. di Giuseppe La Greca, Edizioni del Centro Studi, 2013.
Vedi anche: 14 ottobre, E. Re


Oggi, 22 settembre: San Maurizio e compagni

Durante l'impero di Diocleziano e Massimiano, fra le legioni romane ve n'era una chiamata « Legione Tebea ». Era composta di 6600 uomini, tutti cristiani, pieni di tanta fede e tanta pietà che pareva una' comunità religiosa. L'esercito romano non aveva legione migliore di questa, perchè quelli che sono veramente cristiani, sono sempre i più diligenti nel compiere il loro dovere. 
Capo di questa legione era Maurizio. Cresciuto fra le armi, egli univa al coraggio un amore a Gesù Cristo davvero ammirabile, e praticava fedelmente le massime evangeliche. Un giorno Maurizio ricevette ordine dall'imperatore di recarsi in Italia, per unirsi al resto dell'esercito romano e andare nelle Gallie contro i Bagaudi, contadini, pastori e nomadi della Gallia, ancora legati alle loro tradizioni celtiche. Maurizio, come sempre in tutte le cose che non si opponevano alla legge di Dio, prontamente ubbidì: venne in Italia, e s'incamminò verso la Gallia con la sua legione. 
Giunti nella Valesia presso Agauno, l'imperatore ordinò una sosta, durante la quale dispose che tutti i soldati assistessero ai sacrifici e giurassero di far strage di tutti i Cristiani. 
S. Maurizio ed i suoi legionari si rifiutarono, disposti a morire anzichè offendere Dio. Massimiano allora ordinò che la legione fosse decimata; e udendo che gli altri erano rimasti fermi nel loro proposito, ne ordinò una seconda. Ma quegli eroi intrepidi, invidiando la morte dei loro compagni su cui era caduta la sorte, mandarono all'imperatore questa protesta: « Signore, noi siamo vostri soldati, ma nello stesso tempo servi di Dio e gloriandoci di questo, ne facciamo una spontanea confessione. A voi dobbiamo il servizio militare, a Dio l'innocenza; da voi riceviamo lo stipendio, da Dio abbiamo ricevuto la vita. Non possiamo dunque ubbidirvi offendendo Dio, Creatore e Padrone nostro e vostro, ancorchè ricusiate di riconoscerlo per tale. Vi offriamo le nostre persone contro qualsivoglia nemico, ma non contro innocenti. Voi ci comandate di perseguitare i Cristiani; eccoci qui: noi siamo cristiani e confessiamo Iddio Padre, autore di tutte le cose, e Gesù Cristo, suo Figliuolo. Abbiamo le armi in mano, ma non faremo resistenza, perchè amiamo più morire innocenti, che vivere colpevoli ». 
Questa protesta inferocì Massimiano, che comandò ad un'altra legione di circondare la Tebea, e di uccidere tutti quelli che persistevano a confessare il nome di Gesù. Quei prodi, volendo, avrebbero certamente potuto difendersi con le armi, e il cielo stesso sarebbe forse venuto in loro aiuto, ma essi preferirono dare la vita per Gesù Cristo, ed in breve tempo furono tutti trucidati! 
Ad Agaunum, in Raetia, l'attuale Saint Maurice-en-Valais, sorse il più antico luogo di culto dedicato a San Maurizio: Territorialis Abbatia S. Mauritii Agaunensis, l'abbazia svizzera del cantone vallese. 
Qui è da cercare il punto focale del futuro culto vivissimo dedicato a San Maurizio nelle Alpi e altrove, che fece di San Maurizio dapprima il patrono del Sacro Romano Impero, poi, entrato il Vallese occidentale nei possedimenti dei Savoia, il culto dei martiri fu legato strettamente alla loro dinastia Fu istituto l’Ordine Cavalleresco di San Maurizio, unito in seguito con quello di San Lazzaro. Le reliquie di San Maurizio furono traslate a Torino e ora custodite nella cappella della Sindone. 

PRATICA. Preferiamo, ad imitazione della Legione Tebea, la morte al peccato. 

PREGHIERA. 
Concedi, te ne preghiamo, Dio onnipotente, che ci rallegri la festiva solennità dei tuoi santi martiri, Maurizio e suoi compagni, affinché appoggiandoci alle loro preghiere, abbiamo a gloriarci del loro natalizio.

Buongiorno, oggi è lunedì 22 settembre


 

domenica 21 settembre 2025

Accadde...oggi...nel 1990 (fonte:accaddeoggi.it)


 

Alicudi: Sbarcati 15 operai forestali per la seconda tranche di cattura capre. A Ginostra caproni danneggiano casa


Prenderà il via  domani ad Alicudi la seconda tranche di cattura delle capre inselvatichite. Sull'isola, oggi, sono sbarcati una quindicina di operai forestali ed un camion, più grande del precedente, per il trasporto di animali vivi.

Ricordiamo che come dichiarato dal dottor Giovanni Dell'Acqua, direttore dell'Azienda foreste demaniali di Messina, l'obiettivo, sino a metà ottobre circa, è catturare e trasferire 350/400 capre sia da Alicudi che da Ginostra. 

Le operazioni di cattura riprenderanno, poi, in primavera.

Intanto a Ginostra - come scrive Gianluca Giuffrè su fb - un gruppo di caproni ha "attaccato" una casa, distruggendo a testate porte e finestre e rompendo tutti i vetri.

"Stromboli Quale Futuro": Il programma dell'iniziativa della Pro Loco Amo Stromboli

L'evento "Stromboli Quale Futuro", si terrà il 4 e 5 ottobre 2025 a Stromboli e comprende due momenti principali. Il programma in sintesi:

4 Ottobre 2025 - Festa Popolare

  • Orario e luogo: Ore 21:00, Piazza San Vincenzo.
  • Attività: Intrattenimento musicale con la Cicero Band e sagra dei dolci.
  • Ringraziamenti alle associazioni VIS, AVE e ai volontari.

5 Ottobre 2025 - Convegno

  • Orario e luogo: Ore 10:00, Hotel Villaggio Stromboli.
  • Tema: Discussione sul futuro di Stromboli, con focus su ambiente, turismo, infrastrutture, sanità e governance.
  • Apertura: Dott.ssa Rosa Oliva (Presidente Pro Loco Amo Stromboli APS).
  • Moderatore: Avv. Pina Alberghina.
  • Saluti istituzionali: Interventi di rappresentanti regionali e locali, tra cui il Sindaco di Lipari e dirigenti della Protezione Civile.

Relatori e Temi

  • Prof. Alessandro Chiarucci: Valore ecologico di Stromboli.
  • Dott. Franco Emmi: Proposte di fruizione del vulcano.
  • Prof. Luciano Nunziante: Rischio idrogeologico e mitigazione.
  • Ing. Rosario Celi: Mitigazione del rischio idrico.
  • Dott. Angelo Sidoti: Sviluppo ecosostenibile alle Eolie.
  • Dott. Giandomenico Maneri: Criticità sanitarie a Stromboli.
  • Arch. Roberto Sauerborn: Idee per lo sviluppo sostenibile.
  • Dott. Tommaso Castronovo: Impatti ambientali del turismo.

Lipari, le carte del bilancio in aula. Ora lo scontro politico si arroventa. L'articolo del direttore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 21 settembre 2025


 

L'imprenditore Enzo D'Ambra muore durante una nuotata. L'articolo del direttore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 21 settembre 2025



 

Eoliani e amici delle Eolie che non ci sono più (Riproposizione 80° puntata): deceduti da gennaio a dicembre 2023

 Nel video le foto degli eoliani (di coloro che abbiamo le foto) e di alcuni amici delle Eolie, deceduti nel primo semestre dell'anno 2023: Antonino Li Donni, Antonio Mandarano, Antonio Stramandino, Assunta Barbuto, Assunta Paino ved. Biviano, Bartolomeo Taranto, Bruno Costa, Don Gino Profilio, Filippo Picone, Francesco Merlino, Franco Aliberti, Giacomo Foti detto Beniamino, Giuseppa Magistri ved. Portelli, Giuseppe Falconieri, Lee - Ann Tomasello, Maria Concetta Cannistrà, Maria Manfrè ved. La Greca, Maria Teresa Galletta, Pasquale Monte, Peppino Raffaele, Rosa La Greca ved. Crivelli, Rosa Quadara, Rosina Lo Schiavo in Giuffrè, Rosina Zaia ved. Cincotta, Santa La Greca ved. Lazzaro, Tindara Scaffidi in Inguì, Totò Baiamonte, Umberto Giuffrè, Antonino Costa detto Nino, Bartolo Belletti, Caterina Monte ved. Puglisi, Concettina Favaloro ved. Cipicchia, Dino Costa, Fernando Tomarchio, Francesco Pittari (Ciccio), Giovanni Iacono, Giovanni Lo Piccolo, Giovanni Mollica, Giovanni Profilio, Giuliana Caruso ved. Saccà, Giuseppe Tripi, Guy Giuffrè, Marisa Faranda in Materazzi, Nicoletta Colosi, Nino Manfrè, Pina Cesario in Cincotta, Pino Ziino, Roberta Cacace, Rosa Martinucci, Sabino Losinno, Sergio Costa, Valentina Denaro, Maria Grazia Rizzo in Martinucci; Andrea Magazzù; Agnese Tiralongo in Mollica; Antonia Lo Ricco in Portelli; Antonino (Tonino) Criscillo; Enrico Costa; Gaspare Vadalà detto Bartolino; Katia Aiello; Laura Iacono ved. Pintus; Luigi Blandino; Maria Estella Favaloro ved. Costa; Nunziata Mandile (Titina) ved. Biviano; Onofrio Cappadona; Roberto Coluccio; Ruwan Manoch Kumar; Sergio Giani; Valentino Raffaele Ada Di Lorenzo ved. Cincotta, Angela Casamento in Manfrè, Angelo Cincotta, Anna Sari in Lo Schiavo, Antonino Biviano, Bartolomeo Peluso, Benita Gugliotta ved. Profilio (Zà Benita), Catena Paino in Casella. Caterina Famularo in Casamento, Domenico Merlino detto Mimì, El Arbi Qadchaoui, Filippo Greco, Francesco Monte, Giovanna Pittari, Giovanni Di Pietro, Giovanni Mandarano, Giovanni Paino, Giuseppe D'Ambra, Giuseppe Lamouchi, Giuseppe Natoli, Giuseppe Sciacchitano detto Pino, Giuseppina Rando ved. Zavone, Giuseppina Vasquez, Marco Del Bono, Maria Aurora Raffaele ved. Saltalamacchia, Maria Rosa Esposito in Paino, Maria Stella Zaia in Cannistrà, Nadia D'Amore, Nunziata Bongiorno ved. Ruggiero, Pina cecchini ved. Barile, Rosanna Lorizio ved. Spadaro, Routine Khadour, Saverio Corrado, Silvano Saltalamacchia, Ugo Tricomi, Vito Chiofalo, Vittorio Cullotta, Angela Cincotta, ved. Baratta; Angela Virgona ved. Divola; Anna Reitano ved. Beninati; Antonino Mandarano detto Giovanni il milanista; Attilio Peluso; Bartolo Cincotta; Bartolo Famularo; Catena Lo Piccolo ved. Scaffidi; Franco Luca; Giordano Gagianesi; Giuseppe Cipicchia; Giuseppe Natoli; Giuseppina Paino ved. Barca; Irene Cacace in Biviano; Maria Concetta Bonino in Cortese; Nello Raffaele; Onofrio D'Ambra detto Nino il nostromo; Rosa Lauricella ved. Merlino.

Come eravamo: Luoghi, cose e personaggi delle Eolie di un tempo (Puntata 7 °) Anni 1958 e 1959 (2 foto)

Nella prima foto : Scuola Elementare S. Domenico Savio 1958 - Bartolino Giardina, Anna Grazia Iacono e la Sig./na Cristina Cangemi 
Nella seconda : Scuola elementare S. Domenico Savio 1959 saggio ginnico- Piero Roux, canta,  accanto a lui Bartolino Giardina e Lucia Greco.




 

Buon compleanno a...

...Anna Porretti, Angela Giovenco, Luana Virgona, Laura D'Ambra, Raffaele Rifici, Frenky La Macchia, Giuseppe Bove, Noemi Venuto