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giovedì 14 agosto 2025

Raccolta rifiuti a Ferragosto nelle isole del Comune di Lipari

 Anche per Ferragosto 2025, sull'isola di  Lipari verrà effettuato servizio completo di raccolta rifiuti, come nei giorni feriali: con il porta a porta ed  i ritiri nelle postazioni di prossimità , nelle attività commerciali, cestini, porti ecc.

 Nelle isole minori si farà servizio di raccolta presso le attività commerciali, cestini e zone portuali.         Solo in località  Gelso di Vulcano , ampiamente ripulita stamani, non verrà effettuato il servizio.

Brucia Lami. Stamane incendio a Vulcano

Vulcano
Un incendio è in corso in località Lami a Lipari. Stamattina intorno alle 13 e 10 un incendio, poi domato, si è verificato in zona Sotto Lentia. Presumibile la natura dolosa

Infortunio a bordo al largo di Filicudi. Intervento di soccorso della Guardia costiera di Lipari


 

Eolie. Visita istituzionale del Comandante Generale della guardia costiera

(Comunicato) Nella giornata del 12 agosto, il Comandante Generale della Guardia Costiera, Ammiraglio Ispettore Capo Nicola Carlone, accompagnato dal Direttore Marittimo della Sicilia Orientale, Contrammiraglio Raffaele Macauda e dal Capo del Compartimento Marittimo di Milazzo, Capitano di Fregata Alessandro Sarro, ha visitato il Circondario Marittimo di Lipari e la Delegazione di Salina.

Ad accogliere il Comandante Generale è stato il Capo del Circondario Marittimo, Tenente di Vascello Fabio Cicero, e l’equipaggio della Guardia Costiera di Lipari. Nel corso dell’incontro, l’ammiraglio Carlone ha espresso apprezzamento per l’encomiabile lavoro svolto dal personale, al servizio dell’arcipelago.

È stata poi sottolineata l’importanza strategica dell’arcipelago eoliano in ragione dell’elevato numero di turisti che vi villeggiano e del pregio naturalistico delle aree.

Successivamente il Comandante Generale ha incontrato i Sindaci di Lipari, S.Marina, Leni e Malfa. L’incontro, svoltosi in un clima cordiale e di collaborazione istituzionale, è stata occasione per riflettere sulle principali criticità del territorio al fine di rafforzare la collaborazione tra le istituzioni operanti per la salvaguardia dell’ambiente marino e costiero, la fruizione dei litorali e la valorizzazione delle risorse ittiche.

Buon compleanno a...

... Mia Caleca, Giuseppe Barbaro La Greca, Mihaela Florea, Alessio Deidda, Helèna Profilio, Rosy Gallo, Federico Buttò, Assunto Paino, Tina Bonica - Ambriano, Fabio Sturniolo  


Scrivevamo così...oggi...lo scorso anno


 

Oggi, 14 agosto: San Massimiliano Kolbe

Padre Kolbe è l'eroico frate francescano conventuale che nel campo di concentramento di Auschwitz offrì la propria vita per salvare quella di un padre di famiglia, Francesco Gaiowniczek, condannato a morire di fame come rappresaglia per la fuga di un detenuto.

Giovanni Paolo II, nell'elevarlo agli onori degli altari, il 10 ottobre 1982, lo ha proclamato «patrono del nostro difficile secolo», un esempio di pace e di fraternità in una società sconvolta dall'odio e dall'egoismo.

Kolbe nacque a SudunzskaWola, una cittadina del centro industriale di Lodz, l'8 gennaio 1894. I suoi genitori erano operai tessili. Kolbe da ragazzo conobbe il senso liberatorio e insieme opprimente di povertà e lavoro. E quell'esperienza non fu estranea ad alcune scelte che lo portarono ad abbracciare la Regola di san Francesco tra i minori conventuali di Leopoli (1907) e poi a dar vita a una istituzione che aveva proprio, in povertà e lavoro, caratteristiche tipicamente francescane, un sicuro fondamento, e cioè le «Città dell'Immacolata»: «Niepokalanów», in Polonia, e «Mugenzai No Sono», in Giappone.


Nell'ideale francescano Kolbe innestò poi la propria fiducia nella possibilità offerta dai mezzi che la tecnica in quel tempo stava mettendo a disposizione. E a chi gli faceva osservare che su di essi già il diavolo aveva allungato le sue sordide zampacce, egli rispondeva: «Ragione di più per svegliarci e metterci all'opera per riconquistare le posizioni perdute».

Quando ne ebbe l'opportunità, dimostrò la bontà e la lungimiranza dei propri progetti. E ciò avvenne in Polonia, dove ritornò nel 1919, dopo aver conseguito a Roma la laurea in teologia.

A pochi chilometri da Varsavia diede vita nel 1927 a «Niepokalanów» (Città dell'Immacolata) i cui cittadini, tutti frati, si dedicavano, vivendo in rigorosa povertà, all'apostolato per mezzo della stampa. E furono autori di un consistente boom editoriale che ancor oggi sorprende. Il «Cavaliere dell'Immacolata», la prima di una catena di riviste, fondato nel 1922 dopo un periodo iniziale di stasi, decollò raggiungendo le cinquantamila copie. In seguito si affermò come settimanale con settecentocinquantamila copie (addirittura un milione nel 1938).



L'Immacolata, cui padre Kolbe ha intitolato gran parte delle sue riviste, era il suo chiodo fisso. In tempi non troppo felici per la chiesa e per il mondo, Kolbe vedeva nella Madonna l'ideale capace di scuotere le coscienze, di ridare fiato al cristianesimo; un ideale, comunque, per il quale combattere le sante battaglie della fede. Per questo, ancor prima di essere ordinato sacerdote, aveva istituito a Roma, il 16 ottobre 1917, la Milizia dell'Immacolata, uno strumento per far conoscere e vivere la devozione alla Madre di Cristo, ancor oggi vivo e prosperoso.

Nel 1930 partì missionario per il Giappone a fondarvi un'altra Città dell'Immacolata, animata dallo stesso spirito e dagli stessi ideali. Tornato definitivamente in Polonia, dopo un paio di altri viaggi «missionari» nello stesso Giappone e in altri paesi dell'oriente, padre Kolbe si dedicò interamente alla sua opera.

La seconda guerra mondiale lo sorprese a capo del più importante complesso editoriale della Polonia.

Il 19 settembre 1939 fu arrestato dalla Gestapo, che lo deportò prima a Lamsdorf (Germania), poi nel campo di concentramento di Amlitz. Rilasciato l'8 dicembre 1939, tornò a Niepokalanów, riprendendo l'attività interrotta. Arrestato di nuovo nel 1941 fu rinchiuso nel carcere di Pawiak a Varsavia, e poi deportato nel campo di concentramento di Auschwitz, dove con uno straordinario atto d'amore chiuse una vita tutta spesa al servizio degli altri.



Nel campo viveva una legge secondo la quale, per la fuga di uno, dieci dello blocco, venivano condannati a morire di fame in un oscuro sotterraneo. Quando all'appello della sera risultò che uno mancava un grande timore invase l'animo di tutti i prigionieri...

Il Comandante scelse con un cenno della mano chi doveva morire e ad un tratto si sentì un grido: «Addio! addio! mia povera sposa, addio miei poveri figli...era il sergente Francesco Gajowniczek.

Ma ad un tratto un uomo, anzi, un numero esce con passo deciso dalle file e va diritto verso il Comandante del campo. Chi è lei? Cosa vuole? Come osa infrangere la ferrea disciplina ed affrontare il terribile Capo?

«Sono un sacerdote cattolico polacco; sono anziano, voglio prendere il suo posto, perchè egli ha moglie e figli».

Il Comandante, meravigliato, parve non riuscire a trovare la forza per parlare e stranamente accettò quella proposta...

Padre Kolbe insieme agli altri condannati fu avviato verso il blocco 11. Qui le vittime furono denudate e rinchiuse in una piccola cella, in cui dovevano morire di fame e di sete. Ma da questo tetro luogo, invece di pianti e disperazione, questa volta si udirono preghiere e canti. Padre Kolbe li guidava, attraverso il cammino della croce, alla vita eterna.

Rimase nel bunker per due settimane, quando le SS decisero di svuotare la cella della morte. Erano rimasti in vita solo quattro uomini tra cui Padre Massimiliano.

Venne ucciso con un'iniezione di acido fenico, perché la cella, che egli aveva trasformato in cenacolo di preghiera e che condivideva con gli altri condannati, serviva per altre vittime. «Porse lui stesso, con la preghiera sulle labbra, il braccio al carnefice», raccontò un testimone.

Lo trovarono qualche ora dopo, «appoggiato al muro, con la testa inclinata sul fianco sinistro e il volto insolitamente raggiante. Aveva gli occhi aperti e concentrati in un punto. Lo si sarebbe detto in estasi». Era la vigilia dell'Assunta, di una festa della Madre di Dio, che egli aveva sempre amato, chiamandola con il nome di «dolce mamma».

MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria di san Massimiliano Maria (Raimondo) Kolbe, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali e martire, che, fondatore della Milizia di Maria Immacolata, fu deportato in diversi luoghi di prigionia e, giunto infine nel campo di sterminio di Auschwitz vicino a Cracovia in Polonia, si consegnò ai carnefici al posto di un compagno di prigionia, offrendo il suo ministero come olocausto di carità e modello di fedeltà a Dio e agli uomini.
 

Buongiorno...così!


 

mercoledì 13 agosto 2025

Eoliani che non ci sono più (Riproposizione 76° puntata) (durata 1 minuto e 36)

  In questo video: Rosetta Broccio; Tania Puleo; Giuseppina Tilde Favaloro; Antonino De Luca; Tanino Lazzaro, Diego Sidoti, Bartolo Saltalamacchia; Tanino Natoli; Tanino Re; Rinaldo Natoli; Rino Biancheri; Rita Scoglio; Rita Sulfaro; Rita Vitagliano in Costanzo; Roberto Amendola; Roberto Finocchiaro; Roberto Romagnoli; Roberto Rossello

Eolie prese d'assalto dai turisti "mordi e fuggi". Un pienone a metà. L'articolo di Salvatore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 13 agosto 2025


 

Il centenario di Camilleri a Stromboli. Successo per l'iniziativa della Pro loco isolana

 


COMUNICATO 

Si è svolta ieri 12 agosto, nella stupenda location dell’Hotel Villaggio Stromboli, la manifestazione centrale del lungo calendario di attività estive della Pro Loco Amo Stromboli. Il vicepresidente Gianluca Verzelli ha dialogato col giornalista Marcello Sorgi a proposito del libro di cui Sorgi è autore insieme ad Andrea Camilleri, La testa ci fa dire, edito da Sellerio. L’iniziativa fa parte delle celebrazioni per il centenario della nascita del grande scrittore agrigentino, inserita nel calendario ufficiale di Camilleri 100 che la Fondazione intitolata al Maestro ha costruito per celebrare la ricorrenza. La presentazione è stata seguita da una esibizione del duo Eolian String Project di Gianluca Rando e Giovanni Martello e da un brindisi all’isola con la malvasia locale fatta rivivere dall’azienda di Giorgio Cusolito, e una grande torta con la forma dalle sette isole dell’arcipelago.


La partecipazione di un pubblico numeroso e affezionato, composto da Strombolani impegnati nella promozione dell’isola e da turisti e villeggianti abituali, ha premiato l’evento in una data che l’isola ricorderà sempre, perché nel 2022 vide la grave inondazione causata dal dilavamento delle pendici del vulcano, denudate dal violento incendio di qualche mese prima. Una data pensata dalla presidente Rosa Oliva per rimarcare l’impegno continuo della Pro Loco nel sollecitare le istituzioni al ripristino della sicurezza e dell’equilibrio ecologico di Stromboli, ancora purtroppo molto indietro nelle concrete realizzazioni.


Hanno contribuito alla riuscita dell’evento l'assessorato alla Cultura della Regione Siciliana che ha concesso il patrocinio gratuito, la Snav e la Liberty Lines che hanno agevolato i viaggi degli ospiti, la Cloudwise srl Azienda informatica, il ristorante Punta Lena, la Compagnia della navigazione Pippo, il ritrovo Ingrid, l’Angolo del pesce e naturalmente la famiglia Di Giovanni dell’Hotel Villaggio Stromboli. Impossibile citare tutte le socie e i soci che hanno messo a disposizione il loro lavoro volontario, basterà ricordare qui Ludovica Capodanno Curatolo per la comunicazione, Adele Grasso, ottima padrona di casa della sede, e l’artista Barbara Bocchino attiva con le sue opere nel sostegno della Pro Loco, Elio Mutarelli, Valeria Giaquinta, Sonia Di Lorenzo

Le attività promosse proseguiranno per il resto del mese di agosto e per buona parte di settembre, sempre nell’ottica della valorizzazione del turismo sostenibile e di qualità a Stromboli.



 

Concorso "Una voce per Roberta": Iscrizioni entro il 15 settembre


 

Alla scoperta della Palinuro ormeggiata a Lipari: il calendario - orario per salire a bordo

La Palinuro, fiore all’occhiello della Marina Militare Italiana, da questa mattina è nel porto di Sottomonastero. 

Lo storico vascello non è solo una nave, ma un vero e proprio pezzo di storia navigante che offrirà un’esperienza unica ai residenti e ai turisti.

Dal 13 al 16 agosto i visitatori avranno un’opportunità irripetibile per salire a bordo, esplorando i ponti, scoprendo gli alloggi e i segreti della vita marinara, e ammirando da vicino l’arte della navigazione a vela che la Marina Militare mantiene viva e tramanda alle nuove generazioni di allievi.

Le visite sono state organizzate per permettere a tutti di scoprire questo gioiello del mare. Ecco gli orari per l’accesso a bordo: Mercoledì 13 agosto: dalle 15:00 alle 19:00; Giovedì 14 agosto: dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 19:00.

Il 15 agosto, giorno di Ferragosto, la Palinuro aprirà le sue porte con un orario speciale, offrendo l’opportunità di festeggiare in un modo davvero unico. Le visite saranno disponibili sia al mattino, sia in un’affascinante fascia oraria serale, perfetta per godere della fresca brezza e dell’atmosfera magica del porto.

Gli orari di apertura per Ferragosto sono i seguenti: Venerdì 15 agosto: dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 20:00 alle 22:00

Dopo quattro giorni di permanenza, il veliero Palinuro salperà nella mattina del 16 agosto, portando con sé i ricordi di una sosta che ha unito la bellezza delle Eolie alla maestosità e alla storia della Marina Militare Italiana.

A Milazzo navetta turistica per l’AMP raggiunge anche Parco Corolla

 Da oggi raggiungere l’Area Marina Protetta Capo Milazzo per milazzesi e turisti, sarà più facile. Nella Città del Capo arriva un nuovo servizio: la navetta turistica. Un pulmino elettrico, messo a disposizione proprio dall’AMP, che offre la possibilità di visitare il Capo, molti punti di interesse della città ma anche raggiungere il Parco Corolla.

Il servizio, per diciotto passeggeri, con la possibilità di trasportare anche diversamente abili, garantirà otto corse giornaliere, quattro di mattina e quattro di pomeriggio e ha tra le fermate non solo il Parco Corolla ma anche la stazione e il terminal aliscafi. 

Un percorso che facilita gli spostamenti in città con comodità, praticità e sostenibilità. Permette, infatti, di visitare aree difficili da raggiungere a piedi e distanti tra loro. Ottimizzando tempi e costi.

L’ITINERARIO IN ANDATA. Parco Corolla, Stazione Ferroviaria, Terminal Aliscafi, Museo delle Arti Marinare a Vaccarella, Cirucco – Cala Liparoti, Tre Pietracce e Piazza Sant'Antonio. 

L’ITINERARIO AL RITORNO Piazza Sant'Antonio, Tre Pietracce, Cirucco – Cala Liparoti, Museo delle Arti Marinare a Vaccarella, Via Umberto I, Piazza Caio Duilio – sede Amp – Terminal Aliscafi, Stazione Ferroviaria e Parco Corolla.

Per ulteriori informazioni visita il sito www.ampticket.it

È deceduto Franco Corrieri

 Le onoranze funebri sono a cura della ditta 

ALFA&OMEGA di Lipari

Alla famiglia le nostre condoglianze


Buon compleanno a...

...Odilia Squadrito, Daniele Bonfante, Antonella Sciacchitano, Claudio Biviano Natoli, Pippo Santamaria, Giovanni D'Ambra, Annalisa Piazza, Domenico Iacono, Luisa Foti, Angelino Cesario, Angela Maria Raffiti, Agostino Restuccia, Francesca Casamento, Anna Vecchioni, Carmelo Acquaro, Giovanni Orto 



Scrivevamo così...oggi...lo scorso anno


 

Oggi, 13 agosto: Santi Ponziano e Ippolito

Ippolito celebra la festa assieme a un altro santo martire, Ponziano, alle cui vicende la sua vita fu drammaticamente legata. Ponziano sedeva sul soglio di Pietro, essendo succeduto a Urbano nel 230, mentre la comunità cristiana godeva di un periodo di relativa tranquillità; era imperatore Alessandro Severo.

La chiesa viveva con gioia la ritrovata pace, quando un coltissimo prete, Ippolito appunto, moralista rigidissimo e sospettoso, cominciò ad accusare papa Ponziano di troppa indulgenza, di troppa tolleranza. E un giorno alle accuse fece succedere un'aperta ribellione, diventando il primo antipapa della storia del cristianesimo. Antipapa in buona fede, perché la sua ribellione era ispirata da zelo eccessivo. Però la divisione pesava nel cuore della cristianità. Ma ci pensò il nuovo imperatore, Massimino, a dirimere la questione. Per lui papa e antipapa erano ambedue nemici dell'impero, ed esiliò entrambi nelle miniere di Sardegna.


Ponziano, più mite e umile di Ippolito, per non lasciar la chiesa senza guida, rinunziò subito al pontificato in favore del greco Antero. Il suo gesto fu presto seguito dallo stesso Ippolito che, capito l'errore, sciolse la sua chiesa invitando i fedeli a riunirsi alla vera comunità cristiana.

Di lì a poco tempo, Ponziano e Ippolito finalmente pacificati, subivano la medesima sorte, morendo in seguito alle sofferenze patite nelle miniere di sale. La chiesa li venera ambedue come martiri.

MARTIROLOGIO ROMANO. Santi martiri Ponziano, papa, e Ippolito, sacerdote, che furono deportati insieme in Sardegna, dove entrambi scontarono una comune condanna e furono cinti, come pare, da un’unica corona. I loro corpi, infine, furono sepolti a Roma, il primo nel cimitero di Callisto, il secondo nel cimitero sulla via Tiburtina.

Gioielli del mare: La Palinuro a Lipari


 

Buongiorno...così!


 

martedì 12 agosto 2025

I ringraziamenti delle famiglie Manfrè e Falcone


 

Il messaggio dell'Arcivescovo in occasione dei festeggiamenti per San Bartolomeo

 


La presenza di capre selvatiche e i disagi per la popolazione. L'articolo di Salvatore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 12 agosto 2025


 

Scrivevamo così...oggi...lo scorso anno


 

Ferragosto in festa. Notte di musica a Marina Corta


 

Domani per i Pomeriggi culturali eoliani del Centro Studi presentazione del libro "Il mondo sulla spalle" di Giulio Napolitano

CENTRO STUDI RICERCHE DI STORIA E PROBLEMI EOLIANI

COMUNICATO STAMPA

Incontro con Giulio Napolitano: Presentazione del libro "Il mondo sulle spalle"

Domani, 13 Agosto, alle ore 19:00, presso i Giardini del Centro Studi Eoliano, avrà luogo un incontro imperdibile con Giulio Napolitano, che presenterà il suo libro "Il mondo sulle spalle".

Il libro racconta un'intima e inedita riflessione sulla figura del padre, Giorgio Napolitano, ex Presidente della Repubblica con doppio mandato, e sulla vita familiare che ha accompagnato la sua carriera politica. Un tono familiare che si intreccia sullo sfondo italiano, tra case d’infanzia e le stanze di Montecitorio e del Quirinale, attraverso le parole di chi prova “l’ inevitabile fatica del mestiere di figlio”. Il racconto di Giulio, oltre a ripercorrere eventi storici cruciali che hanno segnato l'Italia negli ultimi decenni, offre uno spunto di riflessione sulla vita di "figlio di un uomo pubblico", mostrando l'impegno, le sfide e le soddisfazioni di crescere al fianco di una figura tanto influente quanto impegnata. Un memoir che alterna il formale e l'informale, il pubblico e il privato, con una profondità che rende il racconto unico e toccante.

A dialogare con l’autore sarà il direttore della Gazzetta del Sud, Nino Rizzo Nervo.

Un'importante occasione per l’isola di Lipari per vivere un momento di riflessione sulla storia politica e familiare dell’Italia recente. E per conoscere, attraverso gli occhi di un figlio, la storia di un padre che ha tanto amato le Isole Eolie, in modo particolare l’isola di Stromboli dove era solito trascorrere le vacanze estive. E dove era amato dalle persone locali: si ricorda con tanto affetto quando fu eletto al Quirinale e per l’occasione, il parroco di allora, Don Antonino, fece suonare le campane a festa della chiesa di San Vincenzo, a Stromboli. E si ricorda con immenso affetto, l’umiltà del Presidente quando a Stromboli arrivava con una comune nave di linea, per trascorrere le vacanze in serenità, insieme alla moglie Clio.

Il Centro Studi Eoliano ha avuto la fortuna di conoscere Giorgio Napolitano: correva l’anno 1982 e il presidente ricevette una delegazione presso la Camera dei Deputati.

L’evento di domani sera che vedrà la presenza del figlio, Giulio, è anche un modo per ricordare questa lunga e affettuosa connessione tra Giorgio Napolitano e le Isole Eolie, un legame che ha radici profonde nella sua vita privata e nel suo impegno pubblico. Un evento che si annuncia ricco di emozioni, aneddoti e spunti di riflessione, con una testimonianza diretta e coinvolgente della famiglia Napolitano.

Lipari, 12 agosto 2025

 

Buon compleanno a...

...Antonino Nuccio Giorgianni, Maruska Di Franco, Tiberio Luciani, Giovanni Sarpi, Francesca Battaglino, Maria Sole Zanghi, Mauro Marzo, Lidia Benenati, Greta Martello, Daniela Mandarano, Angela Foti, Cristina Favaloro   

E' deceduta Maria La Fortuna ved. Mandarano

Le onoranze funebri sono a cura della ditta 
ALFA&OMEGA di Lipari
Alla famiglia le nostre condoglianze

Oggi, 12 agosto: Santa Giovanna Francesca de Chantal

La nobile Giovanna di Chantal, figlia di Benigno Fremiot, presidente al Parlamento di Borgogna, nacque il 23 gennaio 1572 a Dijon.

Il presidente Fremiot, rimasto vedovo quando i figli erano ancora in tenera età, si prese cura personalmente della loro educazione: li allevò con tenerezza paterna nei principi di una soda pietà. Giovanna fu quella che corrispose meglio di tutti alle sue cure.
Giunta all'età di 20 anni, si sposò col barone di Chantal, un ufficiale di 27 anni che si trovava al servizio di Enrico IV.
Sua prima cura fu quella di vegliare sui servi, di far loro praticare i doveri della religione cristiana e di obbligarli a partecipare alla preghiera che tutte le sere si faceva in comune. Nei giorni di festa li mandava alla S. Messa in parrocchia, mentre nei giorni feriali dovevano assistere alla Messa nella cappella gentilizia.

Iddio però bramava di regnare solo nel cuore di Giovanna e per questo la provò col più duro dei sacrifici.

Un giorno il barone di Chantal venne invitato da un amico ad una partita di caccia ed egli, come al solito, vi aderì. Ma nel rincorrere la selvaggina che si era internata nella macchia, il barone, senza avvedersene, si era portato al tiro dell'amico: questi che al rumore della canizza si teneva pronto, come vide muovere gli sterpi di fronte scaricò il suo archibugio che colpì mortalmente il povero barone.

La nostra Santa rimase così vedova all'età di 28 anni. Ella aveva avuto sei figli, di cui quattro viventi. Sopportò il suo dolore per quanto fosse acuto, con rassegnazione e con fortezza. Amava di ripetere queste parole: Voi avete spezzato, o Signore, i miei vincoli: io posso ora presentarvi una vittima di lode. D'allora in poi desiderò maggiormente di essere unicamente del Signore, di vivere sola e di non avere più nulla di comune col mondo. La realizzazione di questa aspirazione però le era impedita dal dovere di assistere ed educare i suoi quattro figli, e d'altra parte le mancava un direttore il quale potesse condurla nelle vie in cui Dio la voleva. Ma un giorno, durante l'orazione, il Signore glielo fece vedere: incontratasi poi con San Francesco di Sales, riconobbe in lui l'uomo della visione e gli aprì la sua anima. Questo gran Santo la guidò per le vie mirabili della Provvidenza, ed aiutandola a compiere i suoi doveri di madre, la costituì pietra fondamentale dell'Istituto che egli stava per fondare.

Prima di partire per il chiostro, avendo ella chiesto la benedizione paterna, il presidente Fremiot, trafitto dal dolore e bagnato di lagrime, gridò:
O Mio Dio, non mi è dato di oppormi all'esecuzione dei vostri disegni, quantunque ciò mi debba costare la vita; io vi offro, o Signore, questa cara figliuola; degnatevi di riceverla e farne la mia consolazione.

Sotto la sua guida, l'Ordine della Visitazione fece grandi progressi, diventando un'aiuola di elette virtù. S. Giovanna era così accesa di amor di Dio, che soleva esclamare: Amore, amore, io non voglio parlare che di amore. Morì il 13 dicembre 1641.

PRATICA. Grande onore e grande gloria è servire Dio, disprezzando tutto quello che non ci conduce a lui. (Imitazione di Cristo).

PREGHIERA. O Dio onnipotente e misericordioso, che alla beata Giovanna Francesca, accesa del tuo amore, donasti un'ammirabile forza di spirito per seguire nei diversi stati della vita la via della perfezione e che per lei volesti arricchire la tua Chiesa di una nuova famiglia, concedi per i suoi meriti e preghiere che noi vinciamo con l'aiuto della grazia celeste tutte le difficoltà del nostro cammino.


MARTIROLOGIO ROMANO. Santa Giovanna Francesca Frémiot de Chantal, religiosa: dal suo matrimonio cristiano ebbe sei figli, che educò alla pietà; rimasta vedova, percorse alacremente sotto la guida di san Francesco di Sales la via della perfezione, dedicandosi alle opere di carità soprattutto verso i poveri e i malati; diede inizio all’Ordine della Visitazione di Santa Maria, che diresse pure con saggezza. Il suo transito avvenuto a Moulins sulle rive dell’Allier vicino a Nevers in Francia ricorre il 13 dicembre.