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giovedì 13 aprile 2023
Congresso di Istochimica a Vulcano
Si terrà a Vulcano, dal 14 al 16 giugno prossimo, il 39° Congresso Nazionale della Società Italiana di Istochimica, presieduta dalla prof.ssa Giuseppina Cutroneo
Via Dante a Lipari; Serve una capretta o meglio urge un radicale intervento di "decespugliazione"
Riceviamo queste foto dai residenti e pubblichiamo:
La via Dante non è "una qualunque" oltre ad essere vicina all'ospedale e quella che conduce verso l'hotel "Giardino sul mare" e percorso, quindi, anche dai turisti che raggiungono o partono dalla struttura. Oltre al fatto, non certo secondario, che, in alcuni punti, l'erba impedisce letteralmente il passaggio, costringendo i passanti a scendere sulla sede stradale... con tutti i rischi del caso.
Studenti dei Comprensivi eoliani adottano la spiaggia di Canneto
Blue Marine Foundation e Marevivo Onlus, un’alleanza strategica sancita tra chi ha a cuore il futuro del Mare e delle sue risorse. Nella spiaggia laboratori scientifici e di educazione ambientaleHa preso il via lo scorso 29 Marzo sulla spiaggia di Canneto a Lipari il progetto “Adotta una Spiaggia” di Marevivo Sicilia, supportato da Blue Marine Foundation.
Blue Marine Foundation è una ONG inglese vocata alla promozione di Aree Marine Protette, allo sviluppo di modelli di piccola pesca responsabile e al ripristino degli habitat marini. Blue Marine da anni sostiene iniziative finalizzate a proteggere il mare delle Isole Eolie e a connettere le nuove generazioni con il mare, per promuoverne la conoscenza e il rispetto.
Marevivo Onlus, da anni lavora per sostenere l’educazione ambientale delle giovani generazioni, la conoscenza della biodiversità marina e il rispetto e la valorizzazione del bene comune in un territorio tanto prezioso quanto fragile, come le Isole Minori. Tutto ciò sarà possibile grazie all’adesione alla campagna nazionale di Marevivo dal nome “Adotta una spiaggia” che coinvolge i litorali di tutta Italia, dalla Liguria alla Sardegna, dal Friuli Venezia Giulia alla Sicilia. Tale campagna ha l’obiettivo di promuovere attività di pulizia, osservazione e valorizzazione delle spiagge.
Tra le spiagge adottabili inserite nella campagna c’è quella di Canneto, sull’isola di Lipari. La spiaggia risulta essere una delle principali mete del turismo balneare nell’arcipelago delle Eolie subendo le conseguenze di tale flusso e, nel periodo non balneare, è interessata dalle forti mareggiate che riversano su di essa tutto ciò che il mare restituisce all’uomo.
È proprio su questo tratto di costa quindi che si svolgerà il progetto di Marevivo Onlus con Blue Marine Foundation che prevede per l’anno scolastico in corso e per il prossimo anno lo sviluppo di diversi laboratori scientifici all’aperto finalizzati alla conoscenza degli habitat marini e allo studio dell’impatto antropico sull’ambiente marino e diverse pulizie della spiaggia con raccolta e campionamento dei rifiuti rinvenuti. Nell’ambito del progetto è prevista anche l’installazione di pannelli informativi con l’obiettivo di informare e sensibilizzare la comunità locale e i turisti sull’importanza delle spiagge e sulle buone abitudini finalizzate alla loro tutela.
Il 29 Marzo scorso si è svolta la prima giornata di progetto che ha coinvolto circa 50 studenti e relativi docenti delle classi quinte del plesso Lipari dell’I.C. Isole Eolie, diretto dalla Prof.ssa Mirella Fanti, e delle classi terze del plesso Canneto dell’I.C. Lipari Santa Lucia, diretto dalla Prof.ssa Tommasa Basile.
Gli studenti hanno dapprima effettuato una pulizia della spiaggia, effettuando successivamente un campionamento scientifico dei rifiuti ritrovati. Dall’analisi effettuata si è evinto che la maggior parte dei rifiuti apparteneva alla categoria della plastica. Gli studenti hanno rilevato soprattutto: mozziconi sigaretta (154), frammenti di plastica (73), frammenti di polistirolo (57), tappi plastica (31) e poi bottiglie di plastica, incarti di sigarette e sacchetti di plastica
Al termine del campionamento, sulla stessa spiaggia, si è svolto un laboratorio di educazione ambientale volto a identificare la provenienza dei vari rifiuti rinvenuti, le abitudini non corrette che ne provocano la dispersione in ambiente, la ricerca delle possibili soluzioni e le azioni da intraprendere per salvaguardare il mare e le spiagge.
La prossima attività si svolgerà a fine Aprile con una nuova giornata all’insegna dell’impegno personale e dell’approfondimento delle tematiche d’interesse ambientale.
L’iniziativa vede anche il coinvolgimento e la collaborazione del Comune di Lipari che ha provveduto e provvederà anche per i prossimi eventi in programma in primavera e in autunno, al recupero e allo smaltimento dei rifiuti raccolti in spiaggia.
Auguri di...
Buon Compleanno a Mons. Gaetano Sardella, Davide Liu, Annalise Donato, Lucia Quadara, Giovanni Marzo, Vincenzo La Cava, Barbara Chiofalo.
Incontri a Vulcano, Alicudi e Filicudi per il Piano strategico di sviluppo sostenibile delle Eolie
"Avanti con il Piano Strategico di sviluppo turistico sostenibile delle isole Eolie". Lo afferma il sindaco Riccardo Gullo, dopo gli incontri di Vulcano, presso l’hotel Orsa Maggiore, di Alicudi, presso l’albergo Ericusa, di Filicudi, presso villa La Rosa.
” Sono ripresi gli incontri – ha scritto il primo cittadino in una nota- per ascoltare gli isolani in merito all’elaborazione dell’importante documento di programmazione. Vivace il dibattito ed interessanti le idee e gli argomenti affrontati, dopo la mia introduzione, durante la discussione. Soddisfatti i componenti della Fondazione Santagata per la partecipazione agli incontri e per la ricchezza degli argomenti trattati, utili all’elaborazioni del Piano”.
Oggi è il 13 aprile. Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie e con il Santo del giorno
La vita di questo martire del dovere, che con ammirabile eroismo bevette fino all'ultima stilla il calice delle amarezze per la difesa della Chiesa, dovette certamente apparir grande ai suoi contemporanei!
Martino nacque a Todi nell'Umbria e studiò a Roma, ove si rese celebre per il suo sapere non meno che per le sue rare doti e virtù. Era appena stato consacrato sacerdote quando Papa Teodoro lo mandò come nunzio a Costantinopoli per tentare il richiamo dei Monoteliti all'unità della fede. Ma morto pochi anni dopo il Papa (649), Martino fu richiamato a Roma a succedergli.
Egli sali sulla Cattedra Apostolica col dolore di aver lasciato l'Oriente in preda alle eresie ed alle più gravi ribellioni. Onde, per prima cosa convocò il Concilio Lateranense, dove espose al venerando consesso la triste situazione e condannò gli eresiarchi principali: il patriarca Sergio, Paolo e Pirro; inoltre mandò un suo nunzio a Costantinopoli.
I Monoteliti anzichè sottomettersi s'accesero maggiormente di rabbia e tosto inviarono a Roma l'eresiarca Olimpio, coll'incarico di uccidere il Pontefice, o almeno di impadronirsi della sua persona.
Non avendo potuto ottenere il loro scopo, ricorsero a mezzi ancor più diabolici, calunniando il santo Pontefice presso l'imperatore, il quale, già infetto di eresia, fu spinto ad assecondare i loro empi disegni. Costante spedì tosto un secondo nucleo di satelliti che con la violenza e con l'inganno riuscirono a legarlo, e nella stessa notte 8 giugno 654, a imbarcarlo per Costantinopoli.
Colà giunto, dopo lungo e dolorissimo viaggio, fra privazioni e crudeli trattamenti, il santo Pontefice provò con irrefragabili ragioni la sua innocenza : ma invano. Costante tentò di costringerlo a sottoscrivere gli editti già condannati, ma il Papa disprezzando la minaccia, l'esilio e la morte stessa, rispose : « Non possumus ». Allora fu dai magistrati vilmente spogliato delle insegne pontificie, incatenato ed esposto all'infamia per le vie della città, mentre i fedeli gemevano. Fu poi messo in prigione per alcuni mesi, finché il 10 marzo del 655 venne deportato definitivamente in Crimea, per attendervi l'esecuzione della sentenza.
Di là il santo Pontefice scriveva : « Vivo fra le angosce dell'esilio, spogliato di tutto, lontano dalla mia sede; sostento il fragile mio corpo con duro pane, ma ciò non mi importa. Prego continuamente Iddio che, per intercessione dei Ss. Pietro e Paolo, tutti rimangano nella vera fede. Confido nella divina misericordia che chiuderà presto la mia mortale carriera... ». Il Signore esaudì la preghiera del santo pontefice, che morì martire del dovere per la difesa della giustizia e della verità, il 16 settembre del 665, dopo 6 anni di dolorosissimo pontificato.
Il suo corpo venne sepolto provvisoriamente in una cappella della B. Vergine, e poco dopo trasferito a Roma.
PRATICA. Ricordiamo che le sofferenze di questa vita, sopportate con pazienza, ci aumentano i meriti.
PREGHIERA. Dio, che ci allieti ogni anno con la solennità del tuo beato Martino Papa e martire, concedi, propizio, che mentre ne celebriamo la festa ci rallegriamo della sua protezione.
Martino nacque a Todi nell'Umbria e studiò a Roma, ove si rese celebre per il suo sapere non meno che per le sue rare doti e virtù. Era appena stato consacrato sacerdote quando Papa Teodoro lo mandò come nunzio a Costantinopoli per tentare il richiamo dei Monoteliti all'unità della fede. Ma morto pochi anni dopo il Papa (649), Martino fu richiamato a Roma a succedergli.
Egli sali sulla Cattedra Apostolica col dolore di aver lasciato l'Oriente in preda alle eresie ed alle più gravi ribellioni. Onde, per prima cosa convocò il Concilio Lateranense, dove espose al venerando consesso la triste situazione e condannò gli eresiarchi principali: il patriarca Sergio, Paolo e Pirro; inoltre mandò un suo nunzio a Costantinopoli.
I Monoteliti anzichè sottomettersi s'accesero maggiormente di rabbia e tosto inviarono a Roma l'eresiarca Olimpio, coll'incarico di uccidere il Pontefice, o almeno di impadronirsi della sua persona.
Non avendo potuto ottenere il loro scopo, ricorsero a mezzi ancor più diabolici, calunniando il santo Pontefice presso l'imperatore, il quale, già infetto di eresia, fu spinto ad assecondare i loro empi disegni. Costante spedì tosto un secondo nucleo di satelliti che con la violenza e con l'inganno riuscirono a legarlo, e nella stessa notte 8 giugno 654, a imbarcarlo per Costantinopoli.
Colà giunto, dopo lungo e dolorissimo viaggio, fra privazioni e crudeli trattamenti, il santo Pontefice provò con irrefragabili ragioni la sua innocenza : ma invano. Costante tentò di costringerlo a sottoscrivere gli editti già condannati, ma il Papa disprezzando la minaccia, l'esilio e la morte stessa, rispose : « Non possumus ». Allora fu dai magistrati vilmente spogliato delle insegne pontificie, incatenato ed esposto all'infamia per le vie della città, mentre i fedeli gemevano. Fu poi messo in prigione per alcuni mesi, finché il 10 marzo del 655 venne deportato definitivamente in Crimea, per attendervi l'esecuzione della sentenza.
Di là il santo Pontefice scriveva : « Vivo fra le angosce dell'esilio, spogliato di tutto, lontano dalla mia sede; sostento il fragile mio corpo con duro pane, ma ciò non mi importa. Prego continuamente Iddio che, per intercessione dei Ss. Pietro e Paolo, tutti rimangano nella vera fede. Confido nella divina misericordia che chiuderà presto la mia mortale carriera... ». Il Signore esaudì la preghiera del santo pontefice, che morì martire del dovere per la difesa della giustizia e della verità, il 16 settembre del 665, dopo 6 anni di dolorosissimo pontificato.
Il suo corpo venne sepolto provvisoriamente in una cappella della B. Vergine, e poco dopo trasferito a Roma.
PRATICA. Ricordiamo che le sofferenze di questa vita, sopportate con pazienza, ci aumentano i meriti.
PREGHIERA. Dio, che ci allieti ogni anno con la solennità del tuo beato Martino Papa e martire, concedi, propizio, che mentre ne celebriamo la festa ci rallegriamo della sua protezione.
mercoledì 12 aprile 2023
Acqua Aria Terra Fuoco, al via il cortometraggio dell’IC Isole Eolie. I bambini sono al lavoro per la realizzazione di un film-dialogo tra i 7 vulcani sul tema ambientale
L’Istituto Comprensivo Isole Eolie accende i riflettori sul tema della sostenibilità con il cortometraggio “Acqua Aria Terra Fuoco” finanziato dal Mic e dal Mim grazie al bando Cinema e Immagini per la Scuola in collaborazione con Fondazione Media Literacy, Laboradio, Centro Studi Eoliano e CAI. Al via in questi giorni la fase organizzativa del progetto che verrà realizzato tra aprile, maggio e giugno con circa 120 bambini dell’infanzia e della primaria.
Dopo una fase di formazione, l’Istituto Comprensivo, grazie al lavoro della dirigente scolastica Mirella Fanti e del suo staff, si trasformerà in una vera e propria casa cinematografica: bambini e bambine indosseranno i panni di piccoli registi, autori, illustratori, montatori, scenografi e doppiatori per raccontare le isole Eolie oltre il turismo di massa. Il cortometraggio sarà un dialogo tra i 7 vulcani dell’arcipelago che accolgono il grido di dolore di Lipari, isola ferita dall’uomo per ricavarne la pomice. Come riparare questa ferita? Alicudi, Filicudi, Panarea, Stromboli, Vulcano, Salina e Lipari dibatteranno tra loro incarnando altrettanti modi diversi di concepire il rapporto con l’ambiente e la natura. Il punto di vista sarà quello dei più piccoli: le riprese dal basso consentiranno agli spettatori di conoscere le Eolie da una prospettiva diversa. Quella dei suoi bambini e del loro desiderio di ricucire il rapporto con una terra in cui madre natura si fa sentire più viva che mai con tutti i suoi 4 elementi.
Il prodotto finale sarà proiettato dal Centro Studi Eoliano all’interno dello storico Festival “Un mare di cinema” a fine luglio. L’avvento del cinema ha lasciato un’impronta forte nel quadro culturale degli isolani, mutando così il volto dell’arcipelago. Le isole Eolie devono parte del loro sviluppo al giorno in cui il cinema le ha scoperte. I primi a farle conoscere furono i fondatori della Panaria film negli anni ’40 e poi per Hollywood fu amore a prima vista. Alcuni dei più famosi film: Stromboli, terra di Dio (Roberto Rossellini, 1949); Vulcano (William Dieterle, 1950); L’avventura (Michelangelo Antonioni, 1960); Kaos (Fratelli Taviani, 1984); Caro Diario (Nanni Moretti, 1993); Il postino (Michael Redford, 1994); Panarea (Pipolo, 1997); Ginostra (Manuel Pradal, 2002); Edda Ciano e il Comunista (Graziano Diana, 2011). In questo quadro, il festival “Un mare di cinema” si inserisce perfettamente nella tradizione cinematografica e continua a offrire a turisti e abitanti delle isole un volto sempre nuovo dell’arcipelago.
L’obiettivo del progetto è favorire lo sviluppo delle competenze tecniche e trasversali sul linguaggio cinematografico e applicare tali conoscenze all’educazione ambientale. La scuola si fa punto di riferimento per ridurre l'isolamento cui le Eolie sono soggette per definizione e favorisce una coscienza ambientale nelle nuove generazioni.
Dopo una fase di formazione, l’Istituto Comprensivo, grazie al lavoro della dirigente scolastica Mirella Fanti e del suo staff, si trasformerà in una vera e propria casa cinematografica: bambini e bambine indosseranno i panni di piccoli registi, autori, illustratori, montatori, scenografi e doppiatori per raccontare le isole Eolie oltre il turismo di massa. Il cortometraggio sarà un dialogo tra i 7 vulcani dell’arcipelago che accolgono il grido di dolore di Lipari, isola ferita dall’uomo per ricavarne la pomice. Come riparare questa ferita? Alicudi, Filicudi, Panarea, Stromboli, Vulcano, Salina e Lipari dibatteranno tra loro incarnando altrettanti modi diversi di concepire il rapporto con l’ambiente e la natura. Il punto di vista sarà quello dei più piccoli: le riprese dal basso consentiranno agli spettatori di conoscere le Eolie da una prospettiva diversa. Quella dei suoi bambini e del loro desiderio di ricucire il rapporto con una terra in cui madre natura si fa sentire più viva che mai con tutti i suoi 4 elementi.
Il prodotto finale sarà proiettato dal Centro Studi Eoliano all’interno dello storico Festival “Un mare di cinema” a fine luglio. L’avvento del cinema ha lasciato un’impronta forte nel quadro culturale degli isolani, mutando così il volto dell’arcipelago. Le isole Eolie devono parte del loro sviluppo al giorno in cui il cinema le ha scoperte. I primi a farle conoscere furono i fondatori della Panaria film negli anni ’40 e poi per Hollywood fu amore a prima vista. Alcuni dei più famosi film: Stromboli, terra di Dio (Roberto Rossellini, 1949); Vulcano (William Dieterle, 1950); L’avventura (Michelangelo Antonioni, 1960); Kaos (Fratelli Taviani, 1984); Caro Diario (Nanni Moretti, 1993); Il postino (Michael Redford, 1994); Panarea (Pipolo, 1997); Ginostra (Manuel Pradal, 2002); Edda Ciano e il Comunista (Graziano Diana, 2011). In questo quadro, il festival “Un mare di cinema” si inserisce perfettamente nella tradizione cinematografica e continua a offrire a turisti e abitanti delle isole un volto sempre nuovo dell’arcipelago.
L’obiettivo del progetto è favorire lo sviluppo delle competenze tecniche e trasversali sul linguaggio cinematografico e applicare tali conoscenze all’educazione ambientale. La scuola si fa punto di riferimento per ridurre l'isolamento cui le Eolie sono soggette per definizione e favorisce una coscienza ambientale nelle nuove generazioni.
Vulcano, fibra ottica può contribuire a monitorare attività dei sistemi idrotermali
(ANSA) - CATANIA, 12 APR - I cavi di telecomunicazione in fibra ottica, in associazione con algoritmi innovativi di intelligenza artificiale, possono contribuire alla comprensione e il monitoraggio dei sistemi idrotermali in aree vulcaniche.
Lo ha dimostrato - analizzando le registrazioni in bassa frequenza delle deformazioni dinamiche acquisite mediante la tecnologia Dat (Distributed Acoustic Sensing) sull'isola di Vulcano - un team di ricercatori dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, del GeoForschungsZentrum di Potsdam, in Germania, e dell'Università di Catania.
Lo rende noto l'Ingv.
I risultati sono contenuti in uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Scientific Reports.
Interrogando tramite un dispositivo Das un cavo per le telecomunicazioni in fibra ottica on-shore e off-shore che collega l'isola di Vulcano alla Sicilia, il team è riuscito a rilevare automaticamente gli eventi sismo-vulcanici. Durante l'acquisizione, durata 1 mese, i ricercatori hanno rilevato 1.488 eventi con una grande varietà di forme d'onda composte da due bande di frequenza principali (da 0,1 a 0,2 Hz e da 3 a 5 Hz) con varie ampiezze relative.
La valutazione del rischio vulcanico richiede informazioni geofisiche, geochimiche e geologiche che vengono acquisite attraverso strumentazione scientifica installata sui fianchi e sulla sommità dei vulcani. In particolare, la natura dei segnali sismici a lunghissimo periodo (VLP) e a lungo periodo (LP) nei vulcani è da diversi decenni oggetto di dibattito scientifico.
La comprensione dei meccanismi di origine dei segnali LP e VLP è, quindi, una componente fondamentale per valutare lo stato di attività vulcanica e contribuire, così, alla definizione del corretto livello di allerta. (ANSA).
Lo ha dimostrato - analizzando le registrazioni in bassa frequenza delle deformazioni dinamiche acquisite mediante la tecnologia Dat (Distributed Acoustic Sensing) sull'isola di Vulcano - un team di ricercatori dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, del GeoForschungsZentrum di Potsdam, in Germania, e dell'Università di Catania.
Lo rende noto l'Ingv.
I risultati sono contenuti in uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Scientific Reports.
Interrogando tramite un dispositivo Das un cavo per le telecomunicazioni in fibra ottica on-shore e off-shore che collega l'isola di Vulcano alla Sicilia, il team è riuscito a rilevare automaticamente gli eventi sismo-vulcanici. Durante l'acquisizione, durata 1 mese, i ricercatori hanno rilevato 1.488 eventi con una grande varietà di forme d'onda composte da due bande di frequenza principali (da 0,1 a 0,2 Hz e da 3 a 5 Hz) con varie ampiezze relative.
La valutazione del rischio vulcanico richiede informazioni geofisiche, geochimiche e geologiche che vengono acquisite attraverso strumentazione scientifica installata sui fianchi e sulla sommità dei vulcani. In particolare, la natura dei segnali sismici a lunghissimo periodo (VLP) e a lungo periodo (LP) nei vulcani è da diversi decenni oggetto di dibattito scientifico.
La comprensione dei meccanismi di origine dei segnali LP e VLP è, quindi, una componente fondamentale per valutare lo stato di attività vulcanica e contribuire, così, alla definizione del corretto livello di allerta. (ANSA).
Protezione civile, bando della Regione per sistema di allerta tsunami nelle Eolie
Le isole Eolie potranno contare su un nuovo sistema di prevenzione del rischio tsunami, grazie a un finanziamento della Regione Siciliana. Lo prevede un bando del dipartimento regionale di Protezione civile, per affidare la realizzazione di un sistema di allerta acustico alla popolazione del comprensorio eoliano, con attivazione automatica o manuale, particolarmente utile in occasione di tsunami o eruzioni vulcaniche, mediante i segnali emessi dalle stazioni di monitoraggio.
L'appalto da oltre 750 mila euro, a valere su fondi Po Fesr Sicilia 2014-2020, sarà assegnato con procedura di gara telematica, col criterio dell'offerta econonomicamente più vantaggiosa, su piattaforma “Sitas e-procurement” (https://eprocurement.lavoripubblici.sicilia.it/gare/it/homepage.wp raggiungibile anche dal sito http://www.lavoripubblici.sicilia.it).
La fornitura delle apparecchiature dovrà essere effettuata entro 120 giorni dalla sottoscrizione del contratto. Per partecipare alla gara è previsto l’inserimento dell'offerta sulla piattaforma, entro il prossimo 2 maggio alle ore 12. Il bando è consultabile sul portale della Regione a questo link.
Nel dettaglio, il progetto Salt (Sistema di allerta tsunami) ha lo scopo di realizzare un sistema di allertamento fonico-sonoro, sia automatico che manuale, da installare su tutte le isole Eolie e a Milazzo, a supporto delle attività del Servizio nazionale di Protezione civile, per allertare le popolazioni interessate da maremoti generati da eventi calamitosi del vulcano Stromboli o da sismi in area mediterranea. Questo sistema entra in funzione in occasione di tsunami o eruzioni piroclastiche, mediante i segnali emessi dalle stazioni di monitoraggio (boe onda-metriche presenti di fronte alla Sciara del Fuoco a Stromboli e tiltmetri collocati in prossimità della terrazza craterica) e processati da correlati algoritmi (attrezzature informatiche del Centro operativo avanzato-Coa), a cura dell’Università di Firenze – Dipartimento di Scienza della Terra – Laboratorio di Geofisica sperimentale, del centro di competenza della Protezione civile per il monitoraggio dell’isola di Stromboli e dell'Ingv.
Auguri di...
Buon Compleanno a Barbara Li Donni, Concetta Aiardo, Nicolò Sciacchitano, Ulisse Biviano, Maria Catanese, Gianmarco Lopes, Annalisa e Cristina Greco, Bartolo Losinno,
Dal Consiglio dei Ministri uno stanziamento di 15,85 milioni di euro per Stromboli. Grande soddisfazione del sindaco - commissario Gullo
Il Consiglio dei Ministri, riunitosi ieri, ha deliberato un ulteriore stanziamento di 15,85 milioni di euro per la realizzazione degli interventi in relazione allo stato d’emergenza già deliberato per l’alluvione del 12 agosto 2022 nel territorio di Stromboli.
In pratica è stato approvato il finanziamento del piano predisposto dal sindaco - commissario Riccardo Gullo.
Grande la sua soddisfazione che, a caldo, ha commentato: "Ce l'abbiamo fatta".
Oggi è il 12 aprile. Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie e con il Santo del giorno
Settimo figlio di Francesco, magistrato, e di Rosa De Luca, Giuseppe nacque a Benevento il 25 luglio 1880. Ma era cresciuto a Napoli, dove la famiglia si era trasferita essendo il papà stato chiamato a svolgere la sua professione presso la Corte d'appello. Giuseppe era dotato di una vivace intelligenza, ma anche di una intensa sensibilità religiosa e umana che lo portava a essere vicino a chi si trovava nel disagio e nella sofferenza.
Per fare qualcosa di concreto per loro, decise di fare il medico. Con i rimedi offerti dalla medicina avrebbe portato anche il conforto della fede. Studiò con impegno, tanto da riuscire a laurearsi a soli ventidue anni. E con il massimo dei voti. Partecipò ad alcuni importanti concorsi, che vinse, aprendosi la strada per una brillante e comoda carriera. Ottenne l'abilitazione all'insegnamento universitario ed entrò nella prestigiosa Accademia partenopea di medicina e chirurgia. Ma poi mise tutte le sue doti di intelligenza e di cuore al servizio dei malati poveri scegliendo il posto di «medico ordinario» nell'Ospedale degli incurabili, il più antico della città. Ritenne quello il luogo ideale per poter svolgere la missione che s'era prefissato fin da ragazzino, così sintetizzata in un suo scritto: «Negli ospedali la missione dei medici è di collaborare all'infinita misericordia di Dio, aiutando, perdonando, sacrificandosi».
A questo programma ispirò la sua vita di medico, dedicandosi senza risparmio a lenire le sofferenze degli altri, sia nella quotidiana assistenza ai malati in ospedale o andandoli a visitare nei miseri tuguri dei quartieri più poveri della città, sia dedicandosi allo studio e alla ricerca per aggiornare le proprie conoscenze da porre al servizio dei malati.
Come diagnostico era bravissimo. In un tempo in cui gli strumenti di analisi e di ricerca erano quasi inesistenti, l'individuazione della malattia era affidata alla preparazione e all'intuizione del medico. E in questo la capacità di diagnosticare di Moscati sorprendeva gli stessi colleghi che vedevano nelle sue diagnosi qualcosa di miracoloso. Lui con molta umiltà rispondeva che aveva una fonte segreta cui attingeva a piene mani ed era l'eucaristia alla quale si accostava ogni giorno. Dio è l'artefice della vita, era solito dire, noi siamo suoi collaboratori, ma il più lo fa lui.
Una volta era riuscito a diagnosticare l'esatta malattia di un operaio che i suoi colleghi avevano inesorabilmente dichiarato tisico: si trattava invece di un ascesso polmonare che con una cura apposita si risolse. L'operaio, felice per la salute ritrovata, voleva a tutti i costi pagarlo. E Moscati: «Se proprio mi vuoi pagare, vatti a confessare perché è Dio che ti ha salvato».
Con i poveri si comportava sempre così, non accettava compensi. Caso mai, era lui a dare loro qualche soldo. Non faceva il medico per la carriera, e tanto meno per arricchirsi. Come Francesco d'Assisi aveva preso sul serio la povertà evangelica, a essa conformava la propria vita. Viveva da povero e con i poveri spartiva quello che aveva. Assisteva, ad esempio, un anziano signore che viveva in uno dei miserevoli tuguri della città, e non potendo andare a trovarlo ogni giorno, lo aveva invitato a recarsi tutte le mattine a fare colazione (avrebbe pagato lui) al bar di fronte all'entrata dell'ospedale. «Andando al lavoro gli aveva detto darò un'occhiata all'interno del caffè, se vi vedo vuol dire che tutto va bene, altrimenti verrò a farvi visita a casa».
La carità gli moltiplicava le forze, lo rendeva disponibile ai suoi malati, ai suoi poveri in qualsiasi ora del giorno e della notte e sempre in prima fila, quando calamità e tragedie colpivano la povera gente. Nel 1906 c'era stata un'eruzione del Vesuvio particolarmente violenta. Molti i danni e le vittime. A Torre del Greco, uno dei paesi più colpiti, l'ospedale dove erano ricoverati gli anziani minacciava di crollare sotto il peso di quintali di cenere: bisognava sgomberare in tutta fretta i reparti. Moscati, allora giovane medico, si era associato ai soccorritori lavorando duramente per trasferire malati e quant'altro era ritenuto utile: venti ore di lavoro, sotto la minaccia della lava che continuava ad avanzare lungo le pendici del vulcano. Avevano trasferito l'ultimo degente quando l'ospedale rovinava fragorosamente sui letti ormai vuoti.
Come diagnostico era bravissimo. In un tempo in cui gli strumenti di analisi e di ricerca erano quasi inesistenti, l'individuazione della malattia era affidata alla preparazione e all'intuizione del medico. E in questo la capacità di diagnosticare di Moscati sorprendeva gli stessi colleghi che vedevano nelle sue diagnosi qualcosa di miracoloso. Lui con molta umiltà rispondeva che aveva una fonte segreta cui attingeva a piene mani ed era l'eucaristia alla quale si accostava ogni giorno. Dio è l'artefice della vita, era solito dire, noi siamo suoi collaboratori, ma il più lo fa lui.
Una volta era riuscito a diagnosticare l'esatta malattia di un operaio che i suoi colleghi avevano inesorabilmente dichiarato tisico: si trattava invece di un ascesso polmonare che con una cura apposita si risolse. L'operaio, felice per la salute ritrovata, voleva a tutti i costi pagarlo. E Moscati: «Se proprio mi vuoi pagare, vatti a confessare perché è Dio che ti ha salvato».
Con i poveri si comportava sempre così, non accettava compensi. Caso mai, era lui a dare loro qualche soldo. Non faceva il medico per la carriera, e tanto meno per arricchirsi. Come Francesco d'Assisi aveva preso sul serio la povertà evangelica, a essa conformava la propria vita. Viveva da povero e con i poveri spartiva quello che aveva. Assisteva, ad esempio, un anziano signore che viveva in uno dei miserevoli tuguri della città, e non potendo andare a trovarlo ogni giorno, lo aveva invitato a recarsi tutte le mattine a fare colazione (avrebbe pagato lui) al bar di fronte all'entrata dell'ospedale. «Andando al lavoro gli aveva detto darò un'occhiata all'interno del caffè, se vi vedo vuol dire che tutto va bene, altrimenti verrò a farvi visita a casa».
La carità gli moltiplicava le forze, lo rendeva disponibile ai suoi malati, ai suoi poveri in qualsiasi ora del giorno e della notte e sempre in prima fila, quando calamità e tragedie colpivano la povera gente. Nel 1906 c'era stata un'eruzione del Vesuvio particolarmente violenta. Molti i danni e le vittime. A Torre del Greco, uno dei paesi più colpiti, l'ospedale dove erano ricoverati gli anziani minacciava di crollare sotto il peso di quintali di cenere: bisognava sgomberare in tutta fretta i reparti. Moscati, allora giovane medico, si era associato ai soccorritori lavorando duramente per trasferire malati e quant'altro era ritenuto utile: venti ore di lavoro, sotto la minaccia della lava che continuava ad avanzare lungo le pendici del vulcano. Avevano trasferito l'ultimo degente quando l'ospedale rovinava fragorosamente sui letti ormai vuoti.
Ma anche quando, nel 1911, Napoli fu colpita da una terribile epidemia di colera, il medico Moscati non risparmiò tempo ed energie: molti poveri se la cavarono, grazie alle sue cure, e altri morirono con il conforto della fede che lui aveva loro portato.
Moscati, medico buono e santo che aveva posto la sua intelligenza e il suo cuore al servizio dei poveri e dei sofferenti, moriva in età ancora giovane, a soli quarantasette anni, il pomeriggio del 12 aprile 1927. La mattina s'era recato come al solito all'ospedale a visitare i malati. Avrebbe dovuto proseguire le visite il pomeriggio, ma i suoi pazienti lo attesero invano. Verso le quindici avvertì un intenso malore. Ritiratosi nella camera, si accasciò sulla poltrona. «Sto male», disse ai fratelli che lo avevano visto impallidire. Furono le ultime parole. Un istante dopo cessava di vivere.
I poveri di Napoli accolsero la notizia con dolore e costernazione. Perdendo lui, perdevano un amico, un fratello. Ma guadagnavano un santo in cielo. E tale lo ritennero da subito.
Paolo VI confermò la loro certezza elevandolo nel 1975 all'onore degli altari con il titolo di beato. Fu proclamato santo nel 1987 da Giovanni Paolo Il, al termine del sinodo dei vescovi «Sulla vocazione e missione dei laici nella chiesa».
MARTIROLOGIO ROMANO. A Napoli, san Giuseppe Moscati, che, medico, mai venne meno al suo servizio di quotidiana e infaticabile opera di assistenza ai malati, per la quale non chiedeva alcun compenso ai più poveri, e nel prendersi cura dei corpi accudiva al tempo stesso con grande amore anche le anime.
Moscati, medico buono e santo che aveva posto la sua intelligenza e il suo cuore al servizio dei poveri e dei sofferenti, moriva in età ancora giovane, a soli quarantasette anni, il pomeriggio del 12 aprile 1927. La mattina s'era recato come al solito all'ospedale a visitare i malati. Avrebbe dovuto proseguire le visite il pomeriggio, ma i suoi pazienti lo attesero invano. Verso le quindici avvertì un intenso malore. Ritiratosi nella camera, si accasciò sulla poltrona. «Sto male», disse ai fratelli che lo avevano visto impallidire. Furono le ultime parole. Un istante dopo cessava di vivere.
I poveri di Napoli accolsero la notizia con dolore e costernazione. Perdendo lui, perdevano un amico, un fratello. Ma guadagnavano un santo in cielo. E tale lo ritennero da subito.
Paolo VI confermò la loro certezza elevandolo nel 1975 all'onore degli altari con il titolo di beato. Fu proclamato santo nel 1987 da Giovanni Paolo Il, al termine del sinodo dei vescovi «Sulla vocazione e missione dei laici nella chiesa».
MARTIROLOGIO ROMANO. A Napoli, san Giuseppe Moscati, che, medico, mai venne meno al suo servizio di quotidiana e infaticabile opera di assistenza ai malati, per la quale non chiedeva alcun compenso ai più poveri, e nel prendersi cura dei corpi accudiva al tempo stesso con grande amore anche le anime.
martedì 11 aprile 2023
Scuola, in Sicilia lezioni al via il 13 settembre per l'anno scolastico 2023/2024. Il 2 novembre sarà vacanza
L'anno scolastico 2023/2024 in Sicilia partirà mercoledì 13 settembre 2023 e si chiuderà sabato 8 giugno 2024. Lo stabilisce un decreto dell'assessorato regionale dell'Istruzione che riguarda tutte le scuole di ogni ordine e grado operanti sull'Isola. Soltanto per le scuole dell’infanzia il termine delle attività educative è fissato al 29 giugno 2024, ma nel periodo compreso tra il 10 e il 28 giugno gli istituti potranno lasciare in funzione le sole sezioni necessarie a garantire il servizio.
Le vacanze di Natale sono previste dal 23 dicembre 2023 al 6 gennaio 2024, quelle di Pasqua dal 28 marzo al 2 aprile 2024. Da quest’anno sarà vacanza anche il 2 novembre, giorno della commemorazione dei defunti. Le istituzioni scolastiche possono stabilire ulteriori sospensioni delle lezioni, per un massimo di tre giorni. La ricorrenza del 15 maggio, festa dell'Autonomia Siciliana, non prevede una sospensione delle lezioni perché è previsto che sia dedicata a specifici momenti di aggregazione scolastica per lo studio dello Statuto della Regione Siciliana e per l'approfondimento di problematiche connesse all'autonomia, alla storia e all'identità regionale.
Il decreto di determinazione del calendario scolastico 2023/2024 per la Sicilia è stato pubblicato ed è consultabile sul portale della Regione Siciliana.
Lucchetto non si apre, ufficio postale Ginostra resta chiuso. L'Ansa del nostro direttore Salvatore Sarpi
LIPARI, April 11 ANSA - Il lucchetto che chiude il cancello d’ingresso all’ufficio postale di Ginostra non si apre e nel borgo non c’è un fabbro: motivo per cui, stamane, i tre operatori postali giunti per aprire l’ufficio, attivo solo una volta a settimana, hanno dovuto riprendere l’aliscafo e fare rientro a Lipari.
Tra le proteste dell’utenza se ne riparlerà martedì prossimo quando, insieme agli operatori postali, è indispensabile giunga il fabbro.
Quanto accaduto è stato denunciato dal portavoce dei residenti Mario Lo Schiavo con un fax inviato alla direzione delle Poste italiane a Messina (ANSA)
LA NOTA DI LO SCHIAVO
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