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domenica 21 giugno 2020

Lasciò Ginostra nell'immediatezza del parossisma del 3 luglio, medico accusato di interruzione di pubblico servizio

Interruzione di pubblico servizio è l’ipotesi d’accusa formulata dal procuratore Emanuele Crescenti nei confronti di Thomas Buschmann, uno dei due medici in servizio, presso il presidio di Ginostra, il 3 luglio scorso, quando si verificò la violenta eruzione dello Stromboli nella quale perse la vita l’escursionista Massimo Imbesi. 
Secondo le indagini, condotte dal maresciallo Eugenio Gregoraci, il medico sarebbe stato tra i primi a fuggire, salendo a bordo dell’aliscafo che era stato “dirottato” dalle autorità verso il borgo di Ginostra per prestare soccorso ed iniziare le operazioni di evacuazione. 
Le indagini hanno preso il via dopo le segnalazioni pervenute ai carabinieri di Stromboli da parte di numerosi residenti. 
L’improvvisa assenza di Buschmann è stata anche rilevata dagli stessi militari che avevano prestato i primi soccorsi al giovane deceduto e al turista brasiliano Thiago Takeuti che si trovava con Imbesi a Punta dei Corvi ed era rimasto gravemente ferito. 
Sul borgo dell’isola di Stromboli, tuttavia, è rimasta in servizio la dottoressa Maria Rita Falzone che, da sola, è riuscita a fronteggiare l’emergenza. 
Il medico, di origini tedesche ma residente a Roma, rientrò in servizio il giorno successivo al parossisma. 
A seguito della condotta dell’indagato, difeso dall’avvocato Gaetano Pino, l’ASP di Messina ha aperto una indagine interna. 
Buschmann, in atto, è, comunque, regolarmente in servizio.

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