COMUNICATO
Nella tarda mattinata di ieri, la Guardia Costiera di Lipari veniva allertata dalle biologhe del centro recupero tartarughe dell’isola di Filicudi che si erano imbattute in un esemplare di capodoglio in evidente stato di difficoltà nelle acque dell’Arcipelago eoliano.
Le quattro donne erano in navigazione verso l’isola di Stromboli per effettuare il periodico controllo dei siti di nidificazione delle tartarughe marine, quando ad un certo punto a circa sei miglia a nord-est dell’isola di Salina avvistavano in superficie un capodoglio maschio della lunghezza di circa dieci metri con la pinna codale completamente avvolta in una rete da pesca.
A quel punto veniva allertata la Guardia Costiera di Lipari che inviava in zona la motovedetta CP 322, solitamente impiegata in operazioni di soccorso in mare.
Giunti in loco, i militari verificavano le condizioni critiche del cetaceo ed, in attesa dell’intervento di un nucleo di sommozzatori locali convocati dall’Autorità Marittima, attuavano tutte le procedure utili a mettere in sicurezza il mammifero.
Arrivati in loco una squadra di subacquei locali a bordo di un gommone della Guardia Costiera, approcciavano con il cetaceo e, dopo un’ora di duro lavoro a circa due metri di profondità, riuscivano a rimuovere totalmente la rete dalla pinna codale dell’animale lasciandolo libero di muoversi.
La rete da pesca recuperata a bordo dell’unità militare veniva confiscata dall’Autorità Marittima in quanto attrezzo palesemente illegale utilizzato per la cattura di specie ittiche come tonno e pesce spada.
Il capodoglio veniva poi monitorato in mare al fine di verificare eventuali comportamenti anomali e lasciato libero di ricongiungersi ad altri tre esemplari che per tutto il tempo lo avevano atteso a distanza.
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