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martedì 17 novembre 2020

Guardia costiera di Milazzo sequestra attrezzi da pesca illegali e libera dalle reti 12 "spadini" ancora in vita

COMUNICATO

Nei giorni scorsi, è proseguita l’attività di vigilanza e controllo da parte degli uomini della Guardia Costiera di Milazzo per prevenire e reprimere illeciti in materia di pesca marittima e commercializzazione di prodotto ittico.

Durante l’attività sono stati riscontrati alcuni comportamenti illeciti.

Di particolare interesse è stata l’attività posta in essere in mare dalle unità della Guardia Costiera di Milazzo. Le vedette hanno infatti effettuato il sequestro di attrezzi non consentiti denominati FAD (fishing aggregating devices), privi della necessaria marcatura, abitualmente impiegati da pescatori diportisti che praticano abusivamente la pesca della “lampuga”. Questo tipo di pesca può essere effettuato esclusivamente da unità appositamente autorizzate e nel rispetto delle prescrizioni contenute nella specifica normativa nazionale e comunitaria.

Inoltre le vedette della Guardia Costiera di Milazzo, impegnate in attività di vigilanza nello specchio acqueo antistante i comuni di Villafranca Tirrena e Spadafora, ha rinvenuto in mare e sequestrato mt. 3.500 circa di palangari derivanti, provvedendo al rigetto in mare di 12 esemplari di pescespada sotto misura, rinvenuti ancora in vita.

La cattura di esemplari sotto la taglia minima consentita, inoltre, è una attività particolarmente dannosa e che può nuocere gravemente alla conservazione degli stock ittici interessati, pertanto rappresenta una condotta pesantemente sanzionata dalla vigente normativa nazionale e comunitaria.

Durante un controllo presso una rivendita al dettaglio di Villafranca Tirrena, inoltre, sono stati sequestrati 30 kg circa di prodotto ittico congelato, commercializzato in assenza delle informazioni obbligatorie per il consumatore finale e pertanto in violazione della normativa relativa alla etichettatura dei generi alimentari. Il prodotto è stato giudicato non idoneo al consumo umano dal personale veterinario dell’ASP di Messina e quindi destinato alla distruzione.

In un’altra pescheria di Falcone sono stati sequestrati circa 4 kg di prodotto ittico, commercializzati in violazione della vigente normativa sulla rintracciabilità non essendo certa la provenienza, anche in questo caso il prodotto ittico è stato giudicato non idoneo al consumo umano.

Proseguiranno nei prossimi giorni i controlli nell’ambito della giurisdizione di competenza, al fine di accertare e reprimere ogni genere di comportamento illecito in materia di pesca, ed al fine di perseguire gli obiettivi della politica comune della pesca a sostegno di uno sfruttamento sostenibile della risorsa ittica.

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