Gentilissimo Direttore,
seguo ogni giorno con grande interesse la sua
testata giornalistica on line, sempre piena di notizie ed aggiornamenti in
tempo reale sulle situazioni belle e brutte che si susseguono nel nostro
arcipelago, il suo servizio per la nostra comunità eoliana è impagabile, sempre
preciso, puntuale e condito da tanta umanità e correttezza umana e
professionale.
Ma la pubblicazione sulla quale mi vorrei
soffermare è quella di oggi 16 novembre rappresentante una stampa d’epoca
dell’antica chiesa di San Bartolomeo di Alicudi edificata come ora si presenta
nel 1821 ma iniziata nel 1600 (ex chiesetta era l’attuale sagrestia).
Non le nascondo che per me è stato un
autentico regalo, che mi ha riportato ai momenti più belli della mia missione
diaconale.
In quest’isola, per ben 12 anni, ho celebrato
la Liturgia della Parola ogni Domenica ed ogni Festivo cercando di essere anche
utile sostegno per gli abitanti coadiuvato e appoggiato amorevolmente da mia
moglie Vittoria.
Fui Inviato nel lontano anno 2000 da S.E.
Rev.ma l’Arcivescovo del tempo, il compianto Mons. Giovanni Marra a sostegno
del parroco pro tempore Don Gennaro Divola, che è stato pilastro insostituibile
ed ancora istituzione vivente del clero eoliano, nonostante la malattia lo
abbia fatto desistere dal servizio ormai da tempo.
Una volta insediato il mio pensiero fu
rivolto subito alla meravigliosa chiesetta di San Bartolomeo, per la quale, a
prima vista, ho avvertito un vero “colpo di fulmine” ed è stato subito amore.
Le sue condizioni quasi diroccate, mi apparvero
come una vecchietta inferma adagiata su di un letto che aveva bisogno di cure
per riprendere a camminare. Da quel giorno, con il beneplacito di Mons. Divola,
la consulenza tecnica volontaria e totalmente gratuita di mio figlio Salvatore,
a partire dal 2003/2004 dedicai una grande quantità di tempo e di energie per
ottenere i necessari finanziamenti pubblici per la ristrutturazione. Fui
talmente insistente fino ad essere petulante, che in brevissimo tempo mi fu
concesso l’agognato contributo economico, anche molto consistente, dalla Regione Siciliana e pensi, le opere di restauro vennero completate e
consegnate nell’anno 2007 (sarà d’accordo con me, tempi celerissimi, visto il
normale tempo di svolgimento dei lavori pubblici).
Alla fine del restauro venne inaugurata da
Sua Eminenza il Cardinale Francesco Montenegro, allora Vescovo Ausiliare ed
innamorato di quella ridente isola.
Fu una festa incredibile per tutta la
popolazione che, grazie all’intervento dell’allora sindaco Mariano Bruno, venne
trasferita insieme ai celebranti ed alle autorità nell’altura, dove ha sede la chiesetta,
in elicottero dal magnifico comandante Vielmo.
Dopo aver celebrato la Messa, durante la
quale venne anche utilizzato il prezioso ed antico organo a canne, fu inaugurata
l’opera, a seguire fu consumato un lauto pranzo sapientemente preparato dalle
massaie dell’isola e consumato tutti insieme sul baglio della Chiesa.
Adesso la vecchietta aveva due gambette nuove
e rigenerata ricominciò a camminare e prendere vita oltre che essere meta di
innumerevoli turisti.
Carissimo direttore, confesso a lei ed a
tutti, che l’sola di Alicudi e i suoi abitanti sono un sigillo impresso sul mio
cuore che mai più può essere rimosso.
Per tutto questo ringrazio Dio, la mia
famiglia, Don Gennaro e ringrazio infinitamente Lei perché attraverso quella
foto mi ha permesso ancora una volta di navigare tra i pensieri più belli della
mia esistenza e della mia missione di Diacono della Chiesa.
Con gratitudine
Rev. Diacono Aldo Naso
NDD - Lusingato, ringrazio per le belle parole il Rev. Diacono Aldo Naso e, nel contempo, sono felice di avere attraverso quella foto, pubblicata su Eolienews, riportato alla sua mente i momenti più belli della sua missione diaconale e mi permetta di scriverlo, alquanto preziosa per Alicudi ma, più in generale, per tutta la nostra comunità.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.