A: DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE; DIPARTIMENTO REGIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE; COMUNE DI LIPARI
e p.c. PRESIDENZA REGIONE SICILIANA; I.N.G.V. Roma; I.N.G.V. Sezione di Catania; Primo Ricercatore Isola di Vulcano; Addetta alla Comunicazione, Sig.ra Caterina Piccione; C.N.VV.F.; Direzione Regionale VV.F. Sicilia; Comando VV.F. di Messina; PREFETTURA di Messina
La popolazione di Vulcano, riunitasi spontaneamente in data 6/01/2022 e 8/01/2022 a seguito della forte preoccupazione per la situazione incombente legata alla recente fenomenologia vulcanologica e ai relativi provvedimenti emanati dalle autorità competenti
-
viste le
ordinanze n° 124 del 22/11/2021, come prorogata in data 24/12/2021, e del
24/12/2021 con scadenza il 24/02/2022 p.v. recanti misure di prevenzione e
assistenza alla popolazione per il rischio vulcanico;
-
considerato il
perdurante divieto di ingresso sull’isola alla popolazione non residente
disposto dalle ordinanze suddette;
-
preso atto dei
bollettini emanati a cadenza settimanale dall’INGV;
-
considerata la
delibera del CDM che decreta l’emergenza sino a giugno 2022;
-
avuto conoscenza
che l’amministrazione comunale ha dato incarico di effettuare le misurazioni di
Co2 presente all’interno delle abitazioni site in Vulcano porto;
RAPPRESENTA
Come tale quadro normativo costituisca
già oggi un ostacolo alla vivibilità quotidiana nonché una minaccia al futuro
di tutta la popolazione insulare.
Le attuali disposizioni limitative oggetto dei
provvedimenti summenzionati, come lo Stato di emergenza decretato in seno al
Consiglio dei Ministri e il relativo panico e caos mediatico che ne è
conseguito, determinano un inaccettabile stato di precarietà, che impatta sulle
biografie e l’economia dell’intera isola di Vulcano.
Tale situazione non dipende dalla sola
evoluzione della attività vulcanologica, che per sua natura può avere un
decorso lento e molto protratto nel tempo, ma piuttosto dall’assenza di
adeguate e puntuali informazioni sulla stessa e sui presupposti a monte dell’emanazione
dei provvedimenti di cui sopra.
Si sottolinea come le disposizioni in oggetto
siano state prese in assenza di qualsiasi confronto con la popolazione
residente, che pure dovrebbe indubbiamente essere il principale interlocutore
in vista dell’emanazione di qualsiasi provvedimento, nonché in assenza di alcuna relazione
pubblica degli enti preposti in merito alla situazione vulcanologica.
Oltre a un evidente e grave problema
di esercizio della democrazia, manifestatosi nell’assenza di adeguata
informazione e coinvolgimento dei soggetti stessi su cui ricadono le ordinanze,
si evidenzia come già adesso, e pur in assenza di un peggioramento della attività
vulcanica, manchi qualsiasi forma di tutela della popolazione residente così
come sue forme di partecipazione al processo decisionale. Allo stesso tempo non
è dato sapere cosa ne è stato della collocazione di nuove strutture di
misurazione dei valori dell’aria che pure rappresentavano il presupposto
all’emanazione dell’ordinanza del 22/12/2021.
Un’isola che vive quasi esclusivamente di
turismo come Vulcano risulta definitivamente compromessa e danneggiata
dall’impossibilità di far affluire persone sulla stessa.
Quanto avvenuto finora, è necessario
sottolineare, comporta già nell’immediato una mole incalcolabile di disagi
tanto sul piano umano-esistenziale, quanto su quello economico-commerciale. I
residenti, infatti, da mesi vivono con l’angoscia di non poter organizzare il
proprio presente né immaginare un futuro per se e le proprie famiglie, nella
amara consapevolezza di rischiare addirittura di dover abbandonare l’isola
qualora le condizioni dovessero peggiorare, senza tuttavia sapere dove poter
ricominciare a vivere.
Tutte le attività commerciali, già duramente
colpite da due anni di pandemia, si confrontano adesso con le ulteriori perdite
relative all’attuale stato di emergenza. Da un lato, infatti, non è possibile
alcuna programmazione per i mesi prossimi venturi; dall’altro, già in questi
due mesi si fanno i conti con una minore presenza sull’isola, il che ha inevitabilmente
causato ulteriori perdite per tutti gli esercizi che animano la quotidianità di
Vulcano. Nel frattempo, nonostante le
entrate diminuiscano a causa delle “chiusura” ai non residenti dell’isola,
utenze e tasse rimangono da pagare, non avendo né Stato né regione predisposto
alcun piano di sostegno finanziario per la popolazione, che così si trova
ulteriormente vessata dal depauperamento.
A tutto questo si aggiunge l’assoluta
inadeguatezza delle misure sinora prese nel caso in cui la situazione
diventasse critica. Nessun piano di evacuazione è stato definitivamente
delineato e discusso con la popolazione, né alcuna informazione è stata data in
merito ai possibili scenari di emergenza.
Tutto ciò premesso lo scrivente
comitato
AUSPICA
-
L’immediata
rimozione del divieto di ingresso ai non residenti
RIVENDICA
-
L’apertura
immediata di un tavolo di crisi con tutti gli enti preposti al fine di avviare
un confronto reale con la popolazione residente in merito agli scenari presenti
e futuri;
-
La presenza
di un nostro rappresentate in ogni sede decisionale per i mesi venturi;
-
La
predisposizione di un piano di emergenza chiaro e condiviso con la popolazione
tutta;
-
La
comunicazione, periodica e fruibile a tutti i non addetti i lavori, della
situazione vulcanologica;
-
L’emanazione
immediata di un decreto a sostegno di ogni attività esistente.
- La presenza degli enti competenti alla gestione della crisi sull’isola, con particolare riferimento alla protezione civile e all’INGV
In tal senso lo scrivente comitato si riserva di compiere ogni azione di dissenso che riterrà necessaria per l’autodeterminazione delle nostre vite e dei nostri territori.
Vulcano lì 08-01-2022
I promotori del comitato
Leonardo Basile
Antonino Messina
Domenico Muscarà
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