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mercoledì 10 giugno 2015

La nuova campagna #ISPRA inizia dalle Eolie

Il 3 giugno è partita la seconda campagna ISPRA (Istituto Superiore di Protezione e Ricerca Ambientale) svolta nell’ambito del progetto Osservatorio Regionale della Biodiversità della Regione Siciliana, per la messa a punto di tecniche di monitoraggio di specie e habitat protetti in ambienti idrotermali superficiali e profondi. Le aree marine interessate daidrotermalismo, superficiale e profondo, rappresentano degli hotspot di biodiversità e allo stesso tempo possono rappresentare una fonte di alterazione naturale della biodiversità interspecifica ed eco-sistemica marina in Sicilia.
Inoltre, grazie all’elevata produttività questi sistemi assumono un ruolo energetico importante su scala di bacino, ma soprattutto in ambienti profondi rappresentano potenziali aree di interesse per attività di estrazione di risorse minerarie, pertanto necessitano di gestioni ambientali specifiche.
La campagna è iniziata nell’area delle isole Eolie, individuata quale sito principale per lo studio dei fenomeni idrotermali superficiali e profondi della Sicilia. L’area infatti è un complesso ecosistema marino in cui il forte e diffuso fenomeno di idrotermalismo contribuisce a caratterizzarne la biodiversità sino a definire forme di vita estremofile di grande valenza naturalistica ed ecologica, e di habitat peculiari. Le attività si svolgeranno a bordo della Nave R/V Astrea dell’ISPRA, ove saranno imbarcati oltre ai ricercatori di ISPRA, esperti del CNR-ISMAR di Bologna, Ancona, CNR-IAMC Messina, dell’Università di Ancona, Genova e Messina. Gli ambienti idrotermali saranno esplorati con Multibeam e con ROV (remotely operated vehicle), un robot filoguidato collegato da un ombelicale ad un computer di bordo e manovrato in remoto (foto 1). Il ROV è equipaggiato con videocamere ad alta risoluzione ed oggi è uno strumento utilizzato dalla comunità scientifica nelle esplorazioni dei fondali marini. Verrà inoltre utilizzata una camera bentica (foto2), ovvero un dispositivo di forma cilindrica che posizionato sul fondo consente di prelevare in automatico campioni indisturbati di acqua. La camera è dotata di sonda multiparametrica per il monitoraggio in continuo della qualità dell’acqua confinata, ed in particolare per rilevare dati di temperatura, pH, conducibilita, ossigeno disciolto, Eh (potenziale ossidoriduzione) e salinità. Verranno inoltre impiegate benne e box corer per il prelievo di sedimento.
Gli obiettivi principali di tali attività sono:
• Mettere a punto un sistema integrato per la realizzazzione di una mappatura delle aree di indagine con restituzione di carte geomorfologiche e bionomiche georeferenziate.
• Mettere a punto un sistema integrato per lo studio della biodiversità associata ai fenomeni di idrotermalismo, superficiale e profondo, tramite censimenti visuali effettuati attraverso sistemi remoti e campionamenti strumentali.
• Realizzare attraverso i primi due obiettivi una caratterizzazione delle specie vegetali e animali e degli habitat sottoposti a tutela (protected) o ritenuti a rischio (endagered) dalle direttive e convenzioni internazionali, quali la Direttiva CE 92/43 (Direttiva Habitat).
L’attività dell’Osservatorio su tale tematica è iniziata nel mese di maggio 2014, con una campagna di ricerca nelle stesse aree, pianificata a fronte di precedenti indagini che l’ISPRA conduce nell’area dal 2003. I risultati delle campagne 2014 hanno evidenziato la rilevanza e la vulnerabilità della biodiversità specifica ed ecosistemica che caratterizza questi ambienti definiti “estremi”, per le particolari condizioni fisico-chimiche che li contraddistinguono. Numerosi gli habitat e le specie già identificati, dei quali molti già protetti o il cui sfruttamento è limitato o, ancora, inclusi nelle liste rosse dell’IUCN (International Union for Conservation of Nature) come specie minacciate, in pericolo, con trend in declino o poco conosciute, oltre a forme di vita estremofile.
Come già accennato, questo monitoraggio fa parte del progetto Osservatorio Regionale della Biodiversità della Regione Siciliana (ORBS), un vasto lavoro di ricerca frutto di un accordo quadro del 2011 tra Dipartimento Ambiente della Regione Siciliana, ISPRA, CNR, e ARPA. Il progetto ha come obbiettivo la realizzazione della base conoscitiva per consentire alla regione siciliana di adempiere alle attività inerenti la biodiversità e alle raccomandazioni nazionali ed internazionali sulla sua conservazione, attraverso la ricognizione dei dati presenti già in letteratura, diverse campagne di monitoraggio in varie aree e su differenti tematiche, e la divulgazione a diverso livello dei risultati ottenuti.

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