Per l'articolo grazie a Pippo Midili de "Il Diario Metropolitano"
Dovevano fuggire in cinque ma due hanno deciso di rimanere nella cella dalla quale, dopo avere divelto le sbarre, si sono dati alla fuga tre giovani di età compresa tra i 19 ed i 25 anni originari di Lipari, Milazzo e Messina.
Una fuga che ha vissuto di diversi momenti e che è iniziata all'incirca a mezzanotte. Dopo avere divelto le sbarre della cella, secondo la ricostruzione eseguita nella mattinata di oggi, i tre fuggitivi hanno raggiunto l'area di passeggiata e qui, sono riusciti a portarsi nell'area svago dell'Ospedale Psichiatrico.
Da qui è bastato un ultimo sforzo per riuscire a superare il muro di cinta e quindi, riconquistata la libertà, darsi alla fuga. Sembrerebbe che i tre, all'esterno dell'istituto di pena, abbiano preso possesso di un'autovettura utilizzata per raggiungere un paesino della Provincia di Messina da dove hanno proseguito verosimilmente a piedi. Sulle tracce dei tre evasi ci sono le forze dell'ordine che sono aiutati nelle fasi di ricerca da elicotteri che si sono alzati in volo da Catania. Non rappresenterebbero un pericolo per i cittadini. I tre avrebbero approfittato della carenza di personale di guardia che, già ridotto, era in quel momento assente per aver dovuto accompagnare un detenuto in infermeria per delle medicazioni.
Il Sindacato della Polizia penitenziaria in un comunicato ha voluto sottolineare proprio il ridimensionamento del personale di servizio ed ha chiesto a gran voce che vengano prese decisioni che portino ad aumentare il numero delle Guardie in servizio.
Di certo la fuga dei tre apre una maglia sui servizi di controllo all'interno della struttura penitenziaria che certamente vanno valutati ed analizzati con serenità per evitare che l'episodio di questa notte possa ripetersi in futuro.
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