Carissimo Padre Adornato,
Oggi è un triste giorno per tutti noi. Oggi ho saputo che sei volato in cielo. Un grazie al buon Dio che ti ha conservato con noi fino ad oggi.
In tutti questi anni sei stato una presenza vigile, colta, saggia e consapevole. Un riferimento per le nostre comunità e per i confratelli sacerdoti, hai servito sino all'ultimo e sei stata una presenza e un conforto insostituibile per le nostre suore.
Io ricordo che sei stato indirizzato alla vita sacerdotale dal carissimo padre Caravello, splendida figura di sacerdote probabilmente adesso sconosciuta ai più.
Ti ricordo a Patti nel convitto di Padre Calimero dove hai frequentato il ginnasio con il Professore Iacolino, anche se in classi diverse, con il professore Antonucci e con il farmacista Morsillo che teneva banco facendo lezioni di chimica a tutti.
Il professore, allora allievo, teneva in braccio su una sediolina a dondolo mio fratello Giovanni il giorno della dichiarazione di guerra di Mussolini. Saranno poi passati due anni e con mamma e Giovanni siamo passati da Patti a Barcellona Pozzo di Gotto. Ti ho ritrovato dopo il periodo passato sotto i bombardamenti avendo finalmente recuperato papà reduce, il 23 Agosto 1943, sul motoveliero Rolando che sotto la bandiera del Vaticano con la croce rossa dipinta sulla tolda insieme al nostro magnifico Vescovo Monsignor Bernardino Ré, eravate venuti a Milazzo per chiedere viveri in favore della popolazione affamata di Lipari. Milazzo era sotto occupazione degli americani mentre le Eolie sarebbero state occupate dagli inglesi per cui siete ritornati a Lipari senza viveri, ma con un carico di almeno cinquanta reduci che si erano riuniti a Milazzo dai vari fronti e con la famiglia Conti al completo, Mamma, Giovanni, Io e papà, reduce anche lui.
Da allora sei sempre stato, anche se molto giovane, il sacerdote affettuoso della nostra famiglia.
Creati la Scuola Media e L'Istituto Tecnico, oltre ad occuparti dell'azione Cattolica, sei stato sempre la guida e l'insegnante consapevole e prezioso della nostra gioventù.
Profondo conoscitore, insieme al professore Iacolino, della storia ecclesiastica e non del nostro Arcipelago, malgrado le difficoltà fisiche dovute all'età hai continuato a celebrare regolarmente, hai anche cercato di motorizzarti.
Carissimo come faremo senza di te? Che il buon Dio ci aiuti come sempre.
Condoglianze ai tuoi cari nipoti e alle loro famiglie, alla nostra comunità sacerdotale, alle nostre carissime suore e a tutti coloro che ti hanno voluto bene.
Caterina Conti
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