Le pagine dei giornali si sono riempite in poche ore della notizia che, in occasione della finale di Supercoppa Italiana che si terrà a Gedda, in Arabia Saudita, le donne potranno andare allo stadio non accompagnate dagli uomini ma saranno relegate in un settore a parte. Sono certo che è unanimemente condivisa la repulsione per questo tipo di emarginazione nei confronti delle donne che ha suscitato atteggiamenti e parole di scandalo, tutte, ripeto, condivise senza eccezione. E fin qui niente da obiettare.
Ciò che invece mi da la nausea, peggio delle uova marce, è la assoluta incapacità di guardare in faccia in modo oggettivo ad una completa perdita di identità che, in nome dell'unico vero dio in cui questa società crede e adora, il denaro, abbiamo letteralmente calpestato in tutte le sue sfaccettature. In suo nome abbiamo buttato nella spazzatura tutte le nostre radici, il nostro modo di pensare e di vivere. Siamo stati capaci di schiodare da ogni dove Crocefissi e icone, vestire statue, coprire quadri per compiacere il ricco turista che si sarebbe scandalizzato. Abbiamo evitato Presepi e canti natalizi per non rovinare la digestione delle merendine americane ai bimbi d'oltre mare, ci riempiamo la bocca e le tasche in salotti televisivi usando a sproposito la parola accoglienza sperando che nessuno dei profughi si innamori dei nostri figli e voglia sposarlo, abbiamo venduto le nostre squadre di calcio a paperoni orientali che comprano "persone" come fossero maiali da ingrasso (economico) e che, quando si stancano, buttano via tutto come un giocattolo vecchio, abbiamo trasferito le nostre migliori aziende all'estero per eludere le tasse e poi farcele svendere ritrovandoci in bocca cioccolatini made in China e regalando mutande con la faccia di CR7 pagandole tre volte il valore e ingozzando di soldi i suddetti paperoni.
Parlo agli scandalizzati della domenica, a quelli che dormono e scrivono su Facebook improperi verso gli arabi ma poi pagano Sky e magari vanno a Gedda a vedere una partita di due squadre ITALIANE per contendersi una supercoppa ITALIANA o presunta tale che si gioca in un paese dove i diritti civili non ci sono neanche nei libri. Per favore cerchiamo sul vocabolario la parola COERENZA e smettiamo di levare scudi che servono solo a mettere in pace una coscienza incapace di pensare. Quando un popolo è vuoto di valori, gli altri vengono a riempirli dei loro. Se non provvediamo non abbiamo scampo.
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