La nuova imbarcazione Conrad è dedicata al Mare Nostrum e al contrasto alla pesca illegale
Sea Shepherd torna a difendere il Mediterraneo, con l'Operazione Siso, in collaborazione con le autorità, Capitaneria di Porto e Guardia di Finanza reparto operativo aeronavale, e una nuova imbarcazione, la Conrad, donata alla Ong da Jane Patterson e Sebastiano Cossia Castiglioni, un catamarano a motore di 17 metri preparato per documentare e, quando necessario, intervenire per fermare la pesca illegale.
Grazie al sostegno dell’Aeolian Islands Preservation Fund, un’importante donazione dell’Unione Buddhista Italiana (Ubi) e alla Fondazione Iris Ceramica Group, Sea Shepherd torna a combattere contro la pesca illegale nell’arcipelago eoliano.
Operazione Siso è la missione di Sea Shepherd Italia nata con l’obiettivo di proteggere l’ecosistema delle isole Eolie dalla pesca non dichiarata e non regolamentata. In particolare, quest’anno, l’azione di Sea Shepherd è volta a contrastare l’utilizzo dei Fad (Fishing aggregating devices) illegali, un sistema di pesca conosciuto localmente anche come cannizzo.
I cannizzi vengono utilizzati per la cattura delle lampughe, ma sono responsabili anche della morte e del ferimento delle tartarughe marine e della cattura di pesci spada e ricciole giovanissimi ancora di dimensione non consentita. In aggiunta, questo sistema genera il maggiore inquinamento da plastica creato dalla pesca illegale. La presenza di Fad illeciti, denuncia Sea Shepherd, ha raggiunto numeri impressionanti: 10.000 i Fad illegali nel sud Tirreno con 20.000 km di polipropilene (fonte "Journal of Environmental Management").
“Guardando ai dati Fao, il numero di pescherecci sul pianeta è di 4 milioni e 600mila, più del doppio del 1970, e solo l’Asia detiene il 75% della flotta globale. La flotta cinese è rimasta ferma più di un mese per il lockdown, ma i mega-pescherecci assolutamente no e nemmeno i bracconieri nel nostro Mar Mediterraneo", spiega Andrea Morello, presidente Sea Shepherd Italia e campaign leader di Operazione Siso.
"Entro i prossimi vent’anni ci saranno un milione di pescherecci in più, nonostante la segnalazione delle Nazioni Unite in cui dichiara che quasi il 90% degli stock ittici mondiali sono ormai esauriti e che le flotte europee di pescherecci siano in totale declino - aggiunge - Questo folle controsenso si deve fermare: non possiamo permettere che il profitto porti verso l’estinzione, mentre l’umanità e il pianeta hanno urgente bisogno della riconversione a business sostenibili per le future generazioni e per ogni specie vivente".
Per Sebastiano Cossia Castiglioni, membro del Consiglio dei Saggi di Sea Shepherd Italia e del Board of Advisors di Sea Shepherd Global e Usa, "l'ampia collaborazione con le autorità italiane offre un'occasione unica e straordinaria per tutelare i nostri mari, unendo l'entusiasmo dei preziosi volontari di Sea Shepherd alla professionalità e al coraggio delle forze dell'ordine. La protezione di tutte le specie minacciate dalle diverse forme di pesca illegale è urgente e indispensabile".
Il Conrad può ospitare fino a quattordici persone di equipaggio (undici durante lo status di emergenza attuale), è dotato di un gommone fuoribordo a chiglia rigida ed equipaggiato con telecamere, tra cui una termica ad alta tecnologia. Il mezzo veloce Hunter affiancherà la Conrad per tutta la durata di Operazione Siso.
Operazione che prende il nome da Siso, giovane capodoglio morto nel 2017 dopo essere rimasto impigliato in una rete illegale di tipo spadara durante il passaggio tra le Isole Eolie. Il tentativo di liberarlo ha impegnato la Guardia Costiera per molte ore, ma non si è riusciti a salvarlo e Siso è stato trovato senza vita lungo la costa di Capo Milazzo dal biologo Carmelo Isgrò, che ne ha preservato lo scheletro, conservando la rete che l’ha ucciso e la plastica estratta dal suo stomaco.
Sea Shepherd è una Ong che si batte per la salvaguardia del mare e della fauna ittica praticando la tattica dell'azione diretta per investigare e agire al fine di impedire e mostrare al mondo le attività illegali in alto mare.
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