L’emergenza sanitaria da Covid-19 non è finita, anzi negli ultimi giorni sembra che in Italia vi sia una recrudescenza dovuta alle varianti.
Osservando però i luoghi di ritrovo della nostra bella e rilassata isola (come altrove) sembra che pochi se ne preoccupino.
Assembramenti (con mascherina optional) da seduti, in piedi e, se si può, anche da sdraiati...
Bene. Se questo è l’approccio alla libertà concessa di muoversi e sedersi ad un bar o su una spiaggia, si spiega il perché le restrizioni ed i controlli rigorosi sono assolutamente necessari per questo scriteriato popolo di eterni bambini.
Evidentemente, non è chiaro che ci vuole poco a tornare in guai seri (come se gli attuali non fossero abbastanza); il centro-nord Italia, con molti centri tornati in zona rossa, lo dimostra.
Non sia mai, ma se scoppiassero focolai, ci fossero casi “seri” (considerate le nostre strutture sanitarie per noi ingestibili e pericolosissimi) e ci trovassimo obbligati a chiudere tutto, con chi
dovremmo prendercela?
Con le istituzioni (aguzzine o lassiste a seconda dell’umore dello scemo di turno che commenta) o con gli atteggiamenti imbecilli di chi gioca, spensierato, col fuoco e rischia di bruciare tutti?
Ai posteri (di senno) l’ardua sentenza...
N.B. Oltre ai rischi sanitari, usate la testa anche pensando ad altre conseguenze: auspicando che gli spostamenti saranno consentiti, per salvare almeno una parte della stagione turistica dobbiamo mantenerci quasi indenni dalla diffusione del virus... altrimenti, potremo ripiegare sul reddito di cittadinanza o sulla questua.
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