Purtroppo per gli eoliani che si recano sulla terraferma , vuoi per motivi familiari e ancor più per motivi di salute , non vi è quasi mai la giusta e direi dovuta considerazione.
Si parte con l'auto al seguito e si fa preventivamente il biglietto di rientro, tenendo in considerazione che la domenica (e neppure il sabato) non c'è la nave delle 21.00 quindi per rientrare solo la nave delle 17.15. Ahime' si viene avvertiti della mancata partenza alle 16.30 con un SMS.
Ci si reca subito in biglietteria per capire quale alternativa viene offerta dall' unica compagnia ormai rimasta a collegare le isole con la terraferma e vicerversa ( e dunque priva di sana e necessaria concorrenza da sempre utile al miglioramento dei servizi) a coloro che devono far rientro a casa.
Un unico impiegato non proprio "gentilissimo" alza le spalle in segno di resa. Se ne parla domani mattina alle 7.00 oppure alle 9.00. E stasera che si fa? Cavoli nostri!
Eppure guardiamo in porto e le navi ferme che potrebbero salpare ci sono. Ed allora come mai la società non ha previsto una simile evenienza? Una nave può anche fermarsi a causa di un guasto, ed allora perché non si prevede una corsa alternativa?
Eh no, gli eoliani devono subire anche la beffa di pagarsi un albergo dove trascorrere la notte se non vogliono dormire in auto!!! Ottimo , direi.
Un ultima cosa: al cambio del biglietto l'addetto chiede 4 euro di prevendita. Ma il troppo è troppo: dopo un'accesa discussione il programma computerizzato che prima inseriva automaticamente la prevendita obbedisce e detrae la "assolutamente non dovuta" somma.
Scusate lo sfogo. Ma era dovuto a me e a tutti gli eoliani che chiedono solo di poter essere messi nelle condizioni di partire e rientrare serenamente a casa...almeno quando il mare , come in questi giorni, è liscio come l'olio.
Tiziana Medda
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