Questa mattina stavo rientrando a casa, a Calandra, sul vicolo di Rita e dello zio Enzo, è ho avuto l’improvviso e forte pensiero di Maria Grazia di cui non avevo notizie da un po’.
Lei mi chiamava Renè, non preside, ci fermavamo per brevi discussioni sul vicolo, parlavamo di bambini, di scuola, di fiori, di cani e di gatti, mai una polemica, sempre un po’ di ironia.
Cara Maria Grazia mi hai donato leggerezza e affetto e questo porterò nel mio cuore.
Un grande abbraccio dovunque tu sia.
Renè
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