(Ansa) Paolo Cappelleri
Il 67% delle coste italiane è libero, solo un terzo è dato in concessione. Il dato con cui si conclude il lavoro del tavolo tecnico a Palazzo Chigi è per le associazioni balneari la conferma che la risorsa naturale disponibile non è scarsa, e quindi non si applica a questo settore la direttiva Bolkestein. Regole Ue che costringono a nuove gare, dal 2024 secondo le ultime decisioni del Consiglio di Stato, o dopo il 2024 secondo il rinvio previsto dal decreto Milleproroghe. L’orizzonte non è del tutto chiaro neanche a chi lavora nel settore. Intanto, da quanto fanno filtrare fonti di centrodestra, quella percentuale è il punto di partenza per avviare l’interlocuzione con la Commissione Ue.
Ma gli imprenditori di lidi e ristoranti in spiaggia, che da anni contestano la normativa europea, chiedono di prorogare i lavori del tavolo, per mappare anche le coste di laghi e fiumi, e di considerare anche le coste rocciose.
“È un dato che aiuterà a far comprendere alla Commissione europea che la risorsa disponibile in Italia non è scarsa”, sottolinea Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari Italia. Intanto quel dato è considerato “certo e incontrovertibile” da chi per Forza Italia segue da tempo il dossier. “Non vi è scarsità di risorse. Viene quindi meno uno dei presupposti dell’applicabilità della direttiva Bolkestein, e quindi l’obbligo di mettere a gara le concessioni in essere”, affermavano nei giorni scorsi gli azzurri Deborah Bergamini e Maurizio Gasparri.
L’Italia è già sotto procedura di infrazione da parte di Bruxelles, che chiede di assegnare con “selezione aperta, pubblica e basata su criteri non discriminatori, trasparenti e oggettivi” le concessioni balneari in quanto considerate beni pubblici e a disponibilità limitata. Non possono, quindi, essere rinnovate automaticamente. E devono essere limitate nel tempo. E a maggio la Commissione Ue ha ribadito come “i continui ritardi” nelle gare “rimangono una fonte di preoccupazione e comportano una significativa perdita di entrate”.
Un rischio che le associazioni di settore ora contano di scampare. “Finalmente – nota Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba -, l’importante lavoro svolto dal Mit ci permette, dopo ben 15 anni, di avere una mappatura ufficiale, assolutamente indispensabile per una corretta applicazione della direttiva Bolkestein”. “Si possono assegnare in concorrenza numerose concessioni balneari, insieme al relativo piano di tutela per gli attuali concessionari”, dice il presidente di Federbalneari Italia, Marco Maurelli. “Abbiamo auspicato – aggiunge Antonio Capacchione, presidente del Sib – che questi dati, senza alcun indugio, vengano riportati alla Commissione europea per l’archiviazione della procedura di infrazione”. (ANSA).
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