Tre cartoon per raccontare la storia dei castelli di Milazzo, Santa Lucia del Mela e Lipari. Tre corti che fin da subito hanno attirato l’attenzione per la loro bellezza e semplicità. I cartoni animati sono stati realizzati nell’ambito del progetto di cooperazione transnazionale “INN Rete – Poli per l’Innovazione delle Comunità Rurali”, finanziato con i fondi della Misura 19.3 del PSR Sicilia 2014–2022.
Il partenariato vede coinvolti sette GAL siciliani (Tirreno Eolie, Natiblei, Nebrodi Plus, Metropolis Est, Sicani, Rocca di Cerere, Golfo di Castellammare – capofila), quattro GAL bulgari e tre GAL polacchi, uniti con l’obiettivo comune di promuovere l’innovazione attraverso azioni locali integrate e condivise. Per il GAL Tirreno Eolie, l’azione scelta ha riguardato la promozione innovativa del patrimonio storico architettonico dei tre castelli simbolo del territorio, attraverso la produzione di strumenti multimediali capaci di parlare un linguaggio universale e coinvolgente.
Oggi la consegna ufficiale ai cittadini di tre cartoni animati dedicati ai Castelli di Milazzo, Lipari e Santa Lucia del Mela, opere innovative che uniscono linguaggio artistico e strumenti digitali per valorizzare il patrimonio storico del territorio.

Ma chi sono gli autori? Il Creative Hub nasce da cinque realtà con consolidata esperienza nell’industria creativa, unite dalla passione per il proprio lavoro e il legame con la propria città Messina: Officina del Sole, Pomona Pictures, Sincromie, Ardeek e Bquadro hanno creato un network destinato a crescere, per creare nuove possibilità nell’ambito dell’industria creativa e per fornire a giovani (e non solo) formazione e supporto finalizzato all’inserimento nel mondo del lavoro.

Il Creative Hub si propone di ispirare, formare e introdurre i talenti del territorio nel mondo dell’industria creativa, con l’obiettivo a lungo termine di diventare un polo di eccellenza, un punto di riferimento per la città dello Stretto. Vediamoli nel dettaglio.
CORTO CASTELLO MILAZZO “Il mistero dello scarabeo” è un viaggio attraverso le epoche che precedono e accompagnano la nascita del castello fino ai giorni nostri. Tra dominazioni, guerre e rinascite, si intreccia la storia d’amore di due anime che cresce insieme al castello, vivendo momenti di splendore e periodi oscuri. Lo stile visivo, contemporaneo e ricercato, trasporta lo spettatore in un dipinto in movimento: gli acquerelli digitali di Lelio Bonaccorso si animano sotto le mani di Roberto Miroddi, creando un mondo tridimensionale impreziosito dai vfx di Fabrizio Adamo, in cui i protagonisti respirano trai colori di Deborah Braccini e le note di Giovanni Puliafato.
La versione di seguito è quella finale, riveduta e corretta. Nelle scorse settimane, infatti, una versione non ancora passata per l’editing finale ha fatto il giro dei social. Questa è quella definitiva.
CORTO CASTELLO SANTA LUCIA DEL MELA. Al corto hanno lavorato Gabriella Cannistrà, Carmelo Chillè, Zaira Coletta, Fabio Franchi, Pierangelo Pirak, Valentina Perrone, Davide Pompeiano, Giovanni Puliafito, Silvia Scimone, Vincenzo Siracusano. Il cortometraggio animato racconta la trasformazione del promontorio di “Mankarru”, un tempo teatro di conflitti e punto strategico per il controllo del territorio, oggi luogo di crescita, spiritualità e accoglienza. Attraverso un linguaggio simbolico e suggestivo, la narrazione segue la figura dell’ariete, totem dell’uomo combattente e irrequieto, che incarna l’eterno conflitto umano. Solo quando, colmo di rimorsi, depone le armi, inizia la sua metamorfosi. L’incontro con il pastore e l’agnello rappresenta il momento di svolta: un cambio di destino per il Castello di Santa Lucia del Mela, che da luogo di guerra si apre a una nuova fase di rinascita e umanità. La colonna sonora accompagna e scandisce le diverse fasi del racconto, rafforzando le emozioni e i passaggi simbolici. Figura centrale della fase di ricostruzione è la Madonna della Neve, scultura del Gagini, che veglia sull’apertura del seminario e sulla nascita dell’attuale centro di accoglienza. Ancora oggi, il Castello e la sua storia continuano a richiamare fedeli e visitatori, custodi di un messaggio universale di pace e trasformazione.
CORTO CASTELLO DI LIPARI. Racconta la città murata di Lipari come simbolo di trasformazione: da luogo aperto e multiculturale a spazio di reclusione, fino alla sua rinascita come centro di cultura e memoria. Il gabbiano reale mediterraneo guida lo spettatore attraverso le epoche, seguendo gli oggetti che oggi vivono nel museo. Le illustrazioni materiche e pittoriche di Michela De Domenico e Giuliana La Malfa, unite a movimenti di camera lenti e circolari, creano un flusso visivo che richiama il volo del gabbiano. Il finale è un ritorno: la libertà, anche quando sembra perduta, trova sempre la strada per rinascere.
Grazie all’uso di acquerelli digitali, illustrazioni materiche, animazioni 3D, VFX e colonne sonore originali, i tre corti offrono una visione moderna e coinvolgente della storia locale, capace di emozionare giovani e adulti.
Una nuova frontiera per la promozione culturale. «Con questi lavori – ha dichiarato il presidente del GAL Tirreno Eolie, Mario Sfameni – vogliamo coniugare tradizione e innovazione, restituendo nuova vita a luoghi simbolo della nostra identità. I castelli non sono soltanto monumenti di pietra: sono testimoni di storie, emozioni e comunità che li hanno abitati e trasformati nel corso dei secoli. Attraverso il linguaggio universale dell’animazione, accessibile ai giovani come agli adulti, intendiamo avvicinare i cittadini e i visitatori alla nostra storia in maniera moderna e coinvolgente. È un passo importante per rendere il patrimonio culturale non solo conservato, ma anche partecipato e condiviso. Il GAL Tirreno Eolie, insieme ai partner del progetto internazionale INN Rete, crede che la vera innovazione nasca quando il digitale diventa strumento per rafforzare l’identità dei territori, favorire il turismo culturale e offrire nuove opportunità di crescita alla nostra comunità. Questi tre cartoni animati sono solo l’inizio di un percorso che guarda al futuro senza dimenticare le radici».
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