Ancora una volta, un'emergenza sanitaria a Stromboli mette a nudo le drammatiche carenze del sistema di soccorso sull'isola.
A distanza di pochi mesi dal clamore suscitato dal caso del giornalista infortunato, costretto a un trasporto di fortuna su un mezzo improvvisato, la cronaca si ripete: un giovane residente, colpito da malore, dopo le prime cure, ricevute alla guardia medica, è stato portato, d'urgenza, all'elipista non da una ambulanza, ma a bordo di un’auto elettrica, privata.
Come è ben evidente questo episodio non è un fatto isolato, ma l'ennesima spia di una situazione non più tollerabile.
A Stromboli, isola abitata stabilmente e meta di turismo internazionale, la speranza di un intervento sanitario, tempestivo e attrezzato, è spesso riposta nel privato ma non è accettabile che una comunità, che sceglie di vivere e resistere in un luogo, comunque, complesso, debba contare sulla fortuna o sull'”eroismo” del singolo.
“L'isola – evidenzia Rosa Oliva, presidente della Pro Loco Amo Stromboli -non può più fare a meno di un presidio sanitario stabile e ben attrezzato e di un mezzo di pronto soccorso pienamente funzionante e operativo. L'appello non è per ottenere privilegi, ma per il rispetto e la sicurezza dovuti a ogni cittadino. Si vuole evitare il ripetersi di situazioni inaccettabili, chiedendo che le istituzioni intervengano prima che sia troppo tardi?. Oppure dobbiamo aspettare che ci scappi il morto o sia coinvolto un personaggio pubblico noto per rimediare a questo problema?

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