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domenica 12 ottobre 2025

Oggi, 12 ottobre: San Carlo Acutis


Carlo Acutis nacque a Londra il 3 maggio 1991 da Andrea Acutis e Antonia Salzano, milanesi provvisoriamente in città per lavoro. Carlo fin da piccolo manifesta un'indole particolarmente devota tanto che tornati in Italia a soli 7 anni chiese di poter ricevere la Prima Comunione.

Richiesta insolita ma che venne accolta dopo averla sottoposta a Monsignor Pasquale Macchi il quale diede il suo benestare dopo aver interrogato il ragazzo, ritenendolo idoneo. Carlo ricevette così l'Eucaristia il 16 giugno 1998, giovanissimo, e restò un punto fermo nella sua breve vita assieme alla messa quotidiana alla quale assisteva.

La sua esistenza si svolgeva come quella di tutti i ragazzi della sua età, ma sempre caratterizzata dalla sua voglia di aiutare gli altri e dalla sua gioia, diceva infatti “La tristezza è lo sguardo rivolto verso se stessi, la felicità è lo sguardo rivolto verso Dio. La conversione non è altro che spostare lo sguardo dal basso verso l’alto. Basta un semplice movimento degli occhi”. La sua fede fu talmente coinvolgente da spingere il collaboratore domestico di casa, un bramino induista, a convertirsi al cristianesimo, colpito proprio da “la sua profonda fede, la sua carità e la sua purezza”.

Carlo era anche bravo in informatica tantoche è stato proclamato patrono del web, e così dopo aver assistito ad un incontro di presentazione del Piccolo Catechismo eucaristico decise di dare vita ad una mostra sui miracoli eucaristici, per testimoniare la vera presenza di Gesù nell'ostia. Dopo tre anni di ricerche in giro per l'Europa con in genitori la mostra era pronta e talmente ben fatta da essere richiesta dalle diocesi di tutto il mondo.

Il sogno di Carlo era di farsi sacerdote, ma purtroppo all'età di 15 anni fu stroncato da una leucemia fulminante, e dopo aver dedicato la sua vita “al suo amico Gesù” torna alla casa del Padre il 12 ottobre 2006. Venne sepolto ad Assisi e successivamente dal cimitero viene traslato nel Santuario della Spogliazione: attraverso una speciale procedura di imbalsamazione viene esposto alla visita dei pellegrini.

Dichiarato venerabile nel 2008 è stato beatificato il 10 ottobre 2020 dopo averne accertato almeno un miracolo, ovvero la guarigione di un ragazzo brasiliano avvenuta dopo averne toccato le reliquie. Il 7 settembre 2025 Papa Leone XIV l'ha elevato agli onori degli altari.

La madre: «Vi racconto il suo miracolo»

Intervista realizzata da Stefano Lorenzetto alla madre di Carlo, Antonia Salzano, e pubblicata dal Corriere

Intercede. Salva. Guarisce. Converte. Appare. I devoti di quello che già viene chiamato il patrono di Internet, almeno 1 milione nei cinque continenti, vedono la sua presenza ovunque. L’ultimo segno, il 15 agosto. Scrivono i fan su Facebook: Questa notte, nella solennità della Santissima Vergine Maria Assunta, Carlo venuto a prendersi la sua cagnolina Briciola di quasi 17 anni. Ora corre e gioca anche lei nei meravigliosi giardini del Paradiso assieme agli altri animali di Carlo che l’hanno preceduta, i cani Poldo, Stellina e Chiara, i gatti Bambi e Cleopatra. Non le pare eccessivo che associno l’Assunzione alla morte di una bestiola? Sorride indulgente Antonia Salzano, mamma di Carlo Acutis, stroncato a 15 anni da una leucemia fulminante nel breve volgere di 72 ore.

Prima che ci lasciasse, gli dissi: se in cielo troverai i nostri amici a quattro zampe, compari con Billy, il cane della mia infanzia. Lui non lo conosceva. Un giorno zia Gioia, ignara del nostro accordo, mi telefonò: “Stanotte in sogno ho visto Carlo. Teneva fra le braccia Billy”.

Ma sono ben altri i segni per cui lo studente milanese, già venerabile dal 2018, verrà proclamato beato dalla Chiesa il 10 ottobre ad Assisi, ultima tappa prima di diventare santo. Quando il 23 gennaio 2019 si eseguì la ricognizione canonica sulle spoglie mortali del giovanissimo servo di Dio, la sua salma fu trovata intatta.

Io stavo lì, mio marito non volle vedere. Era ancora il nostro ragazzone, alto 1,82, solo la pelle un po’ più scura, con tutti i suoi capelli neri e ricci. E lo stesso peso, quello che si era predetto da solo. Pochi giorni dopo il funerale, all’alba fui svegliata da una voce: “Testamento”. Frugai in camera sua, pensavo di trovarvi uno scritto. Nulla. Accesi il pc, lo strumento che preferiva. Sul desktop c’era un filmato brevissimo che si era girato da solo ad Assisi tre mesi prima: “Quando peserò 70 chili, sono destinato a morire”. E guardava spensierato il cielo.

La vita di Carlo durò solo 5.641 giorni.

In realtà 5.640. Entrò in coma alle 14 dell’11 ottobre 2006, con il sorriso sulle labbra. Credevamo che si fosse addormentato. Alle 17 fu dichiarata la morte cerebrale, la mattina del 12 quella legale. Avremmo voluto donare i suoi organi, ma non fu possibile, ci dissero che erano compromessi dalla malattia. Un bel paradosso, perché il cuore, perfetto, ora sarò esposto in un ostensorio nella basilica papale di San Francesco ad Assisi.

Quand’ stato prelevato?

Durante la ricognizione del 2019. Con atto notarile abbiamo voluto donare il corpo al vescovo di Assisi. Era giusto che appartenesse alla Chiesa universale.

In che modo Carlo scoprì la fede?

Non certo per merito di noi genitori, lo scriva pure. In vita mia ero stata in chiesa solo tre volte: prima comunione, cresima, matrimonio. E quando conobbi il mio futuro marito, mentre studiava economia politica a Ginevra, non che la domenica andasse a messa.

Allora come spiega questa religiosità?

Un ruolo lo ebbe Beata, la bambinaia polacca, devota a papa Wojtyla. Ma c’era in lui una predisposizione naturale al sacro. A 3 anni e mezzo mi chiedeva di entrare nelle chiese per salutare Gesù. Nei parchi di Milano raccoglieva fiori da portare alla Madonna. Volle accostarsi all’eucaristia a 7 anni, anziché a 10. Lo lasciammo libero. Ci pareva una cosa bella, perciò chiedemmo una deroga. Per me fu una “Dio-incidenza”. Carlo mi salvò. Ero un’analfabeta della fede. Mi riavvicinai grazie a padre Ilio Carrai, il padre Pio di Bologna, altrimenti mi sarei sentita screditata nella mia autorità genitoriale. un percorso che dura tuttora. Spero almeno di finire in purgatorio.

Carlo fu precoce solo nella preghiera?

In tutto. Era un mostro di bravura. A 6 anni già padroneggiava il computer, girava per casa con il camice bianco e il badge “Scienziato informatico”. A 9 scriveva programmi elettronici grazie ai testi acquistati nella libreria del Politecnico.

Non era troppo piccolo per usare il pc?

I promotori della causa di beatificazione hanno analizzato in profondità la memoria del suo computer con le tecniche dell’indagine forense, senza riscontrare la minima traccia di attività sconvenienti. Sognava di adoperare il pc e il web per diffondere il Vangelo. Papa Francesco nella Christus vivit cita Carlo come esempio per i giovani. “Sapeva molto bene”, spiega, “che questi meccanismi della comunicazione, della pubblicità e delle reti sociali possono essere utilizzati per farci diventare soggetti addormentati”, ma lui ha saputo uscirne “per comunicare valori e bellezza”. Il suo sguardo spaziava ben oltre Internet. Alle mense dei poveri, quelle delle suore di Madre Teresa di Calcutta a Baggio e dei cappuccini in viale Piave, dove prestava servizio come volontario. La sera partiva da casa con recipienti pieni di cibo e bevande calde. Li portava ai clochard sotto l’Arco della Pace, per i quali con i risparmi delle sue mance comprava anche i sacchi a pelo. Lo accompagnava il nostro cameriere Rajesh Mohur, un bramino della casta sacerdotale indù, che si convertì al cattolicesimo vedendo come Carlo aiutava i diseredati.

Avrebbe mai detto che un giorno sarebbe salito all’onore degli altari?

Ero certa che fosse santo già in vita. Fece guarire una signora da un tumore, supplicando la Madonna di Pompei.

Il miracolo riconosciuto dalla Chiesa?

No, solo uno dei tanti che nemmeno sono entrati nel processo di canonizzazione. Quello che lo far proclamare beato accadde in Brasile nel settimo anniversario della morte, il 12 ottobre 2013, a Campo Grande. Matheus, 6 anni, era nato con il pancreas biforcuto e non riusciva a digerire alimenti solidi. Padre Marcelo Tenrio invitò i parrocchiani a una novena e appoggiò un pezzo di una maglia di Carlo sul piccolo paziente, che l’indomani cominci a mangiare. La Tac dimostrò che il suo pancreas era divenuto identico a quello degli individui sani, senza che i chirurghi lo avessero operato. Una guarigione istantanea, completa, duratura e inspiegabile alla luce delle attuali conoscenze mediche.

Suo figlio come si ammalò?

Sembrava una banale influenza. Dopo alcuni giorni comparvero forte astenia e sangue nelle urine. Lui se ne uscì con una delle sue frasi: “Offro queste sofferenze per il Papa, per la Chiesa e per andare dritto in paradiso senza passare dal purgatorio”, ma in famiglia non vi demmo troppo peso. Chiamai il professor Vittorio Carnelli, che era stato il suo pediatra. Ci consigli l’immediato ricovero nella clinica De Marchi. E l avemmo la diagnosi infausta: leucemia mieloide acuta M3. Carlo ne fu informato dagli ematologi. Reagì con dolcezza e commentò: “Il Signore mi ha dato una bella sveglia”. Fu trasferito all’ospedale San Gerardo di Monza. Appena giuntovi, scosse la testa: “Da qui non esco vivo”.

Lei invocò un miracolo per suo figlio?

Sì, da Gesù, dalla Madonna e dal venerabile fra Cecilio Maria, al secolo Pietro Cortinovis, il cappuccino fondatore dell’Opera San Francesco per i poveri di Milano. Ma i piani di Dio erano altri. Quelli che avevo proposto a Carlo prima che spirasse: chiedi al Signore di manifestarci un segno della sua presenza.

E suo figlio che cosa le rispose?

“Non preoccuparti, mamma. Ti darò molti segni”. Nove giorni dopo la sua morte, a Tixtla, in Messico, un’ostia si arrossì di sangue. Una commissione composta anche da scienziati non credenti accertò che era del gruppo AB, lo stesso presente nella Sindone e nel miracolo di Lanciano, e che si trattava di cellule del cuore. A distanza di quattro anni, negli strati sottostanti alla coagulazione restava ancora presente del sangue fresco.

Suo figlio aveva allestito Segni, una mostra sui miracoli eucaristici.

Sì, sta girando tutti i santuari del mondo. Negli Stati Uniti l’hanno ospitata 10.000 parrocchie. Sono eventi soprannaturali come quello accaduto il 12 ottobre 2008, nel secondo anniversario della sua morte, a Soklka, in Polonia. Un’ostia caduta a terra durante la comunione, e conservata in cassaforte, una settimana dopo divenne un pezzo di carne di origine miocardica, gruppo sanguigno AB.

Ha avuto solo questi, di segni?

Anche altri. Carlo mi predisse che sarei diventata di nuovo madre, benché stessi per compiere 40 anni. E nel 2010, quando gi ne avevo 43, diedi alla luce due gemelli, Michele e Francesca.

Perché fu sepolto ad Assisi?

Abbiamo una casa in Umbria. Un cartello avvertiva che c’erano in vendita nuovi loculi nel cimitero comunale. Chiesi a Carlo che cosa ne pensasse. “Sarei felicissimo di finire qua”, rispose. Il suo corpo intatto stato poi traslato nel santuario della Spogliazione, dove ora i fedeli potranno venerarlo per sempre.

Che cosa le manca di più di suo figlio?

L’allegria. Appena morì, ricordo d’aver pensato: e ora chi mi far ridere? e chi mi aiuterò con il computer? Mi restano i suoi pensieri, detti e scritti: “Non io, ma Dio!”. “Da qualunque punto di vista la si guardi, la vita sempre fantastica”. “Tutti nascono originali, ma molti muoiono come fotocopie”.

L’ultimo rende bene l’idea dei social.

Così, gli uomini d’oggi sono ripiegati su sè stessi. La loro felicità fatta solo di like. Ma Carlo l’influencer di Dio.

Non vorrebbe che fosse ancora qui con lei, anziché avere un santo in cielo?

Ho fatto mia l’invocazione di Giobbe: “Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore!”. I figli non ci appartengono, ci sono affidati. Sento Carlo più presente di quando era in vita. Vedo il bene che fa. Mi basta.

Buongiorno e buona domenica. Oggi è il 12 ottobre


 

sabato 11 ottobre 2025

Accadde oggi...nel 1968 (fonte:accaddeoggi.it)


 

Lipari, "Fuoristagione" premia due progetti anti spopolamento. L'articolo del direttore Sarpi sulla Gazzetta del sud dell'11 ottobre 2025


 

Ministro Nordio a Lipari: “Giustizia di prossimità una priorità del governo. Strutture isole minori saranno potenziate"

“Le isole minori non solo non saranno dimenticate ma saranno potenziate. Nel nostro programma l’attuazione della giustizia di prossimità rappresenta una priorità”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio, intervenuto a Lipari agli Stati generali delle isole minori, iniziativa promossa dal ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci.

Durante il dibattito, moderato da Cecilia Primerano, vicedirettore Rai, sono intervenuti Alessandro Giuli, ministro della Cultura, Massimo Osanna, direttore generale dei Musei del Ministero della Cultura, Francesco Giuliano, archeologo, e il sindaco di Favignana, Giuseppe Pagoto.

Durante il suo intervento, il Guardasigilli ha ricordato le sue origini veneziane e i 40 anni da magistrato nella città lagunare, che definisce “un’isola, che sta subendo una sorta di decadenza che deriva dallo spopolamento e dal fatto che sono state eliminate una serie di attività amministrative e giudiziarie che ne hanno provocato una alterazione dell’identità culturale e antropologica”.

Le stesse problematiche di Venezia, ha detto Nordio, le vivono le isole minori: “Sono esposte al rischio di depauperamento, quindi è necessario, utile e anche vantaggioso che lo Stato mantenga, in queste isole, tutte quelle che sono le presenze dello Stato”.

Parlando del tema giustizia, il Guardasigilli ha ricordato il ripristino, con disegno di legge, di “una situazione svantaggiosa delle sezioni dei tribunali, a cominciare da quello di Lipari. Una scelta importante e non priva di difficoltà e resistenze, ma ce l’abbiamo fatta”; passaggio che ha suscitato gli applausi dei presenti.

Le Isole di Sicilia brillano al TTG di Rimini

 La partecipazione di Islands of Sicily DMO al TTG Travel Experience 2025, presso lo stand della Regione Siciliana, si è conclusa con un bilancio estremamente positivo, non solo per l'alto interesse riscontrato durante gli incontri di Meet & Match, ma anche per i dati di performance e reputazione presentati nel corso del talk “Isole di Sicilia: la resilienza sistemica per un prodotto B2B sostenibile e scalabile”. L’evento ha rafforzato il posizionamento delle isole minori siciliane come una destinazione unificata, sostenibile e gestita con un approccio data-driven. La DMO, ha rappresentato gli 8 Comuni delle 14 isole minori e gli 87 partner privati che hanno aderito al programma di promozione 2025, ponendosi ancora una volta come punto di contatto e garanzia operativa per il mercato internazionale.

I dati di monitoraggio presentati, forniti da IODAH, hanno evidenziato un’eccellente reputazione complessiva per l’ospitalità e le attrazioni. L'Hospitality Reputation Index (HRI) complessivo per l'offerta alberghiera è risultato pari a 88,2, superando eccezionalmente il valore di quella extra-alberghiera, che si attesta su 84,9. La reputazione dell'offerta alberghiera è alta e costante tra le varie isole superando addirittura il valore di 88. Il segmento alberghiero 5 stelle raggiunge l'eccellenza con un HRI di 96,5, confermandosi tra i più alti in Italia. La reputazione delle attrazioni è anch'essa superiore alla media nazionale, con l'Attraction Reputation Index (ARI) per le esperienze a quota 94. Le isole possono vantare ben 73 tra attrazioni e punti di interesse insigniti del prestigioso Tripadvisor Travelers’ Choice Awards 2025, con la Spiaggia dei Conigli premiata come destinazione "Best of The Best" 2025, con un ARI di 96,0 e 6.600 recensioni.

Il Meet & Match al TTG ha rappresentato un momento cruciale per rinsaldare il network tra le imprese locali e i buyer internazionali, intercettando segmenti di mercato compatibili con le caratteristiche delle piccole isole siciliane. Il modello di governance cooperativa della DMO ha facilitato il matching tra domanda e offerta, proponendo in modo unitario l’offerta turistica delle isole minori sui mercati internazionali. I buyer hanno mostrato particolare interesse per l'offerta di esperienze autentiche e modulabili, organizzate intorno agli 8 temi trasversali (natura e mare, storia e cultura, cibo e vino e paesaggi e tradizioni), che spaziano dalle attività outdoor (trekking/ escursioni in barca/diving) ed escursioni sui vulcani, a visite guidate a siti archeologici e degustazioni.

La DMO ha ribadito che la resilienza sistemica del prodotto si fonda su due pilastri strategici: la Sostenibilità Infrastrutturale e la Leadership Data-Driven. Il Piano Isole Verdi e gli altri investimenti (FESR e FSC) assicurano stabilità operativa e gestionale, per interventi su energia, acqua, mobilità sostenibile e gestione dei rifiuti alcuni dei quali entro il 2026. Inoltre, la DMO è impegnata a diffondere l’adozione degli Hotel Sustainability Basics del WTTC attraverso un protocollo d'intesa. Sul fronte dell'innovazione, la partecipazione al progetto europeo D3HUB (EU Competence Centre), finanziato da EISMEA, conferma la DMO tra i leader europei per la gestione intelligente delle destinazioni, con l'obiettivo di attuare una Action plan per la creazione di una dashboard di business intelligence per la gestione proattiva dei visitatori. Le strategie future per il Programma di Promozione 2026 includono il potenziamento del digital marketingeducational tour e la partecipazione a fiere, costruendo insieme ai partner un prodotto sempre più integrato e lungimirante.

CODACONS SICILIA: GLI ABITANTI DELLE ISOLE MINORI NON SONO FIGLI DI UN DIO MINORE

 "Gli abitanti degli arcipelaghi delle isole minori della Sicilia non sono figli di un Dio minore, né cittadini di serie B – dichiara Roberto Nanfitò, Direttore del Dipartimento Regionale Porti e Trasporti Marittimi del Codacons Sicilia – eppure da anni subiscono disservizi che compromettono la loro qualità di vita e l’economia locale:.

"Ogni inverno, -  prosegue Nanfitò, i collegamenti marittimi pubblici, già carenti in estate, diventano ancora più fragili. Non è accettabile che per presunte avverse condizioni meteo i natanti finanziati dallo Stato restino fermi nei porti, mentre quelli finanziati dalla Regione continuano a navigare regolarmente. È forse un modo per risparmiare da parte della compagnia di navigazione affidataria del servizio? E chi verifica se viene pagato indebitamente il vuoto per il pieno? Le Capitanerie di Porto sono state sollecitate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a controllare queste anomalie?"

Secondo il Codacons Sicilia, i disservizi cronici nei collegamenti hanno penalizzato per anni il turismo e messo in ginocchio intere comunità che vivono di stagione in stagione, senza presidi sanitari adeguati e con infrastrutture sempre più carenti.

"Gli isolani non chiedono privilegi, aggiunge Nanfitò, “chiedono solo diritti uguali a quelli di tutti gli altri cittadini siciliani."

Il Codacons accoglie con favore l’annuncio del Dipartimento Regionale delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha preannunciato la redazione di un bando pubblico per i collegamenti marittimi a partire dal 2027, ponendo così fine alle discrasie derivanti dalla doppia gestione dei fondi statali e regionali.

"Questo bando deve essere una svolta vera - sottolinea Nanfitò - con norme rigorose e controlli severi per garantire servizi di trasporto marittimo moderni, eco-compatibili ed efficienti. Basta con le vecchie imbarcazioni e le tariffe esose. Serve una unificazione delle tariffe che favorisca la destagionalizzazione turistica da aprile a ottobre e che preveda agevolazioni per i pendolari, oggi limitate a poche categorie."

L’impegno politico verso i cittadini delle isole minori deve essere corale “riconoscendo il grande lavoro di tutela ambientale che questi cittadini svolgono ogni giorno. Grazie al loro sacrificio e alla loro passione, le piccole comunità isolane hanno conservato intatto un patrimonio naturale e culturale di valore inestimabile, che rappresenta l’anima più autentica della Sicilia." - conclude Nanfitò 

La ministra Santanchè: Isole minori gioielli del nostro patrimonio. Il loro sviluppo è priorità

“Le isole minori sono gioielli del nostro patrimonio, e i numeri ce lo riconfermano, motivo per cui il loro sviluppo è una priorità per il nostro Governo “– ha dichiarato in videocollegamento agli Stati generali di Lipari, il ministro del Turismo, Daniela Santanchè. ” Stiamo lavorando – ha annunciato- a una promozione mirata, in sinergia con le amministrazioni locali, per attrarre visitatori tutto l’anno, e non solo durante la stagione estiva, apportando benefici a turisti e comunità residenti. Nei prossimi mesi – ha aggiunto il ministro -, lanceremo attività indirizzate a promuovere ulteriormente queste località, amplificandone il potenziale turistico anche attraverso la diffusione di contenuti informativi di alta qualità e promozione delle specificità territoriali su italia.it”. Con queste iniziative, il Ministero del Turismo mira a rendere queste aree sempre più accoglienti e facilmente raggiungibili, favorendo sia lo sviluppo economico sia la qualità della vita delle comunità che vi risiedono. “

E' deceduta Raffaella Annetta Iacono ved. Acquaro


 Le onoranze funebri sono a cura della ditta 
ALFA&OMEGA di Lipari 

A  Maurizio e ai familiari tutti le nostre sentite condoglianze

Tanti auguri di...

...Buon compleanno a Elvira Ziino, Livio Ranzino, Annalisa Cincotta, Massimo Bonfante, Nunzio Raffaele, Giuseppe Greco, Ivana Arena, Peppino Costanzo, Maria Mirabito, Chandu Dilum, Veronica Raffaele, Kawtar Sabihi, Maryn Malyshka 


Scrivevamo così...oggi...lo scorso anno

La "Pagina culturale": Salina s'inabisserà ? (4° e ultima puntata del lavoro di Pino La Greca pubblicato su HUMANITIES del dicembre 2023)




Oggi, 11 ottobre: San Giovanni XXIII (Angelo Giuseppe Roncalli)

«Figlioli... tornando a casa, troverete i bambini, date loro una carezza e dite: questa è la carezza del papa. Troverete, forse, qualche lacrima da asciugare. Abbiate per chi soffre una parola di conforto. Dite che il papa è con loro...». 

Era una tiepida serata d'autunno e Giovanni XXIII congedava così la gente accorsa in piazza San Pietro per celebrare l'avvio del concilio Vaticano II (1 l ottobre 1962). Quelle parole, intrise di umanità e di poesia, commossero il mondo e furono il miglior preludio della grande assise ecumenica destinata a rinnovare profondamente la chiesa e che fece di Giovanni XXIII, come scrisse Frainois Mauriac, il papa che ha gettato «un ponte sui nove secoli che ci dividono dai cristiani dell'oriente c sui quattro che ci separano dai fratelli dell'occidente». Insomma: il papa del dialogo, delle aperture, delle audaci novità che in pochi anni servirono ad avvicinare la chiesa al mondo moderno. Quando lo elessero, ormai prossimo agli ottant'anni, tutti pensarono che sarebbe stato un papa di transizione, per consentire alla chiesa di riordinare le idee di fronte alle sfide che la società le stava imperiosamente ponendo. Invece il suo pontificato fu sì di breve durata, ma come pochi altri significativo e incidente. 
L'idea di finire lui stesso sul soglio di Pietro non l'aveva neppure sfiorato quando, il 12 ottobre 1958, lasciava Venezia per andare a Roma a eleggere il successore di Pio XII. Era certo che a Venezia, la città del santo papa Pio X di cui si sentiva onorato di continuare l'opera, si sarebbe conclusa la parabola della sua vita. 
La domenica 15 marzo 1953 si era presentato ai veneziani con semplicità, e con stile confidenziale aveva fatto il punto della sua vita: «Desidero parlarvi con la più grande apertura di cuore e con molta franchezza di parola — aveva detto —. Sono state dette e scritte cose che sorpassano di molto i miei meriti. Mi presento umilmente io stesso. Vengo dall'umiltà e fui educato a una povertà contenta e benedetta. Da quando nacqui io non ho mai pensato che a essere prete. Da giovane prete non aspiravo che a diventare curato di campagna nella mia diocesi, ma la Provvidenza ha voluto avviarmi per altre strade prima di giungere qui. Mi trasse dal mio villaggio natio e mi rete percorrere le vie del mondo in Oriente e in Occidente. Fui sempre preoccupato più di ciò che unisce che di quello che separa e suscita contrasti. Non guardate dunque al vostro patriarca come a un uomo politico, a un diplomatico: cercate il sacerdote, il pastore d'anime che esercita tra voi il suo ufficio nel nome di Dio». 
Giovanni XXIII, Angelo Giuseppe Roncalli, era nato a Sotto il Monte, piccolo paese del bergamasco, il 25 novembre 1881. Alla povertà contenta e benedetta lo ha educato la sua patriarcale famiglia contadina che viveva nella cascina «La Colombera», alternando lavoro e preghiera, sotto la guida saggia dello zio Saverio.
Di indole buona e sensibile, sentì presto il desiderio di consacrare la propria vita a Dio per poter servire meglio gli altri nella carità. Nel seminario di Bergamo iniziò la lunga strada di preparazione al sacerdozio, che si concluse a Roma il 10 agosto 1904. 
Pretino novello, invece che nella desiderata parrocchietta di campagna, fu mandato a fare il segretario del nuovo vescovo di Bergamo, monsignor Radini Tedeschi, al fianco del quale rimase dieci anni, imparando che un uomo di chiesa deve essere soprattutto buono e caritatevole. Una lezione, accompagnata dall'esempio, che non scorderà mai più. Intanto viveva la terribile esperienza della prima guerra mondiale, alla quale partecipò come sergente di sanità e cappellano militare. 
Neppure alla morte del monsignore si aprirono per don Angelo le porte di una canonica. Lo vollero a Roma, all'Opera della propagazione della fede, diretta dal cardinale von Rossum, il quale vide nell'intelligente e saggio prete bergamasco l'uomo giusto da inviare nelle capitali del mondo a intessere rapporti con le chiese e con gli stati. «Dovrete viaggiare, viaggiare molto. Sarete il viaggiatore di Dio», gli disse papa Benedetto XV nell'affidargli l'incarico. 
Consacrato vescovo il 15 marzo 1925, cominciò il suo lungo viaggio che lo porterà in missione come visitatore apostolico in Bulgaria, poi delegato apostolico in Turchia e in Grecia e poi nunzio apostolico a Parigi, ultima tappa prima dell'approdo a Venezia. 
Partendo per la Bulgaria, annotava nel diario (Giornale dell'anima): «La chiesa mi vuole vescovo per mandarmi in Bulgaria, a esercitare un ministero di pace. Forse nella mia vita mi attendono molte tribolazioni. Con l'aiuto del Signore mi sento pronto a tutto». E con l'aiuto del Signore invocato nella preghiera, e con le sue doti di pazienza, di bontà, di tenacia, di rispetto delle posizioni degli altri, ottenne in Bulgaria, dove i rapporti con la chiesa ortodossa non erano dei migliori, ottimi risultati. Come avvenne poi anche in Grecia e in Turchia. 
Il suo spirito ecumenico si formò da quelle parti, sul campo: certi pregiudizi incrostatisi nel tempo cominciarono qua e là a sciogliersi al calore della bontà e della carità di questo insolito rappresentante della chiesa di Roma. Spesso, tra la sorpresa e l'ammirazione dei presenti, gli incontri di monsignor Angelo Roncalli con i vescovi ortodossi si concludevano con un abbraccio, a suggellare un'amicizia che cancellava, nei loro rapporti, secoli di divisioni e di incomprensioni. Fu per questo il primo dignitario della chiesa cattolica a visitare il celebre, e inavvicinabile per i cattolici, monastero del monte Athos in Grecia. E l'ecumenismo sarà un punto forte del suo programma pastorale anche a Venezia, città da sempre considerata ponte tra occidente e oriente. 
Eletto papa, al cardinale Tisserant che gli chiedeva con quale nome volesse essere chiamato, disse: «Mi chiamerò Giovanni, un nome dolce e nello stesso tempo solenne». Il 28 ottobre 1958, l'umile figlio della terra bergamasca, a settantasette anni, cominciava il servizio che la provvidenza gli aveva assegnato; lo svolgerà con il suo stile accattivante di bontà, di umiltà, di comprensione che faranno di lui il «papa buono». Una bontà sempre condita dal buon umore, dall'ottimismo della fede. 
Monsignor Loris Capovilla, segretario personale, racconta: «Don Gelmo, amico da settant'anni, visita papa Giovanni in Vaticano, s'inchina per baciargli i piedi. Il vecchio amico papa lo richiama, guardandolo negli occhi: "Don Gelmo che cosa fai? Siamo pur sempre gli stessi figlioli delle nostre buone mamme". Don Gelmo si giustifica: "Ma voi siete il vicario di Cristo". E papa Giovanni, abbracciandolo: "Sono però, ancora, il tuo antico compagno di scuola e amico. Ricordati che dal Vaticano e da Seriate [paese di don Gelmo] la strada per giungere al paradiso è la stessa"». 
Ad attirare la simpatia della gente, la devozione, l' ammirazione per papa Giovanni, è soprattutto la sua umiltà: «Il Signore mi ha fatto nascere da povera gente e ha pensato a tutto. Io l'ho lasciato fare. Mi sono lasciato condurre in perfetta conformità alle disposizioni della provvidenza, veramente: Voluntas Dei pax nostra (nella volontà di Dio sta la nostra pace)». 
A monsignor Giovan Battista Montini (il futuro Paolo VI), che nel novembre del 1952 dalla Segreteria di stato gli comunicava l'intenzione di Pio XII di trasferirlo da Parigi alla sede patriarcale di Venezia, scriveva: «Assicuri Sua Santità che io ho pochissima stima di me stesso: per me tutto è superiore al mio merito; ma avendo da tempo rinunziato a tutto quel che riguarda la mia persona, ciò mi rende tutto più facile e tranquillo, e mi assicura in ogni evento una grande pace». 
Riusciva a unire la pazienza al coraggio: «Il coraggio si esercita quando sono in pericolo i supremi interessi dell'anima e non meschine rivalità di casta o il desiderio, sia pur legittimo, di personale soddisfazione». L:anziano papa è stato una primavera per la chiesa e, per il mondo intero, una porta aperta alla speranza. Non hanno avuto ragione quanti avevano ravvisato nelle sue aperture la rovina della chiesa. 
Il 3 giugno 1963, alle ore 19.45, in Vaticano, si spegneva una grande luce sul mondo. Il suo nome era Giovanni. 
Giovanni Paolo II lo ha proclamato beato il 3 settembre 2000 ed è stato canonizzato il 27 aprile 2014 da Papa Francesco.

Buongiorno. Oggi è sabato 11 ottobre


 

venerdì 10 ottobre 2025

Accadde oggi...nel 1990


 

Stati generali isole minori: L'amarezza di Mario Cincotta

Direttore buonasera, 
le scrivo per manifestare tutta l'amarezza nonché la rabbia di noi cittadini eoliani, esclusi dal poter partecipare fisicamente ad un evento di importanza strategica per le nostre isole , quale gli Stati Generali voluto dal sempre attento amico, ministro Musumeci. 
 Non è possibile organizzare un evento di tale portata e desiderata partecipazione della stragrande maggioranza degli eoliani , in una sala insufficiente quale è quella del Tritone, non adatta ad un evento di tale portata ed interesse. Siamo stati messi tutti alla porta! VERGOGNA! Chi ha organizzato, non ha minimamente pensato che il nostro comune dispone di una struttura importante per accogliere tanta gente che si chiama palazzo dei congressi . 
Perchè, chi ha organizzato non ha pensato di poterlo fare in tale struttura? Mi viene da pensare che si vorrebbe limitare l'importanza dell'evento riducendolo alla partecipazione di quattro gatti. 
Noi di Stromboli avevamo pensato di essere a Lipari almeno cento persone, e lo stesso dicasi per le altre isole. La ridotta capienza ridurrà la nostra presenza, ma non lo spirito di esserci. Anche se in delegazione, domani ci saremo, signori organizzatori! Voi però, dovreste un pochino vergognarvi per le vostre incapacita organizzative volontarie o involontarie che siano.

Fitto agli Stati generali di Lipari: "Risposte di sistema per 20 milioni di isolani europei"

"Oltre 2.300 isole, 20 milioni di europei che le abitano.
Inoltre, tre stati membri Ue sono isole.
Per questo bisogna dare delle risposte di sistema ai problemi di questi territori".
L'ha detto a Lipari, intervenendo agli Stati generali isole minori, il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue, Raffaele Fitto.
"E' necessario frenare lo spopolamento delle aree interne e delle isole minori e la Commissione Ue si sta impegnando in questo senso. Affrontiamo una grande sfida sul tema demografico, che riguarda anche le isole. Oggi il 75% dei cittadini del Vecchio continente vive nelle aree urbane. Stiamo lavorando su strategie specifiche per le isole. Non a caso la nuova attenzione sulle politiche del mare (penso al Patto sulle oceani), rimanda a un approccio diverso rispetto al passato", ha concluso.

   

Musumeci, isole minori si salvano con infrastrutture e servizi "Il turismo, pur in espansione,non basta a evitare spopolamento"

"Le isole minori non possono essere soltanto luoghi di vacanze. Devono rendersi indipendenti dalla terraferma e avere servizi e infrastrutture che consentano agli isolani di restare".
L'ha detto il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, intervenendo a Lipari agli Stati generali Isole minori.
"Non è tollerabile chiudere gli occhi davanti alla carenza di servizi e strutture sanitarie. Non è possible - ha aggiunto - che un isolano affetto da tumore deve recarsi per mare sulla terraferma, quando le condizion del mare lo consentono, per sottoporsi a una seduta di chemio".
"Il turismo, pur in espansione, non può sostituire pesca costiera, agricoltura, artigianato, attività che hanno segnato la presenza umana nelle isole", ha continuato il ministro, che candida le isole minori a diventare "poli di studio: avere cento o mille forestieri tutto l'anno è adrenalina per le piccole isole".
Infine, Musumeci ha ricordato che il ddl di riordino amministrativo e dei servizi pubblici, al voto nei prossimi giorni, "darà un aiuto alle isole minori".

Stati Generali Isole minori marine, Meloni: «Cento milioni e un nuovo provvedimento per farle vivere tutto l'anno»

In un videomessaggio inviato agli Stati generali delle isole minori marine, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha espresso gratitudine al ministro Musumeci per la promozione dell’iniziativa, sottolineandone il carattere inedito per un esecutivo nazionale. «Ringrazio il ministro Musumeci per aver voluto promuovere gli Stati generali delle isole minori marine. È la prima volta che un Governo organizza un’iniziativa di questo tipo, interamente dedicata a uno dei meravigliosi tasselli che compongono il mosaico geografico, identitario, culturale, economico e sociale della nostra Nazione. Il Governo farà tesoro dei contributi e delle proposte che emergeranno dai lavori, perché il nostro obiettivo è attribuire il giusto rilievo all’insularità e assicurare risposte concrete ai problemi che affrontano i 220 mila italiani che risiedono nei 35 Comuni che insistono in questi territori».

La premier ha quindi richiamato le difficoltà che segnano la vita quotidiana lontano dall’alta stagione turistica: «Vivere sulle isole minori nei mesi estivi non è come viverle per tutto il resto dell’anno. Ciò comporta sacrifici, disagi, rinunce, costi più alti. Non sempre è garantito il diritto alla sanità, all’istruzione e alla mobilità. Il mercato del lavoro risente molto della stagionalità e questo incide su tutti i settori produttivi, particolarmente su quelli tradizionali, come l’agricoltura e la pesca, che rischiano di estinguersi. Fattori che contribuiscono, nel loro complesso, al calo demografico.
Meloni ha infine delineato le priorità dell’esecutivo: «Lo scenario è chiaro: se questa tendenza non cambierà, da qui ai prossimi 20 anni le isole minori saranno abitate solo durante i mesi estivi. È un’ipotesi che non vogliamo che si realizzi. L’obiettivo di medio e lungo periodo che ci poniamo è quello di fare in modo che le isole minori siano luoghi da vivere tutto l’anno e che i cittadini che vi abitano possano godere degli stessi servizi offerti dalla terraferma. Questo Governo ha avviato i primi interventi di messa in sicurezza delle infrastrutture portuali, delle scuole e degli edifici pubblici, destinando alle isole minori oltre cento milioni di euro, con appositi bandi già espletati. Intendiamo proseguire su questa strada e stiamo già lavorando alla definizione di un nuovo provvedimento di sistema, che arriverà nelle prossime settimane in Consiglio dei ministri e che prevede ulteriori risorse finanziarie».

Stati Generali, i consiglieri di Siamo Eolie: “Opportunità sprecata senza la Regione”

 COMUNICATO 

Oggetto: Stati Generali delle Isole Minori – un’occasione importante, ma con troppe assenze.

Oggi, 10 ottobre, sono iniziati a Lipari gli Stati Generali delle Isole Minori, promossi dalla Presidenza del Consiglio e dal Ministe ro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, con la partecipazione di rappresentanti del Governo, esperti, amministratori e numerosi relatori.

L’iniziativa, che si protrarrà fino a domenica, rappresenta senza dubbio un momento significativo di confronto sui temi centrali per la vita delle isole – trasporti, sanità, energia, sviluppo e tutela del territorio – e un’occasione per dare voce alle peculiarità e alle difficoltà di questi territori.

Tuttavia, non possiamo non rilevare con rammarico l’assenza dei rappresentanti  regionali che su materie cruciali come sanità e trasporti detengono competenze primarie e dirette.

Una mancanza di peso se si considera ad esempio il vero e proprio disastro sanitario che da anni affligge le Isole Eolie, dove i servizi essenziali sono ridotti al minimo, dove l'ospedale e i presidi medici operano in condizioni di emergenza permanente, e i cittadini sono costretti a spostamenti continui per ricevere cure di base o specialistiche.

Una situazione che non può più essere ignorata e che avrebbe richiesto la presenza e l’ascolto diretti della o delle Regioni per avviare finalmente un piano concreto di rilancio dell’assistenza sanitaria insulare.

Anche il tema dei trasporti marittimi è oggi più che mai centrale, soprattutto dopo il recente trasferimento delle tratte statali alla Regione Siciliana.

Non vorremmo che questo passaggio, che sulla carta dovrebbe garantire maggiore autonomia e efficienza, finisca invece per peggiorare ulteriormente una situazione già critica, aggravando le difficoltà di collegamento e la precarietà dei servizi.

Le notizie che circolano in merito alla possibile soppressione di collegamenti fondamentali, come la tratta Eolie–Napoli in inverno o Eolie–Vibo Valentia in estate, destano forti preoccupazioni tra residenti, operatori e amministratori. Queste linee rappresentano un legame vitale con la terraferma, per motivi sociali, economici e sanitari, e la loro riduzione comporterebbe un grave passo indietro nel diritto alla mobilità delle nostre comunità.

Allo stesso modo, desta perplessità la mancata partecipazione di alcune importanti associazioni di categoria o comitati locali di difesa dei nostri diritti, realtà che in questi anni si sono distinte per l’impegno a difesa dei diritti dei cittadini e del tessuto economico delle isole. La loro esclusione priva il confronto di una componente essenziale di rappresentatività e conoscenza del territorio.

Apprendiamo invece con favore la presenza dell’Associazione Avvocati delle Eolie, invitata attraverso il suo presidente, e riteniamo importante che in questa sede si possa tornare a discutere del futuro del Tribunale di Lipari.

Auspichiamo che, anche alla luce della presenza del Ministro Nordio, si possa giungere finalmente a una reale e concreta messa in funzione dell’ufficio giudiziario, finora mantenuto in vita solo tramite proroghe e formalmente riaperto, ma ancora privo di piena operatività. Oggi, infatti, gran parte dei procedimenti continuano a essere trattati o trasferiti a Barcellona Pozzo di Gotto, con inevitabili disagi per cittadini e professionisti. È tempo che la giustizia torni ad essere realmente accessibile anche nel nostro arcipelago.

Tanti altri sono i temi importanti che auspichiamo trovino proposte e soluzioni concrete.

Riteniamo che gli Stati Generali debbano essere un’occasione di ascolto reale e di unità tra istituzioni, e non soltanto un momento di rappresentanza. Le Eolie e le isole minori in generale meritano attenzione, rispetto e continuità di impegno, soprattutto dopo anni di difficoltà nei servizi essenziali e di isolamento decisionale.

Confidiamo che da questo confronto possano emergere visioni e soluzioni concrete, capaci di tradurre in fatti le tante parole spese negli ultimi anni sul futuro delle nostre isole.


I Consiglieri Comunali

Gaetano Orto, Cristina Dante, Adolfo Sabatini, Raffaele Rifici, Giorgia Santamaria

Parcheggio Cappuccini e Calandra da lunedì vietati sosta e transito

 

CENTRO URBANO DI LIPARI - AREA COMUNALE “PARCHEGGIO CAPPUCCINI”

 DIVIETO DI SOSTA con rimozione coatta 

 DIVIETO DI TRANSITO 

CENTRO URBANO DI CANNETO - AREA COMUNALE “PARCHEGGIO CALANDRA”

 DIVIETO DI SOSTA con rimozione coatta

 DIVIETO DI TRANSITO eccetto frontisti autorizzati 


Regione, bonus bebè: pubblicata la graduatoria per la prima semestralità.

Ammontano a 600 mila euro i fondi che la Regione Siciliana ha messo a disposizione per il pagamento del bonus bebè relativo alla prima semestralità. L'elenco dei 600 beneficiari, che percepiranno il contributo economico di mille euro, è stato pubblicato dall'assessorato regionale della Famiglia e delle politiche sociali. Le somme verranno erogate ai Comuni che avevano trasmesso le richieste e che dovranno, a loro volta, occuparsi di effettuare i pagamenti alle famiglie in graduatoria. Il primo semestre riguarda i figli nati dal primo ottobre 2024 al 31 marzo 2025.

«Il bonus bebè – dichiara l’assessore Nuccia Albano - rappresenta un aiuto concreto per alleviare le spese iniziali legate alla nascita, offrendo alle famiglie più in difficoltà un supporto economico che può fare davvero la differenza. Crediamo che investire nelle famiglie significhi investire nel futuro della nostra comunità, favorendo la crescita, il benessere e la serenità dei nostri cittadini più giovani. Continueremo a lavorare affinché queste misure siano sempre più efficaci e accessibili, promuovendo politiche sociali che mettano al centro la famiglia come pilastro della società».

Il bonus è destinato ai neo-genitori residenti in Sicilia al momento del parto o dell'adozione o a chi esercita la patria potestà, a fronte di un Isee fino a 10.140 euro, corrispondente al limite massimo previsto per l’assegno di inclusione da parte del ministero del Lavoro e delle politiche sociali.

Il secondo elenco di ammessi al contributo avrà scadenza al 31 dicembre e riguarderà i nati del secondo e terzo trimestre di quest'anno, ovvero dal primo aprile al 30 settembre.

Al link seguente l'elenco dei beneficiari del bonus.

Il cordoglio e la vicinanza della Ludica Lipari e del Lipari calcio alla famiglia Monte

 Ci stringiamo oggi con profonda commozione attorno al nostro caro Mr. Bartolo Monte, condividendo il dolore suo e della sua famiglia per la perdita dell’amata Anna.

In questo momento così difficile, il nostro pensiero e il nostro affetto vogliono essere un piccolo ma sincero conforto.

La dirigenza, gli allenatori e tutti i ragazzi dell’ASD Ludica Lipari si uniscono in silenziosa preghiera, partecipando con rispetto e discrezione al vostro dolore.

Possa giungervi il nostro più caloroso abbraccio, colmo di vicinanza, affetto e profondo rispetto.

Nel desiderio di manifestare concretamente la nostra solidarietà alla famiglia Monte, comunichiamo la sospensione per oggi venerdì 10 ottobre di tutte le attività della Scuola Calcio dell’ASD Ludica Lipari.

Un gesto semplice ma sentito, per onorare la memoria della signora Anna e per permettere a dirigenti, tecnici, atleti e famiglie di raccogliersi nel silenzio, nella riflessione e nel cordoglio.

Alla famiglia Monte va l’abbraccio commosso di tutta la grande famiglia dell’ASD Ludica Lipari.

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La Lipari Calcio esprime il più profondo cordoglio al Mister Monte per la dolorosa scomparsa della sua amata moglie.

Tutta la società, i dirigenti, lo staff tecnico e i giocatori si stringono con affetto attorno a lui e alla sua famiglia in questo momento di grande dolore, porgendo le più sentite condoglianze.

Uniti nel ricordo e nella vicinanza, rivolgiamo a Mister Monte un abbraccio sincero e tutto il nostro supporto.

Presidente Andrea Tesoriero

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Eolienews partecipa commossa al dolore della famiglia Monte per la dipartita della loro cara congiunta.

Stati generali isole minori: Le note di Codacons e Pro Loco Amo Stromboli

TANASI (CODACONS): GRAVE L’ASSENZA DEGLI ESPERTI DEI CITTADINI: SI PARLA DELLE ISOLE SENZA CHI LE VIVE OGNI GIORNO

Sono ufficialmente iniziati oggi a Lipari gli Stati Generali delle Isole Minori Marine, tre giornate di incontri e dibattiti che vedono la partecipazione di ministri, sottosegretari, amministratori regionali e rappresentanti istituzionali.
Un evento di grande rilievo, ma che nasce con una grave lacuna: l’assenza del Codacons e dei suoi esperti, una delle principali realtà italiane impegnate nella tutela dei cittadini e dei consumatori.

"È incomprensibile – dichiara Francesco Tanasi, giurista e Segretario Nazionale del Codacons – che si discuta del futuro delle isole minori senza la presenza di chi, come noi, da anni affronta concretamente i problemi dei residenti. Mancano gli esperti del Codacons, che avrebbero potuto offrire contributi tecnici e proposte operative su trasporti, sanità, scuola e lotta al caro-prezzi.
È un’assenza che indebolisce la credibilità e l’efficacia di questi Stati Generali."

Il Codacons sottolinea come le vere urgenze delle Isole Minori Marine restino legate alla vita quotidiana dei cittadini: collegamenti marittimi insufficienti, costi esorbitanti per i trasporti, difficoltà di accesso ai servizi sanitari, carenze strutturali nelle scuole e prezzi dei beni di prima necessità ormai fuori controllo.

"Se davvero si vuole parlare di sviluppo sostenibile – aggiunge Tanasi – bisogna partire dalle esigenze concrete dei residenti. Senza la voce di chi rappresenta i consumatori, questi Stati Generali rischiano di trasformarsi in una passerella politica e in un’occasione sprecata.
Il Codacons e i suoi esperti restano pienamente disponibili a collaborare, ma servono ascolto, partecipazione e un reale coinvolgimento dei cittadini."



Lettera aperta al Sig. Ministro Nello Musumeci da parte della Pro loco Amo Stromboli
Con vivo interesse abbiamo letto l’annuncio di presentazione degli Stati Generali per le isole minori, pubblicato sul sito del Suo Ministero, da cui apprendiamo che si tratterà di “un confronto sulle criticità e le potenzialità dei territori insulari”.
Come è altrettanto vero che “Per la prima volta in Italia un governo accende i riflettori in termini di analisi multidisciplinare sulle Isole minori”, così ci ha fatto anche piacere leggere dell’impegno “Alla messa in sicurezza delle infrastrutture di questi territori” a cui avreste,” destinato ben cento milioni di euro”, e dello stesso impegno nel mettere “ordine in una materia normativa disorganica e lacunosa.”
E non abbiamo motivo di non credere, On. Ministro, sia che “la Tre giorni di Lipari servirà anche a dare il giusto rilievo all’insularità, che non è solo mare e vacanza”, sia, alla Sua sincera comprensione, che “vivere tutto l'anno su un'isola comporta spesso sacrifici, disagi e rinunce".
Affermazioni dette durante la Sua conferenza stampa, che abbiamo seguito con la giusta e doverosa attenzione in quanto di nostro interesse, perché Lei parlava di noi e anche del nostro futuro.
Noi ci teniamo a dirLe che la nostra isola è in controtendenza rispetto alle Sue dichiarazioni sullo spopolamento delle isole poiché al momento i nostri piccoli in età scolare sono 94, si Signor Ministro proprio 94 su una popolazione di circa 600 residenti, ed abbiamo il dovere oggi più che mai di assicurare loro un futuro sull’isola affinché non diventino i migranti del mondo, fenomeno molto conosciuto a Stromboli ad inizio ‘900 a causa della peronospora della vite che ha costretto i nostri avi ad abbandonare le loro coltivazioni di malvasia, olio e capperi, ed emigrare in particolare in Australia e America, costringendo Stromboli a rinunciare ad essere quel porto fiorente e importante che era stato, per il Mediterraneo e oltre.
Siamo certi che non siano solo parole pensate per annunciare un evento, che si preannuncia di grande valenza mediatica, ma siano parole “sentite” e, innanzitutto, “comprese” perché testimoniano e ci suggeriscono che il futuro di queste nostre isole sia in procinto di cambiare, anzi, sicuramente cambierà dopo la tre giorni di Lipari. Noi vogliamo crederci!
Per questo, on. Ministro Musumeci, nei giorni scorsi, il 4 e 5 ottobre, nonostante le preannunciate avverse condizioni metereologiche, ci siamo sforzati di organizzare qui, nelle isole Eolie, a Stromboli, il convegno “Stromboli, quale futuro?”, che ha dato anche vita ad un ricco ed interessante dibattito sui temi (alcuni dei tanti) che ci stanno a cuore e che segnano le vite e le scelte di tutti noi isolani: trasporti, collegamenti, sanità, scolarizzazione, lavoro, welfare, costo della vita, mancanza di case per i residenti, passando per la messa in sicurezza del territorio, la sua valorizzazione, promozione e sostenibilità. Temi caldi e di stretta attualità su cui si fondano dubbi e speranze di chi non abbandona le isole minori, così come anche a Stromboli, alla fine di ogni estate.
Perché, per noi isolani e indigeni le nostre isole non sono un villaggio turistico che si apre in estate e si chiude in inverno e questo Lei lo sa perché è stato Presidente della Regione Siciliana e ha conosciuto da vicino i nostri problemi.
Simbolicamente, abbiamo acceso un faro che punta sul vulcano, richiamando l’attenzione sui
bisogni di Stromboli, riunendo attorno a un tavolo politici, esperti e residenti che il 4 e 5 ottobre scorso hanno dialogato durante il ricco e articolato convegno, provando a immaginare un domani diverso per noi e per i nostri figli.
Abbiamo bisogno di vicinanza e ascolto, parliamo di essenziali diritti umani. Sono stati anni duri, dall'incendio e seguente alluvione del 2022 ad oggi, le ferite sono evidenti e aiutare è un dovere visto che Stromboli è patrimonio dell'Unesco. Chi indugia ha gravi responsabilità, non abbiamo contezza delle opere finanziate per l'emergenza alluvionale nazionale del 2022 e quasi nulla è stato realizzato. Pare che fra i finanziamenti fosse previsto un minimo di indennizzo per i danneggiati residenti, possiamo chiedere perché a distanza di 3 anni non è stato ancora erogato? Il rifacimento del manto stradale di alcune stradine perché non è stato ancora fatto? La mancata messa in sicurezza dei torrenti che ha determinato altri
problemi e costi non è un danno erariale per tutti?
Vogliamo parlare della Riserva Naturale Orientata di Stromboli e Strombolicchio? Cosa costa
individuare una persona fisica o ente che sia punto di riferimento unico e che si occupi di prevedere, programmare e mettere in atto la cura necessaria per il territorio cioè la Riserva naturale Orientata di Stromboli e Strombolicchio? Linee tagliafuoco mai fatte, pulizia dei sentieri quasi sempre ad opera dei volontari. Cosa se ne vuole fare di questa isola e della sua gente?
Serve la volontà politica. Questo è quanto ha sostenuto e chiesto Rosa Oliva, Presidente della Pro Loco Amo Stromboli, in apertura dei lavori del convegno. I dettagli di quanto è emerso si possono leggere nei documenti e comunicati stampa ed in parte anche in questa nostra, ma che confermano la necessità di rassicurazioni e di un dialogo costante per evitare che la condizione di insularità crei ulteriori disagi.
C’è un territorio da mettere in sicurezza. Lo sappiamo bene e che, in vista dell’inverno, ci fa temere ogni pioggia, ogni cambiamento meteorologico. Che tristezza, che amarezza, che gogna vivere oggi a Stromboli.
A proposito di porti, la questione legata al diritto alla mobilità per i residenti delle isole e di
Stromboli rischia di diventare un’emergenza e, se non gestita e regolamentata bene, può costituire un incentivo ulteriore all’overtourism che già penalizza l’isola di Stromboli. Durante il convegno è stata posta l’attenzione sul rischio di nuovi tagli ai collegamenti con Napoli e la Calabria, ciò costituirebbe la fine economica delle isole Eolie e del suo indotto. Inoltre, bisogna prestare molta attenzione ai mezzi di trasporto che vengono utilizzati e che spesso si trovano in difficoltà nelle giornate di maltempo a causa delle loro caratteristiche che non li rendono idonei alla navigazione in mare aperto.
Senza contare che i collegamenti sono insufficienti ed in orari che non agevolano la vita dei
residenti, costretti a pernottare fuori anche per ottenere un documento o per semplici controlli sanitari. Per non parlare degli studenti che devono soggiornare fuori isola per l'intera settimana.
E all’ordine del giorno non può che esserci anche l’argomento sanità, un’urgenza per Stromboli dove manca perfino l'ambulanza, sostituita dalle motoapi con tutte le difficoltà del caso. Ma, come ha ricordato, durante il convegno “Stromboli Quale Futuro”, il medico di base dott. Giandomenico Maneri, le attrezzature che fino a pochi anni fa consentivano di effettuare analisi cliniche di base sono state riposte in un magazzino senza la possibilità di utilizzo. Così per ogni esigenza medica bisogna andare a Lipari o in altri luoghi (Milazzo, Messina, Patti) con il primo aliscafo della mattina e non si rientra se non dopo giorni e su cui salgono anche neonati per un semplice vaccino. Piccoli che neanche un pediatra può visitare, perché a Stromboli non c'è e non viene.

Resta vivo il problema emergenza 2022 per il quale è delegato il sindaco di Lipari (assente al convegno) che consentirebbe di risolvere il problema della commistione tra strade e torrenti, una criticità che si ripete. Dopo l'alluvione del 2022 per Stromboli sono stati stanziati dal Governo Nazionale 15 milioni di euro ancora non utilizzati.

Ma a Stromboli c'è anche un'unicità da tutelare. Su questo ha riflettuto il prof. Alessandro
Chiarucci, professore del dipartimento Scienze Biologiche e Ambientali dell'università di Bologna.
“Stromboli è un'isola vulcanica, è unica nel Mediterraneo, il gruppo di ricerca dell'università di Bologna si è concentrato sull'unicità di Stromboli studiando la lucertola endemica degli isolotti delle isole Eolie e le tre specie di piante endemiche. L'isolamento genera diversità culturale e biologica, specie cresciute in un ambiente selettivo. E in tal senso un'opportunità è l'iscrizione alla Mabs Riserve Biosfere dell'Unesco”.
Stromboli e tutte le isole non ci stanno a “vivere” solo durante i mesi estivi in cui sono meta di
migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo. Calato il sipario, si spegne anche l’interesse sui veri bisogni dei residenti. Un tema su cui ha riflettuto l’arch. Roberto Sauerborn, esperto di svilupposostenibile, in qualità di direttore del Gal Tirrenico Mare, Monti e Borghi.
Sauerborn ha parlato di sviluppo sostenibile rilanciando l’idea del Parco Nazionale delle isole
Eolie. “La fondazione del Parco Nazionale delle isole Eolie e, dunque, la gestione sostenibile delle isole, potrà consentire, innanzitutto, di risolvere il conflitto sociale esistente tra le varie fazioni, indigene e non, tra chi ritiene lo sviluppo solo legato al depauperamento del territorio e ad un suo uso commerciale e chi lo ritiene un bene culturale.
A tale proposito, di grande aiuto possono essere i ‘nuovi’ strumenti di partecipazione democratica
per un approccio sostenibile alla gestione del territorio quale, ad esempio il processo di Agenda 21 locale oppure, o inoltre, l’implementazione di un processo di certificazione ambientale secondo il Regolamento Comunitario EMAS. L’avvio di questi processi potrebbe consentire di definire, unitamente alla popolazione locale, una politica ambientale veramente sostenibile. Infatti, è opportuno ricordare come la sostenibilità presupponga una condivisione degli obiettivi con chi li deve perseguire che è, nella fattispecie, la popolazione locale e che, quindi, deve essere convinta e consapevole del percorso avviato.
Si capisce così, come l’interesse per queste isole, oggi, non possa e non debba più essere solo di carattere turistico ma investe altri aspetti di carattere antropologico e geografico. Si rende necessaria una sensibilità nuova innanzitutto da parte delle istituzioni vocate al governo e alla gestione del territorio anche al fine di avviare una ricerca utile ad individuare, con esattezza, nuovi indicatori ambientali congruenti con le realtà microinsulari. Per questo chiediamo l’attuazione della L. 222/2006 che ha istituito il Parco Nazionale delle isole Eolie e l’avvio della procedura di formazione dello stesso”.
C’è un vulcano da tutelare e valorizzare. Lo sa bene Franco Emmi, vicepresidente del Collegio
Regionale Guide Alpine e Vulcanologiche. Attualmente è vietato raggiungere in escursione la vetta dello Stromboli, una delle attività preferite dai turisti che sbarcano sull’isola. A risentirne sono soprattutto i
turisti e proprio Emmi durante il convegno ha sottolineato i disagi provocati dalle limitazioni dovute a motivi di sicurezza chiedendo alle istituzioni di trovare un’alternativa per la fruizione del vulcano come un tempo e senza ulteriori rischi per l’incolumità pubblica.
I risultati del convegno costituiscono, a nostro modesto avviso, materiale utile per indicare, a
partire dal caso di Stromboli, questioni e possibilità del delicato tessuto delle isole minori italiane, i cui Stati Generali si stanno tenendo a Lipari in questi giorni.
Le chiediamo di fare un patto, sig. Ministro. Le proponiamo che da oggi in poi dovranno essere prese in considerazione le esigenze di un territorio e della sua gente, tenendo presente che non è solo un dovere civico e istituzionale ma una opportunità economica per l'intera regione.
Le isole Eolie, le isole minori di questo arcipelago e Stromboli sono il volano dell’economia
turistica del Meridione ed anche di buona parte d’Italia.
La ringraziamo per la Sua attenzione e ci auguriamo che questa sia l’inaugurazione di una nuova fase e rimaniamo fiduciosi.

Tanti auguri di...

 

Buon compleanno a Debora Zanca, Rosina Mannuccia, Sonietta Sarpi, Anna Maria Fraumeni, Marco Raccuia, Katia Di Giorgi, Simone Stramandino, Salvatore Tesoriero, Fatima Zahra Sabihi, Caterina Biviano 



Dissalatore mobile marino, visita alla nave di Marnavi al porto di Napoli

NAPOLI (ITALPRESS) – La crisi climatica impone soluzioni urgenti ma sostenibili per garantire l’accesso all’acqua potabile di qualità, specialmente nelle isole minori e negli arcipelaghi. E Fondazione UniVerde e Fondazione Marevivo, che da anni promuovono il dibattito pubblico sul diritto all’acqua potabile e sulla protezione del mare, hanno promosso a Napoli, insieme a SOS Terra, una visita al dissalatore mobile marino realizzato da Marnavi.

Tecnici ed esperti di Marnavi, durante la visita all’impianto, hanno illustrato le diverse fasi di processo per ottenere un’acqua di qualità, sicura e a basso impatto ambientale. Era presente una folta delegazione, formata dal generale Massimiliano Conti, Vice Capo Gabinetto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica); dall’ammiraglio Vincenzo Leone, Vice Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera; dall’ammiraglio Pierpaolo Budri, Capo di Stato Maggiore del Comando Logistico della Marina Militare; dal Contrammiraglio Gaetano Angora, Direttore Marittimo della Campania e Comandante del porto di Napoli; da Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente Fondazione UniVerde; Rosalba Giugni, Presidente Marevivo; Valerio Rossi Albertini, Fisico atomico-molecolare al CNR, Docente presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e divulgatore scientifico televisivo;, Carmen Di Penta, Direttore Generale Marevivo; Giuseppe Di Duca, Direttore Fondazione UniVerde e Consiglio Direttivo SOS Terra ETS.

Secondo Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente Fondazione UniVerde: “Il dissalatore mobile marino offre la soluzione più sostenibile ed efficace, specialmente per le isole minori e gli arcipelaghi, poiché in grado di garantire la fornitura costante di acqua potabile di alta qualità, rispondendo pienamente al diritto dei cittadini di usufruire di risorse idriche sicure, dal punto di vista sanitario, e remineralizzate secondo le normative vigenti. In un contesto nazionale caratterizzato da crescente stress idrico e difficoltà di approvvigionamento, questa innovazione italiana si presenta come una risposta estremamente flessibile, modulabile ed efficiente. L’adozione del dissalatore su nave è cruciale laddove è fondamentale evitare la proliferazione di dissalatori fissi sovradimensionati per via delle esigenze di alta stagione e di quelli pseudo amovibili, spacciati per mobili. Le infrastrutture a terra hanno un notevole impatto paesaggistico, sono fortemente energivore e sono dannose per gli ecosistemi costieri e marini. Si tratta di una scelta di buon senso e responsabilità ambientale. La ricerca scientifica, infatti, ha più volte evidenziato che gli scarichi di salamoia ad alta concentrazione, prodotti dagli impianti fissi, rappresentano una seria minaccia agli habitat e alla biodiversità, specialmente per la salvaguardia delle nostre incontaminate Aree Marine Protette. È questo il significato dell’iniziativa di oggi e dell’appello che rivolgiamo alle Istituzioni per una efficace azione normativa del settore, finalizzata a promuovere l’innovazione tecnologica made in Italy, già supportata da progetti di ricerca europei”.

Rosalba Giugni, Presidente Marevivo, sottolinea che: “Vista l’importanza di disciplinare al meglio questa materia, ci rammarica constatare che la Legge SalvaMare sia ancora lettera morta in attesa dei decreti attuativi, tra cui quello relativo all’Articolo 12 che stabilisce criteri stringenti e controlli ambientali sui dissalatori, a testimonianza del fatto che la volontà del legislatore nel regolamentare tali impianti era quella di tutelare l’ambiente marino e costiero. La norma, senza i decreti di attuazione specifici, rischia di perdere totalmente la sua efficacia. Il Decreto Siccità, oltretutto, peggiora l’attuale quadro permettendo deroghe all’obbligo di VIA per i dissalatori. La dissalazione su nave permette il superamento delle criticità; promuovere questo genere di impianti, considerato il loro impatto ambientale pressoché nullo, è un’importante iniziativa che rappresenta una valida soluzione nella direzione più volte auspicata da Marevivo”.

Per il generale Massimiliano Conti, Vice Capo Gabinetto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ‘la sicurezza idrica è una priorità nazionale. Operiamo nel solco del Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici e delle misure del PNRR – Missione 2, Componente 4 per tutelare la risorsa idrica, dentro un quadro di governance che comprende la Cabina di regia per la crisi idrica. In questo percorso, le soluzioni tecnologiche devono essere integrate nel ciclo idrico: efficienza energetica, uso delle rinnovabili, riduzione delle perdite, riuso delle acque e monitoraggi trasparenti restano i nostri criteri guida. Il progetto del dissalatore marino mobile – sviluppato da realtà italiane e implementato su un’unità navale dedicata – propone una produzione offshore con rilascio del concentrato in acque profonde e diluizioni in navigazione, riducendo l’impatto sul suolo e sul paesaggio e consentendo una rapida messa in servizio in emergenza. La flessibilità dell’assetto nave-impianto consente di servire più isole con economie di scala, mentre gli adempimenti effettuati sotto la supervisione del Registro Navale Italiano hanno definito una nuova classe di unità per la produzione e il trasporto di acqua potabile. Sono aspetti coerenti con i nostri obiettivi: massima compatibilità ambientale, qualità dell’acqua per l’uso umano e miglioramento dell’efficienza energetica (fino a +30% il risultato atteso)’.

Secondo l’ammiraglio Vincenzo Leone, Vice Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, “la proposta del dissalatore mobile marino è di assoluto interesse e valore. Come Guardia Costiera monitoreremo l’utilizzo di questa unità innovativa. Riteniamo il progetto sfidante e in linea con le più innovative politiche di attenzione alla natura, come facciamo quotidianamente, affiancheremo gli armatori e le comunità costiere e insulari. È noto che i dissalatori tradizionali, quelli fissi a terra, siano anche produttori di emissioni e impattanti sull’ambiente. Questa tecnologia, al contrario, offre una soluzione brillante: acquisisce acqua pulita in alto mare, la dissala e rilascia la salamoia in mare aperto, evitando così riflessi negativi sulle aree costiere e salvaguardando gli ecosistemi marini, soprattutto quelli più delicati delle nostre isole minori”.

Mentre per Pierpaolo Budri, Capo di Stato Maggiore del Comando Logistico della Marina Militare, “il tema dell’approvvigionamento idrico delle isole minori è da sempre uno dei Compiti istituzionali della Difesa che, con la Marina Militare, assicura da anni il rifornimento con le proprie unità porta-acqua, garantendo un servizio essenziale alle comunità locali. Oggi, di fronte alle nuove sfide poste dalla crisi climatica, è fondamentale coniugare questa missione con soluzioni tecnologiche innovative, capaci di unire efficienza e sostenibilità ambientale. La Forza Armata è impegnata in questo percorso attraverso l’impiego di navi a basso impatto ambientale e la progressiva riqualificazione energetica delle proprie infrastrutture a terra, con l’installazione di impianti fotovoltaici e sistemi ad alta efficienza. La Difesa, in stretta collaborazione con istituzioni, enti di ricerca e realtà industriali, intende continuare a contribuire attivamente allo sviluppo di soluzioni rispettose dell’ambiente marino e al servizio delle comunità insulari e costiere, contribuendo alla tutela del mare e al progresso sostenibile del Paese”.

Valerio Rossi Albertini, Primo ricercatore CNR e divulgatore scientifico televisivo, è convinto che “il dissalatore mobile marino è una risorsa essenziale, specialmente in regime di cambiamento climatico. Abbiamo già affrontato lunghi periodi di siccità e sappiamo che le piccole isole e gli arcipelaghi necessitano di rifornimenti agevoli e di acqua potabile di alta qualità. Il problema cruciale dei dissalatori fissi a terra è la salamoia: la forte concentrazione salina del residuo a cui la biodiversità costiera non sopravvive. La nave dissalatrice offre una soluzione giusta e intelligente per superare questo ostacolo, per due motivi principali. Primo, la dissalazione progressiva, ossia l’estrazione della risorsa idrica dal mare può essere graduale e controllata, riducendo l’impatto complessivo. Secondo, la dispersione in alto mare della salamoia che viene rilasciata lungo il percorso di navigazione. In questo modo, la concentrazione salina del residuo sarà solo di poco superiore a quella del mare stesso, azzerando di fatto gli impatti ambientali e tutelando le specie acquatiche”.

I sistemi tradizionali di dissalazione fissa, ad alto consumo energetico e con un forte impatto sugli ecosistemi costieri, sono ormai anacronistici in Aree Marine Protette, isole minori e arcipelaghi. La scelta di prediligere la nave con dissalatore a bordo non solo tutela habitat e biodiversità marina, ma offre anche una soluzione modulabile, pragmatica e lungimirante per i piani di sicurezza idrica, specialmente durante la stagione turistica, è stato sottolineato. Inoltre, è stato evidenziato come la tecnologia italiana del dissalatore mobile marino, progettato e realizzato da Marnavi, rappresenta la risposta più rapida, sicura ed economicamente vantaggiosa a queste sfide.

Questa innovativa tipologia di impianto made in Italy, già operante, è stato spiegato, rappresenta un esempio tangibile di come l’innovazione tecnologica italiana possa coniugare efficacia, sostenibilità e tutela del patrimonio ambientale costiero e marino, offrendo una soluzione sicura, da un punto di vista sanitario, e a basso impatto per le comunità insulari. Un’alternativa dalla valenza tecnologica e scientifica riconosciute, nel 2017, dall’allora Ministero dello Sviluppo Economico e dal CNR. In particolare, nella relazione istruttoria del CNR per il Bando Horizon 2020 – PON 2014/2020 si attesta che “la qualità del progetto è elevata sia con riferimento agli aspetti tecnici che a livello di innovazione proposto e dei risultati attesi” e che, tra l’altro, “la dissalazione in movimento consentirebbe di limitare alcuni impatti tipici degli impianti posti sulla terraferma o su piattaforme off-shore”. Una relazione che consentì al MiSE di ammettere il progetto, realizzato in collaborazione con altra primaria azienda del settore, ai benefici dello strumento di finanziamento alla ricerca scientifica e all’innovazione della Commissione europea.

– foto ufficio stampa Fondazione UniVerde –

(ITALPRESS).

La "Pagina culturale": Salina s'inabisserà ? (3° puntata del lavoro di Pino La Greca pubblicato su HUMANITIES del dicembre 2023)


FINE 3° Puntata (domani la 4°)

Oggi, 10 ottobre: San Daniele Comboni

Dopo anni di oblio, nell'Ottocento le terre africane sono percorse da esplora-tori, mercanti e agenti commerciali delle potenze europee. Con loro viaggiano spesso dei missionari desiderosi di portare l'annuncio di Cristo alle popolazioni indigene. 
San Daniele, che fin da giovane scelse di diventare missionario in Africa, fu a sua volta un viaggiatore instancabile nel continente nero. Ordinato sacerdote nel 1854, tre anni dopo Daniele sbarca in Africa. 
Il primo viaggio missionario finisce presto con un fallimento: l'inesperienza, il clima avverso, l'ostilità dei mercanti di schiavi lo costringono a tornare a Roma. Mentre alcuni suoi compagni si lasciano vincere dallo scoramento, egli progetta un piano globale di evangelizzazione dell'Africa. Mette poi in atto un'incisiva opera di sensibilizzazione a Roma e in Europa e fonda diversi istituti maschili e femminili oggi chiamati comboníani. 
Di nuovo in Africa nel 1868, Daniele può finalmente dare avvio al suo piano. Con i sacerdoti e le suore che l'hanno seguito lotta contro la tratta degli schiavi, si dedica all'educazione della gente di colore e si impegna perché la fede cristiana metta radici profonde nella cultura africana. 
Spirito aperto e intraprendente, scrive numerose opere di animazione missionaria e fonda la rivista Nigrizia, attiva fino ad oggi. Negli anni 1877-78 Daniele visse insieme con i suoi missionari e missionarie a tragedia di una siccità e carestia senza precedenti. Era l'anticipazione della morte sopraggiunta nel 1881. 
Nel 2003, nel giorno della canonizzazione, Giovanni Paolo II lo definì un «insigne evangelizzatore e protettore del continente nero». Se cristianesimo in Africa ha oggi un futuro di speranza, lo si deve in parte alla sua opera.

Buongiorno. Oggi è venerdì 10 ottobre


 

Eolie in "vetrina" a Rimini nello stand de Le isole d'Italia tour operator

 


Anche quest’anno Le Isole d’Italia Tour Operator è presente al TTG Travel Experience di Rimini, il principale appuntamento B2B del turismo in Italia. Lo stand personalizzato sta attirando l’attenzione e l’interesse di numerosi operatori del settore, nazionali e soprattutto internazionali, sempre più orientati verso proposte di viaggio autentiche e lontane dai circuiti tradizionali.

Lo staff presente in fiera – composto da Fabrizio, Valentina, Francesca e Marco, eoliani DOC – porta con sé non solo professionalità ed esperienza, ma anche l’anima e la passione di chi conosce profondamente il proprio territorio. E se Le Isole d’Italia presenta un ampio ventaglio di destinazioni capaci di emozionare e sorprendere, non può che considerare le Isole Eolie la propria punta di diamante: un arcipelago straordinario che rappresenta “casa” e che racchiude in sé tutto ciò che un viaggiatore oggi cerca – autenticità, natura, cultura e identità.