Cerca nel blog

mercoledì 5 novembre 2025

Accadde...oggi...nel 1996


 

Colto da malore e soccorso da auto elettrica privata. L'articolo del direttore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 5 novembre 2025


 

Scrivevamo così...oggi...lo scorso anno


 

I ringraziamenti delle famiglie Reina e Greco


 

E' deceduta Antonina Giunta ved. Turcarelli. Messa in suffragio a San Pietro (Lipari)


 

Tanti auguri di...

Buon compleanno a Ivana Merlino, Francesco Megna, Nando Favorito, Maurizio Acquaro, Fabiola Taranto, Giuseppe Raccuia 


La "Pagina culturale": Il Venerdì Santo a Lipari


Il Venerdì Santo a Lipari rappresenta uno degli eventi religiosi più intensi e sentiti dell’intera isola, momento culminante della Settimana Santa, carico di emozione e devozione. Ogni anno, le vie del centro storico si animano con la suggestiva processione delle Varette, una tradizione che affonda le radici nei secoli passati e che coinvolge tutta la comunità isolana.
La processione si tiene nella serata del Venerdì Santo, subito dopo la Liturgia della Passione del Signore. La processione segue un percorso che tocca i luoghi più significativi del centro di Lipari, partendo dalla Chiesa dell'Addolorata, ubicata all'interno del castello.
Il rito è caratterizzato da un clima di raccoglimento e silenzio, interrotto solo dal passo cadenzato dei confratelli, dal suono solenne della banda e dal rumore delle "troccole" – strumenti tradizionali tipici dell’isola – che accompagnano il corteo. Le “varette”, statue sacre che rappresentano le scene della Passione di Cristo, vengono portate in spalla dai fedeli, creando una suggestiva sequenza di momenti devozionali che rievocano il percorso di Cristo verso il Calvario.

Festa dell'Unità nazionale e delle Forze Armate a Lipari (secondo gruppo da 6 foto a cura del nostro Bartolo Ruggiero)






Santo del Giorno : San Guido Maria Conforti

Fondatore Missionari Saveriani
Dalla sua aveva una volontà di ferro, una passione travolgente per la diffusione del Vangelo e tanti sogni che illuminavano le sue giornate, ma non la salute. Nelle sue condizioni — soffriva di epilessia e sonnambulismo — chiunque sarebbe rimasto ai blocchi di partenza; lui invece s'è lanciato con foga e tenacia, giungendo dove sognava di arrivare, cioè a riprendere l'evangelizzazione della Cina dal punto in cui il grande missionario gesuita, san Francesco Saverio, era stato costretto a fermarsi dalla morte, che l'aveva colto nel 1552. Non lo farà di persona, perché la malattia continuerà a segnare e a porre limiti alla sua vita, ma attraverso i confratelli della congregazione missionaria cui darà vita. Non solo, ma riuscirà a reintrodurre nella vita della chiesa lo spirito evangelico della missione ad gentes, per diversi motivi fortemente appannato. 

Guido Conforti nasce il 30 marzo 1865 a Casalora di Ravadese, nel parmense. È l'ottavo dei dieci figli di Rinaldo e Antonia Adorni. Dopo aver studiato dai Fratelli delle scuole cristiane e superato le perplessità del papà, non troppo felice per la sua scelta, Guido entra nel seminario di Parma. La sua vocazione è legata a un episodio che, diventato vescovo, ricorderà spesso. Nella chiesa della Pace in Borgo delle Colonne, sulla strada che percorre per andare a scuola, c'è un Crocifisso davanti al quale si ferma spesso a pregare: «Io lo guardavo e lui guardava me e mi pareva che dicesse tante cose», racconterà assicurando che la sua vocazione sacerdotale è nata lì. 

A diciassette anni, i primi sintomi della malattia, che potrebbe sbarrargli la strada verso il sacerdozio, ma il rettore, monsignor Andrea Ferrari (futuro arcivescovo di Milano e santo) lo rincuora e lo guida fino all'ordinazione sacerdotale, che avviene nel santuario di Fontanellato (Parma) il 22 settembre 1888. Dopo l'ordinazione, don Guido ritorna in seminario a proseguire nell'incarico di vicerettore, che monsignor Ferrari gli ha affidato da chierico e che ha svolto con intelligenza e cuore dimostrando di essere un buon educatore. A ventotto anni è eletto vicario generale della diocesi parmense. 

In seminario, il giovane Conforti ha letto una biografia di san Francesco Saverio e rimane affascinato dal suo spirito e dalle sue imprese missionarie. La prematura conclusione della missione dell'eroico gesuita accende il lui il sogno di riprenderla e proseguirla. Si sente missionario e vuole fare il missionario, ma con la malattia che si ritrova nessun istituto dedito alla missione è disposto ad accettarlo. 

E allora che cosa fa? Il 3 dicembre 1895 (festa di san Franceso Saverio) ne fonda uno per conto suo, che chiama Istituto emiliano per le missioni estere, tre anni dopo ufficialmente riconosciuto come Congregazione di san Francesco Saverio per le missioni estere. 

All'inizio ha pochi alunni e un solo prete che lo aiuta, ma assai presto può consegnare la croce ai primi due missionari saveriani diretti in Cina, Gaio Rastelli e Odoardo Mainini. Conforti a questo punto è in una situazione delicata: mentre è vicario generale della diocesi di Parma, prepara preti da mandare in missione, e questo in un momento storico in cui la missione è vista come una sottrazione di elementi al clero locale, e lui ha il suo bel daffare per convincere i confratelli che la chiesa è per la sua stessa natura missionaria. 

Intanto nel 1902, a trentasette anni, è nominato arcivescovo di Ravenna, ma sulla cattedra di Sant'Apollinare resta un solo anno, costretto al ritiro dall'acuirsi della sua malattia. Nel frattempo, uno dei suoi missionari in Cina muore e l'altro ritorna in Italia. In questo periodo Conforti si dedica alla formazione dei giovani aspiranti missionari. 

Un periodo beve, perché Pio X lo nomina coadiutore del vescovo di Parma e nel 1907 successore del presule defunto. Reggerà la diocesi parmense per quasi venticinque anni, sempre attivissimo: indìce due sinodi, visita per cinque volte ciascuna delle trecento parrocchie, avendo al vertice delle sue preoccupazioni pastorali l'istruzione religiosa dei fedeli. Istituisce e promuove l'Azione cattolica, soprattutto tra i giovani. Intanto i suoi missionari saveriani fanno ritorno in Cina e nel 1912 uno di loro, padre Luigi Calza, è nominato vescovo di ChengChow e a consacrarlo nella cattedrale di Parma è monsignor Conforti. 

Nello stesso anno, assieme a don Giuseppe Allamano, fondatore a Torino dei Missionari della Consolata, si fa promotore di una campagna per ridestare nella chiesa la sua connaturata vocazione missionaria. I due lanciano un appello al papa, che non cade nel vuoto: la Giornata missionaria mondiale, che sarà istituita poi nel 1926 da papa Pio XI, è frutto anche dell'interesse suscitato dall'appello. 

Ecco altre due date importanti nella vita di monsignor Conforti e del suo istituto: 1921 e 1928. Il 15 agosto 1921 sono definitivamente approvate dal papa le costituzioni dell'Istituto saveriano che regolano la vita delle comunità. Nel 1928 Conforti è in Cina a far visita ai suoi missionari e a consolidare il legame di comunione fra la comunità cattolica di Parma e la giovane chiesa dell'Honan occidentale, il sogno di Francesco Saverio avverato... 

Monsignor Conforti trova nella missione ottimi motivi per essere un eccellente pastore della sua diocesi, che rievangelizza attraverso la catechesi e la carità, vissuta in tutte le direzioni, in particolar modo nell'assistere le famiglie colpite dai lutti e dai disagi della prima guerra mondiale, impegno riconosciuto anche dal governo italiano che gli conferisce un'alta onorificenza. 

Tornato dalla Cina, monsignor Conforti riprende la sua attività, ma il suo fisico tanto provato, pur sorretto da un'indomita volontà, cede irrimediabilmente. Il 5 novembre 1931, accompagnato dai confratelli e confortato dal sacramento degli infermi, si addormenta nel Signore. 

Nel 1995 Giovanni Paolo II lo proclama beato, mentre Benedetto XVI il 23 ottobre 2011 lo cinge dell'aureola dei santi.

PRATICA. I dolori di Gesù e di Maria si imprimano nel nostro cuore, vi rimangano profondamente scolpiti, ci ispirino ripugnanza al peccato e siano indelebile sigillo di amore

PREGHIERA O Dio, che ti sei degnato di rendere mirabile San Guido Maria nel predicare la passione del tuo Unigenito e nel superare tutte le avversità, concedici per la sua intercessione che, muniti contro le subdole insidie dei nemici, godiamo pienamente del frutto del divino Sangue

Buongiorno, oggi è mercoledì 5 novembre


 

martedì 4 novembre 2025

Accadde...oggi...nel


 

Festa dell'Unità nazionale e delle Forze Armate la cerimonia di Canneto ( foto e video a cura del nostro Bartolo Ruggiero)




Festa dell'Unità nazionale e delle Forze Armate a Lipari (primo gruppo da 6 foto a cura del nostro Bartolo Ruggiero)






Filicudi, strada Porto - Pecorini in sicurezza. L'articolo del direttore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 4 novembre 2025


 

Lipari, prosegue il piano di rilancio degli impianti sportivi: assegnato il Palazzetto dello Sport e ci sono lavori in corso

 Prosegue con decisione il programma dell’Amministrazione Comunale di Lipari per il risanamento e l’adeguamento degli impianti sportivi comunali. Dopo l’importante intervento sul campo di calcio, sono attualmente in corso i lavori di manutenzione e adeguamento del Palazzetto dello sport "Nicola Biviano"di Lipari: sono finalizzati a rendere la struttura pienamente agibile e conforme ai requisiti previsti per l’autorizzazione allo svolgimento delle attività sportive. Gli interventi si concluderanno a breve, presumibilmente entro il mese in corso, restituendo alla comunità un impianto moderno, sicuro e funzionale.

Nel frattempo, così come avvenuto per lo stadio "Monteleone - Scoglio" anche il Palazzetto dello Sport è stato regolarmente assegnato, a seguito di una gara pubblica conclusa con esito positivo e l’individuazione dell’associazione sportiva aggiudicataria.

L’Amministrazione Comunale prosegue dunque con coerenza il proprio piano di rilancio dello sport e delle strutture pubbliche, puntando su una gestione trasparente, partecipata e affidata tramite procedure pubbliche. Un impegno concreto che mira a valorizzare lo sport come strumento di aggregazione, crescita e benessere per tutti i cittadini di Lipari.

Quattro novembre 2025: Video - momenti della cerimonia a Piazza Mazzini (video Bartolo Ruggiero - montaggio Salvatore Sarpi)

Stromboli: Soccorso con l'auto elettrica

Ancora una volta, un'emergenza sanitaria a Stromboli mette a nudo le drammatiche carenze del sistema di soccorso sull'isola. 

A distanza di pochi mesi dal clamore suscitato dal caso del giornalista infortunato, costretto a un trasporto di fortuna su un mezzo improvvisato, la cronaca si ripete: un giovane residente, colpito da malore, dopo le prime cure, ricevute alla guardia medica, è stato portato, d'urgenza, all'elipista non da una ambulanza, ma a bordo di un’auto elettrica, privata. 

Come è ben evidente questo episodio non è un fatto isolato, ma l'ennesima spia di una situazione non più tollerabile. 

A Stromboli, isola abitata stabilmente e meta di turismo internazionale, la speranza di un intervento sanitario, tempestivo e attrezzato, è spesso riposta nel privato ma non è accettabile che una comunità, che sceglie di vivere e resistere in un luogo, comunque, complesso, debba contare sulla fortuna o sull'”eroismo” del singolo. 

“L'isola – evidenzia Rosa Oliva, presidente della Pro Loco Amo Stromboli -non può più fare a meno di un presidio sanitario stabile e ben attrezzato e di un mezzo di pronto soccorso pienamente funzionante e operativo. L'appello non è per ottenere privilegi, ma per il rispetto e la sicurezza dovuti a ogni cittadino. Si vuole evitare il ripetersi di situazioni inaccettabili, chiedendo che le istituzioni intervengano prima che sia troppo tardi?.  Oppure dobbiamo aspettare che ci scappi il morto o sia coinvolto un personaggio pubblico noto per rimediare a questo problema?

Lipari, 4 novembre 2025 a piazza Mazzini: L'inno nazionale intonato dai ragazzi della scuola (video)

 All'evento, nelle prossime ore, dedicheremo ampio spazio con le foto e i video realizzati dal nostro collaboratore Bartolo Ruggiero 


Tanti auguri di...

 

Buon compleanno a Valentina Biviano, Lina Favaloro, Alessandra Morsillo, Rosa Oliva, Rosaria Chindamo, Zsuzsa Kerekes, Carla Lo Schiavo, Rosalba Zavone, Alfio Gugliotta, Patrizia Ziino Vitagliana


Scrivevamo così...oggi...lo scorso anno


 

Santo del giorno : San Carlo Borromeo

S. Carlo, fulgida gloria della Chiesa, nacque ad Arona sul Lago Maggiore il giorno 2 ottobre 1538 dal conte Gilberto Borromeo e Margherita de' Medici. 

Dopo i primi studi, fu inviato all'Università di Pavia per il diritto; qui gli giunse notizia che un suo zio materno, il cardinal de' Medici, era stato fatto Papa col nome di Pio W. Dobbiamo riconoscere che egli cedette alquanto alle consuetudini mondane del suo secolo; ma la morte del fratello Federico gli mostrò la vanità delle cose umane, ed egli docile alla voce di Dio riformò completamente se stesso e i suoi familiari, dandosi ad una vita austera e penitente. 

Poco più che ventenne fu creato cardinal segretario del Papa ed in seguito fatto arcivescovo di Milano. Come segretario lavorò con zelo indefesso per il Concilio di Trento, e poi per la pratica attuazione dei decreti di quel concilio. 

Morto Pio IV, suo zio, S. Carlo lasciò Roma per recarsi alla sua sede arcivescovile allora ridotta in tale stato da scoraggiare qualsiasi tentativo di riforma; ma l'Arcivescovo non indietreggiò. Con prudenza e con fortezza si diede ad abbattere e poi a riedificare. Pubblicò subito i decreti del Concilio di Trento, praticandoli egli per primo : eliminò dal suo palazzo ogni pompa secolaresca e vendette quanto aveva di superfluo, dandone il ricavato ai poveri. 

Sapeva che il mezzo migliore per riformare il popolo era quello di formare dei buoni sacerdoti, ed a questo scopo, seguendo le norme del concilio, fondò diversi seminari ed istituì la Congregazione degli Oblati. 

Infiammato dal suo zelo apostolico percorse più volte la sua vasta archidiocesi per le visite pastorali. Sarebbe certo suggestivo poterlo seguire nei suoi innumerevoli viaggi a Roma, in Piemonte, a Trento, nella Svizzera e dovunque vi fosse del bene da compiere. Visitava i più celebri santuari che incontrava sul suo cammino, lasciando ovunque segni di grande pietà. 

Però dove maggiormente rifulsero la sua carità e il suo zelo, fu nella terribile peste scoppiata a Milano, mentre egli si trovava in visita pastorale nel 1572. Tutti i personaggi più distinti fuggivano terrorizzati: San Carlo invece, tornato prontamente in città, organizzò l'assistenza agli appestati, il soccorso ai poveri, l'aiuto ai moribondi, dappertutto era il primo, ovunque dava l'esempio. Per invocare poi l'aiuto divino, indisse processioni di penitenza, alle quali partecipò a piedi scalzi e prescrisse preghiere e digiuni. Alla peste seguì la più grave miseria, e il santo prelato, dopo aver dato quanto possedeva, vendette i mobili dell'arcivescovado, contraendo anche forti debiti. 

Nell'ottobre 1584 si ritirò sul monte Varallo per un corso di esercizi spirituali. Ivi s'ammalò e trasportato a Milano spirò il giorno 3 novembre. 

PRATICA. Riconosciamo nei sacerdoti, e specialmente nei vescovi, il diritto di pascere le anime e condurre i popoli a Dio, e siamo docili alle loro direttive. 

PREGHIERA. Custodisci, o Signore, la tua Chiesa colla continua protezione di S. Carlo, confessore e vescovo, sicchè, come la sollecitudine pastorale lo rese glorioso, così la sua intercessione ci renda sempre fervorosi nel tuo servizio.
 

Buongiorno. Oggi è martedì 4 novembre




 

Trasporti mariitimi integrativi verso le isole minori prorogati

 La Regione Siciliana ha approvato una nuova proroga per l’affidamento dei servizi di trasporto marittimo integrativi con le isole minori. L’incarico a Caronte&Tourist Isole Minori per il trasporto di merci, veicoli e passeggeri verso Eolie, Egadi, Ustica e Pantelleria è stato esteso fino al 1° novembre 2027.

La decisione, presa su proposta dell’assessore Alessandro Aricò, è stata necessaria dopo che le gare d’appalto bandite dalla Regione sono andate deserte per due volte. 

lunedì 3 novembre 2025

Giovedì 6 novembre interruzione energia elettrica in alcune zone di Pianoconte


 

Accadde...oggi...nel 1918


 

Scrivevamo così...oggi...lo scorso anno


 

Caronte & Tourist: più donne assunte e più inclusione. Presentati i risultati del Gruppo al Comitato Paritetico sulle Pari Opportunità.


COMUNICATO STAMPA

 

Caronte & Tourist: più donne assunte e più inclusione. Presentati i risultati del Gruppo al Comitato Paritetico sulle Pari Opportunità.

Messina, 3 novembre 2025 – Oltre il +15% di donne assunte, 210.000 euro destinati a bonus per la genitorialità e 677 giorni di permessi retribuiti concessi ai dipendenti per l’inserimento scolastico dei figli.
Sono alcuni dei risultati raggiunti negli ultimi quattro anni dal Gruppo Caronte & Tourist in tema di pari opportunità, inclusione e tutela della genitorialità, presentati giovedì mattina a Palermo nel corso della seconda riunione del Comitato Paritetico sulle Pari Opportunità, composta dalle rappresentanze del Gruppo e dai rappresentanti delle segreterie regionali  di CGIL, CISL, UIL e delle federazioni di categoria FILT, FIT e UilTrasporti.

L’incontro ha rappresentato un momento di rendicontazione e rilancio dell’accordo firmato tra l’azienda e le organizzazioni sindacali, che nel 2020 avevano fissato tre obiettivi cardine da raggiungere: bonus una tantum per i dipendenti con figli iscritti ad asili nido; permessi retribuiti per l’inserimento scolastico; il raggiungimento del +10% di assunzioni femminili.

Su quest'ultimo punto – specifica l'azienda – l’incremento del 15 % si traduce in una percentuale di donne di oltre il +40% nelle nuove assunzioni a tempo indeterminato riferito al personale impiegato negli uffici, a fronte di percentuali più contenute nelle assunzioni a bordo, dove purtroppo la domanda non incontra ancora l'offerta, in particolare sullo Stretto.

"Obiettivi non solo raggiunti, ma ampiamente superati – ha commentato Tiziano Minuti, HR Manager e Responsabile della Comunicazione del Gruppo in apertura dei lavori – Quando fu istituita, in pieno lockdown, questa commissione rappresentò un atto fortemente politico e simbolico a tutela della genitorialità e del ruolo delle donne nel mondo del lavoro. Da allora, l'azienda ha abbracciato una visione più ampia delle pari opportunità, che contempla ogni forma di diversità e si estende anche oltre i confini del contesto aziendale."

Nel 2022 C&T è stata la prima società di navigazione certificata dal RINA per la parità e l’inclusione. Un impegno che si è confermato nel tempo e che ci ha permesso di conseguire nel dicembre 2024 l’ambiziosa certificazione Uni/PDR 125 per la gestione della parità di genere– ha detto Piera Calderone, Diversity & Disability Manager del Gruppo durante l’esposizione del report – Tra le azioni di cui andiamo più orgogliosi, l’assunzione a tempo indeterminato di due colleghi con neurodiversità, pienamente integrati nei gruppi di lavoro.

Il percorso di Caronte & Tourist include numerose iniziative dedicate alla crescita culturale e al benessere delle persone del Gruppo. Tra queste, l’istituzione nel 2022 della Consigliera di Fiducia, figura di riferimento che offre ascolto e supporto anche oltre l’ambito lavorativo, in situazioni di disagio, ingiustizia o violenza. Sono inoltre state introdotte policy innovative a tutela dei diritti, tra cui quella per la Diversità e l’Inclusione e la più recente per la carriera alias, affiancate da un articolato piano di formazione su questi argomenti, come quella sul linguaggio inclusivo, comunicazione non violenta e lingua dei segni italiana (LIS), accompagnata dall’apertura di uno sportello LIS dedicato ai clienti sordi.

Accanto alla formazione, non mancano attività di benessere e socialità aziendale, come il laboratorio teatrale e il nuovo corso di autodifesa per le dipendenti, avviato nell’ottobre 2025. L’azienda ha annunciato inoltre l’attivazione di una convenzione per il supporto psicologico dei dipendenti tramite incontri online con psicoterapeuti.

L’attenzione alla persona si estende anche fuori dall’azienda, attraverso iniziative di responsabilità sociale e sostegno al territorio: dal supporto ai centri di accoglienza per donne vittime di violenza alla collaborazione con il Centro Uomini Autori di Violenza (CUAV), fino ai progetti di sanità di prossimità, come il Villaggio della Salute dedicato alla prevenzione dei tumori al seno, avviato poche settimane fa.

Katia Di Cristina, segretaria generale UIL Trasporti, nel suo intervento ha apprezzato “l'entusiasmo e l'approccio metodico di questo percorso che parte dalle basi, dal linguaggio. Esprimo massima stima per il supporto concreto alle famiglie vittime di violenza: non proclami, ma fatti concreti."

In cinque anni il Gruppo si è dato obiettivi precisi e li ha raggiunti: un grande esempio per tutte le aziende. Si potrà lavorare e approfondire strumenti che garantiscano maggiore elasticità come quelli dello smartworking per raggiungere una maggiore conciliazione vita privata lavoro." ha evidenziato Vilma Maria Costa, coordinatrice regionale donne UIL.

"Il nostro impegno deve partire dalla cultura. Dobbiamo garantire la sinergia tra sindacati e aziende, essere sentinelle che abbiano il polso della situazione. Come donna, messinese e sindacalista, mi sento orgogliosa e arricchita dalla vostra esperienza - ha condiviso Cinzia Rizzo, coordinatrice della CPO per la Uil Trasporti.

"La parità di genere non riguarda solo le donne, ma, come avete fatto voi, richiede il coinvolgimento degli uomini. Solo lavorando insieme, sindacati e aziende, possiamo stimolare politica e istituzioni a intervenire con misure concrete." ha affermato Chiara Barbera, segretaria regionale CISL.

Il Gruppo C&T rappresenta un esempio concreto di superamento dei retaggi culturali che ancora ostacolano la piena parità di genere nel mondo del lavoro” ha aggiunto Concetta Arduino, segretaria FIT- CISL con delega al coordinamento donne.

Le pari opportunità sono state declinate su tutti i driver: diversità, disabilità, inclusione e condivisione. È fondamentale praticare questi percorsi nella contrattazione inclusiva per essere promotori di un'evoluzione reale dei contratti di lavoro.” ha sottolineato Gabriella Messina, segretaria confederale Cgil Sicilia

"I risultati raggiunti in così poco tempo sono eccellenti. Questa esperienza deve essere da stimolo per condividere le best practice con altre aziende e istituzioni”, ha confermato Valeria Tringali, coordinatrice regionale donne della FILT CGIL.

Alessandro Grasso, segretario FILT CGIL Sicilia, ha invitato a istituire un tavolo permanente sui temi delle pari opportunità: "Il vostro impegno per le pari opportunità non ha eguali in Sicilia e nel settore dei trasporti e rappresenta un valore aggiunto per tutta la regione, ancora caratterizzata da una mentalità maschilista."

"Sulla cultura aziendale abbiamo fatto passi importanti, ma sul piano delle applicazioni pratiche c'è ancora molto da fare. Fino a quando le politiche sulle pari opportunità saranno relegate a valle dei processi lavorativi, non avremo raggiunto il vero cambiamento. Guardando alla prossima contrattazione integrativa, questi temi devono dunque essere posti a monte come priorità strategica condivisa", ha concluso i lavori Tiziano Minuti.

Domani a Pianoconte Messa in suffragio di Sandra Manfrè

A tre mesi dalla scomparsa Sandra Manfrè sarà ricordata domani, nella chiesa di Pianoconte, nella Santa Messa delle 18 e 30. 

Dal 7 al 9 novembre la XXXVIII Sagra del vino e del pane


 

Viabilità, aggiudicati i lavori di messa in sicurezza del collegamento Porto-Pecorini a Filicudi per 3 milioni.

Aggiudicato a Filicudi l’intervento di messa in sicurezza della strada che collega la borgata di Pecorini a mare con il porto dell’isola delle Eolie. La Struttura per il contrasto del dissesto idrogeologico, guidata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, ha definito le procedure per l’affidamento di un’opera attesa da anni. «Interveniamo in una delle nostre mete turistiche più rinomate – commenta Schifani – con l’obiettivo di assicurare collegamenti sicuri e per restituire la piena fruibilità di un intero versante. La salvaguardia della pubblica incolumità e la riqualificazione di territori a forte vocazione turistica sono per noi una priorità».

Gli uffici diretti da Sergio Tumminello hanno ufficializzato l’aggiudicatario. Ad eseguire i lavori sarà il Consorzio Stabile Odos di Verona, in ragione di un ribasso del 31,7 per cento per un importo di poco superiore ai tre milioni di euro. Si chiude in questo modo una vicenda antica come quella della messa in sicurezza dell’unica strada che collega il centro abitato e il porto con la frazione di Pecorini a Mare, borgo di pescatori situato sul versante sud dell’isola.

Negli ultimi anni si sono registrati diversi casi di caduta massi su questo tracciato che, proprio per queste regioni, è stato chiuso al transito, causando il sostanziale isolamento della borgata, con gravi disagi per gli esercizi commerciali, i residenti e gli ospiti delle strutture ricettive.

L’opera prevede il rifacimento della pavimentazione stradale e il livellamento della carreggiata, ma anche il ripristino delle strisce di margine e la collocazione della segnaletica stradale. In una seconda fase si procederà con la sistemazione dei versanti a monte della strada mediante la collocazione di reti paramassi e di una gabbionata per un effettivo consolidamento dei versanti e la messa in sicurezza dei costoni di roccia che sovrastano la strada provinciale.

Caronte & Tourist Isole Minori, linea Napoli–Eolie: rinviata di una settimana la sostituzione della nave Laurana.

Caronte & Tourist Isole Minori ha comunicato il rinvio di una settimana della sostituzione della nave
Laurana sulla linea Milazzo–Eolie–Napoli. 
Il cambio con la nave Pietro Novelli, inizialmente previsto per oggi, avverrà a partire da lunedì 10 novembre.
La Pietro Novelli, unità di Classe A ma di dimensioni più adatte alle esigenze della bassa stagione, entrerà dunque in servizio con una settimana di ritardo rispetto al programma originario.
La decisione – spiega la compagnia in una nota – è stata presa a seguito dell’“eccezionale afflusso di passeggeri registrato durante le festività appena trascorse”.
Nel frattempo, la Laurana continuerà a operare sulla tratta per un’ulteriore settimana, assicurando la capacità necessaria a far fronte alla domanda ancora elevata di questo periodo.

Tanti auguri di...

Buon compleanno a Giuseppe Carrà e Gaetano Paterniti



"Novecento": Rubrica settimanale a cura di Pino La Greca. Oggi:1911 - 1912 Cronache Coatte

 1911 - 1912

Cronache Coatte

Riportiamo alcuni episodi di cronaca che riguardano i coatti e tratti dal mensile “La Voce della Patria”, pubblicato a Lipari fra il 1911 ed il 1912 e inseriti nel volume “La Lunga notte di Lipari” di Giuseppe La Greca, edizioni del Centro Studi Eoliano, 2010.

27 agosto 1911 Epidemia a Stromboli
Si conclude l’epidemia di gastro-enterite acuta che si era sviluppa a partire dalla dalla metà del mese di luglio, in contrada S. Bartolo, nell’isola di Stromboli e successivamente allargatosi a tutto il centro abitato. Grande fu l’allarme appena il dottore Renda avvertì la popolazione che si trattava di una malattia contagiosa. “Quasi tutti si chiusero in casa e nessuno, e a nessuno prezzo volle coadiuvarlo nelle norme profilattiche per circoscrivere il morbo. “  I soccorritori giunti da Lipari e da Messina, come scrivono i giornali del tempo; furono, nonostante disagi e fatiche, costretti a dormire per terra sulla spiaggia, perché da tutti sfuggiti e scacciati. Aiutarono il dottore Renda facendo con abilità da infermieri e becchini. Nell’isola furono realizzate cinque baracche in legno destinate a lazzaretto e locale di isolamento. Complessivamente i colpiti furono 14, 11  i morti. Due dei cadaveri furono seppelliti alla “Sciara del fuoco” e gli altri nove nella località chiamata “Fruntuna”. Scrive un quotidiano liparoto del tempo: “Si ritiene che il germe del morbo sia stato importato a Stromboli da un giovanotto, certo Cincotta Vincenzo, perché la prima ad essere colpita fu una sua parente. Egli trovavasi a bordo alla goletta Concettina che proveniva da Palermo quando vi morì un marinaio di gastroenterite acuta e fu poi seppellito a Lipari al Monte Rosa.”


Ben dato!

L’imprudenza, non dirò di alcun esc coatti, ma proprio di coatti in servizio attivo, oltrepassa i limiti della sopportazione. Il giorno 12 settembre l’egregio giovane Natoli Michele, che dall’America è venuto per rivedere il natio loco, trovatosi in piazza Ugo Di Sant’Onofrio, ad un certo punto vide che il coatto, cameriere della trattoria della discesa Garibaldi, guardandolo sputava verso la sua persona. Egli allora con flemma e freddezza americana, gli assesta un pugno tale, così di scuola, da mandare a ruzzoloni l’impudente. Tutti dapprima se ne meravigliarono, ma egli raccontò i precedenti e tutti poi furono d’accordo nel lodarlo. Un giorno il Natoli si presentò alla trattoria, ordinò del pollo e della malvasia. Chiesto il conto, il coatto, come cameriere disse che veniva due lire. Egli se ne meravigliò, perché non aveva mangiato altro che un pezzettino di pollo e bevuto un sol bicchiere di malvasia. Fece le sue lagnanze, e la padrona rispose: “lei è stato in America, ha soldi e può pagare”. Il Natoli si dolse di questo atto di camorra e disse che non sarebbe mai più tornato a farsi pelare. La cosa finì li, ma l’indomani trovandosi il Natoli seduto fuori la porta del tabacchino Biancheri, il coatto si pose a motteggiarlo, il Natoli se ne accorse e disse rivolto ai presenti: “costui parla perché io non andrò più da lui a farmi strozzare.” Ma il coatto pronto rispose: già, del pollo e della Malvasia, due lire sono poi troppe, nevvero, si vede che eravate avvezzo in America a mangiar patate”. Il Natoli lo avrebbe in quel momento conciato per le feste, ma si misero immezzo delle persone e tutto finì per il momento. Il giorno dopo, il coatto non contenuto, gli sputava contro, ma ben dato per Dio, bravo Natoli, giacchè il governo non pensa a torci di mezzo questa canaglia, trattiamola noi come si merita.

Il Natoli venne trattenuto dalla Questura, ma poco dopo fu rilasciato.


Nella colonia dei domiciliati Coatti

Fior da Fiore

Quando nel primo numero, feci manifesto un mio giudizio, su alcuni tipi di degenerati, che sfortunatamente il nostro paese alberga, ebbi a sentire e gustare il risentimento di queste anime nobili. Ma il nostro è un mestiere… difficile, e ci vuole pazienza. E poi… sopportare i fastidiosi, è opera di misericordia!! Dunque… ascoltate!

Un fiore, tra i tanti del giardino ubertoso, a nome Angius Clelio, per impulso di brutale malvagità, inferse gravi lesioni al compagno Di Dio Nunzio. Ebbene mi chiederete subito la ragione, ma… Angius Clelio non ha ragionato in tanti e tanti anni di vita gloriosa, e permettetemi… non può ragionare in questo momento!!

Egli ha voluto semplicemente mostrare, che Angius Clelio, quel tale Angius, fatto (come si dice) traslocare tempo addietro dal Cav. Costa per le sue qualità fiorite; quel tale Angius nonché, Clelio pessimo tra i pessimi, delinquente tra i delinquenti, era ormai ritornato da Ustica; lo stesso Clelio, lo stesso Angius… come il lupo che cambia il pelo.. la sera del 23 novembre, dopo la chiusura, entrando Clelio, nella sua non certo amata sala da letto, pensò forse che i colleghi avrebbero potuto aver dimenticato il suo illustre nome, e voltosi adunque al Di Dio, suo collega più vicino, esclamò: “voglio farti conoscere che è Angius Clelio.” E ciò detto sollevò un trespolo del vicino letto e giù un primo colpo. Il povero Di Dio, invocò parecchie volte il nome del suo omonimo Dio, ma a quell’ora si vede bene, Dio non potè ascoltare Di Dio.

E Angius, versata dell’acqua in bocca alla povera vittima per non farla gridare, mediante un pezzo di latta resa tagliente, incominciò la sua opera. Volle intromettersi il coatto Cardinale Gaetano, ma Angius che non aveva avuta alcuna deferenza per Di Dio, non poteva ascoltare il Cardinale, che mise subito al silenzio, minacciandolo di morte. Il povero Cardinale abbastanza vecchio non potè reagire e Clelio con maggior veemenza continuò la sua opera. Quando il sangue, filtrato il pavimento cominciò a colare nella camerata sottostante la Questura fu avvertita, e aperta la Camerata trovò l’operoso Clelio intento più che mai al suo brutale divertimento. A viva forza, poiché l’arrivo delle guardie, non gli aveva fatto impressione, fu allontanato e si potè vedere Di Dio, irriconoscibile in una immensa pozza di sangue.

Tra le innumerevoli ferite due importano sfregio permanente. Avete capito?

Il nostro disprezzo e il nostro disgusto non hanno limiti. E vergognoso per dio, che una Nazionale Civile, non abbia ancora saputo trovare, o mezzi virtuosi da migliorare questi uomini, o di appartarli, essendo indegni di appartenere a Nuovo Secolo e al Mondo Civile.

Un altro furto

Da parecchi mesi a questa parte, il signor Pajno Francesco era stato passivo di rilevante furto di farina per opera d’ignoti; in seguito a predisposto servizio la P.S. ha potuto arrestare l’autore principale nelle persone del coatto Filippi Francesco domestico del signor Pajno, nonché tutti i suoi complici sequestrando parecchi sacchi della farina rubata. Finora sono stati deferiti all’autorità Giudiziaria fra coatti e paesani 6 persone che formano la combriccola e forse altre persone saranno anche compromesse.


Tentato furto

La sera del giorno 29 maggio diversi coatti, riusciti a fuggire dal camerone del Castello, scesero in città e si recarono al Pastificio Mulino “progresso” dei Signori Saltalamacchia e C., ove scassando la porta d’entrata, cercarono d’entrare nel magazzino ove si trovava la cassa.

Vi riuscirono, ma ben presto svanì il loro sogno, la cassa era vuota, il sig. Saltalamacchia la sera prima, previdente, aveva tolto tutto.

Ritornarono al Castello:

  • perché siete usciti dal camerone, dissero le guardie.

  • Oh! Bella, risposero i coatti, sentivamo caldo.

  • Ebbene favorite pure con noi, vi metteremo al fresco.

Coatti fuggiaschi

La sera del primo giugno, i coatti Maltesi Giuseppe, Benvenuto Florestano e Del Taglia non risposero all’appello serale della chiusura del Castello. La P.S. dietro alcune informazioni armò un battello, e il Maresciallo accompagnato da quasi tutte le guardie, inseguì e arrivò i tre coatti vicino al Monterosa. Furono ricondotti in Castello e messi in cella, un’altra volta non faranno più gite in barchetta.


La devozione d’un coatto

Perugini Vincenzo, calabrese d’origine, ciarlato di professione, lo si vedeva spesso sul Corso Garibaldi, col giornale in mano, seduto presso qualche salone, leggere e commentare le notizie della guerra; altre volte tra gruppi di amici, discutere sul Codice e sulle leggi, proporre modificazioni . etc. etc.

Ora, questo buon uomo aveva la santa pazienza di recarsi ogni giorno solo soletto, di nascosto s’intende, nella chiesa dell’Addolorata al Castello. Cosa faceva?

Pregava, si capisce.. e il sagrestano vedeva mancarsi la provvista dell’olio per le lampade, vedeva mancarsi molte altre cose; ma chi accusare?

Una guardia di P.S., pensò, saputo il fatto, di scoprire l’autore di si continuati furti. Entrò in chiesa e se ne salì sul pergamo, aspettando….

Aspettò molte ore, ma finalmente l’amico arrivò. Prima di entrare bussò alla porta centrale per vedere se dentro ci fosse qualcuno, ma rassicurato dal silenzio, entrò.

Con una piccola chiave, aprì la custodia, ma altro cercava e voleva il buon Perugini, difatti sali fin dove è posta l’Addolorata e le tolse la corona.

A questo punto la guardia G. Castiglia Angelo, nascosto nel pergamo apparve con la rivoltella spianata contro e gli intimò di fermarsi.

Successe dopo una fiera colluttazione, ma Perugini fu vinto e trascinato in cella.

Prima della colluttazione egli aveva buttato la corona che fu poi raccolta dalla guardia Carbone. Un bravo alle guardie per il buon servizio.