Ore di tensione si sono vissute stamattino nel porto di Milazzo dove oltre un centinaio di eoliani stazionavano dal pomeriggio precedente per via dell’interruzione di ogni collegamento marittimo con l’arcipelago. Fra questi, insieme a qualche turista e a diversi automezzi, vi erano anche i passeggeri del traghetto “Laurana” partiti da Napoli il martedì notte e che sono stati trasportati sino alla città del capo dopo l’incidente verificatosi durante le operazioni di approdo nello scalo di Stromboli. Intere famiglie, singoli cittadini, alcuni dei quali dimessi da poco da strutture ospedaliere hanno fatto la spola o soggiornato nell’area portuale in attesa di un mezzo utile che potesse riportarli a casa. Gli animi si sono surriscaldati sia per l’assenza di una idonea struttura dove attendere, sia perché si riteneva che non vi fossero le condizioni per il blocco dei mezzi. Ricordiamo però che, in questo caso, il giudizio del comandante è insindacabile e che il bollettino meteo riportava condizioni meteo non proprio favorevoli. In molti hanno anche protestato per l’elevato prezzo(si parla di un minimo di 50 euro in una piccola struttura) che sarebbe stato pagato per soggiornare una notte a Milazzo. Per fortuna il buon senso è prevalso e oggi pomeriggio gli eoliani sono riusciti a fare ritorno nell’arcipelago grazie ad un collegamento effettuato dal moto traghetto Siremar “Laurana” che però una volta arrivato a Lipari ha invertito la rotta tornando nella città del capo e non effettuando la prevista corsa per Napoli. In serata sono arrivati a Vulcano-Lipari anche il traghetto Siremar e della NGI.
Le isole minori sono isolate da oltre 40 ore e il forte vento(che in nottata ha toccato punte di 60 chilometri orari) ha divelto cartelloni, sradicato alberi, danneggiato le colture.