(Peppe Paino-Gazzetta del Sud) Enorme, circa 10 metri di lunghezza e 3 di larghezza, almeno secondo chi l'ha visto, tanto da rappresentare dal primo pomeriggio di ieri un forte pericolo per la navigazione. Si tratta della mastodontica carcassa di un putrescente capodoglio, o comunque di un grosso cetaceo, rinvenuta ieri mattina ad Alicudi, spiaggiata nella scogliera del tratto di costa situato dopo l'area della centrale Enel.
Secondo alcune testimonianze quattro imbarcazioni di isolani, dopo una mattinata persa in attesa degli opportuni interventi di rimozione da Lipari, lo avrebbero agganciato e trainato in mare aperto, in considerazione dell'insopportabile fetore che ammorbava l'aria e dei possibili rischi di carattere igienico sanitario.
Dalle indagini del Circomare Lipari, invece, risulterebbe che il cetaceo si sia staccato da una momentanea e approssimativa imbracatura, in attesa, di quegli interventi che non si sono visti, prendendo lentamente, sospinto dalle correnti, il largo. Dalla stessa Capitaneria di Lipari, di conseguenza, intorno alle 18,30 di ieri è stato diramato l'avviso ai naviganti per la presenza di questa carcassa a tre miglia a sud del porto di Alicudi, in direzione Milazzo. In un'area marina, quindi, abbastanza trafficata. Nessuna spiegazione al momento sulla mancata effettuazione degli interventi da Lipari.
Il Circomare ha informato il servizio preposto del Comune di Lipari poco dopo l'una e dall'ente, ha assicurato Giovanni Biviano, è subito partito il fax di incarico per la ditta abilitata. Che comunque non si sarebbe certamente potuta presentare con una barchetta.