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domenica 13 marzo 2011

Edda Ciano e il comunista. La fiction in onda stasera su Rai uno, presentata ieri a Roma

Alessandro Preziosi e Stefania Rocca nel film televisivo Edda Ciano e il comunistapreziosirocca.jpgLa nuova fiction Rai sull'amore impossibile tra la figlia di Mussolini e un partigiano comunista è stata presentata ieri pomeriggio a Roma, in un'affollata conferenza stampa che ha visto la presenza, tra gli altri, dei due protagonisti Stefania Rocca e Alessandro Preziosi, oltre che del regista Graziano Diana e del produttore Luca Barbareschi. Presenti anche il sindaco di Lipari Mariano Bruno, il direttore del Centro Studi Nino Paino e il dottor Edoardo Bongiorno, vero protagonista della "fiction" per tutto il materiale "storico" che ha messo a disposizione.
Stefania Rocca in una scena del film tv Edda Ciano e il comunistaE' stata presentata come una fiction anomala, Edda Ciano e il comunista. Il format è in effetti insolito, visto che si tratta di un unico film televisivo di circa due ore di durata, così come insolita è l'origine letteraria: un romanzo biografico di Marcello Sorgi (ex direttore del TG1 e del quotidiano La Stampa) che narra dell'"impossibile" amore tra Edda Ciano, figlia di Mussolini e tra le figure più rappresentative del fascismo, condannata al confino alla fine della guerra sulla piccola isola di Lipari, e il militante comunista Leonida Bongiorno, partigiano tornato sulla stessa isola, sua terra natale, e accolto come un eroe. Il film, diretto da Graziano Diana e interpretato da Stefania Rocca e Alessandro Preziosi nei due ruoli principali, si avvale di un attenta, minuziosa ricostruzione storico-scenografica per gettare luce su una vicenda poco nota, un amore inconfessabile e disperato, comprensibilmente fonte di imbarazzo per entrambe le parti coinvolte, sul teatro di un Italia appena uscita da un conflitto dilaniante.
Co-prodotto da Rai Fiction e dalla Casanova Multimedia di Luca Barbareschi, e programmato per domenica 13 marzo su RaiUno, il film è stato presentato in un'affollata conferenza stampa a Roma, alla presenza di Fabrizio Del Noce, responsabile proprio di Rai Fiction, dello stesso Barbareschi, del regista e dei due attori protagonisti, oltre che dell'autore dell'opera letteraria originale.
Il primo a prendere la parola è stato Del Noce: "Sono passati sei anni dalla miniserie in due puntate Edda, che raccontava la parte immediatamente precedente della vita di Edda Ciano. In seguito ci è stata proposta l'idea di trasformare il libro di Marcello Sorgi in una fiction, e quello che ne è venuto fuori è stata una fiction inusuale, in un'unica puntata. E' comunque un'opera molto commovente, che racconta di un'amore che avvicina due persone apparentemente opposte, ma è anche uno spaccato d'epoca che mostra la crudeltà di misure come il confino, specie se applicate a persone che non avevano commesso nessun crimine. La trovo una storia umanamente molto bella, che racconta un momento della storia del nostro paese su cui forse si può iniziare a riflettere". Barbareschi ha confermato: "Ho prodotto il film innanzitutto perché è una storia d'amore, che prescinde dai personaggi: potrebbero esserne protagonisti, che so, la figlia di Kennedy e un rivoluzionario cubano, e funzionerebbe lo stesso. Io all'inizio volevo addirittura portarla in sala, perché credo abbia tutte le caratteristiche per funzionare anche al cinema: ma da noi non c'è ancora l'abitudine a giocare su piattaforme diverse. E' una storia universale, che emoziona: per me tutte le storie devono essere come delle palestre emotive per gli attori. In questo, Sorgi ci ha dato un materiale iniziale che era perfetto, un libro in cui c'era già tutto. Non a caso, abbiamo già opzionato il suo lavoro successivo, intitolato Le donne e il vulcano".
"Io avevo già tentato senza successo di acquistare i diritti del libro", ha rivelato Stefania Rocca. "Non mi è stato possibile perché non avevo nessuna casa di produzione alle spalle. Quando il ruolo, in seguito, mi è stato offerto, sono stata molto contenta; ma quando mi sono davvero avvicinata al personaggio ho iniziato a sentirmi spaventata. E' un personaggio estremamente complesso, forte, passionale ma anche molto fragile. Mi sono documentata tantissimo sulla figura di Edda Ciano, ho cercato tutto ciò che potevo cercare, compresi i filmati d'epoca che mi sono stati in gran parte forniti dalla Rai. Alla fine, però, ho capito che il film era un capitolo a sé, e che dovevo metterci innanzitutto la mia recitazione. Dovevo rappresentare una donna e la sua intimità: una donna che ha avuto il coraggio di ricomporsi, di ricostruire sé stessa".
Anche Alessandro Preziosi ha voluto descrivere il suo personaggio: "Doveva essere per prima cosa un personaggio vivo. Dovevo cercare di capire cosa volesse dire essere un superstite, qualcuno che è sopravvissuto al posto di qualcun altro: è un concetto difficile da capire, per noi che la guerra non l'abbiamo vissuta. In questo, dovevo mostrare la capacità umana di aprirsi all'amore nonostante la sofferenza. Sul film, credo sia importante l'opera di documentazione che svolge: la televisione può avere la funzione di gettare luce su certi periodi storici, nel momento in cui gli altri mezzi di comunicazione non riescono a farlo. Per lo spettatore rimane un mezzo più comodo di altri per svolgere questa funzione: è importante che film come il nostro riescano ad assolverla".
"E' un film che ho cercato accanitamente", ha detto il regista Graziano Diana. "Mi sono subito preziosirocca5.jpginnamorato del libro, e quando ho chiesto i diritti, mi sono reso conto che avevo tanti concorrenti. E' una bellissima storia d'amore, e le storie d'amore sono le storie per immagini per eccellenza: ci danno la possibilità di illuminare un'epoca attraverso un'ottica privilegiata. Qui ci sono due personaggi che sono segretamente legati proprio da ciò che dovrebbe dividerli, cioè dalle loro ferite. Le lettere di Edda Ciano ci parlano di una donna colta, ricca di sentimenti, ma anche fragile, indifesa: i suoi 35 anni non valgono come quelli di Leonida, lui sente di avere una vita davanti, lei al contrario è consapevole di essersi lasciata i suoi anni migliori alle spalle".
"Quando mi sono imbattuto in questa storia, e ho deciso di raccontarla, ho pensato subito che sembrava un film", ha confessato Sorgi. "Ma è stato solo quando ho incontrato Graziano che ho pensato che potesse diventarlo davvero. La seconda persona che mi ha dato questa certezza è stato Luca Barbareschi: mi ha detto semplicemente 'Guarda, è già un film. Consideralo già fatto'. E' stato di parola, e il risultato mi è piaciuto molto: ci ho ritrovato perfettamente il libro, pur coi necessari adattamenti. Credo sia anche una grande storia di erotismo, le lettere tra i due mostrano un grande coinvolgimento passionale. E poi è uno straordinario racconto dell'Italia com'era, e forse può dirci molto anche su com'è oggi". (Movieplayer.it).

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