Dopo una serie di "NO... salvo che" incassati dalla amministrazione comunale liparese nel corso dei precedenti incontri con le categorie di operatori turistici del comprensorio riguardo alla ventilata istituzione di un' area marina protetta alle Eolie, stavolta il No è stato forte e compatto.
Sabato scorso l'incontro con i titolari di concessioni demaniali (pontili, lidi ecc.) ha avuto l'epilogo più scontato in forza proprio di quelle "esperienze dirette" che questa Associazione ha tentato di far comprendere all'amministrazione sulla scorta dei numerosi precedenti negativi (e dei rari esempi virtuosi) delle AMP già istituite e sulle loro ricadute sulla realtà socio - economica delle rispettive località.
Ancora una volta, infatti, l'amministrazione non ha potuto fare altro che ribadire tesi e principi assolutamente astratti a supporto della propria determinazione alla costituzione della AMP glissando sulla risposta che i presenti avrebbero voluto avere a riscontro della domanda: "illustrateci in concreto quali benefici deriveranno dalla istituzione di ulteriori limitazioni e vincoli alla fruibilità del nostro mare", quali saranno, in pratica, "i vantaggi" a fronte di un sacrificio che, ai più, appare assolutamente incomprensibile quanto sproporzionato.
L'amministrazione, con un ragionamento al limite della contraddizione in termini ( e, a parer nostro, non è stato l'unico) ha fatto leva sui vincoli attualmente imposti dalla nota ordinanza della CP (che, ricordiamolo, interdice la navigazione e l'ancoraggio a meno di 100 metri dalla costa e l'ingresso alle grotte naturali) avverso i quali, meritoriamente invero, si è mossa per chiederne la riduzione, tacendo però che, a fronte di tale - eventuale - riduzione, i limiti imposti dalla AMP salgono a 300 metri per le imbarcazioni.
Veemente è stata quindi la presa di posizione degli operatori del settore interpellato, i quali hanno portato le proprie esperienze professionali maturate sino alla stagione estiva appena trascorsa ove imbarcazioni già dirette alle Egadi le hanno abbandonate a "gambe levate" dopo appena tre giorni di permanenza assillate da vincoli asfissianti e cervellotici e dalla necessità di dover pagare ad ogni piè sospinto (per navigare, per ancorare, per ormeggiare ecc.) con la conseguenza - ovvia - di depotenziare ulteriormente la realtà economica di tali territori. Gli equipaggi hanno quindi fatto rotta sulle Eolie ove hanno soggiornato godendo delle bellezze delle nostre isole ed ove hanno garantito di voler tornare anche l'anno prossimo per approfondirne la conoscenza nella speranza che non si cada nella "ragnatela" che ha avvolto le Egadi.
Con ragionamento dalla logica inattaccabile è stato quindi evidenziato come la presenza di tali imbarcazioni "fuggite" dal trapanese ha coinvolto non solo i pontili eoliani, ma anche diverse altre categorie quali i tassisti, i bar, i ristoranti, i negozi di alimentari, i tecnici, i negozi di articoli e ricambi nautici ecc..
Solo l'amministrazione insiste nel non recepire tali dati oggettivi.
I nostri nonni usavano far ricorso, in casi analoghi, al brocardo "la pratica vince la grammatica" .
Altrettanto veemente è stato l'intervento di un consigliere comunale che, dopo aver assistito alla esposizione del Sindaco Giorgianni, ha manifestato tutta la propria contrarietà al progetto AMP impegnandosi a coinvolgere in tal senso quanti più consiglieri possibile.
In pratica: tanto tuonò che piovve!
Da parte nostra attendiamo la conclusione del giro di incontri programmati dalla amministrazione prima di organizzare una massiccia opera di informazione incontrando la gente comune e le stesse categorie di operatori turistici all'esito dei quali confronti sarà dato il via ad una consultazione popolare che, lungi dal chiedere una acritica adesione al NO alla AMP, chiederà di esprimere liberamente la propria opinione sia essa favorevole che contraria, in piena democrazia accettandone serenamente il responso.
Abbiamo più volte ribadito, infatti, che il nostro compito è semplicemente quello di informare.
Associazione La Voce Eoliana
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