Nel conclave, in genere, si usa dire che "chi entra Papa esce cardinale", cioè a dire che non sempre il candidato in "pole position" è poi quello che la spunta.
Il timore c'era che potesse avvenire lo stesso stamane nella riunione indetta, tra il sindaco Marco Giorgianni e i consiglieri di maggioranza eletti, per definire chi dovrà essere il nuovo presidente del consiglio comunale di Lipari che - come è risaputo - si insedierà domani.
Nel "conclave politico" , sembrerebbe, non sia andata così. Infatti, Giacomo Biviano (PD), che arrivava a questo incontro da favorito, sarà il candidato della maggioranza alla presidenza del consiglio comunale, avendo ottenuto il maggior numero di consensi tra i suoi colleghi. Salvo colpi di scena, quindi, sarà il nuovo presidente del consiglio comunale, con il PD che andrà a ricoprire, quindi, due ruoli rilevanti: la vicesindacatura (Orto) e la presidenza del consiglio comunale.
Per la vice-presidenza deciderà l'aula tra tre - quattro candidati in pectore. Se si raggiungerà l'accordo, e non si disperderanno i voti in diversi rivoli, sarà anche questa appannaggio della maggioranza. Anche se un'apertura alla minoranza potrebbe essere un "buon segnale".
Ancora nulla di deciso per il quarto assessore. Da quel che trapela non è che non ci sia un nome certo, tutt'altro (Massimo Taranto). Occorre, soltanto, che questi "sciolga la riserva". In poche parole, superi le perplessità legate a doversi calare in un incarico così rilevante nel pieno di una stagione estiva che lo vede "in campo" anche come imprenditore del trasporto turistico.
Taranto, da persona responsabile qual'è e desideroso di dare il meglio nel ruolo che gli darebbe Giorgianni, sta meditando. Una decisione ci sarà, comunque, in tempi brevissimi e, probabilmente, dopo un nuovo colloquio con il primo cittadino.
E se Taranto rinunciasse? Si aprirebbero altri scenari...anche taluni, che viste le forze in campo e le ripartizioni "politiche" tra assessorati e consiglio comunale, sembrano improbabili...ma solo nella logica dei numeri. Poichè se si mettono in campo i "valori" anche l'improbabile...diventa possibile.
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