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lunedì 4 dicembre 2017

47 anni fa un maxi-capodoglio finì nella rete dell'allora pescatore Franco Pittari. Servizio e foto

Sono passati oltre 47 anni da quel all'alba del 13 agosto 1970 quando, al largo di Stromboli, finì nelle reti della mb/Attendolo M521 di Franco Pittari, un vero e proprio "mostro marino" (considerando quelle che erano le sue dimensioni).
Franco Pittari, giunto con i componenti dell'equipaggio per tirare su la rete, si trovò di fronte, ad un capodoglio mastodontico rimasto imbrigliato.
Successive misurazioni diedero davvero la dimensione dell'imponenza del cetaceo. Questi, infatti, era lungo ben 27 metri e 60. Con una circonferenza di metri 9,15.
Nell'impossibilità di liberarlo, l'animale vivo e incattivito dalla forzata prigionia venne trasportato sino a Lipari, per la precisione nel tratto di mare antistante la spiaggia di Marina Lunga.
Il cetaceo (ai tempi non rientrava tra le specie protette) restò in quell'area per 4/5 giorni. Inutili, infatti, si rivelarono i tentativi di tirarlo sulla spiaggia anche con il supporto di camion. L'idea di liberarlo di nuovo in mare praticamente irrealizzabile. Non restava che porre fine alla sua esistenza. Ma non fu facile. Il capodoglio resistette anche ai colpi di mitraglietta sparati da un arma in uso alle forze dell'ordine.
Solo grazie ad un francese- così come ci ha raccontato Franco Pittari, che adesso non va più a pesca ma si occupa di tutt'altro - si trovò il modo di fare cessare la sua vita. Consigliò, infatti, lo stesso Pittari di procurarsi un grosso coltello da macelleria da fare penetrare nelle carni del capodoglio all'altezza dei polmoni, approfittando di un momento di stanca del cetaceo. Cosa che venne fatta.
Dal capodoglio, una volta ucciso, vennero prelevati i denti e il corpo venne affondato al largo di Monterosa, di fronte alla cosidette "casi 'i fora".
N.B. Le foto 1 e 2 si ingrandiscono cliccandoci sopra