CENTRO STUDI E RICERCHE DI STORIA E PROBLEMI EOLIANI
COMUNICATO STAMPA CON FOTO DI MARIO MARTURANO
“Tutti i miei libri in effetti ne fanno uno. Un libro sulla Sicilia che tocca i punti dolenti del passato e del presente e che viene ad articolarsi come la storia di una continua sconfitta della ragione e di coloro che nella sconfitta furono personalmente travolti e annientati”, così scriveva nel 1967 Leonardo Sciascia per sottolineare l’importanza della ragione della verità che seppur sconfitta spinge alla scrittura come reazione. Lo scrittore di Racalmuto è stato ricordato a Lipari il 31 ottobre con un’iniziativa organizzata dal Centro Studi Eoliano e rivolta agli studenti degli istituti superiori per rendere protagonisti i giovani nell’ambito del progetto “Cultura, ambiente e territorio per le scuole di Lipari”. La chiesa dell’Immacolata- Museo del cinema e della civiltà del bello- Parco Letterario Eoliano dell’Area museale del Castello, ha accolta tantissimi studenti dell’Istituto Superiore “Isa Conti Eller Vainicher” che, accompagnati dalle insegnanti e dalla Dirigente prof.ssa Tommasa Basile, hanno seguito con interesse e entusiasmo gli interventi degli ospiti e la proiezione del video” 25 maggio 1984- Leonardo Sciascia a Lipari” che ripercorre la giornata che lo scrittore ha dedicato a Lipari, ospite del Centro Studi. “Sciascia ha aderito subito all’invito che all’epoca gli fece Nino Paino”- ha ricordato Nino Saltalamacchia, Presidente del Centro Studi che ha introdotto l’incontro, “ ed è stato colpito e affascinato da Lipari e dalla nostra accoglienza e il video che proiettiamo oggi ha un’importanza storica non solo perché testimonia la sua visita al nostro Centro e all’isola ma perché rappresenta un documento importante per i giovani che hanno la possibilità di ascoltare le parole di Sciascia dedicate al nostro territorio e all’importanza della cultura come sinonimo di libertà”. Sciascia non ha mai lasciato la sua Sicilia e dalla sua terra ha lanciato un urlo di denuncia contro il malaffare e la corruzione imperanti in Italia e portati avanti dalla collusione tra criminalità e politica. Dai suoi scritti giornalistici ma anche dai saggi e dai romanzi traspare prepotentemente la sua voglia di reagire, di raccontare e mettere a nudo la realtà in cui il mistero diventa la metafora dello smarrimento dell’uomo. La dirigente Basile nel ringraziare il Centro Studi per l’invito e aver dedicato ai giovani un intero progetto culturale ha ricordato “Sciascia come autore riconosciuto a livello mondiale e omaggiato anche dal cinema internazionale”, la Basile ha continuato -“iniziative come questa sono una ricchezza per gli studenti e ci tengo a ribadire ai ragazzi che le Eolie sono un luogo di cultura e detengono un patrimonio che affonda le radici nel mito e autori come Sciascia rappresentano la continuità e invito i miei studenti a leggerlo e approfondire la conoscenza dell’autore che oggi sarà raccontato da due autorevoli esperti”. Anche Tiziana De Luca, assessore alla Cultura del Comune di Lipari nel suo intervento di benvenuto agli studenti ha evidenziato quanto “avvicinare i giovani alla lettura e alla conoscenza del territorio sia la chiave vincente per promuovere al meglio le Eolie e rendere protagoniste le nuove generazioni”.
La figura di Sciascia contestualizzata nell’ambito della nascita della narrativa poliziesca italiana e soprattutto siciliana è stata al centro della conversazione della giornalista Cristina Marra che ha raccontato quanto lo scrittore abbia combattuto l’omertà e ogni forma di silenzio con i romanzi e come Franco Enna e Ezio D’Errico siano stati i padri del giallo siciliano e abbiano lasciato una grande eredità ai successori e a Sciascia stesso. Con “Il giorno della civetta” del 1961 la parola mafia entra nella narrativa e l’autore fa scontrare già all’inizio del romanzo il Capitano Bellodi, giovane ufficiale dei Carabinieri di origine emiliana con l’omertà di chi ha assistito all’omicidio del piccolo imprenditore Colasberna. “Sciascia è stato un innovatore, ha aperto un nuovo varco nella narrativa italiana con i suoi romanzi di denuncia sociale in cui la sicilianità è espressa anche dal linguaggio diventato poi la chiave di successo di autori con Camilleri” ha continuato la giornalista esperta di gialli e organizzatrice di eventi che ha anche ricordato quanto la territorialità sia la caratteristica della narrativa di genere in Italia.
Sciascia ha raccontato con una commedia l’importante evento storico la Controversia Liparitana del 1711 e che ha riguardato la vendita di una partita di ceci di proprietà della Chiesa che ha scatenato il conflitto tra il vaticano e il Regno delle due Sicilie durato oltre un secolo. Una commedia di sorprendente attualità, incentrata sul Potere, sulla laicità dello Stato, sul compromesso e sulla facile conversione di valori e ideali in nome del guadagno. Della commedia che compie 50 anni, edita in un volume dal Centro Studi Eoliano, e della sua attualità ha relazionato il prof. Salvatore Presti che ha affermato che il volume “ è prezioso, curato da Clara Raimondi e arricchito dai contributi di Michele Giacomantonio e Andrea Schembari e da una deliziosa citazione da “il re di Girgenti” di Andrea Camilleri è un testo di drammaturgia che racconta un viaggio che da Lipari attraversa la storia d’Europa e affonda al cuore delle dinamiche del potere e degli intrecci inquietanti tra politica e religione. La straordinaria dedica a Alexander Dubcek già nel titolo della controversia liparitana restituisce attualità ad un testo di teatro politico che richiama altre profetiche, indagini vertiginose sulla storia recente , dal caso Moro al fenomeno dei professionisti dell’antimafia e conferma la “galassia” Sciascia coscienza critica e simbolica della contemporaneità”. L’evento dedicato a Sciascia è stato anche l’occasione per lanciare il nuovo concorso di cortometraggi “CinEolieAmbiente” rivolto ai giovani isolani e promosso dal Centro Studi Eoliani, un’ulteriore occasione offerta ai ragazzi di mettere in moto la loro creatività e raccontare le loro isole con video che ne interpretano l’anima e ne salvaguardano l’ambiente.
Ufficio Stampa Centro Studi
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