Lo prevedono le disposizioni in merito alla carenza di organico dei medici di emergenza sanitaria territoriale, a firma dal direttore generale dell’Asp di Messina Paolo La Paglia, dal direttore sanitario Domenico Sindoni e dal referente per l’Emergenza-Urgenza Vincenzo Picciolo, inviate ieri quali Linee di indirizzo per lo svolgimento dell’attività nei Pte e nelle postazioni di ambulanza Sues 118 ai direttori dei Distretti sanitari, ai direttori medici degli ospedali, al direttore della Centrale Sues-118 e per conoscenza alla Regione e ai sindacati di categoria.
“Giungono a questa Direzione varie note, vista la grave carenza di organico, riguardo le indicazioni da seguire per la copertura del servizio nei Pte e nelle ambulanze – esordisce il documento – e nonostante a maggio sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana siano stati pubblicati 35 posti vacanti nei Pte/ambulanze 118, di questi sono stati ricoperti solo quattro posti e su un organico di 156 medici, la carenza in atto è di 40 unità, con soli tre sostituti”. L’Asp, viste le risultanze della mobilità interaziendale e della mancata copertura dei posti a bando, ha deciso anche di sospendere la mobilità, nell’attesa di un riscontro dell’Assessorato regionale della Salute alla nota dell’8 agosto dove si segnalava la grave carenza di organico e si chiedeva la possibilità di attivare un corso di idoneità all’emergenza sanitaria territoriale. Ma da Palermo non è arrivata nessuna risposta.
Il limite all’orario di lavoro dei medici. L’Azienda sanitaria provinciale ha deciso quindi di applicare alla lettera gli accordi di categoria in merito agli orari di servizio e ha disposto che i medici “con incarico a tempo indeterminato dovranno svolgere esclusivamente 38 ore settimanali, assimilabili a 162 nei mesi di 30 giorni e 168 nei restanti mesi; il personale con incarico a tempo indeterminato, nel riepilogo mensile dei turni svolti, dovrà allegare una dichiarazione che riporti di aver osservato un periodo di riposo di 12 ore dalla fine del turno precedente, anche per ciò che riguarda i turni presso i Pronto soccorso/Dea aziendali.
Il limite all’orario di lavoro dei medici. L’Azienda sanitaria provinciale ha deciso quindi di applicare alla lettera gli accordi di categoria in merito agli orari di servizio e ha disposto che i medici “con incarico a tempo indeterminato dovranno svolgere esclusivamente 38 ore settimanali, assimilabili a 162 nei mesi di 30 giorni e 168 nei restanti mesi; il personale con incarico a tempo indeterminato, nel riepilogo mensile dei turni svolti, dovrà allegare una dichiarazione che riporti di aver osservato un periodo di riposo di 12 ore dalla fine del turno precedente, anche per ciò che riguarda i turni presso i Pronto soccorso/Dea aziendali.
Dal primo dicembre è sospesa l’attività presso i Pronto soccorso/Dea aziendali ad esclusione degli ospedali di Lipari e Mistretta”.
L’Asp ha valutato che “è necessario garantire un adeguato livello qualitativo delle prestazioni, non riconducibili alla sola presenza del medico che ha necessità di un adeguato ristoro psico-fisico per operare con un’idonea performance, nell’evidenza che nell’organizzazione del sistema di emergenza-urgenza, nel dovere operare una scelta assistenziale si conviene privilegiare, per quanto possibile, la medicalizzazione dei mezzi di soccorso, che operano per bacino di competenza (più comuni), garantiscono l’assistenza sul luogo dell’evento (domicilio, strada) e svolgono un servizio unico e insostituibile, mentre i Pte operano in sedi fisse, hanno un’utenza prioritariamente riconducibile alla sede della postazione e comunque sul territorio insistono servizi analoghi”. L’Asp ha comunicato anche che sono in via di definizione le procedure per dotare i medici di emergenza sanitaria territoriale del tesserino magnetico per la rilevazione delle presenze, dunque non si potrà sfuggire al rispetto degli orari previsti.
Briguglio: “Maggiori rischi per i pazienti”.“Rispettare il limite delle 162-168 ore mensili significa che i medici saranno presenti sulle ambulanze dal lunedì al venerdì oppure tutti i giorni ma fino al 18-20 di ogni mese, mentre per il resto il mezzo ne rimarrà sprovvisto – spiega il dottor Giuseppe Briguglio, medico 118 e sindaco di Mandanici – in questo momento è prioritario fare una battaglia per avere i medici sulle ambulanze piuttosto che per mantenere i Pte, perché non ci sono le figure sufficienti a garantire entrambi i servizi. Con le ambulanze senza medici l’autista e il soccorritore non possono fare diagnosi o somministrare farmaci, le reti tempo-dipendenti (ictus, infarto) si alterano e i pazienti corrono maggiori rischi. La soluzione – suggerisce Briguglio – potrebbe essere quella di andare in deroga e garantire a noi medici un surplus orario retribuito per chi vuole lavorare oltre il limite previsto oppure istituire con urgenza un corso per avere a disposizione altri medici. Queste disposizioni creeranno disagi a tutto il comprensorio jonico e interesserò le Unioni dei Comuni per chiedere l’intervento della politica”.
Cosa succede per le postazioni 118 con Pte. Per le sedi a pieno organico i 7 medici previsti saranno invitati ad effettuare il completamento del servizio nel distretto di appartenenza; garantendo il servizio prioritariamente sulle ambulanze. Nei casi di organico ridotto con 6-5 medici bisognerà garantire in via prioritaria la copertura del servizio ambulanza e con i turni residuali coprire il Pte solo di giorno (8-20) e distribuiti nell’arco del mese per evitare la concentrazione solo in un determinato periodo; il medico che alla fine del servizio avrà prolungato l’attività oltre le 12 ore e non oltre le 15 ore dovrà comunicare che la postazione 118 è sprovvista di medico e che l’ambulanza è un mezzo di soccorso base (senza medico); nell’ipotesi che nella postazione ci sia un solo medico, la cui presenza è dovuta alla copertura della sola ambulanza, e presso la postazione si presenta un utente, il medico in servizio dovrà comunicare alla centrale 118 la presenza in ambulatorio di un paziente, valutando l’eventuale indisponibilità del mezzo di soccorso; in tale ipotesi il medico dovrà comunicare il fermo sanitario del mezzo (significa che il paziente in ambulatorio non è in condizioni critiche e il mezzo può effettuare interventi senza il medico a bordo e rimane a disposizione con autista e soccorritore) oppure l’indisponibilità del mezzo (se le condizioni critiche del paziente impongono, dopo una prima stabilizzazione, il trasferimento in ospedale). Con 4 medici o meno dovrà essere garantita la copertura della sola ambulanza, con turni distribuiti per tutto l’arco del mese, evitando concentrazioni e dovrà essere garantito in via prioritaria il servizio diurno (8-20) privilegiando i feriali; se alla postazione si presenta un utente, il medico dovrà comunicare alla centrale 118 la presenza in ambulatorio di un paziente valutando eventuale indisponibilità del mezzo di soccorso. In tale ipotesi il medico valuterà il fermo sanitario o l’indisponibilità del mezzo. Nel caso di assenza del medico per la copertura del turno di soccorso, la postazione passa a mezzo di soccorso di base (solo autista e soccorritore).
Cosa succede per le postazioni 118 senza Pte. Nell’ipotesi a pieno organico (5 medici) dovranno effettuare il completamento del servizio nel distretto di appartenenza garantendo prioritariamente il servizio sulle ambulanze, mentre con 4 o meno medici la copertura del servizio dovrà essere distribuita nell’arco del mese, privilegiando i feriali e il servizio diurno 8-20. Nel caso di assenza del medico la postazione passa a mezzo di soccorso di base (solo autista e soccorritore).
Briguglio: “Maggiori rischi per i pazienti”.“Rispettare il limite delle 162-168 ore mensili significa che i medici saranno presenti sulle ambulanze dal lunedì al venerdì oppure tutti i giorni ma fino al 18-20 di ogni mese, mentre per il resto il mezzo ne rimarrà sprovvisto – spiega il dottor Giuseppe Briguglio, medico 118 e sindaco di Mandanici – in questo momento è prioritario fare una battaglia per avere i medici sulle ambulanze piuttosto che per mantenere i Pte, perché non ci sono le figure sufficienti a garantire entrambi i servizi. Con le ambulanze senza medici l’autista e il soccorritore non possono fare diagnosi o somministrare farmaci, le reti tempo-dipendenti (ictus, infarto) si alterano e i pazienti corrono maggiori rischi. La soluzione – suggerisce Briguglio – potrebbe essere quella di andare in deroga e garantire a noi medici un surplus orario retribuito per chi vuole lavorare oltre il limite previsto oppure istituire con urgenza un corso per avere a disposizione altri medici. Queste disposizioni creeranno disagi a tutto il comprensorio jonico e interesserò le Unioni dei Comuni per chiedere l’intervento della politica”.
Cosa succede per le postazioni 118 con Pte. Per le sedi a pieno organico i 7 medici previsti saranno invitati ad effettuare il completamento del servizio nel distretto di appartenenza; garantendo il servizio prioritariamente sulle ambulanze. Nei casi di organico ridotto con 6-5 medici bisognerà garantire in via prioritaria la copertura del servizio ambulanza e con i turni residuali coprire il Pte solo di giorno (8-20) e distribuiti nell’arco del mese per evitare la concentrazione solo in un determinato periodo; il medico che alla fine del servizio avrà prolungato l’attività oltre le 12 ore e non oltre le 15 ore dovrà comunicare che la postazione 118 è sprovvista di medico e che l’ambulanza è un mezzo di soccorso base (senza medico); nell’ipotesi che nella postazione ci sia un solo medico, la cui presenza è dovuta alla copertura della sola ambulanza, e presso la postazione si presenta un utente, il medico in servizio dovrà comunicare alla centrale 118 la presenza in ambulatorio di un paziente, valutando l’eventuale indisponibilità del mezzo di soccorso; in tale ipotesi il medico dovrà comunicare il fermo sanitario del mezzo (significa che il paziente in ambulatorio non è in condizioni critiche e il mezzo può effettuare interventi senza il medico a bordo e rimane a disposizione con autista e soccorritore) oppure l’indisponibilità del mezzo (se le condizioni critiche del paziente impongono, dopo una prima stabilizzazione, il trasferimento in ospedale). Con 4 medici o meno dovrà essere garantita la copertura della sola ambulanza, con turni distribuiti per tutto l’arco del mese, evitando concentrazioni e dovrà essere garantito in via prioritaria il servizio diurno (8-20) privilegiando i feriali; se alla postazione si presenta un utente, il medico dovrà comunicare alla centrale 118 la presenza in ambulatorio di un paziente valutando eventuale indisponibilità del mezzo di soccorso. In tale ipotesi il medico valuterà il fermo sanitario o l’indisponibilità del mezzo. Nel caso di assenza del medico per la copertura del turno di soccorso, la postazione passa a mezzo di soccorso di base (solo autista e soccorritore).
Cosa succede per le postazioni 118 senza Pte. Nell’ipotesi a pieno organico (5 medici) dovranno effettuare il completamento del servizio nel distretto di appartenenza garantendo prioritariamente il servizio sulle ambulanze, mentre con 4 o meno medici la copertura del servizio dovrà essere distribuita nell’arco del mese, privilegiando i feriali e il servizio diurno 8-20. Nel caso di assenza del medico la postazione passa a mezzo di soccorso di base (solo autista e soccorritore).
NDD di Eolienews Cosa significa tutto ciò per la sanità eoliana, se il tutto dovesse essere confermato - I medici del 118, preziosi non solo sulle ambulanze ma anche nel pronto soccorso dell'ospedale di Lipari, potrebbero essere "disponibili" per l'utenza, dal lunedì al venerdì, sabato e domenica...la guardia medica.
Questo perchè, secondo le disposizioni, i medici del 118, una volta raggiunte le ore settimanali previste, debbono, giocoforza, astenersi dal servizio
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