18 agosto
2010
L’ultima
lezione a Lipari di Vincenzo Consolo
Il 18 agosto 2010 si tiene al Centro Studi la Lectio
magistralis di Vincenzo Consolo (Sant’Agata
di Militello, 18 febbraio 1933 – Milano 21 gennaio 2012), “I muri d’Europa” in occasione del conferimento
del titolo di Presidente onorario del Centro Studi Eoliano.
Il noto scrittore siciliano, che viveva e lavorava a
Milano da oltre 40 anni, è considerato uno tra i maggiori narratori italiani di
questo ultimo trentennio. Ha vinto molti premi letterari, tra i quali il premio
Strega nel 1992 con il romanzo “Nottetempo, casa per casa”.
Il profondo legame di Vincenzo Consolo con le Isole
Eolie trova la consacrazione in alcuni dei suoi volumi. Ricordiamo, in questa
occasione, “Il sorriso dell’ignoto marinaio” (1976), singolare
ricostruzione di alcuni eventi svoltisi nel nord della Sicilia al passaggio dal
regime borbonico a quello unitario e culminati nella sanguinosa rivolta
contadina di Alcara Li Fusi nel maggio 1860. Numerosi i riferimenti alla nostra
Lipari, dal celebre dipinto di Antonello da Messina, trovato a Lipari nella
Farmacia Maggiore (oggi custodito al museo Mandralisca di Cefalù); al Barone
Enrico Pirajno di Mandralisca cresciuto a Lipari e sposato con la Baronella
Parisi, originaria di Lipari. (lo stesso ritratto, molto probabilmente, ritrae
un armatore-marinaio della Lipari del XV secolo);
Il
mandralisca si trovò di fronte un uomo con uno strano sorriso sulle labbra. Un
sorriso ironico, pungente e nello stesso amaro, di uno che molto sa e molto ha
visto, sa del presente e intuisce del futuro; di uno che si difende dal dolore
della conoscenza e da un moto continuo di pietà. E gli occhi aveva piccoli e
puntuti, sotto l’arco nero delle sopracciglia. Due pieghe gli solcavano il viso
duro, agli angoli della bocca, come a chiudere e ancora accentuare quel
sorriso.
Altri riferimenti alle Eolie si trovano in un capitolo
del romanzo “L’Olivo e l’olivastro”
edito da Mondadori nel 1994, i libretti “Le
isole dolci del dio” edizioni L’Obliquo 2002 e “Constitutum” edito dal Centro Studi di Lipari nel 2006, “La mia isola è Las Vegas”
“Cominciò così a
conoscere le isole, andando a Lipari a trovare la sorella, nella casetta rosa
di contrada Diana, dov’eran sotto terra, sotto la stradella, sotto vigne, orti,
case, attorno alle cisterne.” (tratto da: L’Olivo e l’olivastro).
“Nasce in
un’alba rugiadosa dell’agosto, s’alza da una terra presso il mare, in vista
delle Eolie, si spande col profumo d’un fiore piccolo e bianco, cresce man
mano e in ogni luogo la protesta, culmina nello sciopero generale di
quest’oggi…” (tratto da: Nottetempo, casa per casa).
Ed era andato
alle Eolie, a far questa pratica, presso un notaio che abitava a Lipari, ma che
aveva la sua sede notarile nel comune di
Santa Marina Salina, s’installavano nello studio, e arrivavano da ogni parte
dell’isola, contadini e pescatori, che facevano contratto di vendita, e Ciro
scriveva, scriveva sotto dettatura del notaio. Quegli isolani vendevano tutto,
terreni, attrezzi di lavoro, case, barche da pesca, vendevano perché dovevano
emigrare, soprattutto in Australia.
(tratto da: La mia isola è Las Vegas)
Il 16 settembre 2005 in un intervista a Bartolino
Leone parla del turismo delle isole Eolie: “Le
Eolie devono puntare di più sul turismo culturale. Non al turismo di massa.
Rischia di snaturare la peculiarità di queste isole. (…) bisognerà fare di
tutto per evitare che possano essere danneggiate. Bisogna essere sempre vigili
e attenti e denunciare tutto ciò che non va. Le Eolie fanno gola a molti e non
ci vuole niente con iniziative scriteriate a permettere nuove mastodontiche
costruzioni e quindi a lasciare il segno nel territorio. Come diceva la
scrittrice Gin Racheli – ha concluso Vincenzo Consolo – queste piccole isole
non sono fatte per ospitare così tanta gente. I vacanzieri andrebbero
destagionalizzati durante tutto l’anno. Il clima mite e tutto il resto sono
condizioni ideali per una bella vacanza fuori dal caos di agosto”.
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