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venerdì 2 ottobre 2020

Il docu - film su Lussu e una comunità irriconoscente (di Gianni Iacolino)

A breve a Lipari, dove venne inviato al confino e da dove successivamente riuscì ad evadere, sarà girato un docu - film su Emilio Lussu, anti -fascista e uomo di grande spessore. 

In questa occasione riceviamo e pubblichiamo questo scritto del dottor Gianni Iacolino:

Apprendo che cominceranno a breve le riprese di un docufilm sul senatore Emilio Lussu, personaggio di enorme spessore etico e politico, cui avrei voluto ispirarmi negli anni verdi della mia vita.

Obiettivo impossibile da raggiungere . 
La grandezza del personaggio era forgiata da una rettitudine, da coscienza civile e coraggio impossibile da eguagliare,  impensabile ad avvicinare.  
Lussu, già prosciolto dal Tribunale di Genova , avrebbe dovuto essere immediatamente scarcerato. " In seguito alla sentenza di assoluzione, io avrei dovuto essere immediatamente scarcerato  , ma le carceri dipendono dal Ministero degli Interni, non dalla Magistratura. Io fui trattenuto in carcere <per misure di ordine pubblico>. In base alle leggi eccezionali per la difesa dello Stato fascista  , si riunì una commissione fascista e, in via amministrativa, io fui condannato a cinque anni di deportazione come <avversario incorreggibile del regime>. Il medico del carcere mi dichiarò intrasportabile.....il medico non cambiò parere. La notte venne a visitarmi un altro medico mandato appositamente dalla Prefettura. Constatò che avevo la febbre. All'indomani mattina, ebbi l'ordine di alzarmi dal letto e partire." 
 
Trattato peggio di un pericoloso brigante. Un medico compiacente con i forti, non manca mai. 
Non mi fu concesso neppure di salutare mia madre..... Dappertutto sentinelle e pattuglie " . " in carcere io mi ero preso una bronchite ed una pleurite. In quei giorni avevo in permanenza la febbre da 38 a 39 gradi ed ero costretto a rimanere a letto".  Il 19 novembre 1927  fui tradotto a Lipari in catene , febbricitante , affetto da pleurite . "Due giorni dopo sbarcai a Lipari, ammanettato con due catene. Ero veramente sfinito ".
 Prese alloggio in una casa in vico Sparviero; suo vicino di casa era Nitti, dirimpettaio; Carlo Rosselli viveva a non più di 400 metri di distanza. A decine, i confinati, abitavano i nostri vicoli . La più brillante generazione di Italiani , seguita dopo quasi un secolo alla romantica gioventù risorgimentale. 
 
Era questa la nostra isola di allora: un concentrato unico di eroi in un ambiente che non era in grado di comprendere la ricchezza che racchiudeva.  Parri  arriverà a Lipari nel settembre 1928.  Rosselli considerava Parri la sua seconda coscienza, il fratello maggiore. Aveva 38 anni. Tranne rare eccezioni- vedi la famiglia Bongiorno-  in pochi si rendevano conto da quante brillanti personalità erano circondati. 
La scelta dell'abitazione cadde su un punto strategico che consentiva una eventuale fuga da diverse vie .  Si instaura un forte legame fra Rosselli , Lussu e Nitti . Costituiscono il " club dell'evasione" cui aderisce anche  Gioacchino Dolci, il quarto amico, che ,finito di scontare la pena,  li aiuterá ,poi, da Parigi. Li immagino insieme, riuniti a discutere , ad erigere un nuovo futuro per l'Italia, ad organizzare una fuga che possa permettere loro di tornare operativi al più presto. 
 
In una calda notte senza luna del 27-28Luglio 2929, mare calmissimo, scivola via un potente motoscafo nelle acque di Marina Corta.
 Immagino la scena, le persone sedute al bar a sorseggiare, la sabbia che faceva ,allora , da pavimento alla piazza, il chiacchiericcio, i pescatori scalzi - li ricordo scalzi anche d'inverno- , forse qualche orchestrina, note sparse di musiche napoletane e loro tre , Lussu, Rosselli e Nitti che finalmente ce la fanno al terzo tentativo.
 
Dopo una settimana saranno a Parigi dove fonderanno  il nuovo movimento politico Giustizia e Libertà oltre ad un omonimo settimanale che accoglieva la voce di tanti martiri del regime.
 Il Senatore Lussu ,come tanti altri grandi italiani , è finito nella voragine di un  dimenticatoio generale dal quale mi sembra difficile possa uscire un pensiero alto . Una grande gioia mi regala la notizia di questo lavoro cinematografico che , spero,  farà conoscere ai giovani di che pasta erano fatti gli uomini che , a loro spese,  ci regalarono la Repubblica e le libertà perdute.
PS : sul lungomare dove quotidianamente passeggiava questo martire dell'antifascismo sventola  ,da anni , insolente  ed irriverente , la bandiera della X MAS a cento metri dalle finestre della Guardia Costiera. 
Al momento attuale,  è questa la massima riconoscenza che la mia comunità ha saputo dedicargli.

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