Riceviamo e pubblichiamo:
Qualche giorno fa ho parlato con una persona che è stata un paio di settimane negli ospedali di Bergamo nel periodo tragico della prima ondata. Gli ho chiesto se quello che si vedeva in televisione era la realtà. Era un tipo gioviale e simpatico ma si è fatto subito serio e mi ha detto che non facevano in tempo a liberare stanze per mettere i morti e che, per passare da una camera all'altra, erano costretti a scavalcare i sacchi neri con i cadaveri. Non si è ammalato ma, dopo questa esperienza, lui e i colleghi sono stati due settimane in terapia psicologica per superare il trauma.
Ieri ho ascoltato la diretta del Signor Sindaco di Lipari, equilibrata e positiva sul senso di responsabilità dei cittadini eoliani.
Ieri sera verso le diciannove alla fine del corso gruppi di ragazzini allowennati meno che adolescenti senza mascherina si abbracciavano giocosi. Dov'erano i genitori? Nello stesso corso a chiacchierare a gruppetti con la mascherina, nella migliore delle ipotesi, sotto il naso.
"Entrare uno alla volta con la mascherina e disinfettare le mani". Questo è il cartello posto fuori da ogni negozio purtroppo scritto in lingua sconosciuta perchè quasi nessuno lo rispetta e quasi nessuno lo fa rispettare (ripeto QUASI sennò ci offendiamo).
Due gentili signori in un negozio si confortano a vicenda sul fatto che i numeri di contagi, rianimazioni e morti sono gonfiati. Da chi è perchè non è dato di capirlo, l'avrà detto dio Facebook. Nel tardo pomeriggio di oggi, zona ex esso i soliti gruppetti chiacchierano senza protezione ne distanza.
Tanti decenni fa un tizio disse: "ho bisogno di un migliaio di morti, per sedermi al tavolo dei vincitori". Di morti ce ne furono decine di milioni ma lui a quel tavolo non si sedette mai.
Questa società ormai, a detta di gente molto più colta e preparata di me, ormai senza speranza, di cosa ha bisogno per capire? Abbiamo avuto trentotto mila morti ma non sono bastati. Non ci crediamo? Facciamocelo spiegare da chi ha avuto il padre o la madre con la testa dentro un pallone gonfiato e poi messo a pancia in giù con un tubo in gola e poi cremato senza sapere neanche dove. Ma non basta. Questa generazione del dio facebook non ha morale, vive di insulti e del nulla. Ogni giorno, nel tratto di strada che mi porta a casa dal lavoro, mi chiedo se ho fatto tutto il possibile per tutelare mia moglie che combatte da sette anni con un tumore e il blocco delle terapie antitumorali per il virus, (le hanno detto che facevano solo le terapie salvavita...già...) le ha causato una recidiva con la quale combatterà ancora. Ogni giorno entro in casa con la speranza che vada bene ma ogni volta che vedo una persona senza mascherina penso che potrebbe essere lei a ucciderla e non il tumore.
Signor Sindaco, la Sua fiducia in noi è ammirevole me è ben poco ripagata, mi creda.
Francesco Coscione
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