Alla fine della celebrazione, attraverso una lettera, la comunità di Canneto, rivolgendosi a S.E. Rev.ma Mons. Giovanni ACCOLLA, ricorda l’operato di Don Gennaro e lo ringrazia con queste parole:
«Eccellenza Reverendissima,
al termine di questa celebrazione eucaristica – a nome del Parroco e di tutta la Comunità parrocchiale di Canneto – mi sia permesso dare voce alle tante persone che in questo momento vorrebbero esprimere i loro sentimenti di gratitudine e di riconoscenza al Signore per il grande dono che è stato don Gennaro. Sono tanti, infatti, coloro che hanno avuto la gioia di conoscerlo ed apprezzarlo e, soprattutto, di ricevere qualcosa dalla sua persona, sempre amabile e disponibile in qualunque momento e circostanza:
- i confratelli presbiteri, che in lui hanno sempre visto la «perla del clero eoliano», come amava definirlo Mons. Re;
- le autorità civili che, apprezzandone le doti umane e sacerdotali, hanno sempre trovato in lui disponibilità e collaborazione per qualunque attività a favore del territorio;
- le famiglie, i giovani, gli anziani che hanno potuto toccare con mano la sua concreta e discreta vicinanza nei momenti lieti e tristi del loro vissuto;
- le numerose associazioni parrocchiali coltivate sempre con amore e zelo;i
- fratelli emigrati ai quali non ha fatto mai mancare il calore della terra natia;
- i tanti fedeli e turisti, anche solo di passaggio, destinatari della sua accoglienza e ospitalità.
Nessuno gli è stato estraneo e per tutti ha sempre avuto un gesto di attenzione e una parola buona.
Unitamente all’umano cordoglio non possiamo non dire il nostro grazie per tutto quello che il Signore ha compiuto attraverso il cuore grande e le mani operose di don Gennaro, a partire da quel lontano gennaio 1959, che lo vide sbarcare – giovanissimo sacerdote – nella nostra Canneto, da subito amata e che non ha mai abbandonato, fin quando le sue condizioni di salute gli hanno permesso di svolgere concretamente il suo consueto ministero.
Certamente racchiudere più di mezzo secolo di instancabile operato in poche parole non è cosa semplice! Inoltre, conoscendo il suo essere schivo dinanzi agli elogi umani, sappiamo bene che egli non gradirebbe “essere lapidato”, come soleva ripetere scherzando dinanzi alle lapidi commemorative della nostra Basilica che recano il suo nome.
Eppure non possiamo fare a meno di esprimere il nostro povero grazie, ripensando a tutti gli ambiti della sua missione, che lo hanno visto seminare sempre e a piene mani, su qualunque tipo di terreno e nonostante ogni contrarietà.
Nei lunghi anni del suo servizio ministeriale, don Gennaro è stato un Padre, un Amico, un Fratello, un Maestro credibile, un Sacerdote secondo il cuore di Dio sempre pronto a farsi carico delle sofferenze, delle attese, delle gioie, dei sogni, delle speranze dei suoi parrocchiani. Con rara generosità e totale dedizione ha accompagnato intere generazioni trasmettendo quei valori luminosi che ancora oggi illuminano e orientano il cammino di tanti.
Uomo fiducioso
Ci ha insegnato a guardare la realtà con occhi di fede, con gli stessi occhi di Dio, nonostante le apparenze contrarie, contro ogni inutile pessimismo e scoraggiamento. Dinanzi alle croci, alla mancanza di fede, alle difficoltà, non è mai rimasto indifferente ma si è sempre impegnato e prodigato, anche solo con il suo “stare accanto”, per far sentire in ogni modo la vicinanza di Dio.
Uomo di preghiera
Autenticamente innamorato dell’Eucaristia e di Maria, ci ha insegnato a radicare il nostro “fare” nello “stare” ai piedi del Maestro, alla cui Parola cercava sempre di avvicinarci, aprendosi anche a nuove esperienze, come il Cammino Neocatecumenale.
Fedele Figlio della Chiesa e del Concilio
Ha sempre cercato di essere attento alla realtà con tutti i suoi rapidi mutamenti, sforzandosi di leggere i segni dei tempi e di “essere al passo”, sempre in ascolto della voce dello Spirito. Frutto della sua tenacia e della sua spiccata sensibilità sono lo splendido centro pastorale con i suoi ampi saloni, il centro giovanile e l’appartamento, la cui realizzazione seguì con passione e non pochi sacrifici, superando il difficile iter burocratico.
Uomo infaticabile
Si dedicò non solo alla chiesa spirituale, sua primaria preoccupazione, ma anche alla chiesa materiale, che venne sempre prima della sua stessa casa. Basti pensare alla ristrutturazione della chiesetta di San Vincenzo e dell’Addolorata di Unci e, non ultimo, il rinnovamento di questa chiesa – riconosciuta Basilica Minore – restaurata dentro e fuori e impreziosita dall’altare donato a ricordo del suo cinquantesimo di ordinazione, testimone di tante liturgie solenni ed intense.
Uomo generoso
Ci ha insegnato più che con le parole con il suo silenzioso esempio la gioia della condivisione e della gratuità, provvedendo, senza alcun clamore, alle necessità di tanti bisognosi e offrendo il suo servizio pastorale anche in favore di parrocchie più disagiate come Alicudi e Ginostra.
Per lo zelo e l’impegno profusi nella cura della pastorale giovanile – da sempre sua costante preoccupazione – il Signore gli ha procurato la consolazione di vedere consacrati sacerdoti don Gaetano, p. Giovanni, don Bruno, don Giuseppe e don Bartolo e di accompagnare con frutto la crescita sacramentale di numerosi fedeli, dal fonte battesimale alla piena maturità della fede.
Come comunità cristiana non possiamo che fare tesoro di tutto quello che abbiamo ricevuto, ripetendo il nostro più sentito grazie tessuto di ricordi indelebili e di esempi che difficilmente potremo dimenticare!
Grazie, carissimo don Gennaro, per essere stato Padre per tutti. Grazie perché la tua porta è stata sempre aperta e le tue mani sempre pronte a donare con gioia. Grazie perché sei stato testimone autentico di quella Chiesa in uscita che percorre con gioia e con coraggio le strade del mondo. Grazie perché ti abbiamo visto tra i banchi di scuola, tra i lavoratori della pomice, nei campi estivi insieme ai giovani, fino a tarda notte a vegliare i moribondi. Grazie per averci sempre cercato e aspettato. È vero, forse non sempre abbiamo corrisposto come avremmo dovuto. Ma non ti abbiamo mai visto perso d’animo, quanto piuttosto sempre pronto a farti “tutto a tutti pur di guadagnare qualcuno a Cristo”. Grazie per avere spezzato per noi il Pane della Parola e dell’Eucaristia e per aver celebrato, in questi ultimi anni, la tua ultima, e forse più faticosa, Santa Messa, calvario silenzioso e nascosto. Grazie per la sofferenza che hai offerto con amore, lontano dai riflettori, cercando di dare meno incomodo possibile, com’era nel tuo carattere.
Siamo certi che in questo momento, carissimo don Gennaro, tu senti rivolte a te le consolanti parole del Signore: »Vieni servo buono e fedele, prendi parte alla gioia del tuo Signore!».
Possa tu ora abbracciare e celebrare in eterno quel Dio che hai tanto amato e testimoniato. Continua a pregare per noi che, stretti a te, raccogliamo una così preziosa eredità, accompagnandoti con filiale affetto e immensa stima nell’ultima sosta in quella che hai sempre considerato la tua casa e la tua famiglia.
Grazie don Gennaro! Riposa in pace! Prega per noi!»
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