LETTERA APERTA
Al Ministro della Salute – ROMA
All'Assessore alla Salute Regione Sicilia
Oggetto: Quale futuro per l'Ospedale di Lipari?
È evidente che l'ASP di Messina non ha alcuna intenzione a mantenere attivo il P.O. di Lipari, come invece prevede la legge italiana per gli ospedali siti nelle zone disagiate. Non può che essere così se è vero, ed è vero che, seppur con grande enfasi la Direzione Aziendale abbia propagandato la formulazione di graduatorie per coprire i posti cronicamente vacanti nei vari reparti e servizi, l’offerta che viene fatta a chi si presenta per accettare un incarico a tempo determinato è scoraggiante: contratto di appena tre mesi per i chirurghi in periodo estivo (!?) come dire: non accettare, non ti vogliamo! Non parliamo poi degli anestesisti! Proporre di andare a lavorare a Lipari, nei tre mesi estivi con gli affitti alle stelle è semplicemente ridicolo se fatto in buona fede, una furbata se si vuole scoraggiare il volenteroso malcapitato.
Si ricorda quanto il DM 70/2015 prevede al riguardo per i presidi ospedalieri siti in zone disagiate. Infatti, occorre che siano garantite:
⮚ Un’attività di pronto soccorso con la conseguente disponibilità dei necessari servizi di supporto l’attività di medicina interna e di una chirurgia generale ridotta nonostante il basso volume di attività di queste unità operative, esse, devono essere integrate nella rete ospedaliera e garantire adeguati Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Pertanto, il PO Lipari deve essere dotato indicativamente di:
1. Un reparto di Medicina Generale con 20 posti letto e organico di medici e infermieri;
2. Una Chirurgia elettiva ridotta che possa effettuare interventi in Day Surgery o eventualmente in Week Surgery con la possibilità di appoggio nei letti di medicina per casi che non possono essere dimessi in giornata;
3. la copertura in pronta disponibilità, per il restante orario, da parte dell’equipe chirurgica a garanzia di un supporto specifico nei casi risolvibili in loco;
4. Un Pronto Soccorso con adeguata dotazione di personale medico inquadrato nella prevista disciplina di Medicina e Chirurgia di Accettazione e di Urgenza.
La realtà è lontanissima da quanto previsto. Lo è ancor di più se si confronta la dotazione organica ultima approvata dall’ASP di Messina (tabella 1) con la realtà di oggi.
La delusione aumenta a dismisura, se ricordiamo quanto affermato il 2 settembre 2020 dall'Assessore Regionale alla Sanità Ruggero Razza: "Sono qui per migliorare la situazione all'ospedale di Lipari. A partire dal potenziamento dell'organico dei medici"...."Saranno coperti in tempi brevi i posti in organico con convenzioni che saranno stipulate con il Papardo o altre strutture; a Lipari vi sarà un elicottero fisso e in più sarà indetto un concorso specifico per l'ospedale eoliano per coprire ufficialmente tutti i posti vacanti. Chi sarà assunto avrà la garanzia di incentivi e ovviamente non potrà richiedere per un certo periodo il trasferimento”....
Nulla di tutto ciò si è verificato! La carenza di personale medico è drammatica!
È nostra opinione che, nonostante la Regione Siciliana con il D.A. n. 22/2019 abbia adeguato la rete ospedaliera a quanto previsto dal DM 70/2015 e ribadisca il mantenimento dell’Ospedale di Lipari in quanto zona disagiata insulare, la politica regionale per mano di quella aziendale stia facendo di tutto e di più affinché, per stanchezza, gli utenti dell’arcipelago eoliano, desistano dal formulare continue richieste di adeguamento dell’ospedale agli standard previsti, accettando infine la chiusura definitiva.
Alla luce di quanto sopradetto il Co.A.S. Medici Dirigenti chiede che:
⮚ Si faccia chiarezza, una volta per tutte!
⮚ Si smetta di prendere in giro la popolazione eoliana che paga le tasse profumatamente per avere un’adeguata assistenza sanitaria che a oggi non riesce ad essere garantita.
Non è credibile e solleva più di un sospetto un’ASP come quella di Messina che non trova le risorse economiche per le assunzioni di personale ma che trova, soprattutto nei periodi elettorali, vagonate di milioni di euro per acquistare costosi strumenti e fare faraoniche ristrutturazioni che già si sa saranno di nessuna utilità in assenza di personale medico e sanitario, indispensabile per renderle utili anche per gli utenti che le hanno pagate.
Un’ASP che si vanta, si fa per dire, d’essere virtuosa avendo risparmiato oltre 12 milioni di euro nell’anno 2020 sul personale e oltre 4 milioni di euro sul tetto di spesa per i contratti a tempo determinato (vedi tabella 2).
Di fatto, desertificando ambulatori, reparti e sale operatorie degli Ospedali della fascia tirrenica messinese, Lipari inclusa. Risparmiare quando il Titolo II del Decreto Calabria ha consentito il superamento dei tetti di spesa, a parere della Scrivente è stato come commettere un delitto. Intanto sull’isola sono già comparse strutture private pronte a coprire il vuoto lasciato dallo Stato.
L’Assessorato Regionale e il Ministero della Salute rispondano con chiarezza alle nostre contestazioni.
Il vice Coordinatore Provinciale Il Coordinatore Provinciale del Co.A.S. Medici Dirigenti
Dott. Emilio Cortese e Dott. Mario Salvatore Macrì
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