Quando, nel 1950, il set di Stromboli (Terra di Dio) vide sbocciare l’amore, allora clandestino, tra Roberto Rossellini e Ingrid Bergman. Non a caso, a covare per anni e a rendere poi concreto il sogno di un evento capace rinverdire i fasti culturali della prestigiosa tradizione di Stromboli, è colui che fu a lungo cullato da uno dei testimoni di quello storico legame. L’ingegnere Vito Russo, presidente dell’associazione Eos, imprenditore locale di lungo corso, per 18 anni presidente eoliano di Federalberghi e per altri tre di Confindustria Albergatori, aveva appena due anni quando suo padre, Domenico, maestro elementare, tra le poche persone istruite dell’isola negli anni del dopoguerra, si occupò dell’accoglienza del grande regista romano. Stromboli (Terra di Dio) divenne presto un cult cinematografico, anche grazie alla competizione innescata dall’uscita contemporanea di Vulcano, perorata da Anna Magnani a causa della rivalità con la Bergman. A beneficiarne fu proprio l’arcipelago delle Eolie, oggi patrimonio dell’umanità. In particolare, a Stromboli, sede di un vulcano tutt’ora attivo, i flussi turistici aumentarono progressivamente, fino a farne una delle mete più ambite a livello planetario.
Lo scopo dell’ingegnere Vito Russo è quello di rivitalizzarne la vocazione culturale, proprio grazie al Premio Stromboli, illustrato nei mesi scorsi all’assessore siciliano ai beni culturali e all’identità siciliana, Samonà, che ne ha sposato e condiviso il valore. Per trasformare il progetto in realtà, Il presidente di Eos ha deciso di avvalersi della collaborazione della figlia, Elisa Russo, da anni impegnata nel mondo del marketing, degli eventi e del management musicale e turistico, e di Valeria Leone, direttore del Messina Tourism Bureau, produttrice di eventi culturali e da anni nella fondazione Taormina Arte Sicilia. Ad affiancarle è un comitato scientifico composto dal professore Filippo Grasso, delegato del rettore dell’Università di Messina per il turismo, e dal professore Dario Tomasello, docente di drammaturgia e di culture dell’Italia contemporanea e coordinatore del Dams dell’ateneo peloritano.
La cerimonia di premiazione si terrà domani, venerdì 10 settembre, alle 19, sul sagrato della chiesa di San Bartolo, concesso con entusiasmo dal parroco, padre Giovanni Longo. Cinque le categorie in concorso. A elencarle è il professore Tomasello: «Ci saranno un premio al cortometraggio, uno intitolato alle performance mediali, uno al drama transcodification, uno al graphic novel, uno infine ad una crew attiva nell’ambito del videomapping». Il premio consisterà in un manufatto di puro magma solidificato, realizzato dallo scultore isolano Salvatore Russo, abile a tradurre l’anima del vulcano, levigandone la pietra. Cinque pezzi unici posati su una base di legno lavorato.
«Ho accettato con grande entusiasmo di prendere parte a questa iniziativa – racconta Valeria Leone – per via del solido legame con Elisa Russo, con cui ho già condiviso tanti progetti, e con l’isola, dove da 15 anni sono impegnata nella sua valorizzazione. Credo moltissimo nel Premio Stromboli. Sono certa che possa diventare una vetrina per tutti gli artisti siciliani, ma non solo, del settore audio - visivo. Un fattore, non trascurabile, data l’aridità, in termini di opportunità, di questa terra. Principalmente per i giovani. Non è un caso che costituisca un’occasione importante, per esempio, per gli studenti universitari. Un’occasione professionale e di confronto con il resto del mondo, affinché finalmente si possa essere isolani ma non isolati. Trovo poi emozionante che il premio consista in una statuetta letteralmente sputata dal vulcano ancora attivo di Stromboli, che consentirà ai vincitori di portarsi a casa un pezzo di questa terra tanto ricca di storia, cultura e tradizione». Tomasello spiega le scelte alla base di questa prima edizione: «Credo che sia assolutamente necessario pensare ad una formula ambiziosa che tenga conto delle indicazioni del suo ideatore, l’ingegnere Vito Russo, in un panorama di profondo mutamento e in riferimento alla lungimiranza visionaria dello sperimentalismo di Roberto Rossellini.
La presenza territoriale del Dams dell’Università di Messina può, in tal senso, garantire il sostegno non solo di un corpo docente giovane ed entusiasta, ma anche di una generazione motivata di giovani studenti che potranno costituire l’utenza privilegiata dell’iniziativa nelle sue articolazioni eterogenee. In attesa di formare, per la prossima edizione, una giuria preposta alla scelta dei premiati, quest’anno il comitato scientifico ha scelto di procedere per un’assegnazione diretta, articolando i riconoscimenti, secondo una spettrografia ampia e ragionata della cultura visuale». Lo spirito auspicato, precisa il docente, «è quello di un approccio performativo al sistema complesso dell’audiovisivo, secondo una metodologia di importazione statunitense applicata al Dams di Messina e rispondente alla sigla dei performance studies, coniata dallo studioso newyorkese Richard Schechner.
Il Premio, in un’ottica che Rossellini aveva felicemente intravisto, potrà stagliarsi, per novità e impatto, nel panorama già affollato di kermesse e celebrazioni apparentemente analoghe». «Stromboli, cinema, turismo trilogia vincente», secondo il professore Grasso. «Un mercato turistico del cinema – rileva – che affonda le radici storiche nel territorio dove ha innescato importanti processi di sviluppo economico, di volano occupazionale non indifferente e di cambiamento sociale, contribuendo così a rendere famosa nel mondo l’isola, consacrandola icona per eccellenza della cinematografia italiana. Dal 1949 ad oggi, quindi, un inarrestabile fenomeno dei flussi turistici che hanno permesso di operare fortissimi investimenti finanziari nel settore dell’ospitalità, della promozione e della comunicazione turistica. l premio giustamente si colloca nel solco di questa strategia progettuale condivisa di politica turistica locale, per custodire e rendere fruibile il patrimonio culturale, naturalistico e ambientale dell’isola di Stromboli».
Da parte dell’organizzazione, i ringraziamenti ai partner dell’iniziativa: Regione Sicilia; Alberto Samonà, assessore regionale ai beni culturali e all’Identità Siciliana; Antonio Catalfamo, deputato dell’Assemblea regionale siciliana.
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