Egregio Sindaco,
Allegata a questa lettera aperta troverà uno scatto fotografico che mi sono vista costretta a fare proprio ieri. Si, costretta, questo il termine che è corretto usare. Quando i sentimenti di rabbia impotente,delusione, sbalordimento e incredulità ci sovrastano resta una reazione conclusiva; reagire in qualche modo sperando di portare in luce a Lei una situazione a dire poco indegna. Indegna dal punto di vista igienico, ambientale, amministrativo, indegna di Lipari.
Mi sia perdonato il tono non certo tenero ma le scrive una persona che 30 anni fa si è perdutamente innamorata di queste meravigliose isole, e con la famiglia da più di 10 anni ho preso casa a Lami, venendoci in tutte le stagioni, appena posso.
Qui la madre terra è stata davvero generosa, un mare splendido, i profumi della macchia mediterranea intensi, una storia antichissima ed affascinante, vestigia uniche e tutte da ammirare.
Ovunque bellezza!
E allora le chiedo : perché questo scempio?
In cosa si misura il rispetto, l’amore per la propria casa se non nella sua cura?
Comprendo bene le difficoltà di gestione e soprattutto comprendo come la guerra contro la barbarie culturale e l’inciviltà di pochi facciano danno ai molti.
Ma è il ruolo del Sindaco:mediare, intervenire, chiedere il rispetto delle regole, controllare e multare. Forse l'utilizzo di videotrappole nei luoghi più sensibili potrebbe aiutare, tante cose si possono mettere in atto.
Una sola cosa non bisognerebbe mai fare: arrendersi.
Vivete in un Paradiso, non fatelo per scontato; la sensazione da chi viene da fuori è di abbandono.
Per me è un dolore quasi fisico.
Lipari è un dono prezioso, trattatela come tale
Cordialmente
Rosalba Colombo
Arcore ( Mb)
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